Politica 2012-2013

  • Stampa

 Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

“Calpestati diritti lavoratori precari. In Calabria sono oltre 5000. Aiutare adesso

famiglia operaio morto a Cerisano. Un paese civile ha il dovere di farlo”! Lsu-Lpu

hanno chiesto intervento Movimento Diritti Civili

 

Cosenza

Il leader del Movimento Diritti Civili interviene “sul grave, irrisolto problema degli Lsu-Lpu  dopo la tragedia di Cerisano, per denunciare la brutale violazione dei diritti di questi lavoratori precari e per chiedere di aiutare la famiglia dell’operario originario di Luzzi, Franco Ritacca, morto a Cerisano, mentre stava posizionando l’albero di Natale, e le famiglie degli altri due operai Lsu-Lpu deceduti nell’ultimo anno in Calabria”. Al leader di Diritti Civili hanno rivolto un appello, chiedendogli di intervenire, un gruppo di questi lavoratori precari. “C’è una situazione gravissima e illegale che il Governo e le altre istituzioni non vogliono affrontare e risolvere: è la brutale cancellazione dei diritti degli Lsu-Lpu, già umiliati dal faticoso rinnovo di un contratto e da uno stipendio vergogna, sufficiente per sopravvivere. Quando poi succedono tragedie come quella  di Cerisano ci si accorge dei diritti calpestati e del dramma che vivono questi lavoratori precari e le loro famiglie. C’è da chiedere: quale futuro e quali  diritti avranno adesso la moglie e la figlia di questo povero, onesto e sfortunato lavoratore socialmente utile, morto a Cerisano mentre era al lavoro per un salario-vergogna? Può un paese civile lasciare adesso questa famiglia nella miseria e nella disperazione? Perché non viene riconosciuto, come per qualsiasi altro lavoratore morto sul lavoro, il diritto alla moglie e alla figlia di un indennizzo, di una indennità pensionistica per poter vivere dignitosamente? Queste domande devono doverosamente porsi coloro i quali governano questo paese, a tutti i livelli, da quello locale a quello nazionale. Quella dei lavoratori precari è una priorità e una emergenza sociale, che va affrontata con provvedimenti straordinari e dignitosi. Non si può trattare questi lavoratori(che svolgono lavori utili in tanti enti) come fantasmi, umiliarli, calpestare i loro diritti, abbandonarli al loro destino. Sono tutti padri e madri di famiglia. In Calabria sono oltre 5000 i dipendenti e operai Lsu-Lpu. Hanno gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini e lavoratori di questo paese”. 

1 dicembre 2013

 

 

I BAMBINI SIRIANI, SCAMPATI AL NAUFRAGIO DELL'11 OTTOBRE, HANNO FINALMENTE POTUTO

RIABBRACCIARE I LORO GENITORI

 {}

 

IN QUESTA PAGINA e IN QUELLA ULTIMISSIME(2013) ALCUNI ARTICOLI CON

l'ANNUNCIO DATO DA CORBELLI CHE ERANO STATI RITROVATI (A MALTA) I

BAMBINI SIRIANI CHE SI PENSAVA FOSSERO RIMASTI ORFANI

 

 Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Appello Corbelli a Napolitano: “Faccia ricongiungere subito i genitori, che si trovano a Malta, con i sei bambini siriani , ospitati a Menfi, in Sicilia. Da oltre 10 giorni i piccoli aspettano di poter riabbracciare i loro genitori che credevano morti. Chiedo che venga concesso asilo politico per queste famiglie, che sono pronto a far ospitare in un comune calabrese”  

 

“Sono passati 10 giorni da quando ho dato la notizia che i sei bambini siriani (tre dei quali fratellini) miracolosamente scampati, l’11 ottobre scorso, al naufragio nel mare di Sicilia, e ospitati in un orfanotrofio di Menfi, nella Valle del Belice, in provincia di Agrigento, non erano più orfani perché i loro genitori erano stati individuati e rintracciati a Malta. Da allora purtroppo non è stato ancora consentito a questi genitori di poter raggiungere i loro bambini a Menfi.  Chiedo che le autorità italiane si attivino immediatamente per consentire a questi genitori di arrivare subito in Sicilia. Rivolgo a questo proposito un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perché prenda a cuore questa iniziativa umanitaria. Appello che rivolgo anche al Ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri: si attivi il Guardasigilli anche per aiutare questi poveri bambini siriani”. E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che auspica inoltre che “a questi genitori venga concesso l’asilo politico in Italia (un gesto (di solidarietà, di accoglienza e di grande valenza simbolica per una vicenda legata al dramma dei migranti che fuggono, insieme alle loro famiglie e ai loro bambini, da guerre, miserie e persecuzioni)”  e si dice “pronto a far ospitare queste quattro famiglie in un comune calabrese”. Corbelli, che da 30 anni aiuta tanta povera gente e molti immigrati , era rimasto molto colpito da questa tristissima vicenda dei sei bambini siriani, dati per orfani, per questo aveva subito promosso una iniziativa umanitaria per aiutare questi piccoli siriani (aveva trovato tre famiglie calabresi, due di Cosenza e una del vibonese, pronte ad adottarli) e sabato scorso aveva dato la notizia che “i piccoli non erano più orfani, che un grande miracolo si era avverato , perché i genitori dei sei bambini erano stati tutti individuati, a Malta”. Nei giorni scorsi il leader di Diritti Civili aveva rivolto un appello al Governo Italiano perché si attivasse presso le autorità maltesi per consentire ai genitori di questi bambini di arrivare immediatamente in Italia e di riabbracciare i loro figlioletti”. “Purtroppo l’appello è rimasto inascoltato, afferma Corbelli. Questi bambini (come ho appreso oggi, telefonando in Sicilia alla struttura di accoglienza di Menfi, che li ospita) continuano ancora ad aspettare i loro genitori. Magari a pensare che non ci siano più, che siano in realtà morti. Impedire a questi genitori di ricongiungersi subito con i loro figlioletti è qualcosa non solo di profondamente ingiusto, ingiustificato, ma disumano. A che serve parlare di accoglienza, di ospitalità, di integrazione, di umanità se poi da oltre dieci giorni ai genitori viene di fatto impedito di poter raggiungere i loro bambini? Il governo italiano tace su questa drammatica vicenda umana. Diritti Civili rivolge un appello in particolare al presidente Napolitano, che proprio oggi ha elogiato i soccorritori di Lampedusa, che hanno salvato tanti migranti. Faccia qualcosa il capo dello Stato per i sei piccoli siriani. Napolitano faccia in modo tale che i genitori di questi bambini possano subito raggiungerli a Menfi in Sicilia. Faccia quello che un paese civile, solidale e ospitale avrebbe dovuto già fare, non appena sono stati individuati i genitori di questi bambini siriani”.

