Politica fino al 29/08/2022

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  Tutti gli interventi fatti, nelle sette dirette, a ZONA BIANCA e

DRITTO e ROVESCIO si possono vedere nella nostra pagina Fb

 

A ”Diritto e Rovescio” Corbelli ricorda le morti correlabili ai vaccini

 

Tra gli ospiti del programma televisivo in onda ieri sera su Rete4 anche Franco Corbelli. Il leader del Movimento Diritti Civili intervenuto in collegamento dalla Calabria, dal suo studio di Sartano intervistato dal conduttore Paolo Del Debbio ricorda i nomi delle persone decedute le cui morti sarebbero correlabili, in cui quindi il nesso causale può essere considerato plausibile, ai vaccini contro Covid-19 in Italia.

Tra gli altri ospiti, insieme a Corbelli, anche il professor Matteo Bassetti, la giornalista Claudia Fusani con i quali lo stesso Corbelli ha avuto alcuni battibecchi. Non sono mancati, infatti, scontri dialettici e un colpo di scena finale da parte di Corbelli in risposta ad un intervento critico del prof. Bassetti.

Corbelli, con molta calma ed autocontrollo ha replicato alle affermazioni dei due con una “provocazione gandhiana” dimostrando in diretta, in poco tempo, con un gesto eclatante (rovesciando sulla sua scrivania il contenuto di una valigetta, con le oltre 1200 lettere, disperate, ricevute in 25 anni di storia di Diritti Civili; ogni missiva un caso umano quasi sempre risolto!) tutta la sua lunga storia di impegno civile  e spiegando perché oggi, difendendo la libertà di scelta di chi non ha voluto (per una comprensibile paura) o potuto ( per giustificati motivi di salute) farsi inoculare un siero sperimentale, sostiene quelli che considera i nuovi ultimi, i non vaccinati, criminalizzati, discriminati, puniti e isolati da gran parte della gente.

 

 

 

 

Contrordine, ora la Scienza è concorde: il Covid si cura col Brufen

 

Data:26 Agosto 2022
Autore: Redazione La Pressa

 

 

 L'ex primario Ps Modena Daniele Giovanardi: 'Lo dico dal 2020, non so

proprio come tanti colleghi e decisori politici possano dormire la notte'

Ha ragione il dott. GIOVANARDI: come fanno a dormire, dopo quello che hanno fatto! 


 

La terapia a base di antinfiammatori (in particolare non steroidei, come ad esempio il Brufen), avviata all'inizio dei sintomi, riduce il rischio di ospedalizzazione per Covid dell'85-90%. Dopo due anni e mezzo di pandemia la comunità scientifica concorda su un punto: a uccidere i malati è l'infiammazione (o flogosi), non il virus. L'ipotesi di intervenire precocemente per spegnerla è stata oggetto di diversi studi e un ampio lavoro pubblicato su Lancet infectious diseases e riportato da 'Il Corriere della Sera', condotto dall'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Gli autori - Giuseppe Remuzzi, Fredy Suter, Norberto Perico e Monica Cortinovis - hanno preso in esame tutti gli studi pubblicati su riviste scientifiche di valore, condotti tra il 2020 e il 2021 (inclusi due lavori dello stesso Istituto Mario Negri), su un totale di cinquemila pazienti, tra gruppi di studio e di controllo.

 

Secondo quanto riportato dal quotidiano, per forme lievi e moderate di Covid i risultati sono di grande interesse rispetto all'efficacia dei Fans: accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni scendono dell'80% (dato accorpato), le sole ospedalizzazioni dell'85-90%, il tempo di risoluzione dei sintomi si accorcia dell'80% e la necessità di supplementazione di ossigeno del 100%. Se i contagi dovessero tornare a salire - prevede lo studio - la terapia precoce con antinfiammatori - è importante che sia gestita dai medici di famiglia, per i possibili effetti collaterali e le interazioni con altri farmaci - potrebbe scongiurare la pressione eccessiva sugli ospedali (e i costi altissimi dei trattamenti, soprattutto in terapia intensiva), uno degli aspetti più drammatici della pandemia, considera 'Il Corriere'.

'Ho somministrato antinfiammatori ai miei pazienti (Aspirina, Oki, Brufen) alla comparsa dei primi sintomi già dal febbraio-marzo 2020 visitandoli a domicilio attraverso Ippocrate. E così hanno fatto altri miei valorosi colleghi - afferma l'ex primario del Ps di Modena Daniele Giovanardi, oggi candidato al Senato per Italia Sovrana e Popolare -. Siamo stati derisi insultati e talvolta sospesi dagli ideologi della “Tachipirina e vigile attesa” della “Segregazione del malato” della “non esiste cura per il covid”  “o ti vaccini o muori” e fra i più feroci di tutti gli ordini professionali, sebbene ci fosse sin dall’inizio la prova dell’efficienza di queste semplici terapie da sempre usate contro la virosi. E ora contrordine: sì effettivamente se avessimo curato il covid come tutte le altre sindromi influenzali avremmo risparmiato decine di migliaia di morti. Non so propio come tanti colleghi e decisori politici possano dormire la notte'.

 

 

                   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
  • ARRIVA IL "CONTO"

Vaccino e danni al cuore, nuove prove. In campo il Pentagono

Nuovi studi internazionali sui vaccini a Mrna smentiscono la narrazione dei benefici che superano i danni. Secondo un nuovo studio thailandese, quasi il 30% dei bambini che hanno ricevuto il vaccino di Pfizer ha subito effetti cardiaci. Ma questo è solo uno dei circa 200 studi pubblicati che dimostrano che i rischi della vaccinazione Covid superano di gran lunga qualsiasi beneficio teorico. E ora ad avere dubbi è anche il Pentagono: i dati del Ministero della Difesa Usa sui giovani soldati vaccinati, sono allarmanti: il 2021 ha visto picchi drastici in una varietà di diagnosi per gravi problemi medici rispetto alla media dei cinque anni precedenti.

 

 

Nell’ambito della vaccinologia, una branca della Medicina che vanta decenni di storia, ogni vaccino da sempre doveva rispondere a due fondamentali requisiti: efficacia e sicurezza. Fin dalla comparsa dei vaccini nel dicembre 2020, si sentiva ripetere – peraltro senza che ci fossero studi importanti di verifica – che i vaccini anti-Covid erano assolutamente sicuri. I virostar dagli schermi televisivi asserivano che gli effetti collaterali erano inesistenti. Affermazione peraltro abbastanza azzardata perché ogni vaccino presenta degli effetti avversi, e le stesse ditte produttrici dei vaccini Covid nelle loro schede tecniche elencavano una serie di possibili effetti collaterali, e precisavano che oltre a questi avrebbero potuto essercene altri, ancora imprevedibili.

Poi il tempo e i fatti hanno dimostrato la realtà di queste reazioni, e allora il ritornello ripetuto dai sostenitori della campagna vaccinale è diventato un altro: "I benefici della vaccinazione Covid superano di gran lunga qualsiasi danno". Questa affermazione apodittica è stata utilizzata soprattutto per sostenere la vaccinazione nei giovani e nei bambini, là dove era più problematico sostenere la necessità dell’inoculazione, viste le percentuali infinitesimali dei morti al di sotto dei 20 anni, e dove fin dagli inizi erano evidenti tra i bambini effetti collaterali importanti.

Ora, la tesi che “i benefici superano i danni” sta progressivamente venendo smentita da una serie di studi.

Negli scorsi mesi un team di ricercatori della Johns Hopkins School of Medicine ha analizzato circa 48.000 bambini sotto i 18 anni con diagnosi di Covid, utilizzando i dati delle assicurazioni sanitarie degli Stati Uniti, e ha riscontrato un tasso di mortalità pari a zero tra i bambini senza delle comorbilità molto gravi, come dei tumori maligni, che rappresentavano la causa reale per cui questi bambini erano deceduti. Quindi i bambini in buona salute non corrono alcun rischio ammalandosi di Covid; ne corrono invece venendo vaccinati.

Secondo un nuovo studio thailandese, riportato da LifeSiteNews, quasi il 30%  dei bambini che hanno ricevuto il vaccino COVID-19 a base di mRNA di Pfizer ha subito effetti cardiaci. Lo studio, pubblicato come preprint, ha esaminato 301 studenti thailandesi di età compresa tra 13 e 18 anni che avevano ricevuto la prima dose del vaccino senza effetti negativi per vedere come hanno reagito alla seconda dose. E i risultati sono particolarmente significativi: effetti cardiovascolari sono stati riscontrati nel 29,24% dei pazienti, che vanno da tachicardia, palpitazioni, pericardite e miopericardite, documenta il preprint, che raccomanda quindi che gli adolescenti che ricevono vaccini mRNA dovrebbero essere monitorati per gli effetti collaterali.

Commentando i risultati, il professor Peter Mc Cullough, cardiologo americano, docente alla Texas A&M University, e vice responsabile di medicina interna alla Baylor University, che fin dall’inizio dell’epidemia è il principale avversario delle narrazioni ufficiali date da Fauci, e che in America è stato il principale sostenitore dell’importanza delle cure precoci e dell’utilizzo dell’Idrossiclorochina, ha dichiarato che «qualsiasi forma di danno cardiaco nei giovani è preoccupante poiché i rischi a lungo termine di insufficienza cardiaca e morte improvvisa con l'esercizio sono sconosciuti».

Inoltre, ha sottolineato che quello thailandese è uno dei circa 200 studi pubblicati che dimostrano che i rischi della vaccinazione Covid superano di gran lunga qualsiasi beneficio teorico.

A sostegno delle valutazioni del professor Mc Collough, vengono ulteriori dati forniti dal database federale americano Vaccine Adverse Events Reporting System (VAERS). I dati rivelano che 11.289 casi di pericardite/miocardite dopo la vaccinazione Covid sono stati segnalati in meno di due mesi, tra il 1° gennaio e il 25 febbraio di quest’anno, che rappresenta già il 47% delle 24.177 segnalazioni per lo stesso presentate in tutto il 2021.

I difensori del vaccino affermano che VAERS offre una visione esagerata dei potenziali rischi di un vaccino, poiché chiunque può presentare un rapporto senza esaminarlo, ma i ricercatori dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno riconosciuto un alto tasso di verifica delle segnalazioni di miocardite al VAERS dopo la vaccinazione a mRNA, e che, anzi, le segnalazioni sono quasi certamente sottostimate.

Ma VAERS non è l'unica fonte di dati che giustifica le preoccupazioni per gli eventi avversi.

LifeSiteNews ha riferito dei dati Pfizer che l'azienda aveva deciso di mantenere secretati fino al 2076, comprese le segnalazioni di 158.893 eventi avversi gravi dopo la vaccinazione in dozzine di paesi in tutto il mondo dal 1° dicembre 2020 al 28 febbraio 2022.

Infine, c’è un ultimo dato proveniente da una speciale autorità governativa americana: il Pentagono. I dati del Ministero della Difesa, il Defence Medical Epidemiology Database (DMED), che ha condotto degli studi sui giovani soldati vaccinati, sono piuttosto allarmanti: il 2021 ha visto picchi drastici in una varietà di diagnosi per gravi problemi medici rispetto alla media dei cinque anni precedenti, tra cui ipertensione (2.181%), disturbi neurologici (1.048 %), sclerosi multipla (680%), sindrome di Guillain-Barré (551%), cancro al seno (487%), infertilità femminile (472%), embolia polmonare (468%), emicrania (452%), disfunzione ovarica ( 437%), cancro ai testicoli (369%) e tachicardia (302%).

Tali dati sull’aumento di patologie di tali gravità in una popolazione giovane e necessariamente sana come deve essere quella di soldati professionisti non può preoccupare solo il Pentagono, ma ogni genitore di ogni parte del mondo, su quello che potrebbe succedere ad una propria figlia e figlio sottoposti alla sperimentazione vaccinale.

 

 

 

 

Covid, in Italia più morti nel 2021 che in qualsiasi altro Paese

 

 

 

 

di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi

 

Non passa giorno che non ci sia qualcuno che equipara i “no vax” a reduci rancorosi di una guerra persa. Sono gli stessi che scrivono che la guerra in Ucraina la sta vincendo Zelensky. Ma non vogliamo abbassarci a questo livello.

La “guerra” l’ha vinta senza dubbio il partito della vaccinazione di massa, perché Pfizer e Moderna hanno venduto quasi 200 milioni di dosi solo in Italia e impedito che si usassero farmaci già in commercio per curare la Covid-19. È stata una vittoria quasi totale, testimoniata dalle decine di miliardi di euro che sono costate non solo milioni di dosi, ma i medici vaccinatori a 70 euro l’ora, dai i ricoveri Covid (da 3700 a 9 mila euro al giorno) e soprattutto dal costo economico dei lockdown che hanno fatto salire il debito pubblico da 2,300 a 2,750 miliardi.

Ma il risultato è stato alla fine che in Italia è morta complessivamente molta più gente da inizio 2021, cioè da quando si vaccina e da quando c’è il governo Draghi (due eventi che hanno coinciso).

 

Esistono anche i dati e non solo le opinioni (tutte rispettabili) e gli unici dati che contano sono alla fine quelli semplici di mortalità totale, per tutte le cause. Perché alla fine conta solo se si muore di più o di meno del passato e in particolare se si muore di più degli altri paesi simili a noi. Dato che si parla di vaccinazione di massa obbligatoria o quasi, se vaccinando ci sono stati più morti del passato allora la vera “sconfitta” non è dei “no vax” ma degli italiani che sono morti di più da quando si vaccina.

Il trucco è stato finora parlare solo e sempre solo dei morti “Covid”, salvo poi ammettere dopo due anni come hanno fatto ad esempio anche le tele virologi, che forse molti erano per altre cause. E poi il trucco era ripetere che questi morti Covid erano quasi tutti “no vax” (salvo definire come tali chi si era vaccinato da meno di due settimane, o non aveva fatto il richiamo ecc..). Soprattutto il trucco è stato fingere che non ci siano dal 2021 migliaia di “malori improvvisi” e disabilità che colpiscono improvvisamente persone sane e anche giovani. Cosa in queste proporzioni mai successa prima. Ma tutti questi trucchi cadono se si guarda al semplice dato della mortalità totale per tutte le cause.

Questo è l’unico dato inoppugnabile perché le anagrafi registrano tutti i morti e perché per un cittadino conta se, facendo certe politiche (come lockdown e vaccinazione di massa), la probabilità di morire è aumentata o diminuita. Come si vede, da inizio 2021, quando si è iniziato a vaccinare per la prima volta nella storia un’intera popolazione per un virus respiratorio, la mortalità in Italia è aumentata e di molto.

 

 

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“Non è vero! Altro che 20 milioni di morti evitate”. I ricercatori britannici smascherano la “bufala” sul vaccino

 
 

Uno studio pubblicato a giugno sulla rivista The Lancet Infectious Disease, condotto dai ricercatori dell’Imperial College di Londra, avrebbe stabilito la cifra delle morti totali evitate dal vaccino anti-Covid in tutto il mondo: ben 20 milioni. Di contro, il gruppo britannico Hart (Healt Advisory & Recovery Team), un pool di professionisti altamente qualificati, ha pubblicato il suo articolo di risposta, intitolato “La fantasia imperiale delle 20 milioni di vite salvate”, pubblicato l’otto luglio sul loro sito hartgroup.org.

Che cos’è HART

HART è un gruppo di medici, scienziati, economisti, psicologi e altri esperti accademici britannici altamente qualificati, che si sono riuniti per condividere le preoccupazioni sulle politiche e le raccomandazioni di orientamento relative alla pandemia di COVID-19. Preoccupati per la mancanza di un dibattito scientifico aperto nei media mainstream e per la preoccupante tendenza alla censura e alle molestie di coloro che mettono in discussione la narrativa, il gruppo cerca da tempo di fare la propria “controinformazione” scientifica, portando i propri dati e le proprie analisi all’attenzione del pubblico.
(Continua a leggere dopo la foto)

 

Le accuse mosse all’Imperial College

“L’Imperial College ha prodotto un nuovo numero di fantasia per testare la credulità delle persone. Questa volta affermano che 19,8 milioni di vite sono state salvate dalla vaccinazione”. Queste sono le parole con cui esordisce l’articolo, facendo capire come non corra buon sangue tra le due organizzazioni. Secondo HART, l’Imperial College avrebbe già una reputazione mondiale basata su affermazioni errate dimostrabili, a loro volta basate sulla semplice modellazione. I precedenti danni causati da Imperial includono i modelli di Neil Ferguson nel 2001 che hanno portato all’abbattimento di 6 milioni di bovini e ovini presumibilmente per prevenire la diffusione dell’afta epizootica, che è costata all’economia britannica 10 miliardi di sterline.

Numeri pompati e non veritieri

Come riporta HART, le successive previsioni, poi, hanno attribuito 50.000-150.000 decessi umani nel 2002 a causa di CJD a causa dell’epidemia di BSE, quando in realtà vi sarebbero stati 177 decessi; 200 milioni di decessi per influenza aviaria nel 2005 in tutto il mondo quando ne sono stati appurati solo 78; 65.000 morti per influenza suina nel Regno Unito nel 2009 mentre ne sono state certificate 457. “Le ipotesi erano così folli nell’ultimo tentativo che hanno raggiunto l’assurda fantasia di 20 milioni di vite salvate. Non vale quasi la pena perderci tempo, ma data la copertura che ha avuto sui media mainstream, deve essere affrontato”, scrivono gli autori dell’articolo.

L’analisi di HART

Con l’aiuto di grafico che mostra come il numero totale di decessi per covid nel mondo, vediamo come la curva di crescita sia stata del tutto stabile nel tempo. L’arrivo delle vaccinazioni, dunque, non sembra aver inciso minimamente sulla sua traiettoria.
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Figura 1: decessi cumulativi globali attribuiti a covid
 

Se si aggiunge un’altra riga per mostrare la traiettoria della curva dei decessi sancita dallo studio dell’Imperial College, situazione che sarebbe accaduta senza la vaccinazione, con 19,8 milioni di persone morte, si può notare come la loro affermazione abbia senso solo in una situazione di massiccia accelerazione del tasso di mortalità.
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Figura 2: Dichiarazione di Imperial sul numero totale di decessi globali che si sarebbero verificati in assenza di vaccinazione
 

Dunque, per arrivare a stabilire che sono state salvate quasi 20 milioni di vite, hanno anche assunto che 500.000 vite sono state salvate nel Regno Unito. Un numero che risulterebbe familiare. Proprio Neil Ferguson ed il suo team, infatti, hanno affermato nella primavera del 2020 che se non fossimo intervenuti ci sarebbero state 500.000 vite perse a causa del Covid. Dunque, ciò che hanno fatto all’Imperial è stato raggiungere quel numero, presumendo che l’85% di noi si sarebbe contagiato nella prima ondata e l’1% di noi sarebbe morto. “500.000 deve essere il numero preferito di Imperial, perché questo è il numero di vite che ora sostengono che il vaccino ha salvato, nonostante i 200.000 decessi da Covid avvenuti”, scrivono gli scienziati di HART.

Il confronto di HART tra diversi Paesi

Ma come facciamo a sapere quale dei due istituti ha torto? HART ci fornisce la sua versione, spiegando che se la vaccinazione avesse salvato vite, potremmo notare una differenza tra Paesi con tassi di vaccinazione diversi. Ad esempio, i paesi dell’Europa orientale hanno tassi di vaccinazione notevolmente diversi dal 30% al 66%, tuttavia è impossibile prevedere i numeri di mortalità per covid in base a quali paesi hanno avuto più vaccinazioni.
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Figure 3a e 3b: Quattro paesi dell’Europa orientale più vaccinati e meno vaccinati che mostrano i tassi di vaccinazione in 3a e la loro mortalità cumulativa totale attribuita da covid in 3b

Anche il sud-est asiatico può essere preso ad ottimo esempio. I Paesi di quell’area, infatti, sono stati tutti pesantemente vaccinati. Tuttavia, con l’ultima ondata di Omicron, molti di loro hanno registrato una mortalità pari a 300, 400 o anche più per milione. Guarda caso, lo stesso ordine di grandezza sperimentato dall’Europa nella primavera del 2020, con il ceppo originale e prima della vaccinazione. Dunque, secondo HART, l’affermazione che le vaccinazioni prevengono oltre l’ 80% dei decessi per Covid, fornita da governi e case farmaceutiche, non si adatta a ciò che sta accadendo nel mondo reale.
(Continua a leggere dopo la foto)

Figure 4a e 4b: Mortalità cumulativa da covid nei paesi del sud-est asiatico fortemente vaccinati (4a) rispetto alla mortalità fino all’autunno 2020 per l’Europa (4b).

L’accusa mossa da HART verso i modellisti dell’Imperial College è che avrebbero volutamente scelto piccoli studi occasionali sulla mortalità nei vaccinati e nei non vaccinati a causa dei loro pregiudizi. Da quest’ultimi avrebbero poi estrapolato dei dati per produrre previsioni che non hanno alcuna relazione con il mondo reale. Inoltre, come sottolineato precedentemente, “i modelli di Imperial non hanno mai dimostrato di essere corretti. Le lezioni sembrano non essere mai imparate. Le ipotesi utilizzate da Imperial per creare questo modello non hanno alcuna relazione con il mondo reale”, scrivono perentori quelli di HART. 
(Continua a leggere dopo la foto)

La scienza è un’altra cosa

Un noto proverbio recita “tutto il mondo è paese” e questo sembra essere vero anche per quanto concerne il Regno Unito. HART, infatti, si spinge anche oltre, analizzando una situazione che – purtroppo – è facilmente riscontrabile in moltissimi Paesi nel mondo: “Il pubblico ha bisogno di rendersi conto che istituzioni come Imperial, ricevono notevoli finanziamenti dall’industria farmaceutica e questo influenza il modo in cui vengono presentate le prove”. Gli autori del pezzo aggiungono poi che “I media mainstream affermano che tali prove sono “scienza”, quando non sono altro che marketing per l’industria farmaceutica. Il divario tra la realtà e la narrativa tradizionale si sta allargando e il pubblico ha bisogno di rendersi conto che le fonti di cui si sono fidate in passato non possono più essere considerate attendibili su questo argomento”. Una situazione ben nota anche ai cittadini italiani.

 

 

 

 

 

 

 

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Gli EFFETTI ORRIBILI e DISUMANI del nuovo SUPER GREEN PASS!

Non vaccinati(per motivi di salute!) "PRIGIONIERI" nelle piccole ISOLE

che non possono lasciare neppure per andare a farsi operare sulla terraferma,

come nel caso di una insegnante di Procida! Diritti fondamentali vengono

letteralmente calpestati! Una VERGOGNA adesso, dopo la nostra denuncia e

le proteste dei tanti isolani, in parte cancellata!

 

Corbelli (Diritti Civili) denuncia “il dramma dei non vaccinati

‘prigionieri’ nelle piccole isole"

 

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images Corbelli (Diritti Civili) denuncia “il dramma dei non vaccinati ‘prigionieri’ nelle piccole isole"

 


 

"Non possono lasciare nemmeno per andare a farsi operare negli ospedali italiani, come nel caso di una insegnante di Procida

  31 dicembre 2021 La Nuova Calabria e anche su La Verità

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, denuncia “il dramma dei non vaccinati (per paura e per motivi di salute!), ‘prigionieri’ nelle piccole isole che non possono lasciare nemmeno per andare a farsi operare negli ospedali italiani, come nel caso di una insegnante di Procida! Sono anche questi, purtroppo, gli effetti “terribili” del Green pass rafforzato! Aboliti, oltre alle libertà di manifestare e di parola, il diritto al lavoro e allo studio  e, oggi, anche quello alla salute e alle cure, come nel caso di questa docente di Procida che, -come ha scritto a Diritti Civili, chiedendo di aiutarla, non potrà sottoporsi ad un intervento chirurgico, già programmato dopo le feste, perché non essendo vaccinata (non ha potuto farlo per giustificati motivi di salute!) non potrà lasciare l’isola per raggiungere la terraferma per quello che è l’ultimo provvedimento ricattatorio del Governo per costringere tutti alla vaccinazione con l’allargamento del cosiddetto Green pass rafforzato anche al trasporto locale”!

Questa docente ha scritto a Corbelli, prima di Natale e di nuovo oggi. “Salve signor Corbelli, chi le scrive è un'insegnante che attende la sospensione per non aver preso il siero. Ma non le scrivo per questo, io abito e vivo a Procida , un'isola dove mancano ospedali adeguati e servizi essenziali e quindi siamo obbligati a continui viaggi in terraferma. Il trasferimento in terraferma , effettuato con traghetti e aliscafi è considerato "trasporto locale" , quindi soggetto a green pass. Noi, a differenza di chi abita a terraferma , non abbiamo l'alternativa del mezzo privato. Adesso si parla addirittura di super green pass per i trasporti locali, cioè praticamente obbligo di vaccino per i residenti sulle isole. Pare che a nessuno interessa la cosa. La prego, ci dia una mano per questa battaglia di civiltà….”.

Questo il timore espresso nel primo messaggio. Oggi, dopo il varo del Green pass rafforzato, ha confessato tutta la sua disperazione, scrivendo: “Buongiorno signor Corbelli. E' arrivato quel che temevano: super GP per il trasporto locale , quindi chi non è vaccinato non può uscire dalle piccole isole. Io ho un intervento chirurgico programmato dopo le feste , come devo fare . Dobbiamo morire tutti?....”!  Il drammatico caso di questa docente conferma quanto sia grave, ingiusta, illegittima e inaccettabile l’ultima norma varata dal governo che prevede il Green pass rafforzato anche per il trasporto locale che di fatto cancella oltre che il diritto allo studio a milioni di studenti, non vaccinati, impossibilitati a salire su un mezzo di trasporto per recarsi, dai loro paesi e all’interno delle città e metropoli, a scuola e addirittura anche a chi, come questa insegnante, vive su una piccola isola, di poter lasciare il proprio comune per recarsi sulla terraferma anche, come in questo caso, se deve essere sottoposta ad un intervento chirurgico in un ospedale,  non essendoci nosocomi attrezzati a Procida. Si può arrivare a questo? A impedire oltre che il diritto al lavoro e allo studio anche quello alla salute e alle cure, solo perché una persona, un’insegnante in questo caso, ha scelto (per una comprensibile preoccupazione e per ragioni di salute) di non farsi inoculare un siero sperimentale? Chiedo al Governo di rivedere e cancellare subito questa norma iniqua e vessatoria che cancella letteralmente diritti fondamentali delle persone, come quelli   alle cure e alla salute”.

 

 

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Iniziano a emergere verita' e responsabilità, di cui quasi nessuno parla!

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Corbelli (Diritti Civili): “Il suicidio del poliziotto genovese

(contrario al vaccino) si poteva e doveva evitare"

 

 
 
 

 

images Corbelli (Diritti Civili): “Il suicidio del poliziotto genovese (contrario al vaccino) si poteva e doveva evitare"

 


 

Corbelli parla di una tragedia immane e incalza sulla cancellazione del "ricatto disumano del Super Green pass per il lavoro!

Fare giustizia su questa tragedia, cancellare l’obbligo crudele e lasciare libertà di scelta!”

  di FRANCO CORBELLI - La NUOVA CALABRIA - 24 dicembre 2021

 

“Il suicidio del poliziotto genovese (contrario al vaccino) è una tragedia immane che si poteva e doveva evitare, cancellando il ricatto disumano del Super Green

pass per il lavoro! Fare adesso giustizia su questa tragedia , cancellare l’obbligo crudele e lasciare libertà di scelta”.

Bisogna fare luce sul caso del suicidio del poliziotto di Genova, contrario all’inoculazione del siero sperimentale, un dramma che si poteva e doveva evitare

(cancellando l’obbligatorietà del vaccino introdotta a partire dal 15 dicembre anche per le forze dell’ordine), adesso venga fatta giustizia sulla morte di questo

valoroso sovrintendente capo della Questura genovese.  La notizia del suicidio di un bravissimo poliziotto, Giorgio Gibbo, di 53 anni, sovrintendente capo

coordinatore presso la Questura di Genova, contrario a farsi iniettare un siero sperimentale, lascia addolorati, sgomenti e profondamente indignati . E’ una

sciagura che si doveva assolutamente scongiurare! Bastava non mettere e cancellare questo obbligo disumano per le forze dell’ordine, il personale scolastico,

l’esercito. E, per poter continuare a lavorare,  lasciare il tampone (per accertare la negatività) come si è fatto sino al 15 dicembre e come Diritti Civili continuo

a chiedere da settimane. Il tragico gesto che risale al 5 dicembre si è appreso solo oggi grazie ad una tv coraggiosa, fuori dal coro di regime, Boyblu, che ha

ricostruito l’accaduto.

L’uomo aveva paura e non si era fatto vaccinare. Dopo  che i suoi messaggi, estrapolati dal contesto, sono stati mostrati sulla tv nazionale, in un popolare

programma de La 7, uno dei tanti apertamente e vergognosamente schierato contro i non vaccinati, che continua a criminalizzare, l’agente era caduto in

depressione, tanto da portarlo domenica 5 dicembre a compiere il gesto sucida. La notizia si è appresa oggi, grazie ripeto a questa tv, ma è, in modo ignobile,  

completamente ignorata e censurata da tutti i media di regime, radiotelevisivi e scritti e dal web, tutti allineati con il pensiero unico dominante! E’ stata la

madre di questo poliziotto che non avendo notizie del figlio da sabato pomeriggio, 4 dicembre, da quando non rispondeva più al telefono, ha chiamato la

Polizia che ha subito avviato le ricerche, trovando, in una casa di campagna dell’uomo, ad Alba, in Piemonte, il suo corpo esanime. Si era sparato con la

pistola d’ordinanza. La Procura di Cuneo ha aperto un’inchiesta. Mi auguro vada fino in fondo e faccia giustizia per la morte di questo valoroso poliziotto

con 30 anni di servizio alle spalle. E’ il primo suicido legato all’obbligo vaccinale. Sino ad oggi invece si stanno verificando numerosi decessi, anche tra le

stesse forze dell’ordine, che vengono classificati come morti improvvise. Ecco quello che sta accadendo in Italia, il prezzo assurdo, altissimo che si sta

pagando con i tantissimi morti post vaccinazione e i collassi improvvisi e inspiegabili di giovani sani che avevano fatto tutti il siero , con la prima, seconda

e anche, in alcuni casi, terza dose. E’ una vera e propria “strage silenziata”  che solo Diritti Civili insieme a pochissimi altri continua a  denunciare in Italia,

così come ha fatto recentemente anche su questa importante testata on line calabrese, La Nuova Calabria. Proprio per questo da una settimana ho

predisposto e pubblicato (dopo che Fb ha ignobilmente ancora una volta rimosso, tre giorni fa, anche questo nostro post con l’istanza per il Giudice del

Lavoro e sospeso le pubblicazioni addirittura per un mese; ma la cosa ci lascia indifferenti perché per Diritti Civili il discorso con questo canale social,

allineato al Potere, è oramai da tempo chiuso! Aspettiamo solo che, come chiediamo, cancelli definitivamente la nostra pagina!) sul nostro sito 

www.diritticivili.it , nella pagina Politica, un modello istanza da presentare al Giudice del Lavoro, come ricorso urgente(ex art. 700 C.P.C.), per chiedere la

cancellazione della illegittima, discriminatoria e incostituzionale sospensione del personale scolastico, delle forze dell’ordine, dei militari e degli stessi sanitari

che hanno detto di no ad un siero sperimentale. Modello che stanno scaricando in tanti (insegnanti, Ata, carabinieri, poliziotti, militari, anche sanitari) da

tutta Italia e che, così come prevede la Legge, tramite un legale di fiducia presentano poi al Giudice del Lavoro del Tribunale della loro città. Mi auguro che

adesso dopo questa tragedia e il sacrificio di questo esemplare poliziotto il Governo cancelli questo obbligo crudele per il rilascio del Super Green pass,

strumento questo che come dimostra il boom dei contagi di questi giorni(oggi, antivigilia di Natale,addirittura 30mila in più dello stesso giorno di un anno fa,

23 dicembre 2020;  ieri, 22 dicembre, ventimila contagi in più di un anno fa!) si è rivelato non solo inefficace ma addirittura probabilmente causa principale,

per il senso di falsa immunità che dà ai possessori, di questa impennata di infezioni.

Questa è la cosa che di più indigna, aver tolto, a chi non si è vaccinato (per una legittima paura) o non ha potuto farlo(per motivi di salute),  lavoro e

stipendio,  sono migliaia di persone buttate nella disperazione, per un certificato vaccinale che di fatto si è rivelato fallimentare! Bisognerebbe avere il

coraggio e l’onesta di riconoscerlo e porre fine a questa ingiustizia del ricatto dell’obbligo vaccinale e lasciare libertà di scelta, come prevede la nostra

Costituzione. Nulla contro il vaccino. Assolutamente. Ma non si può imporre, con il ricatto del Super green pass, un siero sperimentale che se aiuta in

molti casi ad evitare la malattia più grave, non evita purtroppo né il contagio né la diffusione. Anche se vaccinati con una, due o tre dosi tantissimi  

continuano ad ammalarsi, a finire in terapia intensiva e anche a morire. Il vaccino serve ma non è la panacea che risolve, da solo, il problema.

E' per questo necessario non abbassare la guardia e anzi rafforzare tutte le precauzioni tradizionali, dalle mascherine (quelle più sicure Ffp2, come

suggerisce il prof. Andrea Crisanti) al distanziamento sociale, all’igiene delle mani, a evitare assembramenti e a utilizzare anche per screening di massa,

nelle scuole in particolare, quei test salivari, semplici e fai date, facilmente gestibili e altamente affidabili, come sostenuto dallo stesso Iss(dalla dott.ssa

Palamara, responsabile del Dipartimento delle malattie infettive dell’Iss), validati dal Governo il 14 maggio e mai poi utilizzati!

Queste sono le cose da fare, utili per fronteggiare efficacemente la diffusione del virus e degne di un Paese civile, non ricattare invece le persone con il

Super Green passe e l’obbligo vaccinale per poter lavorare e vivere, con questi provvedimenti illegittimi, discriminatori, incostituzionali e crudeli che non

a caso non vengono attuati in nessun Paese al mondo”!

 

 

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Il RICATTO DISUMANO! Se hai PAURA (di morire o dei gravi effetti avversi! )

 

e NON FAI(a tuo rischio!) il SIERO(sperimentale!) ti TOLGO il PANE(lavoro e stipendio)! 

 

Accadrà da mercoledì 15/12(a migliaia di insegnanti e militari)solo in Italia, con l’avallo di tutte

 

le Istituzioni del Paese, della stampa, radio tv di Regime e il silenzio della Magistratura!

 

E’ la FINE della CIVILTA! E’ la BARBARIE! Contro cui lotteremo gandhianamente sino all’ultimo!

 

 

 

 

 

15 dicembre, il giorno del RICATTO e della VERGOGNA!

Dal 15 dicembre, viene decapitato, in Italia, il DIRITTO al lavoro di insegnanti e militari, che, nel rispetto

della Costituzione, hanno detto NO ad un siero sperimentale che ha procurato nel mondo milioni di gravi

reazioni avverse (con anche decine di migliaia di decessi!)! Effetti e morti sospette che continuano ogni giorno!

                                                                                      

 

Morti improvvise! “Strage silenziata”!

Continua la strage dei malori e delle morti improvvise di giovani e adulti! Le vittime collassano, erano in salute e 

vaccinate con una, due o tre dosi. Com è possibile? E come mai così tante proprio quest’anno? Perché tacciono,  

in tv, radio, giornali e social, le “Bestie con gli artigli che spargono odio contro i non vaccinati”?

(definizione di Adriano Celentano)

 

Vaccini, Corbelli (Diritti Civili) denuncia la “strage silenziata”

delle morti improvvise di giovani sani!

La Nuova Calabria.it (12 dicembre 2021)

 

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images Vaccini, Corbelli (Diritti Civili) denuncia la “strage silenziata” delle morti improvvise di giovani sani!

Franco Corbelli


 

Il leader del Movimento si chiede e chiede: "Cosa sta succedendo? Quali le cause scatenanti? Perché non si riesce a prevenire

e fermare queste tragedie? Il Paese ha il diritto di sapere”!"

  12 dicembre 2021 19:06

“La ‘strage silenziata delle continue, numerose morti improvvise di giovani e (anche adulti) sani! Cosa sta succedendo?

Quali le cause scatenanti? Perché non si riesce a prevenire e fermare queste tragedie?  Il Paese ha il diritto di sapere”! ”!

 

E’ quanto afferma, in una nota, il leader di Diritti Civili, Franco Corbelli.

 

 

 

 

 

“Siamo di fronte ad una vera e propria strage. In ogni parte d’Italia si continua a morire all’improvviso accasciandosi al

suolo, nonostante la giovane età e senza aver mai avuto problemi di salute. Tante di queste vittime avevano avuto

somministrato il vaccino, chi la doppia dose, chi anche il richiamo. Di tanti altri non si sa e non viene detto nulla sulla loro

situazione in merito alla vaccinazione. Sta accadendo qualcosa di orribile che dovrebbe allarmare tutte le Istituzioni e l’intero

Paese e invece questa strage viene di fatto oscurata, censurata e silenziata! Come se tutte queste morti improvvise e

inspiegabili di giovani, in piena salute, fossero una cosa normale e non invece un fatto eccezionale, drammatico e allarmante

che non ha precedenti e che, anzi, rispetto agli anni passati non ha, in termini di numeri, alcun paragone. Tale e così abissale

è la differenza  dei decessi improvvisi di giovani, infatti, fra quelli registrati nel 2021 e quelli ad esempio degli ultimi due anni.

Eppure questa tragedia, oramai quasi quotidiana, viene volutamente ignorata dal Governo e dal codazzo al servizio del regime! 