6 novembre 2013

 

 LA REPUBBLICA, 27 ottobre 2013

 

 IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA, 27 ottobre 2013

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 Polo oncologico. Corbelli ”Salvare il Campanella a qualsiasi costo. L’eventuale chiusura sarebbe un danno enorme per

migliaia di malati e una sconfitta per l’intera Calabria”

 

Catanzaro

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all’unanimità dal Consiglio regionale calabrese, il 30 giugno 2008, interviene sulla vicenda del polo oncologico Campanella di Catanzaro, giudica l’eventuale chiusura di questo centro d’eccellenza una “grave perdita per la Calabria, una sconfitta per tutti, per una intera regione, e un danno enorme non solo per i dipendenti della struttura ma soprattutto per le migliaia di pazienti che vengono curati in questo polo oncologico, l’unico esistente in tutta la Calabria. La chiusura del polo oncologico Campanella sarebbe, afferma Corbelli, la fine di ogni speranza per chi ancora crede che è possibile lottare in questa regione per difendere il diritto alla salute, ad una assistenza sanitaria adeguata e dignitosa e per salvaguardare quelle poche eccellenze nel campo della sanità e il Campanella è certamente una di queste. Come è possibile anche semplicemente ipotizzare la chiusura di una struttura d’eccellenza che cura ogni anno diverse migliaia di malati di tumore? Ci si rende conto cosa significa l’eventuale chiusura per questi pazienti e per le loro famiglie? Chi governa la sanità e ha il potere di decidere li ha visti questi malati, ha ascoltato le loro dignitose e disperate richieste di aiuto? Si ha idea di quale impatto devastante avrebbe su persone già fortemente indebolite dalla malattia la chiusura di questo polo oncologico? Possibile che non si riescono a trovare le risorse necessarie per superare questa crisi e far fronte alle spettanze dovute alla struttura? La politica ha il dovere di intervenire e risolvere il problema, a qualsiasi costo. Che si facciano le barricate per scongiurare la chiusura del Campanella! Si eliminino gli sprechi e se necessario che si tassino i calabresi, per reperire questi fondi! Sono certo che chiunque in Calabria darebbe volentieri il suo contributo per salvare questo importante polo oncologico. Auspico che prevalga il buon senso, il rispetto dei malati e dei loro diritti di potersi continuare a curare in Calabria in questa struttura di eccellenza”.

 

1 ottobre 2013

 

 

 

Rende; Corbelli, finalmente fatta giustizia

 

(ANSA) - COSENZA, 26 SET - "Grande soddisfazione per questo risultato, atteso e scontato. Una importante battaglia vinta,

una sentenza storica che rende giustizia alla città rendese, ferita da questa brutta vicenda''. E' quanto afferma il leader

di Diritti civili, Franco Corbelli dopo la pubblicazione del decreto del ministro dell'Interno, Angelino Alfano con il quale

si rende noto che il Comune di Rende non sarà sciolto.

''Finalmente, anche se con ritardo - prosegue Corbelli - vengono cancellate le gravissime accuse di mafiosità, spazzate

via tutte le ombra, viene ridato alla città di Rende la dignità, l'onore, il prestigio che gli derivano dalla sua lunga storia

democratica e di impegno antimafia. Senza alcuna esitazione ho difeso Rende, la sua storia amministrativa, mi sono

strenuamente battuto contro l'invio della Commissione d'accesso antimafia al comune rendese, ho per questo anche

criticato l'ex Ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri e l'ex prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, per questa scelta

che ha inferto un duro colpo all'immagine, alla credibilità della città''.

''Resta adesso - prosegue Corbelli - un interrogativo inquietante: chi ripagherà Rende per quello che è successo e per

quello che ha subito? Oggi la città si ritrova commissariata, per le dimissioni dell'ex sindaco. Se non ci fosse stato l'invio

della commissione d'accesso antimafia il sindaco non si sarebbe mai dimesso e oggi Rende non sarebbe commissariata e

costretta a ritornare di nuovo al voto tra qualche mese. Anche questo è il gravissimo, irrimediabile danno provocato''. (ANSA).

 

 

 Dimissioni Stillitani(consigliere regionale della Calabria): Corbelli, un gesto nobile (l'esempio di Diritti Civili)

 

ANSA, 7 settembre. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, esprime, in una nota, ''apprezzamento per il

nobilissimo gesto del consigliere regionale Francescantonio Stillitani che ha rassegnato le dimissioni dal Consiglio regionale

calabrese non potendo più svolgere alcuna attività politica amministrativa utile per il territorio che lo ha eletto. Un gesto

così nobile, di grande valenza e significato, in una epoca storica caratterizzata da scandali, spreco di denaro pubblico e ruberie,

non può passare inosservato ed essere subito e facilmente archiviato. Chi, come me, questo solco lo ha sempre tracciato,

devolvendo l'indennità di consigliere provinciale di Cosenza e i soldi del gruppo Diritti Civili a iniziative umanitarie, rinunciando

inoltre ad ogni forma di finanziamento pubblico e privato, ed ha sempre, da 30 anni, autofinanziato tutte le mille battaglie

civili e le innumerevoli campagne di solidarietà, non può che guardare con ammirazione al gesto di Stillitani''.

''Bisogna dare atto a Stillitani - dice ancora Corbelli - di aver compiuto una scelta che gli fa onore e che serve a

dimostrare come dovrebbe essere concepito l'impegno politico a tutti i livelli. Rinunciare per quasi altri due anni a ottomila

euro al mese netti, più tutti i privilegi annessi alla carica di consigliere, è qualcosa di straordinario che deve essere portato

come esempio per tutti, per i giovani e soprattutto per chi decide e sceglie di impegnarsi in politica. Le dimissioni di

Stillitani non sono solo un esempio di buona politica e moralità, ma rappresentano una svolta radicale ed epocale

rispetto al passato. Solo con gesti così onesti e responsabili la Calabria e l'Italia possono cambiare e la gente guardare alla

politica e ai politici con rispetto e fiducia''. (ANSA).

31 agosto 2013

 

 

Comunicato maresciallo dei carabinieri in pensione – Decano dell’Associazione Nazionale dell’Arma, Francesco Allotta

Maresciallo Allotta : “Corbelli, il Gandhi italiano, meritava nomina senatore a vita”

 

Il maresciallo dei carabinieri in pensione, decano dell’Associazione nazionale dell’Arma, Francesco Allotta, in una nota, esprime “apprezzamento per le nomine dei quattro nuovi senatori a vita fatte ieri dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ma manifesta delusione per la mancata nomina di un personaggio altrettanto e forse ancora di più meritevole, il Gandhi italiano, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli”. “Il mio era più di un desiderio, ho sperato in cuore mio che ci fosse un giusto, strameritato riconoscimento per quello che considero, per la sua trentennale storia di impegno civile e umanitario, un vero personaggio simbolo della solidarietà, della giustizia giusta, un eroe del nostro tempo, dichiara il maresciallo Allotta. Corbelli aveva ed ha tutti i titoli per essere nominato senatore a vita, per sedere in Parlamento, da dove poter continuare a livello istituzionale con più forza e autorevolezza le sue battaglie civili. Corbelli da oltre 30 anni è il paladino dei più poveri, dei deboli, degli emarginati, dei detenuti, di quelli malati, di tanti immigrati, è protagonista di centinaia e centinaia di battaglie civili, libertarie, garantiste e umanitarie, di innumerevoli iniziative umanitarie e di solidarietà, di campagne per la vita. Un personaggio che non ha forse un nome altisonante come quello dei prescelti di oggi ma che in qualsiasi altro paese del mondo sarebbe giustamente premiato con la nomina in Parlamento per il suo eccezionale, disinteressato impegno civile e umanitario, sempre e soltanto da lui autofinanziato. Non mi aspettavo che ieri il Capo dello stato facesse le nomine dei senatori a vita. Avevo, nelle scorse settimane, contattato Corbelli per preannunciargli la mia intenzione di promuovere una iniziativa, insieme ad altri miei colleghi carabinieri, per chiedere a Napolitano la nomina del leader di diritti civili a senatore a vita. Senza nulla togliere ai quattro nuovi senatori a vita nominati oggi, Corbelli ha un curriculum che non ha eguali in Italia e forse nel mondo. Premiato e insignito con prestigiosi riconoscimenti, come la nomina di Commendatore. Elogiato dalla Chiesa e anche dalla stampa americana, bulgara. Ringraziato dal Governo dell’Etiopia per l’aereo umanitario con aiuti per i bambini poveri etiopi. Per questo meriterebbe di stare in Parlamento. Ma con questi partiti e con questa legge elettorale vergogna il Parlamento è precluso ad uno spirito libero, un combattente, al Gandhi italiano, come è da considerare Corbelli. Per questo avevo pensato alla iniziativa per la sua nomina a senatore a vita. Una battaglia questa che al di là delle nomine di ieri di Napolitano continuerò comunque a portare avanti”.

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Diritti Civili dà il benvenuto al nuovo Prefetto di Cosenza, Tomao, e gli rivolge un appello “

per il problema delle cooperative, la prima vera emergenza sociale della città bruzia”.