Non ne parlano i televirologi da salotto, non  se ne parla in nessun telegiornale, talk show, non se ne scrive su alcun giornale, tutti

allineati con il pensiero unico dominante e impegnati a insultare, criminalizzare e ghettizzare i non vaccinati e sguinzagliati

(vergognosamente finanche nelle corse degli ospedali!) a cercare il caso del no vax ricoverato, deceduto o pentito da sbattere in

prima pagina! Nulla invece su queste morti improvvise, o dei decessi post vaccinazione (608 quelli segnalati in Italia, nei primi nove

mesi del 2021, di cui, secondo l’Iss, 16 sicuramente correlati al vaccino e 133 cosiddetti incerti) e delle migliaia e migliaia di reazioni

avverse(sempre nei primi nove mesi dell’anno, oltre 100mila in Italia, di cui, ancora secondo l’Iss, l’85% non gravi e quasi 15mila

invece gravi, molto critici). A parte le migliaia di casi segnalati al Vaers negli Usa, anche in Europa sono migliaia e migliaia i casi segnalati

sul sito Eudravigilance dell’agenzia del farmaco Ema, di sospetti  “effetti avversi” che si sono verificati dopo la somministrazione dei quattro

“vaccini” contro il Covid. E che hanno coinvolto vari organi, dal cuore al cervello, dagli occhi alla pelle, continua il leader di Diritti Civili. 

A livello europeo le reazioni gravi (anche mortali) sono state 505.833, quelle non gravi 675.288. Dal terz’ultimo aggiornamento, del 19

ottobre, all’ultimo, 20 novembre, sono stati segnalati 40.252 effetti gravi in più, 26094 solo per Pfizer, e quelli cardiaci sono quasi il triplo di

quelli non gravi. E con questi numeri drammatici e inquietanti si vuole adesso imporre l’obbligo vaccinale a insegnanti, Ata, forze dell’ordine e

militari, pena, tra tre giorni, dal 15 dicembre, la sospensione dal lavoro, la perdita dello stipendio, ovvero, la fame per loro e le loro famiglie!".

 

 

 

 

 

Quindi, Corbelli conclude: "Si sta per consumare in Italia questo massacro di insegnanti e militari (non vaccinati, per motivi di salute

e per una legittima paura) a cui sarà tolto il pane (lavoro e stipendio)! O il “vaccino sperimentale” (a rischio anche della propria salute e

della stessa vita!) o la fame! Questo il ricatto disumano che viene fatto nei loro confronti! Sta accadendo qualcosa di mostruoso in Italia!

Succede solo nel nostro Paese, con l’avallo di tutte le Istituzioni(a tutti i livelli e nei diversi campi)e dell’informazione, radiotelevisiva,scritta

e del web, del pensiero unico dominante!

Per questo Diritti Civili chiede ancora una volta al Governo di fermarsi, di ritirare questo obbligo vaccinale, di cancellare questa

ingiustizia e questo ricatto, per scongiurare nuove tragedie. Lasciare libertà di scelta e non vincolare il vaccino al diritto al lavoro.Il Governo

si fermi o, ribadisco, sarà chiamato a rispondere, davanti alla Legge, di quelli che, alla luce di questi dati drammatici dei morti post vaccino,

dei decessi improvvisi di giovani in salute e delle decine di migliaia vittime di gravi reazioni avverse (che vengono poi anche abbandonate

dallo Stato e che sono costretti per cercare di curarsi, purtroppo in molti casi con risultati non buoni, a farlo a proprie spese, pagandosi le

cure!) saranno dei gravi reati! L’Italia, infatti, è l’unico Paese al mondo dove si ricatta e toglie finanche il lavoro al popolo se non si vaccina,

con un farmaco che potrebbe anche costare la vita o avere conseguenze gravi(molto più dello stesso Covid!)sulla propria salute!".

 

 

                                                                                                                                        ---------------------------------------------------

 

 

L'appello per cancellare il crudele RICATTO !

 

  

 O il SIERO SPERIMENTALE o perdi il LAVORO e altri Diritti!

 

  

 Per FERMARE questa BARBARIE ci vogliono GIUDICI ONESTI e

 

  

CORAGGIOSI in tutti i Tribunali Italiani! E ce ne sono a migliaia! 

 

  

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Dati Ufficiali EFFETTI AVVERSI  in Europa.

 

 

Quelli GRAVI(anche mortali!) 505.833!

 

  

Quelli meno gravi 675.288!

 

  

E vorrebbero imporre questi vaccini!!!

 

  

I TALEBANI TACCIONO su queste TRAGEDIE!

 

  

Di questo, infatti, in modo vile, non parlano in tv, sui

 

  

giornali e social quelli che Celentano chiama "Le BESTIE con

 

  

gli artigli, che spargono odio"!

 

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Nulla contro i vaccini. Assolutamente! Ma  basta leggere questi due studi per capire perché è

un grave reato imporre questo SIERO SPERIMENTALE oggi in Italia! Deve esserci libertà di scelta!

Vaccini a mRna, nuovo allarme dei cardiologi Usa

 

 

 

di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi

Negli Stati Uniti i vaccinati con due dosi sono fermi al 60%, il 40% quindi della popolazione se ci fosse il Green Pass come da noi non potrebbe salire sulla metropolitana, treno, autobus, entrare in locali pubblici e neanche lavorare senza fare tamponi ogni due giorni. Ma appunto, dato che si tratterebbe di escludere il 40% degli americani, il governo Biden non impone nessun Green Pass all’italiana (o all’ austriaca). Questo fatto che gli americani hanno in pratica smesso di vaccinarsi da alcuni mesi è accuratamente celato ai telespettatori o ai lettori di giornali italiani. Non si sente praticamente più parlare di come vada la vaccinazione in America o le misure di obbligo vaccinale di Biden.

Come si può leggere sui giornali americani ogni settimana ci sono tribunali a livello di stato o federali che bloccano i cosiddetti “mandati vaccinali” per dipendenti pubblici e ci sono stati importanti Stati come Florida o Texas o Missouri, per la verità quasi tutti gli Stati repubblicani che non prevedono l’imposizione di qualunque obbligo vaccinale, anche per una singola palestra o azienda o ristorante. La Ue è quindi una eccezione e non la regola, anche perché gli Usa da sempre indicano i trend sociali in Occidente e non succede quasi mai che Europa e Usa vadano in direzioni diverse per molto tempo.

Questo diffuso sentimento americano che i nostri giornali chiamerebbero “antivax”, ma non osano farlo perché si tratta dell’America, è dovuto in larga parte al fatto che i medici e ricercatori americani parlano ora di continuo di danni causati dai vaccini a mRNA. E sarebbe difficile non farlo perché in Usa esiste il sistema di segnalazioni degli “eventi avversi ai vaccini” (VAERS) che è arrivato a 1,9 milioni di segnalazioni, tra cui 19 mila decessi e oltre 24mila casi di disabilità permanente. Tra questi ci sono già anche 4 casi di bimbi deceduti entro pochi giorni dalla vaccinazione.

Oltre a questi dati ufficiali di segnalazioni di danni seri e decessi susseguenti alla vaccinazione ci sono però anche gli studi che si stanno accumulando sul meccanismo con cui i vaccini a mRNA di Moderna e Pfizer causano danni al cuore. La settimana scorsa alla conferenza annuale a Boston dell’American Heart Association è stato presentato questo studio coordinato da un noto cardiologo, il dott. Steven Gundry, che non occorre essere un medico ricercatore per comprendere che mette in guardia contro i vaccini a mRNA.

“Mrna COVID Vaccines Dramatically Increase Endothelial Inflammatory Markers and ACS Risk as Measured by the PULS Cardiac Test: a Warning” che si può tradurre così: i vaccini a mRna aumentano drasticamente i marcatori di infiammazione endoteliale e i rischi di sindrome coronarica acuta misurati dal test cardiaco PULS: un’avvertenza.

 

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“Ci si aspettava che alti tassi di vaccinazione riducessero

la trasmissione, tuttavia..”. L’analisi dello scienziato tedesco

Il paragone.it(10 dicembre 2021) 

 

 

 

 

 

 

La rivista The Lancet Regional Health ha appena pubblicato un interessantissimo articolo del Prof. Dr. Günter Kampf dell’University Medicine Greifswald – Institute for Hygiene and Environmental Medicine di Greifswald, Germania – dal titolo molto eloquente: “La rilevanza epidemiologica della popolazione vaccinata contro il covid-19 è in aumento.”

 

Ciò che esce fuori dall’analisi dello scienziato è veramente allarmante:
“Ci si aspettava che alti tassi di vaccinazione contro il COVID-19 riducessero la trasmissione di SARS-CoV-2 nella popolazione riducendo il numero di possibili fonti di trasmissione e quindi di ridurre il peso della malattia COVID-19. Dati recenti, tuttavia, indicano che la rilevanza epidemiologica degli individui vaccinati COVID-19 è in aumento.

Nel Regno Unito è stato descritto che i tassi di contagio secondari tra i contatti familiari esposti a casi completamente vaccinati erano simili ai contatti familiari esposti a casi non vaccinati (25% per vaccinati vs 23% per non vaccinati). 12 di 31 infezioni per contatti domestici completamente vaccinati (39%) sono emersi da legami con persone completamente vaccinate. La carica virale di picco non differiva di stato vaccinale o tipo di variante [1].

In Germania, il tasso di casi sintomatici di COVID-19 tra i completamente vaccinati (“infezioni de breakthrough”) è riportato settimanalmente dal 21 luglio 2021 ed era del 16,9% tra i pazienti di 60 anni e oltre [2]. Questa proporzione è in aumento di settimana in settimana ed ha raggiunto il 58,9% il 27 ottobre 2021.

La figura 1 fornisce una chiara evidenza della crescente rilevanza del completamente vaccinato come possibile fonte di trasmissione. Una situazione simile è stata descritta per il Regno Unito. Tra la settimana 39 e la 42, sono stati segnalati 100.160 casi di COVID-19 tra cittadini di 60 anni o più. 89.821 si sono verificati tra i completamente vaccinati (89,7%), 3.395 tra i non vaccinati (3,4%) [3]. Una settimana prima, il tasso di positività per 100.000 era più alto nel sottogruppo dei vaccinati rispetto al sottogruppo dei non vaccinati di tutte le età superiori ai 30 anni.

Figura 1
 

In Israele si è verificata un’epidemia nosocomiale segnalata che ha coinvolto 16 operatori sanitari, 23 pazienti esposti e due membri della famiglia. La fonte era un paziente COVID-19 completamente vaccinato. Il tasso di vaccinazione era del 96,2% tra tutti gli individui esposti (151 operatori sanitari e 97 pazienti). Quattordici pazienti completamente vaccinati si ammalarono gravemente o morirono, i due pazienti non vaccinati hanno sviluppato una malattia lieve [4].

Il Centro statunitense per il controllo delle malattie e prevenzione (CDC) identifica quattro delle prime cinque contee con la più alta percentuale di popolazione completamente vaccinata (99,9-84,3%) come contee di trasmissione “alta” [5]. Molti decisori presumono che il vaccinato può essere escluso come fonte di trasmissione. Sembra essere gravemente negligente ignorare la popolazione vaccinata come possibile e rilevante fonte di trasmissione al momento di decidere sulle misure di controllo della salute pubblica.”

Fonte: https://www.thelancet.com/journals/lanepe/article/PIIS2666-7762(21)00258-1/fulltext#%20

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Vaccini e dati Aifa sui decessi, Corbelli: “Il Governo revochi subito

l’obbligo per insegnanti, forze dell’ordine e militari"

 

 
 
 

 

images Vaccini e dati Aifa sui decessi, Corbelli: “Il Governo revochi subito l’obbligo per insegnanti, forze dell’ordine e militari"

“Dopo le parole e le cifre inquietanti di morti post vaccino, rese note, pochi giorni fa, al Senato, dal Presidente dell’Aifa, Giorgio Palù,

se il Governo non ritirerà subito l’obbligo vaccinale(con un farmaco sperimentale!) per il personale scolastico, le forze dell’ordine e i

militari, previsto a partire dal prossimo 15 dicembre, Diritti Civili presenterà immediatamente una dettagliata denuncia alla competente

Procura della Repubblica di Roma, ipotizzando una serie di gravi, palesi e oggettivi reati! Nulla contro i vaccini, rispetto anzi assoluto.

Ma l’inoculazione (fatta con il consenso informato!) deve essere una libera scelta, non una imposizione, frutto di un ricatto: se non fai il

siero sperimentale (a rischio anche della propria salute e della  stessa tua vita!), fai la fame, ti tolgo il pane(lavoro e stipendio) e ti butto

in mezzo ad una strada! Sta accadendo qualcosa di mostruoso in Italia! Succede solo nel nostro Paese, con l’avallo di tutte le Istituzioni”!

 

E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che si dice “sgomento e fortemente preoccupato

dopo le gravi affermazioni, del presidente dell’Aifa, fatte pochi giorni fa nel corso di un’audizione in Senato. 

Al di là dei numeri restano registrate le parole di Palù: “morti correlate vuol dire che c’è stata autopsia e che il medico ha detto sì, non

ho trovato altra causa, può essere il vaccino”!  I casi ufficiali di decessi segnalati dopo la vaccinazione sono stati, nei primi nove mesi

dall’anno, 608. Secondo lo stesso Iss quelli dovuti sicuramente al vaccino sono stati 16. Quelli cosiddetti incerti (non si può escludere

cioè la correlazione con il vaccino) sono stati 133. 

Ma non ci sono solo i morti. Ci sono anche purtroppo gli effetti avversi. Quelli ufficiali, resi noti sempre dall’Iss e relativi ai primi nove

mesi dell’anno, sono oltre 101mila. Di questi l’85% giudicati non gravi e il resto (quasi 15mila) ritenuti gravi(molto critici). Si tratta di

migliaia di persone che dopo l’inoculazione del siero si è vista la salute e la vita rovinate e che oggi è costretta a cercare di curarsi

(con purtroppo, in molti casi, scarsi risultati!) anche a proprio spese, perché lo Stato li ha completamente abbandonate, dopo aver

chiesto loro il sacrificio di vaccinarsi! Chiedo: di fronte a questi numeri impressionanti, a questi drammi umani, a queste sofferenze e

rischi reali si può oggi imporre, con il ricatto del Super Green pass, la vaccinazione a migliaia di persone del mondo della scuola, delle

forze dell’ordine e dell’Esercito, che non vogliono, per giustificati motivi di salute e per una legittima, comprensibile paura,farsi iniettare

questo siero sperimentale, in un Paese poi, come il nostro, che fa registrare una situazione pandemica migliore di tante altre Nazioni e

assolutamente sotto controllo?

 

A parte poi questi dati ufficiali, di morti ed effetti avversi segnalati, ci sono infine ancora i tantissimi casi, mai così tanti come in questo

anno, di morti improvvise e sospette di giovani e meno giovani che si accasciano al suolo di colpo, pur non avendo mai avuto problemi

di salute. E che avevano da poco ricevuto chi due e chi tre dosi del vaccino. Un’altra immane tragedia che sta devastando e segnando

dolorosamente la vita di tante famiglie.

Sta accadendo questo in Italia nel silenzio quasi assoluto. Per questo chiedo al Governo di fermarsi e di annullare subito l’obbligo

vaccinale per insegnanti e militari. O sarà chiamato l’Esecutivo a rispondere del suo operato davanti ad un Tribunale del nostro Paese,

che mi auguro e mi batterò perché faccia Giustizia”! 

 

 

                                                                                 

 

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  Una "brutta" notizia per catastrofisti e sciacalli che insultano i non vaccinati!

 

I virologi rivelano: “La pandemia forse sta finendo”

ALTRO CHE LITURGIA DEL TERRORE. GLI ESPERTI: “PERCHÉ OMICRON CI PUÒ DARE L’IMMUNITÀ DI GREGGE”

 

di Michael Sfaradi (Nicolaporro.it) 3 Dicembre 2021

 crisanti vaia

 I primi in Italia a guardare il prossimo futuro con un po’ di ottimismo sono stati sia il professor Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova sia il professor Francesco Vaia direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma.

 In una recentissima intervista rilasciata al Giornale Crisanti, davanti ai dati riguardanti la variante Omicron, ha dichiarato che questa variante non sembra essere una mutazione in grado di preoccupare seriamente i virologi. I sintomi sono diversi e anche più lievi, soprattutto nei Paesi dove è stato completato il ciclo vaccinale da un’alta percentuale della popolazione. Lo scienziato ha aggiunto che indubbiamente saranno necessarie diverse settimane prima di poter avere dati utili per capire e valutare gli effetti sui vaccinati, stando però a quanto riscontrato fino ad oggi, si può ben sperare.

Rispondendo ad alcune domande poste dai giornalisti di SkyTg24, il professor Francesco Vaia è andato oltre: “Da quello che abbiamo visto in Sud Africa gli attuali vaccini sembrano proteggere anche dalla variante Omicron. E lo stesso cittadino italiano, positivo alla nuova variante e vaccinato con doppia dose, non ha sintomi. Questo ci fa dedurre che il vaccino funziona”, e ha aggiunto anche che la terza dose sembra avere migliori risultati perché i dati che arrivano da Israele portano segnali di ottimismo.

Infatti il prof. Zvika Granot dell’Università Ebraica di Gerusalemme e ricercatore presso Hadassah Ein Kerem Medical Center sempre della Capitale israeliana, ha dichiarato, durante una diretta mandata in onda dal canale i24 news e citando anche lui i dati provenienti dal Sud Africa dove la versione mutata di Covid-19 è stata rilevata per la prima volta, che la variante Omicron potrebbe essere un punto di svolta nella lotta contro la pandemia perché molte persone si sono infettate e ammalate, ma con lievi sintomi: “Ho la sensazione che questa nuova variante possa essere la luce alla fine del tunnel. È altamente contagiosa ma non così aggressiva, il che significa che molte persone verranno infettate ma nessuna di loro svilupperà sintomi gravi. Sento che sarà il modo in cui la popolazione mondiale otterrà davvero l’immunità di gregge e poi il coronavirus svanirà”.

 

 

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Il "MISTERO AFRICA". Un intero Continente (di un miliardo e

oltre 372milioni di abitanti), senza essere vaccinato(solo il 6%), 

fa quasi gli stessi contagi e morti di un solo Paese Europeo,

come l'Italia(60 milioni di persone e oltre l'80% di vaccinati!)!

Gli scienziati "sconcertati" non sanno ancora dare una risposta!

E intanto la (leggera?) variante (Omicron), che si pensa salverà

il mondo, immunizzando tutti, arriva proprio da questo Continente

non ancora vaccinato, rispetto all'Europa e al resto del mondo

super vaccinati!

 

 

La parola ai dati ufficiali, dal sito del Governo italiano!

 

Covid-19 - Confronto Italia - Africa

  

Italia 

 

     5.172.761 casi confermati(al 10 dicembre) 

 

     134.590 morti

 

Africa

      .  6.408.551 casi confermati(all'8 dicembre)

  • 153.503 morti

 

 

                                                      ------------------

 

Ancora. Anziché insultare, criminalizzare e discriminare i non vaccinati

spiegate questo! Perche' sempre più contagi, ricoveri e decessi fra i

vaccinati? E poi c'è lo strano caso dei morti vaccinati da più di 5 mesi!

Il rapporto dell’Iss pone nuovi quesiti

 

 

4-5 Dicembre 2021 (da Ilparagone.it)

 

È sempre più (anche) la pandemia dei vaccinati. La narrazione di un vaccino in grado di proteggere dal contagio, dalla ospedalizzazione e dalla morte si rivela sempre più fallace e davanti alla durezza dei dati si sgretola tristemente. E infatti nell’aggiornamento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità relativo al monitoraggio dei dati Covid del 1 dicembre 2021 e pubblicato il 3 dicembre 2021 si conferma il trend della scorsa settimana con una piccola e patetica novità: spariscono le percentuali sul totale rispetto a ciascuna categoria al fine di rendere meno immediata la comprensione dei dati. Ma nessun artificio può celare il fatto che si ammalano, vanno in ospedale muoiono sempre più vaccinati rispetto alla scorsa settimana.

Ovviamente questo dato è anche figlio del cosiddetto paradosso di Simpson che vuole che al crescere dei vaccinati cresca anche la loro incidenza sul totale, ma questa crescita sembra più che proporzionale rispetto alla crescita dei vaccinati. Ma veniamo ai numeri. Negli ultimi 30 giorni, sono stati notificati 75.512 casi di non vaccinati infetti pari al 36% del totale (era il 37,7% la scorsa settimana) e 134.075 casi di vaccinati infetti pari al 64% (era il 62,3%).

 

 Ma soprattutto si consolida il dato, che la scorsa settimana era stato registrato per la prima volta, del superamento dei vaccinati nei casi di ospedalizzazione: 4.062 vaccinati pari al 52,2% (era il 50,9% la scorsa settimana) e 3.733 non vaccinati pari al 47,9% (era il 49,1%). In poche parole significa che le corsie degli ospedali sono piene più di vaccinati che non di non vaccinati. Il trend si conferma anche per i decessi il cui totale degli ultimi 30 giorni è composto da 712 vaccinati pari al 58% del totale (era il 56%) e da 515 non vaccinati pari al 42% (era il 44% la scorsa settimana).

Infine, contrariamente alle anticipazioni riportate in questi giorni sul (tele)giornale unico che aveva parlato di una fiammata di ricoveri in terapia intensiva di non vaccinati, nelle terapie intensive (dove l’efficacia della vaccinazione è obiettivamente maggiore) la situazione resta quasi immutata con un piccolo scostamento dello 0,2% a favore dei vaccinati: 35,6% di pazienti vaccinati e un 64,4% di non vaccinati.

Lo strano caso dei morti vaccinati da più di 5 mesi!

L’aggiornamento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità ogni settimana ci fornisce i dati sull’andamento del Covid in Italia: e se l’ultimo, quello del relativo al monitoraggio dal 1 dicembre 2021 e pubblicato il 3 dicembre 2021, conferma i trend sui contagi purtroppo già emersi dai precedenti report, ora è impossibile non notare che in ospedale ci vanno (e muoiono) sempre più vaccinati con doppia dose. Il dato si fa ancora più preoccupante se consideriamo che, sempre attenendoci agli ultimi 30 giorni analizzati dall’Iss ed al suo report, si sono ammalati 75.515 non vaccinati. Di questi, ne sono morti 515. Ciò significa che lo 0,68% di chi non è vaccinato si ammala muore. Ma il dato che sorprende (in negativo) è in realtà quello relativo ai vaccinati e nel dettaglio a coloro che hanno completato il ciclo vaccinale da più di 5 mesi: negli ultimi 30 giorni si sono ammalati 44.023 vaccinati da più di 5 mesi e ne sono morti 482. Ciò significa che muore lo 1,09% di chi è vaccinato da più di 5 mesi e si ammala. I dati dell’Iss ci dicono quindi che chi è vaccinato da più di 5 mesi rischia più di chi non è vaccinato, nella misura del 37% in più. Queste cifre non possono che lasciarci con molti quesiti: chi è vaccinato da più di 5 mesi, quando il vaccino ‘termina’ il suo effetto, è più esposto degli altri? E’ più debole dal punto di vista immunitario? E se si, per quale ragione?

 

 

 

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La PROTESTA contro FACEBOOK!

 

 images Polemiche sul post di Corbelli, il leader di Diritti Civili abbandona Facebook per protesta

 

Ultim'ora. 29 novembre 2021. La protesta!

 

Vi informo che FACEBOOK ha di nuovo rimosso(dopo due giorni!) un mio post e

sospeso per sette giorni commenti e pubblicazioni! Evidentemente non hanno capito chi sono, quale simbolo

gandhiano, di non violenza e di impegno civile, umanitario e di Giustizia rappresento da oltre 25 anni in Italia e nel

mondo! Nel post criticavo il decreto del Governo sulla vaccinazione obbligatoria per gli insegnanti e le forze

dell'ordine! Nemmeno questo si può più fare oggi in Italia? Si può definire questo ancora un Paese civile?

L'ULTIMATUM a Facebook(prima di abbandonarlo)!

 Facebook, se vuole mantenere ancora la sua credibilità e

indipendenza rimetta subito il post e cancelli la nuova, ridicola e assurda sospensione! Altrimenti ABBANDONO

subito questo canale social. A breve, in settimana, la mia dura risposta a chi vuole sopprimere anche il dissenso! 

 

 

 

 

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Venerdì 26 novembre 2021 alle ore 11:27
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Il giorno più buio della storia della Repubblica! Ma non finisce qui! Hanno imposto l’OBBLIGO al PERSONALE scolastico e alle FORZE dell’Ordine già VACCINATI al 95%! Hanno votato all’unanimità questo nuovo RICATTO stracciando la COSTITUZIONE! Vogliono IMPORRE un SIERO SPERIMENTALE che in Italia (dati ufficiali Aifa nei primi nove mesi) ha fatto registrare oltre 100mila REAZIONI AVVERSE(quelle GRAVI oltre 14.500!), più di 600 MORTI (16 correlabili al vaccino)! Magistratura, Tar, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale hanno il DOVERE di FERMARE questo MASSACRO di DIRITTI fondamentali!

 

 images Vaccini e dati Aifa sui decessi, Corbelli: “Il Governo revochi subito l’obbligo per insegnanti, forze dell’ordine e militari"

 

L'altro grave precedente! 19 novembre 2021.

FACEBOOK  prima rimuove e poi, dopo le nostre proteste, rimette il post

 

 

Ecco quello che avevo pubblicato e che chiedo alle Procure italiane di acquisire 

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                                                                                 DENUNCIA pubblica! Per le PROCURE italiane!

 

                                                       Si chiede VERITA’ e GIUSTIZIA! I capi di accusa.

 

 

Al Signor Procuratore della Repubblica degli Uffici di Procura del nostro Paese

 

Il sottoscritto dott. Franco Corbelli, coordinatore del Movimento Diritti Civili e promotore del neonato Movimento per la Libertà, denuncia ed espone quanto segue, chiedendo che si accerti la veridicità di quanto viene denunciato, di valutare se questi fatti gravi configurano ipotesi di reato e, nel caso, nel rispetto della Legge, di voler procedere nei confronti di tutti i diversi responsabili ai vari livelli. Questi i fatti per cui si chiede l’apertura urgente di una doverosa indagine!

 

1)Per avere negato e nascosto al popolo italiano che il vaccino anticovid (che non ha mai avuto una autorizzazione definitiva ma solo una concessione in via emergenziale, con proroga) è una terapia sperimentale (fine studio previsto per il dicembre 2023), come viene riportato in un rapporto AIFA del dicembre 2020 e come conferma l’EMA, agli inizi di settembre di quest’anno. Si chiede di acquisire i due rapporti Aifa e Ema!

 

2)Per non avere bloccato e avere invece continuato a far somministrare ASTRAZENECA ai giovani anche dopo la raccomandazione, ad inizio aprile, dell’Ema, dell’Aifa e la circolare dello stesso Ministero della Salute (dell’8 aprile), che consigliavano l’uso per una fascia di età over 60, l’assoluta contrarietà dei medici (per questo vaccino ai ragazzi) e dopo oltre una ventina di decessi registratesi in Italia nel solo mese di marzo e le altre centinaia di morti verificatesi in Gran Bretagna e in altri Paesi europei che sospesero, in molti casi, l’inoculazione di questo siero.

 

3)Per avere il Governo autorizzato, insieme ai presidenti di alcune Regioni (nonostante Astrazeneca fosse raccomandato da Aifa per over 60 e naturalmente sconsigliato per le altre fasce di età, in particolare per giovani e donne!), l’OPEN DAY per i ragazzi che hanno purtroppo provocato tanti decessi, come nel caso, accertato dai periti della Procura di Genova, della ragazza 18enne genovese Camilla Canepa. Per il caso Astrazeneca si chiede di acquisire l’inchiesta del programma REPORT di Rai 3 del 25 ottobre 2021

 

4)Per avere, a settembre, per alcune settimane somministrato a decine di migliaia di anziani, come richiamo una dose intera di MODERNA, quando invece la raccomandazione della stessa casa farmaceutica americana e dell’EMA, del 3 settembre, indicava solo una mezza dose di Moderna. A questo proposito si chiede di acquisire l’inchiesta del programma REPORT di Rai 3 dell’1 novembre 2021

 

5)Per avere costretto milioni di persone, con il ricatto di uno strumento antidemocratico e anticostituzionale come il GREEN PASS, a farsi inoculare un siero sperimentale, contro la loro volontà e che hanno fatto per non perdere il lavoro, lo stipendio e per non vedersi privati di diritti e libertà fondamentali, di non rimanere isolati dal contesto sociale!

 

6) Per avere, sempre con il ricatto del Green pass, buttato in mezzo ad una strada decine di migliaia di persone che, rifiutando il siero sperimentale (per motivi di salute o per una legittima, giustificata paura) e non potendo fare (anche a loro spese!) un tampone tortura ogni 48 ore(pericoloso per la salute se ripetuto per mesi, ogni due giorni!), hanno perso il lavoro e lo stipendio, venendo in alcuni casi finanche cancellati o radiati dai loro ordini di appartenenza!

 

7)Per avere irresponsabilmente e immotivatamente esteso e portato la validità del Green pass da 6 mesi ad un anno. Non solo senza alcun supporto scientifico ma addirittura contro le risultanze di tutti gli studi e ricerche che rivelano come l’efficacia, la protezione del vaccino dopo pochi mesi (addirittura dopo solo 3 mesi, secondo un approfondito studio dell’Università di OXFORD, presentato , al Senato, il 7 ottobre scorso, durante un’audizione, dal prof. Marco Cosentino, dottore di ricerca in farmacologia e ordinario di farmacologia nella scuola di medicina presso l’Università dell’Insubria di Varese),  si parla al massimo di 6 mesi,  di fatto scompaia. Questo di fatto rende potenziali e inconsapevoli diffusori del virus milioni di italiani che per un anno avendo il Green pass non sono soggetti ad effettuare alcun tampone e credendosi immuni allentano anche le misure di precauzioni. Anche in questo caso a conferma di quanto denunciato dallo scrivente si chiede di vedere puntata del programma REPORT dell’1 novembre. 

 

8) Continuare a usare l’arma del ricatto del Green pass per (come di fatto apertamente dichiarato da autorevoli esponenti del Governo e come reso noto sulla stampa da parlamentari della Repubblica, mai smentiti!) costringere tutti alla vaccinazione, pur consapevole che a seguito della vaccinazione si sono verificati (riporto i dati ultimi disponibili, di fine ottobre 2021) centinaia di decessi in Italia(608, come risulta dall’ultimo report dell’AIFA del 26 settembre 2021), decine di migliaia in Europa(esattamente 16.612 morti. Fonte: Adrrports.eu del 30/10/2021), negli Usa( 18.853, gli eventi fatali segnalati al VAERS al 22/10/2021), e milioni di gravi reazioni avverse, come risulta dai dati ufficiali dei vari Governi e dagli organismi di vigilanza! E come viene illustrato e documentato da uno studio della Fondazione Hume, che viene riportata sul quotidiano La Verità venerdì 12 novembre.

 

9)Per avere prima chiesto e, di fatto, nella stragrande maggioranza dei casi, obbligato alla vaccinazione milioni di italiani e avere poi abbandonato, senza dare loro alcun supporto o aiuto concreto, le migliaia e migliaia di persone che a seguito dell’inoculazione del siero sperimentale si sono visti la salute rovinata e che ancora oggi per cercare di potersi curare(ma purtroppo, in moltissimi casi, senza alcun miglioramento concreto) sono costretti a farlo, con un doloroso calvario, anche a loro spese!

 

10) Per avere fatto  fare tutto questo per costringere a vaccinarsi le persone che continuano ad opporsi, pur non essendoci, in questo caso, nessun obbligo vaccinale previsto dalla Legge in Italia. In spregio di ogni regola e dei diritti fondamentali dei cittadini si continua ad usare il ricatto del Green pass come obbligo vaccinale surrettizio, calpestando la Costituzione e la stessa dignità della persona.

 

Per queste e per tutte le altre eventuali ipotesi di reato che si dovessero configurare si chiede, ai sensi della Legge, se sussistono i presupposti previsti dal Codice Penale, di procedere nei confronti dei responsabili Governativi e delle istituzioni tecnico scientifiche ai vari livelli, dei presidenti di regione, sindaci e quant’altri (scienziati, cosiddetti esperti, politici, opinionisti, direttori e mezzi d’informazione radiotelevisivi e scritti) con le loro condotte o dichiarazioni si siano resi corresponsabili(in concorso) di queste gravi, reiterate azioni.  Lo scrivente chiede  alla magistratura di individuare, verificare e punire  quanti, volutamente e colpevolmente, con una sistematica e continua campagna di disinformazione, falsa, omissiva e strumentale, hanno creato un clima di allarme e terrore nel Paese, istigando di fatto, con le loro condotte e campagne denigratorie, all’odio sociale nei confronti di tutte le persone contrarie al siero sperimentale e al Green pass ricattatorio.

 

P.S.

 

Con questa denuncia mi occupo di quanto è successo in Italia dalla vicenda di Astrazeneca, a partire dal marzo scorso, ad oggi. Per i fatti e le ipotesi di reato precedenti a questo periodo c’è già la Procura di Bergamo al lavoro. La presente istanza pubblica è indirizzata a tutti i Procuratori della Repubblica del nostro Paese tranne quelli apertamente schierati contro chi dissente pacificamente nelle piazze e a cui, come è stato detto in tv, vorrebbe finanche negare e far pagare le cure solo perché questa gente perbene, discriminata, punita e disperata, ha rifiutato (per motivi di salute e per una legittima paura!)un siero sperimentale!  Da questi Procuratori non ci aspettiamo e non vogliamo alcun intervento! La Giustizia la chiediamo altrove!  

 

 

 

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   La lunga storia di DIRITTI CIVILI                                                      

 

 

La grande opera umanitaria, in fase di realizzazione a Tarsia,

in Calabria, conosciuta e apprezzata nel mondo

 

CIMITERO INTERNAZIONALE DEI MIGRANTI

SABATO 22 DICEMBRE 2018, A TARSIA INIZIATI I LAVORI!

(Tutti i particolari di questa storica giornata su Fb, nelle pagine Media, Video e altre di questo sito)

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25 aprile 2019. Il sopralluogo del Presidente della Regione,

 

Mario Oliverio, al cantiere della grande opera umanitaria

 Visualizza immagine di origine

 

 

  

LA FAVOLA DEL PICCOLO CISSE CONQUISTA E COMMUOVE

LA LETTERA DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA, ROBERTO FICO 

 

 

 

 

                                 Intervento del Presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci 

                                                                                                    LA FAVOLA DEL PICCOLO CISSE

               Migranti, Iacucci: libro Corbelli, l'esempio migliore da seguire

                                                     Risultati immagini per presentazione libro la vola del piccolo cisse immagini

 

16 GENNAIO 2018, 11:03 COSENZA ATTUALITÀ'
 

«Il libro di Franco Corbelli, “la favola del piccolo Cisse”, stampato a sue spese e distribuito gratuitamente, presentato dieci giorni fa nel Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza, è l’esempio migliore da seguire per tutti noi uomini delle Istituzioni e per i ragazzi delle nostre scuole». Franco Iacucci, Presidente della Provincia di Cosenza, a distanza di pochi giorni torna a parlare del libro di Corbelli perché tocca pienamente il dramma dell’immigrazione, così vicino, purtroppo, alle nostre realtà. Del libro, tra l’altro, ha iniziato ad occuparsi, dopo la stampa calabrese, anche quella nazionale, ed è «la risposta di un Paese e di una regione che non si sono mai arresi e hanno saputo far fronte, con grande spirito di solidarietà e senso di umanità, alla gravissima, a momenti quasi ingestibile, situazione», assicura Iacucci.

In questo contesto di grandi difficoltà, un ruolo straordinario lo ha svolto la Calabria. Come conferma la incredibile, commovente storia del bambino ivoriano di 5 anni, il piccolo Cisse, salvato in mare da una Ong, approdato da solo al porto di Corigliano il 15 luglio dello scorso anno, alla ricerca del suo giovane padre che ha poi ritrovato grazie ad una straordinaria mobilitazione delle Istituzioni spinte da Franco Corbelli con il suo Movimento Diritti Civili e con il ruolo di delegato della Presidenza della Regione per la tutela e promozione dei diritti umani.

«Per questo assumono un valore eccezionale il libro e le posizioni che ognuno di noi deve assumere. Bene ha fatto il Presidente della Regione, Mario Oliverio, ad annunciare che farà stampare e distribuire nelle scuole questo romanzo. Perché soprattutto i ragazzi, i più giovani, attraverso la favola del piccolo Cisse, si rendano conto del dramma immane dell’immigrazione, ma anche di cosa è capace di fare la nostra terra, la nostra gente di Calabria, compiere piccoli, grandi miracoli grazie all’accoglienza e alla solidarietà. Non poteva scegliere titolo migliore Corbelli per il suo libro, perché quella del piccolo Cisse è veramente una favola».

«Devo confessare – aggiunge il Presidente Iacucci - che anch’io leggendo il libro, che ho trovato appassionante, ho provato una certa emozione. Colpisce il lettore e fa riflettere per quel racconto documentato della tragedia epocale dell’immigrazione, attraverso le diverse stragi, le storie più incredibili e significative, le foto dei muri dell’Europa, ma anche, in particolare, per quell’aspetto fiabesco dell’animale, la cicogna bianca, per quell’incontro al Lago di Tarsia, proprio il giorno dell’arrivo del piccolo Cisse nel porto di Corigliano. Anche questo aspetto, raccontato con grande delicatezza da Corbelli, rende questo racconto particolarmente affascinante e lo consegna sicuramente alla storia e ai libri di scuola come ricordo e simbolo del dramma dei migranti».

 

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CORBELLI, ULTIMATA LA MISSIONE, LASCIA L'INCARICO ISTITUZIONALE 

 

 IL BILANCIO DEL MIO ANNO ALLA REGIONE. INIZIATIVE UMANITARIE,

 

INDENNITA' DEVOLUTA IN BENEFICENZA, RINUNCIA A TUTTI I BENEFICI.

 

CONTINUA DALLA STRADA IMPEGNO A DIFESA DIRITTI UMANI, POVERI,

 

ULTIMI E MIGRANTI, OGGI TORTURATI E STUPRATI IN LIBIA, NEI 

 

CAMPI LAGER, PER RESPONSABILITA' ANCHE DEL GOVERNO ITALIANO! 

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Comunicato stampa. 