Cosenza

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dà il benvenuto al nuovo prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, insediatosi da pochi giorni, esprime apprezzamento per quanto da lui dichiarato al momento del suo arrivo nella città bruzia (“sarò imparziale e vicino ai cittadini”), auspica che “il prefetto Tomao possa affrontare e cercare di risolvere le tante situazioni di criticità e i casi di disagio sociale che purtroppo sono molto presenti nella nostra vasta provincia e che la crisi generale sta aggravando” e gli rivolge un primo appello “invitandolo ad affrontare subito il drammatico problema delle cooperative sociali e a dare una risposta alle centinaia di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro a seguito del mancato rilascio della certificazione antimafia, a 10 di queste cooperative, da parte della stessa prefettura bruzia e dell’interruzione del rapporto di lavoro con queste cooperative da parte del comune”. Corbelli, nel suo messaggio al nuovo prefetto, segnala “la situazione di disperazione che vivono questi lavoratori e le loro famiglie, alcuni dei quali continuano a chiedere a Diritti Civili di intervenire e di aiutarli”. “La provincia di Cosenza è una terra bella, affascinante, ricca di storia, arte, di cultura, di intelligenze, con la presenza, nella splendida città di Rende, dell’Università della Calabria, con una magistratura e le forze dell’ordine molto impegnati sul fronte della difesa della legalità e della lotta alla criminalità, con una stampa molto attenta e sensibile ai temi del sociale, dei diritti civili, della legalità e della giustizia, ma – afferma Corbelli – anche in questa nostra provincia purtroppo non mancano i problemi e le situazioni di crisi e di disagio sociale. Nella nostra provincia c’è molto da lavorare per dare risposte ai problemi e alle attese della popolazione, in particolare di quei ceti meno abbienti che vivono condizioni di precarietà, in tanti casi di povertà e spesso di vera e propria disperazione per la perdita del posto di lavoro e senza più alcun reddito e fonte di sostentamento per mandare avanti la famiglia. Il nuovo prefetto trova questa realtà. Dalle sue prime parole si coglie la volontà di operare subito a difesa della legalità, dell’imparzialità e dei diritti dei cittadini. Questo è quello che tutti si aspettano. Sarebbe un bel segnale se il nuovo prefetto iniziasse il suo impegno nella città bruzia dando una risposta e una soluzione al problema dei lavoratori delle cooperative sociali, facendogli riottenere il posto di lavoro, naturalmente nel rispetto della legalità. Mi permetto di ricordare al nuovo prefetto che queste cooperative (su alcune delle quali è in corso una inchiesta della Procura della Repubblica per accertare e nel caso perseguire eventuali ipotesi di reato; è giusto che se sono stati commessi dei reati vadano perseguiti dalla magistratura) sono nate una ventina di anni fa per una felice intuizione dell’allora sindaco Giacomo Mancini proprio per aiutare persone svantaggiate(in particolare ex detenuti, persone che vivono condizioni di disagio sociale..). Penalizzarle adesso, negando (da parte della prefettura) il certificato antimafia e, da parte del sindaco di Cosenza, cancellandole, per fatti e piccoli reati (vecchie informative della Questura su alcuni di questi lavoratori) che risalgono agli anni 80-90, molto prima della nascita di queste cooperative, è profondamente ingiusto. E’ stato un errore. Chiedo al nuovo prefetto Tomao di affrontare subito questo problema che rappresenta la prima vera emergenza sociale della città di Cosenza”.

11 agosto 2013

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Diritti Civili: “In Calabria si continua a morire per malasanità e disorganizzazione e il

Consiglio regionale da 5 anni rinvia la nomina e l’istituzione del Garante della Salute

(che ha costo zero!). Istituito invece il Garante della caccia (80 mila euro all’anno!)”!

 

“Sono passati esattamente 5 anni e un mese dall’approvazione (il 30 giugno 2008), all’unanimità, da parte del Consiglio regionale della Calabria, della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, e di questa importante struttura sembra si siano tutti dimenticati, mentre purtroppo in Calabria si continua a morire per casi di malasanità e disorganizzazione”. E’ quanto afferma, in una nota Franco Corbelli, del Movimento Diritti Civili, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, che da cinque anni combatte anche questa battaglia per dotare la regione di questa importante, semplice e innovativa struttura al servizio dei cittadini, la prima del genere in Italia, proposta a livello nazionale, un anno dopo la sua approvazione in Calabria, dall’attuale sindaco di Roma, ed ex senatore Pd, Ignazio Marino, e istituita finanche negli Stati Uniti dal presidente Obama, nel 2009. “Mentre in Calabria si continua a morire per malasanità, per disorganizzazione, mentre la gente in tanti casi non sa a chi rivolgersi in caso di necessità medica, il Consiglio regionale continua ad ignorare un atto dovuto, dopo l’approvazione della legge: la nomina e l’istituzione del Garante della Salute. Si è pensato invece che in Calabria era più importante dotarsi del Garante della caccia (spesa prevista per questa figura 80 mila euro all’anno!) e del Garante dell’infanzia(somma stanziata per il 2013, 200 mila euro) che non invece la nomina e l’istituzione(a costo zero!) del Garante della salute. Sono cinque anni che, dopo averla promossa (nel gennaio del 2008) dapprima nel Consiglio provinciale di Cosenza, e poi fatta approvare(il 30 giugno 2008) dal Consiglio regionale, combatto da solo, con il sostegno soltanto della stampa calabrese, che ringrazio, questa battaglia per l’istituzione del Garante, ma continuo a gridare nel deserto, mentre purtroppo la gente continua a morire per casi di malasanità e disorganizzazione, come anche i fatti di questi ultimi giorni dimostrano. Il Consiglio regionale al centro dell’attenzione per altre vicende continua ad ignorare la nomina e l’istituzione del Garante della salute, una struttura al servizio dei cittadini, operativa 24 ore su 24, attraverso un numero verde, con venti sportelli informativi (per le diverse problematiche sanitarie), un centro di coordinamento per i casi di urgenza e di pronto intervento. Insomma una struttura di effettiva semplicità e utilità per i cittadini-utenti, autonoma, svincolata dai partiti e dal potere, al servizio esclusivo delle persone che ne hanno bisogno”.

1 agosto 2013

 

Appello di Bonofiglio(Diritti Civili) per il ritiro delle dimissioni del Sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta

Reggio Calabria 8 luglio 2013

Le annunciate dimissioni del Sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, rappresentano per la Calabria onesta un duro colpo considerando che sono ben pochi i rappresentanti delle istituzioni che nella nostra Regione, con chiarezza e determinazione, hanno il coraggio di schierarsi sul fronte della legalità con tutti i rischi che tale scelta comporta. Il movimento Diritti Civili, da oltre un ventennio impegnato sul fronte delle battaglie civili e per la legalità, esprimendo la massima solidarietà al Sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, la invita a ritirare le dimissioni da primo cittadino. Maria Carmela Lanzetta con la sua storia rappresenta un simbolo della Calabria che vuole riscattarsi e che vuole costruire un futuro diverso soprattutto per le nuove generazioni.

Gianfranco Bonofiglio
Coordinatore Osservatorio sulla legalità - Movimento Diritti Civili

 

 

'NDRANGHETA: CORBELLI, RENDE AGLI ANTIPODI CULTURA MAFIOSA

 (ANSA) - COSENZA, 2 LUG - ''Al di là delle dimissioni del sindaco, un fatto politico-amministrativo, Rende, la città, la sua comunità, devono adesso avere giustizia. La relazione della Commissione d'accesso antimafia non potrà infatti che ribadire quella che è una verità notoria, acclarata e storica: Rende è agli antipodi della cultura mafiosa. In quella relazione  infatti non c'é nessun elemento che dimostri il condizionamento mafioso". E' quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli.

"Quello - aggiunge - che ho sempre sostenuto, a ragione, sin dal primo momento di questa brutta vicenda. Adesso comunque è assolutamente urgente e indispensabile che l'esito della relazione venga reso noto subito, senza invece aspettare ancoradei mesi, prima del pronunciamento del Ministro degli Interni e del Consiglio dei Ministri. Intanto è grave che non sia stata messa la parola fine a questa brutta vicenda prima della scadenza del possibile ritiro delle dimissioni del sindaco che era fissata per la mezzanotte del lunedì appena trascorso. Adesso comunque non è più giustificabile alcun ritardo. Deve essere stabilito e chiarito che Rende ritorna al voto per un fatto politico amministrativo non per un'accusa di mafia, non per condizionamento mafioso. Tutti dovranno prendere atto che al comune di Rende non c'é mai stato alcun condizionamento mafioso. La mafia al comune di Rende non è mai entrata. Del resto ben quattro pronunciamenti, del Gip di Catanzaro, del Tribunale della Libertà di Catanzaro e, per due volte, della Cassazione, hanno stabilito che nel caso Rende non c'é mai stata alcuna aggravante mafiosa. Per questo è stato un gravissimo errore, che ha provocato danni devastanti all'immagine, e non solo, della città, quello del prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, che, assumendosi una grande responsabilità, ha disposto l'invio della Commissione d'accesso antimafia che non solo non andava mai mandata ma neppure semplicemente ipotizzata".

"Una cosa - conclude Corbelli - è certa: senza l'invio della Commissione d'accesso antimafia il sindaco non si sarebbe mai dimesso e questa grave, dannosa situazione non si sarebbe creata". (ANSA).

 

 

 

ARCHEOLOGIA: DIRITTI CIVILI,IMPRENDITORI INVESTANO SU ANTICA SYBARIS

 

(ANSA) - COSENZA, 28 GIU - Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, lancia l'idea di "affidare ad uno

sponsor privato  l'intervento per ripulire gli scavi archeologici di Sibari, allagati e ricoperti di acqua e fango, dopo

l'esondazione del Crati nel gennaio scorso, e per riportare agli antichi splendori l'antica Sybaris".

Diritti Civili rivolge un appello a "Diego Della Valle o comunque a qualche altro imprenditore italiano chiedendogli di

investire in questo importante grande progetto per ripulire gli scavi archeologici di Sibari e per il rilancio in Italia e nel

mondo della antica, grande, storica città della Magna Grecia".

"Quello che è stato fatto per il Colosseo - prosegue - con un investimento da parte di Della Valle di 25 milioni di euro, e

quello che oggi sulla stampa viene annunciato di voler fare da parte di un altro imprenditore, che vuole destinare 20 milioni

di euro per restaurare Pompei, perché non farlo anche per l'altra perla della civiltà, il centro della Magna Grecia,

l'antica Sybaris?. Dove ha fallito lo Stato (come ha denunciato e documentato in questi mesi, una campagna del Quotidiano della

Calabria e del suo direttore, Matteo Cosenza) può riuscire un imprenditore privato".(ANSA).

 

 

'NDRANGHETA:RENDE; CORBELLI, SANARE FERITA INFERTA A CITTA'

'COMMISSIONE ACCESSO COMUNE RENDA NOTI RISULTATI INDAGINE'

 

(ANSA) - COSENZA, 22 MAG - Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, in una nota, chiede alla Commissione d'accesso antimafia al Comune di Rende che "ieri ha concluso il suo lavoro di far conoscere subito i risultati della lunga, scrupolosa indagine per sanare la grave ferita inferta alla città, con l'invio di una commissione che non andava assolutamente mai non solo mandata, ma neppure semplicemente ipotizzata".

"E' finalmente arrivato - prosegue Corbelli - il momento della verità. La Commissione d'accesso che ha concluso il suo lavoro faccia subito conoscere la sua relazione finale per sgombrare in questo modo il campo da ogni illazione, ogni sospetto sull'inverosimile, assurda ipotesi di condizionamento mafioso del comune di Rende. Si ristabilisca immediatamente la verità e si dica quello che è notorio, è sotto negli occhi di tutti ed è nella storia, nella cultura, nella civiltà di Rende. Ovvero che questa città è un fiore all'occhiello della Calabria ed è agli antipodi della cultura mafiosa. Questo è quello che tutti si aspettano di sentire e leggere dalla relazione della Commissione. E' questo è quello che certamente emergerà".

Per Corbelli "é assolutamente inimmaginabile il contrario, é una ipotesi fuori dal mondo. La Dda di Catanzaro continui pure le sue indagini, faccia tutte le perquisizioni che ritiene opportuno, naturalmente assumendosi le responsabilità del proprio operato, come qualsiasi magistrato e altro organo dello Stato. Una cosa è certa: chi conosce minimamente la lunga storia amministrativa di questa città e sa dell'onestà, della competenza, della passione di chi l'ha amministrata in questi anni, non ha alcun dubbio che la verità è quella che

Rende èuna città modello, solidale e antimafia. Altro che condizionamento mafioso".(ANSA).