 

Corbelli ringrazia Oliverio e lascia la Regione. Il bilancio di un anno, le iniziative umanitarie,

la rinuncia ai benefici e l’indennità in beneficenza. “Continua dalla strada(il mio mondo, da

sempre) il mio impegno civile a difesa dei diritti umani, dei poveri, degli ultimi e dei migranti,

oggi torturati e stuprati in Libia, nei campi lager, per responsabilità soprattutto del Governo italiano”!

 

 Catanzaro  

 

Franco Corbelli, fondatore del Movimento Diritti Civili, così come aveva preannunciato subito dopo la sua nomina, nel settembre dello scorso anno, ultimata la sua missione umanitaria, lascia l’incarico istituzionale di delegato della Presidenza della Regione per la tutela e la promozione dei diritti umani, rende noto il bilancio, con tutte le iniziative solidali promosse in questo anno, elenca tutti i benefici a cui ha rinunciato(facendo risparmiare molte migliaia di euro alla Regione) e documenta l’utilizzo dell’indennità percepita interamente destinata per iniziative benefiche e sociali. Corbelli ringrazia il Governatore Mario Oliverio e il suo Capo di Gabinetto, Gaetano Pignanelli,(a cui, ad entrambi, da diverso tempo il leader di Diritti Civili aveva annunciato la sua decisione di lasciare l’incarico dopo un anno) “per, afferma in una nota, la fiducia accordatemi, per avermi dato, in tutti questi mesi, la possibilità di promuovere dalla Regione importanti iniziative umanitarie e con la certezza assoluta di sapere di poter sempre contare in futuro sul loro sostegno per tutte le campagne solidali del Movimento Diritti Civili" e illustra dettagliatamente sul proprio sito www.diritticivili.it (nella pagina Politica) il bilancio con tutti gli interventi di solidarietà promossi in questo anno(diversi quelli sui migranti, ricorda, fatti insieme al delegato della Regione per l'Immigrazione, Giovanni Manoccio), elenca tutti i benefici (non solo economici) a cui ha rinunciato, fa conoscere a chi è stata destinata la sua indennità regionale (800 euro netti al mese) interamente utilizzata in beneficenza, e informa “che il suo impegno civile e umanitario continuerà dalla strada, da quello che, afferma , è da sempre il suo mondo, accanto ai più poveri, agli ultimi e ai migranti, per continuare ad aiutarli e per denunciare le atrocità, che con la responsabilità, soprattutto, del Governo italiano, che ha fermato gli sbarchi, si stanno consumando nei campi lager della Libia, come continuano a denunciare importanti Ong, documentati reportage e autorevoli personaggi mondiali”.  “Avevo accettato questo incarico istituzionale, mettendomi per un anno in aspettativa non retribuita nella mia scuola, con l’obiettivo e la speranza, grazie alla mia presenza e al mio ruolo istituzionale alla Regione, di vedere realizzato il Cimitero internazionale dei Migranti, la grande opera umanitaria che più mi sta a cuore e per la quale lotto e sono ininterrottamente impegnato da oramai 4 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013. Una grande opera di civiltà che darà dignità alla morte dei poveri migranti, uomini, donne e bambini, che perdono la vita nei tragici naufragi e in altre circostanze drammatiche (che continuano purtroppo, anche se non se ne parla) mentre fuggono da guerre, persecuzioni e miseria. Quei migranti che oggi, dopo il blocco degli sbarchi, ottenuto a questo prezzo disumano dal Governo italiano, vengono torturati e le donne, anche quelle incinte, stuprate nelle orribili prigioni della Libia. Per aiutare i poveri e i migranti, per difendere i diritti umani di questa povera gente, in fuga dall’inferno, continuerò a lottare dalla strada, a mani nude, come faccio da una vita, rinunciando al rinnovo dell'incarico istituzionale(che mi aveva proposto e chiesto di accettare il presidente Oliverio e anche di questo lo ringrazio) e, come al solito, dicendo no ad ogni forma di contributo, pubblico e privato, e autofinanziando, così come ho sempre fatto per 30 anni, con il mio modesto stipendio di docente, tutte le battaglie civili e iniziative umanitari, così come ho fatto anche quando sono stato eletto consigliere provinciale di Cosenza nel 2004, destinando l’indennità provinciale per iniziative benefiche. Il mio è solo un piccolo esempio (forse unico nel nostro Paese) che mi auguro possa far riflettere tutti, ad iniziare naturalmente dai nostri politici”. Corbelli ha così concluso: “L’inizio dei lavori della importante opera ha purtroppo subito dei ritardi per una serie di ostacoli burocratici, che grazie proprio al mio ruolo istituzionale e alla mia presenza in Regione, siamo finalmente riusciti a superare. Oggi che ho ultimato l’incarico ho il dovere, in nome di quella coerenza, trasparenza e di quell’impegno umanitario che caratterizza da sempre la mia vita, di rendere noto il mio operato, le iniziative promosse, tutti i benefici (Comando, rimborsi viaggio – 40 euro al giorno – missioni, telefonino  aziendale, posto auto… ) a cui ho rinunciato (facendo risparmiare alla Regione decine di migliaia di euro) e la destinazione sociale della mia indennità (800 euro netti al mese con cui ho creato un Fondo Sociale che ho utilizzato esclusivamente per iniziative benefiche). Tutto quello che ho realizzato in questo ultimo anno viene pubblicato sul nostro sito. Ho fatto nient’altro che quello che coerentemente faccio da una vita, in nome di principi e valori, per me sacri e irrinunciabili. Il mio impegno civile e umanitario continuerà adesso, come sempre, dalla strada, dove del resto sono sempre rimasto anche durante questo ultimo anno”.

 

8 settembre 2017

 

 

Le iniziative promosse in questo anno(dal 12 settembre 2016 al 31 agosto 2017)

 

 

Gli interventi che ho fatto dal primo, pochi giorni dopo la mia nomina, all'ultimo, quello per il piccolo Cisse

 

 Aiutare una bambina affetta da disabilità grave di Crotone.

 

Ho tolto da una baracca disumana di Corigliano, dove viveva, da oltre un anno e mezzo insieme al giovane , un povero bracciante. Ho pagato, per i primi mesi, il fitto di un appartamento nel centro storico.

 

Ho potuto dare un aiuto concreto al mio vecchio e caro Amico Padre Fedele, per togliere dalla strada i senzatetto che vivevano in strada, sotto i ponti, su una panchina. Per realizzare questo obiettivo ho fatto arrivare e installare a Cosenza, nella sede dell’ex Afor, oggi  Calabria Verde,  due dignitosi container della Protezione Civile regionale.

 

Ho aiutato Aruna, il giovane migrante del Burkina Faso, a cui, per le violenze subite sul barcone ad opera degli scafisti, hanno dovuto amputare le gambe e parti delle mani.

  

Ho insieme a Giovanni Manoccio aiutato a far restare in Calabria, le dieci madri che in un naufragio avevano perso i loro bambini sbarcati e sepolti a Crotone e provincia. Ho, sempre insieme a Manoccio e al Dirigente regionale Antonio De Marco, fatto recuperare dieci milioni di vecchi finanziamenti (fondi ex Pisu) da destinare al recupero di strutture di accoglienza per gli immigrati e i nostri poveri a Crotone, Corigliano e in altre tre città.

 

 Ho, con Manoccio, collaborando attivamente con il comune di Corigliano, quotidianamente in contatto con l’assessore alle politiche sociali, Marisa Chiurco,  contribuito ad affrontare l’emergenza degli sbarchi a Corigliano e il drammatico problema dei minori non accompagnati, che grazie alla sinergia con la Prefettura di Cosenza siamo riusciti a fronteggiare e risolvere.

 

Siamo, insieme al Garante per l’infanzia, Marziale, intervenuti per la neonata di 5 giorni rimasta sola dopo la morte della  mamma, una giovane migrante, morta durante il parto in Libia, e arrivata a Crotone con il papà.

 

Siamo intervenuti contattando la prefettura di Salerno per offrire la disponibilità a seppellire in un nostro cimitero un bambino figlio di migrante, sbarcato nella città campana.

 

Ho Aiutato una Associazione di volontariato di Amato(Cz).

 

Sono intervenuto per aiutare un ragazzino di Cetraro vittima del bullismo, denunciando e chiedendo interventi concreti contro l’odioso fenomeno. 

 

Ho aiutato un giovane migrante malato e ricoverato in ospedale a Cosenza(dove, insieme a Padre Fedele, sono andato a trovarlo e portargli indumenti con Padre Fedele), autore di una clamorosa protesta in una chiesa di Cosenza.

 

Ho finanziato l’iniziativa del latte ai poveri che ogni lunedì, per alcuni mesi, ho regalato e abbiamo, con padre Fedele, consegnato ai poveri.

 

Ho dato un contributo per il rimpatrio della salma del povero sfortunato bambino eritreo malato di 9 anni, che viveva a Paola con la mamma.

 

Sono intervenuto, al pari di altre istituzioni, per far ricoverare al Bambin Gesì di Roma una bambina calabrese di 8 mesi dalla nascita abbandonata dalla madre in ospedale a Cosenza.

 

Mi sono costantemente impegnato per far rimpatriare il giovane del Mali rimasto ucciso nella tendopoli di San Ferdinando e che per mesi è stato in una cella frigorifera.

 

Abbiamo, negli ultimi giorni, insieme a Manoccio, offerto la disponibilità ad accogliere in Calabria donne e bambini sgomberati con la forza a Roma.

 

Sono stato dal 16 luglio ininterrottamente impegnato, insieme all’Ong Save The Children, del Tribunale dei Minori di Catanzaro, dell’assessore Chiurco del comune di Corigliano, per aiutare il piccolo Cisse, il bambino ivoriano di 5 anni sbarcato da solo nel porto di Corigliano il 15 luglio. Siamo riusciti a rintracciare e far arrivare in Calabria il papà che viveva in Francia e abbiamo individuato e contribuito a far liberare la mamma del bimbo, che era rimasta prigioniera degli scafisti in Libia.

 

più altri importanti interventi, come quelli ad esempio per la Sanità presso il delegato Franco Pacenza, che non ho reso noti sulla stampa

 

 

La rinuncia a tutti i benefici

 

Ho rinunciato al Comando e, per un anno, mi sono messo a scuola in aspettativa non retribuita, con tutte le conseguenze(non solo economiche) che questo ha comportato

 

Ho rinunciato a tutti i rimborsi dei viaggi dal mio comune(Torano) alla Cittadella, a Germaneto di Catanzaro(40 euro al giorno) facendo risparmiare alla Regione diverse migliaia di euro,

  

Ho rinunciato alla possibilità di poter effettuare sino a 200 missioni in un anno(facendo risparmiare alla Regione, somme piuttosto rilevanti). Non ne ho voluto fare nemmeno una, rinunciando sempre all’auto di servizio, e le volte che mi sono recato a Corigliano, Crotone, Catanzaro, Paola e altre città e paesi l’ho fatto sempre con la mia macchina e a mie spese.

 

Ho rinunciato all’ufficio(ho utilizzato quello dei colleghi della struttura del Capo di Gabinetto che cortesemente mi hanno ogni volta messo a disposizione)

  

Ho rinunciato al telefonino aziendale, utilizzando, a mie spese, solo il mio solito personale cellulare

  

Ho rinunciato anche ad utilizzare il parcheggio delle auto riservato ai dirigenti e ho sempre parcheggiato, come un qualsiasi cittadino, la mia autovettura nel lontano e grande parcheggio riservato al pubblico

 

 

La mia indennità(800 euro netti al mese)in un Fondo Sociale, tutta in beneficenza

 

Ho aperto ad ottobre dello scorso anno(2016), presso Ubi Banca del mio comune(Torano Castello), un Conto corrente, denominato Fondo Sociale, dove ogni mese, subito dopo aver ricevuto l’accreditamento della Regione, ho, lo stesso giorno, versato 800 euro(che è la differenza tra l’importo netto corrisposto, mensilmente, dalla Regione e il mio stipendio di docente). Tranne gli ultimi due mesi (luglio e agosto) per i conguagli fiscali. Erano rimasti ancora da utilizzare 4000 euro. Ecco per quale altra nobilissima iniziativa li ho utilizzati(lo ricordo in fondo a questo elenco)

 

Ecco come ho utilizzato questa indennità, caso per caso, sino ad oggi, in questo anno(settembre 2016- agosto 2017)

 

28 ottobre 2016. 200 euro distribuiti ai poveri ospiti dei due container la prima sera del loro arrivo

 

19 novembre 2016.  Assegno di 400 euro per pagare appartamento, nel centro storico, al bracciante di Corigliano che viveva, con il figlio, in una baracca disumana

 

1 dicembre 2016. Primo assegno di 300 euro a Padre Fedele per pagare custode dei container dei poveri

 

27 dicembre 2016. Primo assegno di 500 euro a Padre Benedetto per aiuto ad Aruna, il giovane sfortunato migrante a cui, per la violenza subita dagli scafisti, hanno dovuto amputare le gambe all’ospedale di Catanzaro

 

26 dicembre 2016. Secondo assegno a Padre Fedele di 300 euro per pagare nuovo stipendio a custode dei Container

 

28 dicembre 2016. Assegno di 100 euro a Ristorante Grandinetti per pagare pranzo di Natale ai poveri dei Container

 

5 gennaio 2017. Assegno di 250 euro a Padre Fedele per acquisto pacchi doni per i poveri

 

14 marzo 2017. Assegno di 200 euro a Padre Fedele per pagare elettricista per riparazione guasto ai due container

 

6 aprile 2017. Assegno di 200 euro ad Associazione di volontariato Assogray Onlus di Amato(Cz) per pagare pranzo di Pasqua

 

7 aprile 2017. Bonifico di 400 euro a Associazione Medici volontari di Paola per rimpatrio salma bambino eritreo di 9 anni

 

13 aprile 2017. Nuovo bonifico di 200 euro per Aruna

 

20 aprile 2017. Primo assegno di 200 euro a Padre Fedele per acquisto latte per i bambini poveri

 

29 aprile 2017. 100 euro per acquisto regalo sportivo per ragazzino di Cetraro vittima di bullismo

 

6 maggio 2017. Nuovo assegno di 200 euro a Padre Fedele per acquisto latte per i poveri

  

18 maggio 2017. Altro bonifico di 250 euro per Aruna

 

5 Giugno 2017  .   Nuovo contributo di 100 euro a Padre Fedele per latte ai poveri

  

6 agosto 2017.   Assegno contributo di 100 euro per iniziativa benefica a Sartano

 

 I rimanenti 4000 euro li ho utilizzati per stampare e distribuire gratuitamente il libro

La favola del piccolo Cisse 

 

 

CORBELLI HA SPIEGATO(il 2 luglio)SU LA VERITA' DI BELPIETRO IL

PERCHE' E IL GRANDE VALORE DEL CIMITERO DEI MIGRANTI

 

CIMITERO MIGRANTI. Il Presidente Oliverio il 25 aprile 

è stato a Tarsia per la presentazione della grande opera.

Siamo stati sempre, per 5 anni, impegnati per far partire i lavori

Tarsia 25 aprile 03

Oliverio il 25 aprile alla presentazione del CIMITERO dei MIGRANTI - Foto da QUICOSENZA.IT

 

Nota Ufficio stampa Presidenza Regione Calabria(25 aprile 2017)

 

Catanzaro – Il Presidente della Regione Mario Oliverio è intervenuto stamane a Ferramonti di Tarsia per il 72° anniversario della Liberazione d’Italia. Una occasione questa – informa un comunicato dell’Ufficio stampa della Giunta- celebrata, con la partecipazione di numerose autorità, in quello che fu il campo di internamento più grande dell’Italia fascista, che ha voluto segnare anche un evento particolarmente significativo, legato al solenne e profondo significato, al valore che la Festa odierna reca con sé: la presentazione ufficiale del Cimitero Internazionale dei Migranti.
Una opera che è anche una straordinaria iniziativa umanitaria, promossa dal leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che è delegato della Presidenza per la promozione e la tutela dei Diritti umani, accolta e sostenuta dalla Regione per il tramite del suo Presidente Oliverio.
Subito dopo un incontro che ha contato vari interventi istituzionali- presenti tra gli altri il sindaco di Tarsia Roberto Ameruso, il Presidente della Provincia Franco Iacucci, il consigliere regionale Franco Sergio, i sindaci del comprensorio, i rappresentanti della comunità ebraica- , tenuto a Ferramonti, il Presidente Oliverio, accompagnato da Corbelli e dal sindaco Ameruso, ha raggiunto il sito, dove si è avuta una testimonianza dei rappresentanti della comunità islamica, sul quale sorgerà il Cimitero che accoglierà le spoglie dei migranti vittime dei naufragi.
Un’area di 30mila metri quadrati, messa a disposizione dal Comune di Tarsia, estesa lungo una quieta collina in cui affondano le salde radici di ulivi secolari, prossima al lago che è zona naturalistica di particolare pregio. E’ qui che sorgerà il “Memoriale per le vittime dei naufragi nel mare Mediterraneo” ; qui potranno trovare la dignità della sepoltura le persone che hanno trovato la morte nel Mediterraneo. Le donne, gli uomini, i bambini cui il destino ha strappato la vita, come il piccolo siriano Aylan Kurdi, cui il cimitero sarà intitolato.
Uno spazio aperto, in cui le culture e le religioni si integreranno- come spiegato dall’ingegnere Donato D’Anzi, progettista insieme all’ architetto Fernando Miglietta- dove saranno tra l’altro presenti elementi architettonici dalla forte valenza simbolica, con un edificio, il memoriale ultimo sguardo, su cui saranno proiettate immagini, un viale con due fontane, un archivio storico.
“È questa- ha detto il Presidente Oliverio- una giornata che deve essere sempre ricordata perché il 25 aprile per il nostro Paese rappresenta la conquista della libertà, della democrazia; rappresenta il punto di arrivo di una pagina drammatica che ha segnato la vita dell’Italia e dell’Europa e il punto di partenza di una stagione nuova. In questo luogo- ha proseguito- sono condensate le contraddizioni drammatiche di quella pagina, poiché da qui sono passate migliaia di persone che hanno subito sulla loro pelle, nei loro rapporti familiari , negli affetti quella tragica vicenda storica. Ma in questo luogo, tuttavia, si è espresso quello che è un connotato di questa terra: l’accoglienza. Anche in questo che era un campo di internamento, infatti, c’era un contesto, rappresentato dalla popolazione, dalla comunità di Tarsia che affievoliva la sofferenza, la lacerazione.”
” I valori della libertà, della democrazia, del rispetto della persona- ha affermato ancora il Presidente della Regione- sono valori inalienabili, sempre presenti ed attuali, per cui bisogna battersi sempre, soprattutto in una fase segnata da rigurgiti che propongono la loro messa in discussione. Nello scenario globale c’è un esodo che è determinato dalla fuga di milioni di donne, uomini, bambini dal sud che del mondo, spinto dalle guerre, dalle tirannie come dalla miseria, dalla fame. Queste sofferenze, se non affrontate a livello globale, determineranno esodi sempre più larghi. In questa avventura verso la speranza, ecco gli eventi luttuosi, le tragedie immani.”
“ L’opera proposta da Corbelli e che io ho accolto subito- ha ripreso Il Presidente Oliverio- è di grande valore umanitario, ripropone una riflessione sulle contraddizioni nuove che nel mondo si sono aperte. La nascita del Cimitero dei Migranti in questo luogo è un fatto di grande civiltà e di umanità. E’ un messaggio forte ed ecco perché abbiamo voluto assumere questa iniziativa, per la quale ringrazio anche il sindaco di Tarsia che si è anche impegnato attivamente per l’elaborazione del progetto dell’opera che presenteremo in modo più dettagliato in altre occasioni. Il cimitero nasce proprio nel luogo nel quale c’è stato il campo di internamento di Ferramonti. Ciò ha un significato importante e il fatto che il sindaco, la comunità di Tarsia abbiano accolto con entusiasmo la proposta è la conferma che qui i valori della ospitalità, dell’accoglienza rimangono vivi a significare che la Calabria è una terra che ha tanti problemi ma non ammaina valori sempre attuali, che non si contestualizzano e che sono quelli del rispetto della persona, della dignità, della libertà che sono il fondamento della vera civiltà .”
“ Da Tarsia, con questo progetto- ha concluso Oliverio- , vogliamo parlare all’umanità, farlo da una regione che è per la libertà, contro le xenofobie, contro i soprusi verso le persone , per il rispetto della dignità degli uomini e delle donne. Ecco perché questo 25 aprile assume un significato ancora più forte e pregnante, per rivivere questi valori e trasmetterli alle nuove generazioni.”