 

 

 

 'NDRANGHETA: CORBELLI, RENDE AGLI ANTIPODI CULTURA MAFIOSA

 

(ANSA) - COSENZA, 15 MAG - ''Rende non è certo una città condizionata dalle cosche mafiose, un'accusa questa che lascia sconcertati e che è inverosimile". Lo afferma il leader de Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, in merito alle perquisizioni compiute stamane nell'ambito dell'inchiesta Terminator. "Rende - aggiunge - è esattamente il contrario: ovvero è un comune modello agli antipodi della cultura mafiosa. Il lavoro dei magistrati e dei giudici va sempre rispettato, ma quando non si condividono certe iniziative si deve avere il coraggio e l'onestà di dirlo. E' quello che sto facendo anche per il cosiddetto 'caso Rende'. La Dda di Catanzaro potrà fare tutte le indagini che ritiene opportuno e doveroso fare, potrà rivoltare il Comune come un calzino, ma non potrà mai dimostrare quello che è indimostrabile, perché è assolutamente contrario alla verità e alla storia, ovvero che  il Comune di Rende è condizionato dalla criminalità

organizzata".

"Delle perquisizioni di oggi - prosegue Corbelli - resterà solo l'effetto mediatico e il nuovo devastante danno per l'immagine della città. Certamente non condizioneranno minimamente il risultato finale della commissione di accesso, che non potrà che confermare la correttezza, la legalità e l'impegno contro ogni forma di illegalità e contro le mafie delle amministrazioni che si sono succedute alla guida del Comune rendese". (ANSA).

 

 

 

UTILIZZO FONDI GRUPPI. SCANDALO SULLA CALABRIA.

Corbelli: "C'è chi fa politica in altro modo"!

 

Cosenza, ANSA 3 aprile – ”Mentre anche in Calabria esplode lo scandalo dell’utilizzo dei fondi dei gruppi consiliari regionali, con l’iscrizione nel registro degli indagati di dieci consiglieri regionali, come riporta oggi Il Quotidiano della Calabria, c’e’ anche chi in Calabria e in Italia fa politica in un altro modo, diametralmente opposto, a quello di questi consiglieri”. Lo afferma in una nota il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. ”Come ex consigliere provinciale di Cosenza – ha aggiunto – ho devoluto non solo la mia indennita’ di consigliere (1.100 euro al mese) ma anche la somma spettante al mio gruppo consiliare (poco piu’ di 400 euro al mese) ad iniziative di solidarieta’ a favore dei bambini poveri dell’Africa, per finanziare campagne umanitarie in Italia e all’estero, per aiutare famiglie indigenti con casi umani di persone e bambini malati da far operare”. Lo stesso Corbelli aveva destinato subito dopo il terremoto dell’Abruzzo la sua indennita’ di consigliere provinciale agli sfollati dell’Aquila. ”Nei cinque anni di durata del mandato in Consiglio provinciale – e’ scritto in un comunicato – il leader di Diritti Civili ha utilizzato la sua indennita’ di consigliere provinciale per finanziare decine di iniziative di solidarieta’, campagne umanitarie e per la vita, in Calabria, in Italia e all’estero. Il Gruppo consiliare provinciale Diritti Civili ha avuto assegnata, nei cinque anni di consiliatura una somma mensile di 400 euro, che ha utilizzato per sostenere alcune importanti iniziative di solidarieta’. Abbiamo risparmiato e accumulato, come gruppo Diritti Civili, in questi anni una somma pari a 6.700 euro. Questo importo al termine del mandato elettorale non e’ stato da me ritirato, ma e’ stato da me messo messo a disposizione della Provincia di Cosenza per essere utilizzato interamente per realizzare un pozzo della vita in un villaggio povero dell’Africa. Sono contento e orgoglioso di aver utilizzato in questo modo i soldi della mia indennita’ di consigliere e del gruppo Diritti Civili”(ANSA).

 

 

 

Movimento Diritti Civili

Corbelli: «Fare chiarezza su sciame sismico Pollino»

ANSA, TELE REGGIO E REGGIO TV

11 novembre. "La dichiarazione, da parte del Governo, dello stato di emergenza, per il terremoto e il continuo sciame sismico che nella zona del Pollino va avanti ininterrottamente da oltre due anni, è un atto doveroso e tardivo". Lo afferma in leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. "Il Governo - aggiunge - è intervenuto temendo, in caso di un evento sismico drammatico, di fare la fine dei responsabili della Commissione Grandi rischi e della Protezione civile condannati dal Tribunale dell’Aquila per aver sottovalutato il rischio sismico in occasione del terremoto in Abruzzo. Solo dopo la minaccia di denunciare alla magistratura il Governo e i responsabili ai vari livelli, l’esecutivo è intervenuto, dichiarando lo stato di emergenza. Prima si era sempre rifiutato di farlo. La minaccia di denuncia evidentemente, alla luce del precedente dell’Aquila, ha sortito il suo effetto. Resta adesso la preoccupazione, l’angoscia della popolazione dei paesi del Pollino che, come a Mormanno, continua a dormire nelle auto. Bisogna per questo adesso fare chiarezza e dire la verità sul terremoto e sullo sciame sismico del Pollino". "Bisogna che chi è preposto per questo compito si assuma la responsabilità e dica se a Mormanno, e negli altri paesi interessati dallo sciame sismico, la gente può rientrare e restare nelle proprie abitazioni, senza correre il rischio di restarvi seppellita. Non si chiede naturalmente di prevedere un terremoto, evento assolutamente imprevedibile, si chiede solo, alla luce del costante monitoraggio ed evoluzione della situazione, di dire una parola di verità sul rischio legato allo sciame sismico nel Pollino". (ANSA)

 

SANITA': CORBELLI, CONSIGLIO REGIONE NOMINI GARANTE SALUTE CALABRIA

 

(ANSA) - COSENZA, 20 OTT - Il leader del Movimento Diritti

Civili, Franco Corbelli, promotore della legge per l'istituzione

del Garante della Salute della Calabria, approvata

all'unanimità dal Consiglio regionale il 30 giugno 2008, in una

nota, ha definito "la mancata nomina del Garante, a distanza di

oltre quattro anni dall'approvazione della legge e dopo oltre

tre anni dall'espletamento del bando (con oltre 100 domande

presentate), uno scandalo".