Commosso, il pensiero di Franco Corbelli : “Una giornata particolare nel suo significato, nella quale consegniamo alla storia un’opera di grande valenza umanitaria. Mandiamo, da Tarsia, simbolo di accoglienza, un messaggio di pace, di speranza.”

25 aprile 2017

 

IL PRESIDENTE OLIVERIO IL 25 APRILE A TARSIA PER PRESENTAZIONE CIMITERO MIGRANTI

Tarsia 25 aprile 04

La collina dove sta per essere realizzato Il Cimitero dei Migranti

 

ECCO COME SARA' LA GRANDE OPERA. QUESTO IL PROGETTO

Immagine correlata

foto progetto CIMITERO INTERNAZIONALE MIGRANTI

 

Nota Ufficio stampa Presidenza Regione(24 aprile)

Il Presidente della Regione Mario Oliverio domani, venticinque aprile, Festa della “Liberazione”, alle ore 9,30 sarà al Campo di internamento di Ferramonti, nel Comune di Tarsia, da dove si sposterà, dopo la prevista manifestazione, assieme al sindaco di Tarsia Roberto Ameruso ed a Franco Corbelli, delegato della Presidenza per la promozione e la tutela dei Diritti umani, nel vicino sito dove sorgerà il “cimitero internazionale dei migranti”. Qui sarà presentata, ufficialmente, la grande opera umanitaria che sorgerà su un’area di circa trentamila metri quadrati. “L’ opera che verrà realizzata in Calabria – ha detto Corbelli – sarà un esempio di integrazione anche dopo la morte, perché in questo nuovo cimitero, nel rispetto delle diverse culture religiose, verranno sepolte le vittime dei tragici naufragi e i defunti dello stesso Comune di Tarsia”.

 

 

CIMITERO MIGRANTI  - L'INIZIATIVA INTERNAZIONALE

 

 [Comunicato stampa Giunta regionale Calabria]
Una delegazione di studenti francesi del Progetto Erasmus Plus a Tarsia

per il Cimitero dei Migranti. Ad accoglierli, a illustrare il progetto e a

portare il saluto del Presidente Oliverio, ci saranno il sindaco Ameruso,

Manoccio e Corbelli

lunedì 31 luglio 2017

Gli studenti francesi a Tarsia- 1 agosto 2017

Domani mattina, martedì 1 agosto, una delegazione di dodici studenti francesi, accompagnati da due operatori di una associazione umanitaria internazionale, nell’ambito del Progetto Erasmus Plus, saranno a Tarsia per realizzare un reportage sul Cimitero internazionale dei Migranti, la grande opera umanitaria che, con il sostegno della Regione, sta per essere realizzata in Calabria per dare dignità alla morte di tutti quei poveri migranti (uomini, donne e bambini) che perdono la vita nei tragici naufragi, mentre fuggono da guerre, persecuzioni e miseria.

Gli studenti francesi, che presenteranno questo lavoro al Parlamento Europeo, arrivano proprio nell’immediata vigilia dell’inizio dei lavori che si prevede possano essere ultimati in pochi mesi. Ad accoglierli a Tarsia e a portare il saluto del Presidente della Regione, Mario Oliverio, che questa opera di civiltà ha, sin dall’inizio, sempre sostenuto, ci saranno il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, il delegato della Regione per l’Immigrazione, Giovanni Manoccio, e il fondatore del Movimento Diritti Civili e delegato della Regione per la tutela e la promozione dei Diritti Umani, Franco Corbelli, promotore di questa grande iniziativa umanitaria per la cui realizzazione si batte ininterrottamente da oramai quasi quattro anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013.

La delegazione ospite, dopo aver fatto tappa ad Acquaformosa, Comune simbolo dell’accoglienza, si recheranno nella mattinata a Tarsia, dove, dopo aver visitato, a partire dalle 10,30, l’ex campo di internamento di Ferramonti, avranno modo di vedere il luogo, di grande valore simbolico, e il progetto del Cimitero dei Migranti, che gli sarà illustrato e anticipato a pochi giorni dall’inizio dei lavori.

Il Cimitero dei Migranti, che come è noto, sorgerà in tutt’uno con il nuovo cimitero comunale (quale testimonianza di rispetto e di integrazione anche dopo la morte), sarà una grande opera umanitaria, imponente e monumentale, un Parco della Pace, luogo di riflessione per le generazioni future di tutto il mondo per ricordare questa immane tragedia e perché non si ripeta mai più in futuro.

Sarà costruito su un’area di circa 30 mila metri quadri, in un posto fortemente simbolico, su una collina immersa tra gli ulivi secolari (che resteranno) di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte anche ebraico, e a poca distanza dall’ex campo di internamento fascista più grande di Italia, quello di Ferramonti, che fu durante la seconda guerra mondiale luogo di prigionia ma anche di grande umanità e rispetto della dignità della persona. Il Cimitero dei migranti sarà intitolato al bambino siriano Aylan Kurdi”.

Grande soddisfazione per l’arrivo e la visita della delegazione degli studenti francesi e dei due operatori di un importante Ong, viene espressa da Corbelli: “E’ la dimostrazione – afferma -, ammesso che ve ne fosse ancora bisogno, dell’importanza e del valore universale della grande opera umanitaria, che il mondo conosce, apprezza e aspetta, come del resto testimonia l’interesse della stampa internazionale che continua a mandare a Tarsia i suoi inviati dai Paesi arabi (come ha fatto la storica Al Jazeera) e sin dal lontano Brasile, come ha fatto il Globo, primo e più importante giornale del Sud America. Con il Cimitero dei Migranti verrà cancellata per sempre la disumanità di quei corpi, vittime dei tragici naufragi, quasi tutti senza volto e senza nome, sepolti (come è purtroppo avvenuto anche in questi ultimi giorni per le nuove stragi in mare), con un semplice numerino e un codice, in tanti piccoli sperduti cimiteri, calabresi e siciliani, che ne cancellano in questo modo, per sempre, ogni riferimento e ogni ricordo per i loro familiari che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli, per portare un fiore e dire una preghiera.

Sarà scongiurato l’orrore di poveri migranti sepolti, come è accaduto recentemente, addirittura senza una bara, trattati peggio delle bestie. Con Il Cimitero dei Migranti, la Calabria (che Papa Francesco, un anno e mezzo fa, ha definito “un esempio per tutto il mondo per l’accoglienza e la solidarietà”, che continua a dare ogni giorno a migliaia di immigrati) scriverà una nuova pagina di civiltà e umanità. Un’opera straordinaria che grazie al sostegno del Presidente Oliverio e alla disponibilità del sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso e della sua comunità, sarà possibile realizzare.

I lavori, superati tutti gli ostacoli burocratici e le altre emergenze, come preannunciato, stanno finalmente per iniziare”. g.m.    

 

 

COMUNE DI TARSIA

 

Comunicato Stampa

 

14/04/2017

 

CIMITERO DEI MIGRANTI. DICHIARAZIONE DEL SINDACO DI TARSIA SU INIZIO LAVORI

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Il sindaco Ameruso e Corbelli nell'ex Campo di Ferramonti 

Oggi è una giornata assai importante, per alcuni aspetti storica, per Tarsia e, oserei dire, per il mondo che apprezza molto quello che stiamo per realizzare come dimostra l’interesse della stampa internazionale che continua a mandare nel nostro piccolo comune i suoi inviati. Finalmente infatti si può partire con l’inizio dei lavori per la realizzazione del Cimitero internazionale dei Migranti, la grande opera umanitaria che, nel rispetto delle diverse culture religiose, darà dignità alla morte di tutti quegli immigrati(uomini, donne e bambini) vittime dei tragici naufragi, che continuano purtroppo anche in queste ultime ore. Sarà eliminata per sempre la disumanità di quei poveri corpi, senza volto e senza nome, sepolti, con un semplice numerino, in tanti piccoli sperduti cimiteri calabresi e siciliani, che di fatto ne cancellano così l’identità, ogni ricordo e ogni possibile riferimento per i loro familiari, che non sanno dove andare a cercarli. Questa mattina c’è stato infatti l’ultimo atto preliminare, con la consegna al nostro Ufficio tecnico del progetto della grande opera. I due progettisti, l’architetto Fernando Miglietta e l’ing. Donato D’Anzi, che, insieme al responsabile del nostro settore tecnico, Francesco Sansone, ho incontrato questa mattina in comune, hanno personalmente depositato il grande progetto. I lavori possono così finalmente partire. Esattamente due anni fa, in occasione della Festa della Liberazione, il 25 aprile 2015, annunciavamo per la prima volta, all’ex Campo di Ferramonti, la nostra volontà di realizzare il Cimitero dei Migranti. Ci sono voluti due anni di impegno ininterrotto per avviare l’iter, ottenere(grazie al Presidente Mario Oliverio) l’impegno della Regione per i primi finanziamenti e superare tutti gli ostacoli burocratici. Oggi che stiamo per iniziare i lavori non posso non ringraziare chi questa grande opera ha fortemente voluto e si è, con passione, quotidianamente impegnato, insieme a noi, facendone una delle sue più importanti battaglie civili, che, posso testimoniarlo, gli sta molto a cuore. Per questo, per aver reso possibile questa opera universale e per aver scelto Tarsia, il nostro comune, per realizzarla, voglio oggi ringraziare Franco Corbelli, il fondatore del Movimento Diritti Civili e responsabile dei Diritti Umani della Regione.  Il Cimitero dei Migranti, ricordo, sarà dedicato al bambino siriano Aylan Kurdi, sorgerà su un’area di oltre 15mila metri quadri e sarà costruito, significativamente insieme, nello stesso spazio, al nuovo cimitero comunale, su una collinetta, immersa tra gli ulivi(che resteranno), simbolo di pace, in un luogo di grande valore simbolico, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale di Tarsia, dove è presente anche quello ebraico, e a poca distanza dall’ex Campo di internamento di Ferramonti, luogo, durante la seconda guerra mondiale, di prigionia ma anche di umanità e di rispetto della dignità umana. Siamo soddisfatti e orgogliosi di scrivere un’altra importante significativa, storica pagina di solidarietà e di accoglienza con la realizzazione di un’opera di grande civiltà che consegneremo all’umanità e alla storia. Tarsia, terra di pace e solidarietà, come dimostra la sua storia e come recitano i cartelli all’ingresso della nostra cittadina, vuole continuare la sua tradizione di accoglienza. Con questa opera universale vogliamo mandare al mondo, minacciato da uno spietato, crudele terrorismo e dal rifiuto e dalla criminalizzazione degli immigrati , un messaggio di pace e un segnale di distensione e di speranza. 

Avv. Roberto Ameruso(Sindaco di Tarsia)

 

 

Comunicato stampa Diritti Civili

APPELLO AL PRESIDENTE MATTARELLA: DI MAIO-SALVINI- BERLUSCONI e MELONI,

IL "QUARTETTO CETRA" DELLA POLITICA ITALIANA DEVE GOVERNARE INSIEME!

M5 STELLE E LEGA(con Alleati annessi, FI e FDI) HANNO VINTO LE ELEZIONI. DEVONO GOVERNARE INSIEME. Per mantenere tutte le MIRABOLANTI PROMESSE, per qualche centinaio di miliardi di euro, fatte in campagna elettorale! REDDITO di CITTADINANZA a 10 milioni di italiani! FLAT TAX a milioni di imprenditori! LEGGE FORNERO cancellata! 600mila ...IMMIGRATI subito RIMPATRIATI, magari con l’utilizzo e il prestito di navi da guerra tedesche! PENSIONI minime a 1000 EURO! Etc...Bisogna mettere subito alla prova il “QUARTETTO CETRA” dei MIRACOLI, delle MERAVIGLIE e delle ILLUSIONI: DI MAIO-SALVINI, MELONI e BERLUSCONI (perché solo il Cavaliere no? Non ha mica ammazzato qualcuno! In giro c’è di molto peggio!). Occorre farlo immediatamente. IL PAESE (con tutti i suoi gravi problemi!) non può più aspettare e vuole vederli all'opera per GIUDICARLI E CAPIRE a chi ha AFFIDATO LE PROPRIE SORTI! Perchè perdere altri mesi di tempo, con nuove,inutili, a volte anacronistiche, CONSULTAZIONI E PASSERELLE al Quirinale? IL PD HA IL DOVERE DI STARE ALL’OPPOSIZIONE! Presidente MATTARELLA giovedì, finite le consultazioni, dia subito l'incarico al PREMIER indicato dal "QUARTETTO CETRA" della Politica italiana!

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

La solidarietà di Corbelli a Manoccio. “E’ un simbolo dell’accoglienza.

Contro di lui un gesto inqualificabile e pericoloso da parte di Forza Nuova"

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Manoccio e Corbelli al porto di Corigliano durante uno degli ultimi sbarchi

Catanzaro

Franco Corbelli, fondatore e coordinatore del Movimento Diritti Civili, ha duramente condannato lo striscione di Forza Nuova esposto ieri sera a San Lorenzo del Vallo contro Giovanni Manoccio, durante il concerto di Povia, ed ha espresso la sua solidarietà, stima e amicizia al delegato della Regione per l’Immigrazione, che ha sentito al telefono. “Ho appreso da poco del grave e ignobile attacco al mio amico Giovanni Manoccio, delegato della Regione per l’Immigrazione ed  ex sindaco del paese simbolo dell’accoglienza, Acquaformosa. Mentre esprimo tutta la mia indignazione e ferma condanna per questo atto di barbarie, ribadisco in questa occasione la mia vicinanza, stima e solidarietà a Giovanni Manoccio, insieme al quale da alcuni anni stiamo promuovendo una serie di iniziative umanitarie per aiutare tanti poveri, sfortunati migranti, uomini, donne e bambini. Ricordare questo impegno umanitario di Giovanni credo che sia la migliore risposta a coloro i quali si sono resi protagonisti di questo gesto così inqualificabile e pericoloso. Manoccio onora, con il suo impegno a favore dei migranti, la Calabria. Ma una domanda voglio rivolgerla al cantante Povia, che di recente mi ha citato nel suo lungo filmato, j’accuse, realizzato contro Manoccio. Condivide quello striscione o lo condanna? Faccia conoscere il suo pensiero e la prossima volta prima di citarmi nei suoi monologhi, si vada a vedere sul nostro sito(www.diritticivili.it) la mia lunga, esemplare storia, il mio impegno ultratrentennale(sempre tutto solo autofinanziato!), le mie mille battaglie civili, di giustizia, le innumerevoli campagne umanitarie, nazionali e internazionali, al servizio degli ultimi"!

12 agosto 2017

 

  

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

LOTTA AL BULLISMO. IL RAGAZZINO DI CETRARO, CHE VOLEVA UCCIDERSI, 

SALVATO DALLA MADRE. OGGI A PAOLA IL COMMOVENTE INCONTRO CON

CORBELLI CHE GLI HA REGALATO UNA DIVISA DELLA SUA SQUADRA DEL

CUORE(LA JUVENTUS) E DEL SUO IDOLO DYBALA E UN PALLONE... BIANCONERO

 

Cosenza

Il coordinatore del Movimento Diritti Civili e delegato della Presidenza della Regione per la tutela e promozione dei Diritti Umani ha incontrato, oggi a Paola, i genitori del ragazzino dodicenne di Cetraro, che, vittima delle vessazioni di alcuni bulli vigliacchi, ha tentato il suicidio e solo per un miracolo, grazie al pronto intervento della madre, si è evitato che finisse in tragedia. Corbelli, rimasto molto colpito da questo grave episodio, era prontamente intervenuto. Aveva subito auspicato di poter incontrare il ragazzino e i suoi genitori “per, aveva affermato in una nota, manifestargli tutta la sua vicinanza, la solidarietà, il suo incoraggiamento e per poter dare un aiuto concreto”. E’ stato, si legge in una nota, un incontro molto toccante. L’esponente di Diritti Civili ha voluto fare al ragazzo un regalo particolare che è stato dall’adolescente assai gradito. Appreso, dalla mamma del ragazzo, che è un tifoso della Juventus e che il suo idolo è Dybala, Corbelli gli ha comprato e portato in regalo una divisa, completa, del fuoriclasse  argentino, un pallone con i colori, bianconeri, e un gadget della sua squadra del cuore. “Sono molto contento di aver incontrato oggi i genitori di questo ragazzino. Ci tenevo in modo particolare. Questa drammatica storia mi aveva molto colpito. Quando ho letto sul Quotidiano che quell’adolescente era stato salvato ho provato una grande gioia. Turbato per quella drammatica storia ma felice per il miracolo di una tragedia evitata. Per questo ho voluto subito mettermi in contatto con i genitori  e incontrarli questa mattina. Ho voluto far conoscere  con la mia telefonata la mia gioia per quel ragazzo salvato e manifestare la mia vicinanza, la mia volontà di aiutarli, di non farli sentire soli, di voler combattere insieme a loro una battaglia contro questo grave, odioso e vile fenomeno del bullismo. Sono particolarmente contento di aver incontrato e abbracciato un ragazzo, la sua sorella più grande e i loro giovani genitori, sereni e felici perché, grazie a Dio e a San Francesco, sono riusciti a salvare il loro figlio. Sono poi soddisfatto di aver, con il mio piccolo regalo, fatto contento questo ragazzo. Quando giovedì sera ho sentito al telefono la mamma avevo chiesto quale fosse la squadra del cuore e quale il calciatore preferito di suo figlio. La Juventus e Dybala è stata la risposta del ragazzo. Ieri mattina, venerdì, prima di recarmi alla Regione mi sono fermato in un negozio sportivo della nostra città e gli ho comprato una divisa completa del suo campione, un pallone, naturalmente… bianconero e un altro piccolo gadget. Una piccola cosa che il ragazzo ha molto gradito. Prima che andassi via ha voluto farsi una foto con me con tra le mani la maglietta di Dybala. Foto che i genitori mi hanno mandato e che conserverò tra i ricordi più cari. L’ho abbracciato e lasciato, sorridente e felice, mentre, davanti al bar dove lavora suo padre,  aveva già iniziato a palleggiare, con il pallone che gli avevo portato.  Anche per questo sono particolarmente soddisfatto e contento. Ma a proposito della passione dell’adolescente per la Juventus sto cercando di fargli una sorpresa ancora più bella e più grande, coinvolgendo direttamente la Juventus. Spero di riuscirci. Oggi ho voluto parlare solo di questo toccante incontro che ho concluso recandomi da solo, prima di lasciare Paola, al Santuario per ringraziare San Francesco per questo miracolo. La battaglia contro il bullismo, che ho iniziato già da ieri, la riprenderò, subito dopo questo weekend di festa, da martedì con le prime, importanti e significative iniziative istituzionali. Una cosa è certa. Adesso al bullismo non daremo tregua. E’ questo il mio impegno e la mia promessa, perché non si verifichi mai più un caso come quello del ragazzino di Cetraro. Dobbiamo assolutamente scongiurare che, per colpa del bullismo, possano succedere tragedie che distruggono la vita di ragazzi e delle loro famiglie”.