Corbelli, prosegue la nota, ha invitato "ancora una volta

l'Assemblea legislativa regionale a procedere subito alla nomina

del Garante della salute per dare risposte ai problemi della

gente e per evitare che si ripetano casi di malasanità".

"Non si può continuare - ha sostenuto - a calpestare i

diritti delle persone. Con una sanità calabrese oramai allo

sfascio e al collasso, con i cittadini che non sanno più a chi

rivolgersi per vedere rispettato il loro diritto fondamentale

all'assistenza sanitaria, il Consiglio regionale continua

irresponsabilmente e colpevolmente a rinviare la nomina del

Garante. Discutono e approvano di tutto nell'aula di Palazzo

Campanella, anche le cose più irrilevanti e grottesche. Solo la

nomina del Garante viene puntualmente accantonata e rinviata.

Alla luce dei tanti casi di malasanità che continuano purtroppo

a verificarsi in Calabria, chiedo al Consiglio Regionale di

nominare e istituire subito il Garante della salute, una

struttura di straordinaria utilità ed efficacia, una grande

opportunità per i calabresi, un punto di riferimento semplice,

immediato ed efficace". (ANSA).

 

 

 UNIVERSITA':CORBELLI, ISTITUIRE FACOLTA' MEDICINA ALL'UNICAL

 (ANSA) Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene sulla polemica per l'attivazione a Cosenza di alcuni corsi di laurea di professioni sanitarie, ''per andare ben al di la' - afferma in una nota - di questi corsi per riprendere e finalmente realizzare il vecchio progetto dell'istituzione di una vera e propria Facolta' di Medicina all'Universita' della Calabria''. ''Un fatto questo - aggiunge - di straordinaria importanza, che puo' rappresentare una svolta epocale non solo per l'Unical ma per l'intera provincia e la stessa regione. appena eletto consigliere provinciale di Cosenza, nel 2004, presentai uno dei suoi primi ordini del giorno per chiedere la realizzazione della facolta' di Medicina all'Unical, progetto sempre sostenuto dal presidente della Provincia Mario Oliverio''. ''Il mio auspicio - dice ancora Corbelli - e' che si superino logiche e guerre elettorali e di campanile, tra Catanzaro e Cosenza e che si comprenda appieno, e con onesta' intellettuale, il grande valore che rappresenterebbe la facolta' di Medicina all'Unical per l'intera Calabria, per l'offerta formativa di questa regione. Sarebbe non un ridimensionamento o un danno per l'universita' di Catanzaro, ma il completamento di un'offerta formativa universitaria ad altissimo livello che farebbe della Calabria una regione con un polo di eccellenza anche nel campo della Medicina. Serve per questo mettere da parte le polemiche e guardare al futuro di questa regione, pensare alle migliaia di giovani che non riescono a trovare posto all'universita' di Catanzaro e che sono per questo costretti ad emigrare in altre regioni''. ''Auspico anche - conclude - che le istituzioni tutte, ai vari livelli, ad iniziare dal presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, si schierino subito a favore dell'iniziativa della facolta' di Medicina all'Universita' della Calabria, al di la' dei diversi schieramenti e colori politici''.

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Corbelli(Diritti Civili) difende Napolitano: “E’ sempre prontamente intervenuto, in questi anni, per i casi umani, di tanta povera gente, denunciati dal nostro Movimento e portati alla sua attenzione”

Roma

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, esprime “grande stima e solidarietà al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”, per quello che ritiene “un attacco ignobile che non ha alcun fondamento né giuridico, né giudiziario, che è solo frutto di una strumentale campagna di delegittimazione del capo dello Stato, che lo si vorrebbe coinvolgere in una vicenda che non solo non lo riguarda ma che lo ha visto operare sempre nell’assoluto rispetto della legge e della Costituzione”. “Voglio portare una mia testimonianza personale, quale responsabile del Movimento Diritti Civili, per dire e dimostrare – afferma Corbelli - che il presidente Napolitano in tanti casi in cui, in questi anni, ho chiesto il suo intervento e il suo aiuto per delle iniziative umanitarie e di giustizia, esclusivamente per casi di povera gente, è immediatamente intervenuto e grazie al suo intervento ho potuto aiutare e salvare tante persone indigenti, malate, vittime di ingiustizie. Il presidente Napolitano, ogni qualvolta ho portato alla sua attenzione un caso umano, è prontamente intervenuto, lo ha sempre fatto nel rispetto della legge, non per aiutare potenti e personaggi eccellenti, ma per far rispettare i diritti di gente povera, disperata, emarginata, diversamente abili, malati gravi, vittime di grandi ingiustizie. Per questo oggi accusarlo strumentalmente di aver fatto un intervento, tra l’altro nell’assoluto rispetto della legge, per l’ex presidente del Senato, Nicola Mancino, è non solo profondamente ingiusto ma assolutamente contrario alla realtà e alla correttezza istituzionale, che ha sempre contraddistinto e caratterizzato l’operato del presidente Napolitano. Diritti Civili è testimone di questa assoluta correttezza istituzionale del Capo dello Stato e oggi ha il dovere di renderla nota”.