29 aprile 2017

 

 

GABRIELE E' LIBERO

Sotto il nostro appello, tra i tanti fatti in tutto il Paese

LA TURCHIA LIBERI SUBITO GIORNALISTA DEL GRANDE

L'APPELLO DI CORBELLI E DEL PRESIDENTE OLIVERIO

 

 

Comunicato della Presidenza della Regione Calabria

Regione – Appello per la liberazione di Del Grande e

invito a documentare l’accoglienza in Calabria

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Corbelli e il Presidente Oliverio

20 aprile 2017

 

La Regione, con il presidente Mario Oliverio e il delegato per la tutela e la promozione dei diritti umani Franco Corbelli, chiede la liberazione del giornalista Gabriele De Grande, detenuto da 10 giorni in un carcere della Turchia, e lo invitano, una volta libero, a venire in Calabria per documentare – è scritto in un comunicato dell’ufficio stampa ella Giunta – e raccontare le positive esperienze di accoglienza ai migranti nella nostra regione.

“La Calabria sta con Gabriele Del Grande – rimarca Corbelli – e chiede e sollecita la sua immediata liberazione. La Turchia non può continuare a violare in modo così brutale i diritti umani. Il documentarista italiano è un appassionato operatore dell’informazione che stava svolgendo il suo importante lavoro per denunciare il dramma dei profughi siriani. La storia professionale e umana del blogger italiano – prosegue Corbelli – dimostra la sua attenzione e la sua sensibilità al dramma dell’immigrazione. Continuare a tenerlo in carcere, addirittura in isolamento, è una violazione grave dei diritti umani, è la negazione dei più elementari principi di civiltà. La Calabria, con in testa il suo presidente Mario Oliverio, si unisce a quanti, in queste ore, si stanno in tutto il Paese mobilitando per chiedere l’immediata scarcerazione di Gabriele Del Grande che invitiamo, una volta libero, a venire ospite nella nostra Regione perché possa conoscere da vicino la Calabria dell’accoglienza e, con il suo prezioso lavoro, raccontare le belle e significative esperienze di Riace, di Acquaformosa e di Tarsia, piccolo comune, quest’ultimo, della provincia cosentina, dove sta per sorgere il cimitero internazionale dei migranti. Questa Calabria della solidarietà – conclude Franco Corbelli – oggi fa sentire forte la sua solidarietà a Gabriele ed esprime grande indignazione per chi come la Turchia continua a tenerlo prigioniero calpestando i più elementari diritti umani”.

   

                                             

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POLITICA. Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

Corbelli “Perché il Parlamento non approva la proposta di

legge elettorale di Diritti Civili che supera ogni problema,

garantisce assoluta democrazia e rappresentatività,

assicura una maggioranza (minima) sicura ad uno stesso

partito o coalizione(alla Camera e al Senato) e una governabilità certa?” 

 

 

Roma

 

“C’è una proposta di legge elettorale ideale che supera ogni problema e garantisce assoluta democrazia e rappresentatività, una maggioranza(minima) sicura ad uno stesso partito o coalizione(alla Camera e al Senato) e una governabilità certa. Perché il Parlamento non l’approva?”. E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che illustra la sua semplice ma rivoluzionaria proposta. “Diritti Civili vuole dare il suo contributo per la soluzione dell’importante problema della nuova legge elettorale. Credo di aver trovato la soluzione ideale. E’ una modifica alla legge elettorale dell’Italicum  che garantisce, nel rispetto assoluto della volontà popolare, la sicura governabilità, con un unico, stesso, certo vincitore alla Camera e al Senato, che si conoscerà la sera stessa delle elezioni. Solo in questo modo si avrà la certezza di avere uno stesso partito con la maggioranza in entrambe le Camere. Qualsiasi altra legge, con due elezioni separate per le due Camere, non può infatti garantire che chi vince alla Camera vinca poi, di sicuro, anche al Senato e viceversa. La nostra proposta di legge elettorale, omogenea per Camera e Senato, recependo gli stessi rilievi e suggerimenti della Corte Costituzionale, è l’unica in grado di garantire che ci sarà un sicuro unico, stesso vincitore, in entrambe le Camere. E’ una proposta che può, anche per questo, mettere d’accordo tutti i diversi partiti e portare, in poco tempo, il Paese alle elezioni politiche, una volta che il Parlamento l'avrà approvata. E’ una soluzione, semplice e democratica, che, con alcune importanti modifiche all’Italicum, assicura la governabilità e il rispetto, in assoluto, della volontà popolare e della rappresentatività. Queste in sintesi le importanti e significative novità contenute nella proposta di Diritti Civili, che rendono assolutamente omogenee le elezioni alla Camera e al Senato. La prima, assoluta novità, semplice, democratica e rivoluzionaria, è la sommatoria dei voti di Camera, Senato e Circoscrizioni estere per determinare, la stessa sera del voto, il partito che avrà vinto le elezioni e avrà così diritto ad un premio di maggioranza(assoluta), sia alla Camera che al Senato, che garantirà la governabilità. Chi prenderà più voti in assoluto(sommando, ripeto, quelli di Camera, Senato e Circoscrizioni estere) avrà vinto le elezioni! In ogni democrazia dovrebbe essere così. Gli elettori-ci che voteranno per Camera e Senato decideranno così con il loro voto a chi dare la maggioranza e il Governo del Paese. Le altre novità. Il quorum, per poter entrare in Parlamento, sarà lo stesso(3%) per Camera e Senato. Resterà il voto di preferenza per le due Camere. Altra novità per i Collegi: saranno gli stessi, gli attuali 100 della Camera anche per il Senato(non più dunque le 20 megacircoscrizioni regionali). Ci saranno i capilista, ma(altra importante e significativa novità) verranno di fatto assai depotenziati, cancellando quasi del tutto lo scandalo dei 100 deputati nominati(attualmente quelli previsti solo per la Camera!) e il potere dei segretari di partito di sceglierli! Ne potranno infatti essere eletti solo 10, in altrettanti diversi collegi(sia alla Camera che al Senato). Saranno eletti i capilista di quei dieci collegi dove il loro partito avrà ottenuto, su scala nazionale, le maggiori percentuali. Ogni capilista potrà essere candidato in dieci diversi collegi e in caso di elezione, dello stesso, in più collegi, per scegliere il collegio di elezione si procederà, così come stabilito dalla Consulta, con il sorteggio. Come è evidente (altra novità questa assai importante) nessun capilista è quindi sicuro della sua elezione. Perché si abbia la certezza della loro elezione un partito deve candidare dieci soli capilista ognuno in dieci diversi collegi. Se il partito supera naturalmente il 3 % i dieci capilista saranno tutti eletti, ma il collegio per la loro elezione sarà determinato tramite sorteggio(così come, ripeto, stabilito dalla Consulta).  Altra novità importante. Al partito(o coalizione), che, su scala nazionale, avrà preso complessivamente più voti, sommando quelli di Camera, Senato  e Circoscrizioni estere, verrà assegnato un premio minimo di maggioranza, sino al raggiungimento di una maggioranza assoluta (più un ulteriore piccolo premio di dieci deputati e dieci senatori) sia alla Camera che al Senato. Questo permetterà di avere la sera stessa delle elezioni non solo il nome di chi ha vinto le elezioni, ma la certezza di avere uno stesso vincitore sia alla Camera che al Senato,  che garantirà per 5 anni la governabilità. Per semplificare. Il partito (o, ripeto, coalizione) che avrà vinto le elezioni e ottenuto complessivamente più voti avrà 326 deputati(315+1, la maggioranza assoluta, più un ulteriore piccolo premio di altri dieci deputati) e 171 senatori(i 161 come maggioranza assoluta più, anche in questo caso come ulteriore piccolo premio, altri dieci senatori). Altro aspetto da chiarire. L’elezione dei deputati e senatori da assegnare, come premio di maggioranza assoluta, al partito(o coalizione) che avrà ottenuto complessivamente più voti(tra Camera, Senato e Circoscrizioni estere). Saranno eletti esclusivamente in base alle preferenze ottenute e ai seggi(in più) spettanti al partito nei diversi collegi. Nessun capilista(oltre ai dieci previsti, e scelti con il criterio prima esposto) sarà dunque recuperato ed eletto. Una cosa è certa: credo che sarà assai difficile, per i parlamentari non ipocriti, che difendono solo l’interesse del Paese, dire no a questa proposta che rispetta in modo assoluto la volontà popolare, supera ogni problema, garantisce tutti e assicura democrazia, rappresentatività e governabilità, dando al partito o alla coalizione che prende complessivamente più voti la possibilità, con una maggioranza minima(e non spropositata), di poter governare il Paese”.

P.s. Alla Camera con l'Italicum già si fa la sommatoria(tra voti in Italia e voti all'estero) per decretare il primo partito e assegnare il Premio di maggioranza. Si tratta di estendere questa sommatoria conteggiando anche i voti del Senato per avere un sicuro, stesso vincitore, nelle due Camere. 

1 aprile 2017

 

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

Corbelli(Diritti Civili): “Fisco lasci in pace e abbia rispetto del dramma

dell’anziano ultraottantenne, gravemente malato, che, perseguitato

per fatti(dei contributi non versati) di oltre 30 anni fa, non può più

curarsi perché ha avuto casa pignorata e pensione d’invalidità e conto

corrente bloccati”!

 

Cosenza

 

Il leader del Movimento Diritti Civili e delegato, per la Presidenza della Regione, per la tutela e promozione dei diritti umani, Franco Corbelli, interviene sul caso, reso noto dalla Gazzetta del Sud, dell’anziano ultraottantenne di Cassano, Armando Bloise, gravemente malato, che non può curarsi perché perseguitato dal Fisco, per delle cartelle “pazze” risalenti a 31 anni fa, che hanno portato, negli ultimi mesi, al pignoramento della casa e al blocco della pensione di invalidità e del conto corrente! “E’ un fatto gravissimo, che non può non provocare sconcerto e indignazione. Per questo mi aspettavo delle immediate reazioni e iniziative delle istituzioni, dei partiti, della politica e dei parlamentari, che invece tacciono preferendo continuare ad azzuffarsi per il potere, per mantenerlo o per conquistarlo. Parlano(tutti) di giustizia sociale, di diritti, di reddito per i poveri e poi ignorano il dramma di chi come quell’anziano ultraottantenne di Cassano, gravemente malato e, adesso, anche in uno stato di depressione, che si vede la vita sconvolta per delle cartelle “pazze”, per alcuni contributi fiscali, risalenti ad oltre 30 anni fa, come ha spiegato il suo avvocato, Claudio Bloise, che lo sta seguendo in questa dolorosa odissea giudiziaria. Il calvario, come ha scritto La Gazzetta, è iniziato con la malattia e l’impossibilità di portare avanti il suo lavoro. Il poveruomo una volta ammalatosi ha dovuto pensare solo alla sua salute. Lo Stato adesso gli chiede conto di alcuni contributi risalenti al 1991. Si può accettare passivamente, senza reagire, una così grande ingiustizia? Si può tacere di fronte al dramma di questo poveruomo? Mi auguro e chiedo che si ponga subito fine a questa vergogna e che si chiuda immediatamente questa brutta e triste vicenda annullando tutte quelle vecchie cartelle pazze, permettendo a questo anziano di poter vivere con un po’ di serenità consentendogli di continuare a curarsi. Una cosa è certa. Questo poveruomo non può essere abbandonato dalle Istituzioni, ma deve essere ascoltato e aiutato. Il suo accorato, dignitoso e disperato grido di aiuto e la sua sacrosanta richiesta di giustizia devono  essere accolti. Questo è il dovere di un Paese civile. Questo è quello che Diritti Civili chiede al Fisco e alle altre diverse autorità preposte: lasciate in pace e abbiate rispetto del dramma di questo poveruomo, così duramente colpito da una grave malattia e da un destino avverso”.    

 

13 marzo 2017

 

 

 

 

 

 Corbelli è stato ospite lunedì 6 febbraio del popolare

programma di Radio1 Rai,  "La radio ne parla",

dedicato al drammatico problema dei Migranti.  

 

La conduttrice ILARIA SOTIS

Il leader del Movimento Diritti Civili e delegato, per la Presidenza della Regione, per la tutela e promozione dei diritti umani, Franco Corbelli, questa mattina è stato tra gli ospiti, in collegamento dalla Calabria, del popolare programma di Radio1 Rai “La radio ne parla”, che ha affrontato il tema dei migranti e, anche, il caso dello “Scatolone”, il centro di accoglienza di Reggio, che ospita un centinaio di minori non accompagnati che è stato al centro di proteste e di polemiche per le condizioni assai disagiate e non dignitose in cui sono costretti a vivere questi giovani immigrati. Corbelli, nel corso del suo intervento, ha difeso i diritti dei migranti, ha ricordato la tradizione di accoglienza del popolo calabrese, un esempio per tutti, ha chiesto di porre fine alla disumanità dello Scatolone che offende la nobile ed esemplare storia di accoglienza e ospitalità della civilissima città dello Stretto. Corbelli(il cui lungo impegno civile è stato ricordato ed elogiato dalla conduttrice della trasmissione radiofonica) ha anche preannunciato che affronterà oggi stesso il problema dello Scatolone con il presidente Oliverio. Nel corso del suo intervento il leader di Diritti Civili ha duramente criticato il Presidente degli Usa, Donald Trump, che “ha disumanamente chiuso le porte del suo grande, democratico e  ospitale Paese ai cittadini di sette paesi islamici” e, a proposito della tragedia dell’immigrazione e dello spirito di solidarietà e umanità della Calabria, ha ricordato “il dramma del povero e  sfortunato Aruna, il giovane migrante 18enne del Burkina Faso, orfano di entrambi i genitori, arrivato in Italia dopo aver camminato a piedi per 6 mesi in diversi Paesi Africani(Burkina, Mali, Niger, Algeria e Libia) e a cui, per la violenza subita sul barcone da parte degli scafisti, hanno dovuto amputare, all’ospedale di Catanzaro a metà dicembre, le gambe e purtroppo anche parte delle mani. Corbelli ha ricordato la sofferenza e il destino crudele di questo giovane migrante che insieme a Padre Benedetto e ad altre persone generose stanno aiutando. “So di andare controcorrente ma questo non mi interessa. Difendo da una vita e continuerò sempre a farlo i diritti di questa povera gente, di questi disperati che fuggono da guerre, persecuzioni e miseria e cercano non una vita migliore ma semplicemente di poter vivere! Purtroppo tanti di loro neppure questo desiderio riescono a vedere esaudito e trovano la morte nei tragici naufragi. Oltre 5000 sono state le vittime nel Mediterraneo solo nel 2016. Pensando a loro, a questi essere umani così poveri e sfortunati, senza volto e senza diritti, per dare dignità alla loro morte che sto per far realizzare a Tarsia, in Calabria, il Cimitero internazionale dei Migranti, questa grande opera umanitaria”.

 

30 gennaio 2017

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili(diffuso dall'AGI e dall'ANSA)

Dramma povertà. Corbelli “La mia indennità della Regione 

tutta per i poveri. Un piccolo gesto per aiutare chi soffre,

coerentemente con l’impegno di una vita”.

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In occasione del Natale 2015, Corbelli

dona aiuti alimentari ai poveri di Padre Fedele.

Catanzaro

Dramma povertà. Un piccolo gesto, per Natale, in una regione(la Calabria) dove tre persone su dieci sono a rischio indigenza, da parte di Franco Corbelli, da sempre vicino agli “ultimi”. L’indennità che il leader del Movimento Diritti Civili percepisce dalla Regione Calabria(per il suo ruolo istituzionale, che svolge da metà settembre e per la durata di un solo anno, di delegato per la tutela e promozione dei diritti umani, per l’Ufficio del capo di Gabinetto) tutta per i poveri. Corbelli, così come aveva subito preannunciato, sin dall’inizio del suo incarico, ha, dal mese di ottobre, aperto presso la banca del suo comune, un Fondo Sociale, dove versa mensilmente l’indennità di 800 euro netti che percepisce dalla Regione. Per assolvere a questo incarico istituzionale (che ha accettato, per un solo anno, per portare a compimento alcune importanti opere umanitarie che più gli stanno a cuore, in modo particolare il Cimitero dei Migranti) ha rinunciato al comando(e a tutti i benefici economici connessi) e anche ai rimborsi(per recarsi a Catanzaro e per i suoi spostamenti in Calabria per sostenere le sue iniziative umanitarie) e si è messo, nella sua scuola, per un anno(quello previsto per una sola volta, dalla legge, per tutta la vita lavorativa), in aspettativa non retribuita(rinunciando e perdendo per quest’anno anche la tredicesima!). Corbelli ha accettato di percepire dalla Regione “esclusivamente solo il rimborso del suo compenso di docente (che gli permette di vivere dignitosamente, di sostenere costi e spese giornaliere e di continuare a fare, come fa da sempre, anche la solita beneficenza personale) e di destinare la parte eccedente l’importo dello stipendio (come previsto dalla legge per le strutture speciali regionali, è una somma mensile netta intorno agli 800 euro) interamente ad un Fondo Sociale, che è stato già aperto, la fine di ottobre, e sul quale sono state versate, ogni fine mese, le indennità di settembre, ottobre , novembre e, questa mattina anche, dicembre(per un totale di 3200 euro). Una parte di questo Fondo Sociale è stata già utilizzata per le prime due iniziative umanitarie: per togliere da una baracca disumana(dove avevano vissuto per due anni!) un poverissimo bracciante di Corigliano di 63 anni e il figlio diciottenne, che da metà novembre sono ospitati in un dignitoso appartamento(grazie al fitto corrisposto per i primi mesi dal leader di Diritti Civili) e per pagare il custode che assiste la notte i tanti clochard(nostri corregionali e anche immigrati) ospitati nei due container della Protezione Civile che Corbelli ha fatto trasportare da Catanzaro e installare a Cosenza, la fine di ottobre.  “Pensando soprattutto al Natale, sono molto contento di utilizzare questi soldi, che per legge, per il mio incarico istituzionale, mi spettano, per aiutare i poveri, chi soffre, coerentemente con quanto ho sempre fatto durante tutta la mia vita, rinunciando sempre ad ogni forma di finanziamento, sia pubblico che privato, e autofinanziando ogni volta, con il mio modesto stipendio, tutte le mie innumerevoli battaglie civili, iniziative di solidarietà e campagne umanitarie, nazionali e internazionali. Alla fine dell’anno documenterò dettagliatamente l’utilizzo solidale e umanitario di questa indennità della Regione. La mia lunga ed umile storia è questa: sempre dalla parte degli ultimi, agli antipodi del potere e del denaro”.