22 giugno 2012

  

CS. Corbelli no a chiusura Day-hospital di Pneumologia e Oncologia dell’ospedale regionale calabrese del “Mariano Santo”

ANSA, 7 giugno. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha rivolto un appello al presidente della Regione e commissario della sanita' calabrese, Giuseppe Scopelliti, affinche', riporta una nota, ''scongiuri la paventata chiusura del servizio di Day-hospital del reparto di Pneumologia e Oncologia dell'ospedale regionale 'Mariano Santo' di Cosenza''. Corbelli, nella nota, parla di ''una decisione che rappresenterebbe oltre che un grave errore e una grande ingiustizia, una scelta assolutamente incomprensibile che andrebbe a penalizzare e creare problemi e disagi, oltre che nuovi sacrifici economici, a tanti malati oncologici e alle loro famiglie che si vedrebbero costrette a recarsi a Lamezia, Catanzaro o a Paola, finendo con il congestionare e mandare in crisi anche questi ospedali. Ancora una volta mi occupo del Mariano Santo, del reparto di Oncologia, per ribadire che si tratta di una eccellenza calabrese, dove vengono ricoverati e curati pazienti da tutta la Calabria e anche da fuori regione''. '''Nonostante la struttura fatiscente, gli spazi angusti, grazie alla professionalita' del personale medico e paramedico - prosegue Corbelli - si riescono a garantire livelli di assistenza ottimali per la cura dei tumori. Pensare di chiudere adesso il reparto di Day-hospital significa buttare nella disperazione tanti malati oncologici e le loro famiglie che quotidianamente beneficiano di questo reparto di Pneumologia e Oncologia. Per questo mi appello al presidente Scopelliti al quale chiedo di evitare assolutamente la chiusura di del Day-hospital di Oncologia al Mariano Santo, ma semmai di potenziare e valorizzare questo ospedale regionale, i diversi reparti che tra mille difficolta' riescono a garantire condizioni di assistenza piu' che dignitose''.

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Pensioni. Divieto pagamento contanti oltre 1000 euro. Corbelli denuncia “Governo Monti colpisce , in modo vergognoso, pensionati invalidi, soli, paraplegici, semianalfabeti, per regalare due (potenziali) milioni di nuovi clienti alle grandi banche”

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, denuncia quello che definisce un “provvedimento vergognoso del Governo Monti che va a colpire, a penalizzare e buttare nella disperazione molti anziani pensionati invalidi, costretti alla sedia a rotella, in molti casi rimasti soli e semianalfabeti, che percependo tra assegno di invalidità e indennità di accompagnamento 1050 euro si sono visti bloccati l’erogazione mensile in contanti della loro misera pensione (oltre 1000 euro c’è il divieto del pagamento in contanti e l’obbligo di aprire un conto corrente bancario o conto o deposito postale), con la quale a stento e a costo di molti sacrifici riescono a pagare la badante che li assiste 24 ore e a sopravvivere. L’infame Governo Monti, sostenuto dalla triade della vergogna Pdl-Pd-Udc(Terzo Polo) e dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, l’Esecutivo delle banche, dei grandi gruppi industriali del Nord, delle lobby, dei poteri forti, scippa ai poveri per dare ai ricchi. Il più infame dei provvedimenti dell’ignobile Governo è senz’altro quello del divieto oltre i mille euro del pagamento in contanti, che colpisce indistintamente tutti, anche le misere pensioni di gente sola, invalida, paraplegica. Una misura che va a colpire,a creare molti disagi alle fasce più povere, disagiate della popolazione. In particolare sono quegli anziani, in tanti casi rimasti soli, gravemente malati, costretti alla sedia rotelle, allettati, quasi del tutto analfabeti che non sanno neppure fare la loro firma, che naturalmente non sanno cosa sia un conto corrente. Queste persone sono oggi state buttate nella disperazione, sono state letteralmente scippate di un loro sacrosanto diritto che è quello di poter percepire mensilmente in contanti dall’ufficio postale del loro paese e della loro città quella misera pensione. Al Movimento Diritti Civili sono stati segnati diversi casi di vero e propria disperazione di questi pensionati. Perché il Governo Monti se voleva minimamente tutelare le categorie più povere non ha escluso (e non esclude) da questo provvedimento infame tutti quei pensionati invalidi che percepiscono solo quella misera di pensione di 1050 euro? Perché la triade della vergogna Pdl-Pd-Udc, con il sostegno del Presidente della Repubblica, consente, a questo governo infame, con il pretesto della cosiddetta tracciabilità, di scippare ai poveri per regalare 2 milioni (tanto sono potenzialmente i pensionati interessati da questo provvedimento) di nuovi clienti alle banche? Non cancella certo i problemi e la vergogna l’impegno del Governo (tra l’altro contestato all’interno dello stesso Esecutivo e fortemente osteggiato dalle stesse banche) di dare gratis questi conti correnti ai pensionati. E’ solo una ulteriore beffa ai danni di tanta povera gente. In nome di quale equità, di giustizia sociale, di solidarietà si può consentire una simile vergogna?”

 17 marzo 2012

 

Sanità, Corbelli: "Consiglio regionale nomini subito garante salute"

ANSA 25 febbraio. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della legge per l'istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata all'unanimità dal Consiglio regionale il 30 giugno 2008, rivolge un invito l'assemblea legislativa regionale per "procedere subito alla nomina del Garante della salute per dare risposte ai problemi della gente e per evitare che si ripetano casi come quello di Castrovillari e tragedie come quella di Scalea". "Non si può continuare - aggiunge - a calpestare i diritti delle persone e a morire in questo modo. Occorre fare qualcosa per fermare questo sfacelo. Alla luce dei tanti casi di malasanità, le tante tragedie che continuano purtroppo a verificarsi in Calabria, chiedo al Consiglio Regionale di nominare e istituire subito il Garante della salute, una struttura di straordinaria utilità ed efficacia, una grande opportunità per i calabresi. Il Garante della salute rappresenta una priorità per la Calabria; è una vera e propria rivoluzione nel campo della sanità calabrese, nell'interesse e a difesa dei diritti dei cittadini. Servirà a controllare ininterrottamente la situazione nelle strutture ospedaliere della regione, a verificare eventuali disservizi, casi di disorganizzazione, violazioni dei diritti dei degenti, coordinare interventi per casi urgenti e drammatici". "Il Garante - conclude Corbelli - è una figura istituzionale autorizzata ad avere accesso in qualsiasi struttura sanitaria pubblica della Regione e in quelle convenzionate. Il Garante della salute sono certo servirà non solo a denunciare ma a scongiurare in futuro tanti casi di malasanità".