19 dicembre 2016

 

 

 

Cimitero Migranti. L'opera è stata già finanziata. Stanno per iniziare i lavori

(il comunicato nella pagina Editoriale, i servizi nella pagina Video)

                

Oliverio a Tarsia: “Il Cimitero Internazionale dei Migranti

sarà il simbolo della Calabria che accoglie”

oliveriotarsia 500Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha effettuato oggi pomeriggio l'annunciato sopralluogo a Tarsia sull'area destinata ad ospitare il cimitero internazionale dei migranti.

 

"In questo luogo –ha detto Oliverio con non poca commozione- sorgerà il cimitero dei migranti. Voglio pubblicamente ringraziare il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, per aver messo a disposizione, insieme alla sua amministrazione, diecimila metri di terreno su cui realizzare questa grande opera umanitaria.

 

Un altro ringraziamento particolare voglio rivolgerlo a Franco Corbelli, leader di "Diritti civili", per aver assunto questa iniziativa e per averla portata avanti nel corso di questi anni con caparbietà e determinazione, confermando la sua grandissima sensibilità per i diritti umani e in difesa della dignità degli uomini e delle donne".

 

"Sono qui oggi - ha aggiunto Oliverio - non solo per riconfermare la volontà che abbiamo espresso sin dal primo momento in cui ci è stata avanzata la proposta, che è quella di realizzare questa importante opera, ma siamo qui anche per impegnarci concretamente affinché essa possa essere concretamente realizzata.

 

La Regione farà la sua parte per quanto riguarda lo stanziamento delle risorse necessarie per acquisire il terreno e per avviare i primi interventi. Da tempo abbiamo aperto un confronto assai proficuo con il Ministero dell' Interno e sono sicuro che presto si darà vita alle iniziative necessarie per avviare l'opera anche sul piano del sostegno finanziario".

 

"La nostra –ha aggiunto il Governatore della Calabria- è una delle regioni di primo approdo per i migranti e, purtroppo, il drammatico esodo che interessa milioni di uomini che dal Sud del Mediterraneo si spostano verso l'Europa e verso l'Occidente, è segnato quotidianamente da lutti e tragedie. Centinaia di bambini, uomini e donne perdono quotidianamente la vita nel tentativo di attraversare il mare e di raggiungere la terra ferma. Alcuni corpi riescono ad approdare sulle nostre coste, altri no. Sono persone come noi che, oltre ad aver perso la vita, non hanno nemmeno la possibilità di avere una sepoltura degna di esseri umani".

 

"La realizzazione del cimitero dei migranti -ha proseguito il presidente della Giunta regionale - è un'iniziativa che ha un valore umanitario altissimo perché, anche dopo la morte, dopo la perdita della vita, bisogna rispettare la memoria di quanti, costretti dalla sofferenza, dalla fame e dalle guerre, lasciano la loro terra e la loro famiglia perchè spinti dalla speranza di trovare un futuro diverso per la propria vita e poi, invece, trovano la morte. Tarsia è il simbolo della accoglienza. Durante il periodo del fascismo, a poche centinaia di metri da qui, a Ferramonti, è stato costruito un campo di concentramento in cui sono stati rinchiusi tantissimi perseguitati. Ferramonti, a differenza di altri campi di concentramento, pur essendo un luogo di reclusione e sofferenza, è stato fortemente segnato dall'accoglienza e dalla solidarietà.

 

All'esterno di questo campo c'erano le comunità, quella di Tarsia in primo luogo, che offrivano solidarietà, parole di conforto e di accoglienza anche in quel periodo difficile e crudele della storia. Non è affatto casuale che questo cimitero sorga proprio a fianco dell'ex campo di concentramento campo di Ferramonti. Per questo motivo rinnovo il mio ringraziamento sincero e sentito al sindaco di Tarsia per la sensibilità che ha mostrato inquesta particolare vicenda".

 

"Questo luogo –ha concluso Oliverio- è il simbolo di una Calabria solidale e accogliente, in un momento in cui le furie populistiche e xenofobe, che seminano paura di fronte alla diversità, sono purtroppo prevalenti. Andiamo controcorrente. Ci andiamo con la nostra storia, che è la storia di una regione che accoglie e che non ammaina mai il vessillo della civiltà, Questa opera, questo investimento, riconfermano i valori della civiltà".

 

Al termine del sopralluogo il leader di "Diritti Civili", Franco Corbelli, ha affermato, dal canto suo: "L'incontro di oggi pomeriggio è un evento che viene consegnato non a Tarsia, non alla Calabria, ma all'umanità e alla storia. Va dato atto al presidente Oliverio di aver contribuito in maniera determinante a scrivere questa bellissima pagina di umanità e di civiltà. Oggi parte ufficialmente l'iter per la realizzazione di questa grande opera umanitaria universale. Grazie Presidente".(TARSIA - 23 luglio 2016)

 

Presidenza della Regione Calabria

Politiche Sociali - Catanzaro, 12/08/2016

CIMITERO DEI MIGRANTI: CRESCE L'INTERESSE DELLA

STAMPA INTERNAZIONALE. SODDISFATTO OLIVERIO

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 Oliverio e il sindaco di Tarsia durante il sopralluogo

 

Il Presidente della Regione Mario Oliverio esprime soddisfazione per il

crescente interesse della stampa internazionale nei confronti del

Cimitero Internazionale dei Migranti,la grande opera umanitaria universale

che la Regione, di concerto con il Movimento Diritti Civili, il comune di

Tarsia e il Ministero degli Interni, intende realizzare a Tarsia per dare una

degna sepoltura a quanti perdono la vita nei tragici naufragi nel

Mediterraneo mentre scappano da guerre, persecuzioni e miseria.

Dopo Al Jazeera, la più importante tv del mondo arabo e la Radio pubblica

 

della Germania Ard, adesso anche il principale giornale della Svizzera

 

(Neue Zurcher Zeitung), ha dedicato uno speciale di una intera pagina

 

elogiando la grande opera umanitaria.

 

Tantissimi cittadini tedeschi dopo aver ascoltato il reportage sul Cimitero

 

 

dei Migranti alla radio si sono offerti di contribuire personalmente alla

 

 

costruzione dell’opera attraverso piccole donazioni.

 

L’attenzione della stampa internazionale conferma, quindi, il valore

 

universale del Cimitero internazionale dei Migranti e proietta nel mondo

l’immagine di una Calabria solidale, ospitale e accogliente.

 

Da Tarsia, quindi, è partito un segnale di pace e solidarietà a tutto il

 

mondo e l’interesse della stampa internazionale, che continua ad

 

inviare i suoi corrispondenti in Calabria, conferma che è questa la strada

 

giusta da perseguire.

 

Il titolo del reportage del primo giornale svizzero “Una piccola comunità

 

calabrese costituisce un esempio” è il riconoscimento ad una terra che,

 

con grande sforzi e sacrifici, non dimentica il rispetto per l’uomo in

 

quanto tale e, soprattutto, di essere stata una regione di emigrazione. f.d.

 

 

 

ARTICOLO SUL QUOTIDIANO DEL SUD dell'1 Agosto 

Sotto, articolo QUICOSENZALAMEZIAOGGI.IT(da notizia AGI) - 29 luglio 2016

Migranti: cimitero internazionale, consensi anche in Germania

cimitero-tarsia-csCatanzaro – La stampa internazionale continua a mostrare particolare attenzione per il Cimitero internazionale dei Migranti. Dopo Al Jazeera, la piu’ importante tv del mondo arabo che, la fine di maggio, con l’inviata Rosie Scammel, rimasta due giorni a Tarsia, ha dedicato sul proprio sito un lunghissimo articolo alla grande opera umanitaria, anche la Radio pubblica tedesca, ARD, ha mandato in onda un servizio (con interviste a Corbelli e al sindaco Roberto Ameruso) sul Cimitero dei Migranti, realizzato, giovedi’ scorso a Tarsia, dal suo inviato, Jan-Christoph Kitzler. Il reportage della Radio della Germania ha colpito positivamente e molto impressionato l’opinione pubblica tedesca, che ha assai apprezzato l’opera umanitaria. C’e’ stato anche chi, come un professionista di Berlino-Spandau, ha scritto una e-mail a Corbelli dicendosi pronto a partecipare, con una sua piccola donazione, ad una eventuale raccolta fondi. Un gesto particolarmente significativo, soprattutto in questo delicato e difficile momento storico con il mondo minacciato, ferito e insanguinato dal feroce terrorismo islamico, che Corbelli ha particolarmente apprezzato. “La Germania ha dimostrato non solo attenzione per il Cimitero internazionale dei Migranti, mandando a Tarsia l’inviato della Radio pubblica, ma, con alcuni suoi concittadini, si e’ detta anche pronta a contribuire con piccole offerte al finanziamento della grande opera di pace, che servira’ a dare dignita’ alla morte di quanti perdono la vita nei tragici naufragi, mentre fuggono da guerre, miseria e persecuzione, afferma Corbelli.

“Ringrazio la Radio tedesca – aggiunge Corbelli – l’inviato che e’ stato, giovedi’, a Tarsia, i cittadini tedeschi che hanno manifestato apprezzamento e disponibilita’ a dare un proprio contributo per questa importante iniziativa umanitaria, ma e’ giusto che il Cimitero dei Migranti venga interamente finanziato dal Governo italiano, con un contributo anche della Regione Calabria(come ha promesso il Presidente Mario Oliverio, che venerdi’ scorso ha effettuato un sopralluogo all’area dove sorgera’ la monumentale e simbolica opera di pace) e, mi auguro, con il sostegno importante dell’Unione europea che non puo’ certamente negare un finanziamento per questa grande opera umanitaria dopo che ha regalato 3 miliardi di euro alla Turchia per respingere i migranti! Sono orgoglioso come calabrese e come italiano di contribuire a scrivere, con il Cimitero dei Migranti, una pagina di solidarieta’, umanita’ e civilta’ cosi’ importante, destinata a restare nella storia. Una speranza per un mondo migliore, piu’ giusto, piu’ umano dove non ci siano piu’ ne’ tragedie in mare, ne’ guerre e bombardamenti, ne’ stragi terroristiche”. Intanto sta per essere pubblicato il reportage di Andrea Spalinger, corrispondente dall’Italia del principale quotidiano della Svizzera, Neue Zurcher Zeitung, che e’ stata anche lei giovedi’ scorso a Tarsia. Mentre altri giornalisti stranieri hanno preannunciato il loro arrivo a Tarsia.

 REGIONE CALABRIA

UFFICIO STAMPA DELLA GIUNTA

21.07.2016

Presidenza

 

22 luglio Presidente Oliverio sarà a Tarsia per compiere sopralluogo

all’area su cui dovrà sorgere il Cimitero internazionale dei Migranti

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Domani, venerdì 22 luglio, alle ore 16, il Presidente della Regione Mario Oliverio sarà a Tarsia, presso l’ex Campo di concentramento di Ferramonti, luogo simbolo della memoria, per effettuare un sopralluogo ad alcuni manufatti che presentano parziali cedimenti.

Subito dopo proseguirà verso il sito individuato dal Comune di Tarsia per la costruzione del cimitero internazionale dei migranti, la grande opera umanitaria che ha lo scopo di offrire degna sepoltura alle vittime dei tragici naufragi che sempre con maggiore frequenza si verificano nel mar Mediterraneo.

Oliverio sarà accompagnato dal leader del Movimento Diritti Civili Franco Corbelli, che da quasi tre anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013 in poi, si batte per la realizzazione del memoriale per le vittime dei naufragi.

Ad accoglierli ci sarà il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso che, immediatamente, ha manifestato la disponibilità della sua amministrazione a realizzare l’ opera, offrendo gratuitamente una vasta estensione di terreno.

Il Presidente della Giunta regionale, come si ricorderà, ha condiviso e sostenuto sin dall’inizio l’idea lanciata da Corbelli di realizzare in Calabria un cimitero per gli immigrati morti nei naufragi, sottolineandone in più occasioni il grande valore simbolico, culturale, sociale e umanitario e interloquendo a più riprese, per perorarne la realizzazione, con il Governo nazionale e, in particolare, con il Commissario straordinario per le persone scomparse, il Prefetto Vittorio Piscitelli.

L’auspicio del Presidente Oliverio, che coincide perfettamente con il desiderio di Corbelli, è che questo luogo della memoria possa diventare anche un monumento simbolico da cui far partire un forte, significativo messaggio di pace per il mondo intero.

L’ opera, che dovrebbe sorgere su un’area di diecimila metri quadrati e che sarà intitolata al bambino siriano Aylan Kurdi, una volta realizzata, diventerà anche il simbolo della Calabria dell’accoglienza e della solidarietà ed è sicuramente destinata ad avere un valore universale ed entrare nella storia come, del resto, testimonia anche l’interesse della stampa mondiale che ha già inviato nella nostra regione diversi giornalisti per raccontare una straordinaria pagina di pace, di solidarietà, umanità e civiltà. f.d.

 

P.s.

Dopo l'orrenda strage di Nizza in segno di cordoglio il Presidente Oliverio aveva annullato tutti gli impegni previsti, compresa la visita al sito dove sorgerà il Cimitero dei Migranti, che era prevista per venerdì 15 luglio e che è stata poi effettuata il 22 luglio

 

 

Nota(con allegata foto incontro) dell'Ufficio stampa della Regione Calabria - 8 luglio

PRESIDENTE OLIVERIO INCONTRA CORBELLI E SINDACO AMERUSO

E ANNUNCIA VISITA A TARSIA A SITO CIMITERO MIGRANTI 

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CATANZARO. Il Presidente della Regione, Mario Oliverio, ha incontrato venerdì il leader del Movimento “Diritti civili” Franco Corbelli ed il sindaco del Comune di Tarsia, Roberto Ameruso, relativamente alla realizzazione del cimitero dei migranti. “La proposta di Corbelli – riporta una nota – fatta subito propria da Oliverio è stata posta dal Presidente della Regione all’attenzione del Ministro dell’Interno, competente per materia. Ora sembra che la proposta di Corbelli, fortemente sostenuta dal presidente Oliverio, possa avere concretezza – si legge – in considerazione del fatto che il Comune di Tarsia ha messo a disposizione il terreno necessario ed ha già preparato e presentato il relativo progetto al Ministero dell’Interno che dovrà esprimersi nel merito. Il Presidente Oliverio, in questa direzione, – è scritto – ha anche facilitato i contatti del sindaco Ameruso con il Prefetto Vittorio Piscitelli, Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse. La settimana entrante il Presidente si recherà, assieme a Corbelli, a Tarsia e, con il sindaco Ameruso, visiterà l’area dove dovrà sorgere l’opera”. “Ritengo – ha detto Oliverio – che si tratti di un’ iniziativa di grande valenza sociale e carica di alto significato umanitario”.

 

 

Dal sito del GIORNALE di CALABRIA (notizia AGI)- 7 luglio

CORBELLI: “IL CIMITERO DEI MIGRANTI SI

 

FARÀ, VENERDÌ VERTICE A CATANZARO”

 

 

 

 

 

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 CATANZARO. “Il cimitero internazionale dei migranti sta per essere realizzato. A questo proposito è in programma per venerdì, alla Cittadella regionale di Catanzaro, un vertice operativo tra il Presidente della Regione, Mario Oliverio, il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, e il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. Verrà fatto il punto sulla grande opera umanitaria che si spera di poter realizzare entro un paio di mesi”. Lo comunica Franco Corbelli che ringrazia Oliverio “per aver risposto al suo appello, aver ribadito il suo impegno per la realizzazione della grande opera umanitaria e aver promosso la riunione di domani. Sarà la prima volta – spiega Corbelli – da quando Oliverio è stato eletto Governatore, che metterò piede nella sede della Regione. Sono contento e orgoglioso di farlo per discutere solo dell’ iniziativa umanitaria che più mi sta a cuore e per cui lotto ininterrottamente da oramai quasi tre anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013: il cimitero internazionale dei migranti, afferma Corbelli. Dopo le elezioni regionali del novembre 2014 – spiega Corbelli – ho incontrato Oliverio solo una volta, una sera di marzo 2015, a Montalto e anche in quell’occasione ho parlato con lui soltanto del cimitero dei migranti e della mia idea di realizzarlo a Tarsia, in un luogo di grande valore simbolico, a poca distanza dall’ex campo di internamento fascista più grande d’Italia, quello ‘umanò di Ferramonti”. “Con il cimitero dei migranti prosegue – finalmente cancelleremo la disumanità di quei poveri, sfortunati migranti, senza volto e senza nome, morti nei tragici naufragi, nei loro viaggi della speranza, intrapresi per fuggire da guerre, persecuzioni e miseria, seppelliti con un semplice numerino in tanti piccoli sperduti cimiteri che di fatto ne cancellano per sempre ogni riferimento e ricordo per i loro familiari che non sapranno mai dove andare un giorno per trovarli, portare un fiore e dire una preghiera. Ma la mia speranza, il mio sogno, dando dignità alla morte di queste povere vittime del dramma dell’immigrazione, è quello di poter fermare, un giorno, spero non lontano, il terrorismo islamico (che purtroppo non risparmia più neppure i bambini e il nostro Paese, come dimostrano le terribili, ultime stragi di Bagdad e Dacca) e di evitare tante altre stragi. Anche i terroristi più feroci – secondo Corbelli – hanno un cuore e non potranno ignorare che l’Italia non solo salva in mare e accoglie ogni giorno migliaia di migranti(al di là di qualche isolato e deprecabile vile gesto razzista e di violenza), ma pensa anche ai più sfortunati che non ce la fanno a coronare il loro sogno di salvezza e di un mondo migliore e più giusto e per dare una degna sepoltura a queste povere vittime realizzerà a Tarsia, in Calabria, il cimitero internazionale dei migranti, che sorgerà su un’area di 10mila metri quadrati e sarà intitolato al bambino siriano Aylan Kurdi. E che questa grande opera sia destinata ad avere un valore universale ed entrare nella storia lo testimonia la stampa mondiale che ha iniziato a mandare i suoi inviati sin nella lontana Calabria, per raccontare questa straordinaria pagina di pace, di solidarietà, umanità e civiltà”.

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili(con notizia AGI)

Cimitero Migranti. Regione Calabria farà iniziare lavori

A Tarsia pronti per realizzare la grande opera umanitaria

A seguire la risposta del Presidente della Regione, Oliverio”!

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Catanzaro

“Mentre esprimo il mio dolore per la nuova strage, oggi, di immigrati, 10 povere donne morte nel Canale di Sicilia, e la soddisfazione per la

notizia del recupero al largo di Catania del relitto della tragedia del 18 aprile 2015, con oltre 700 migranti morti, una grande iniziativa di solidarietà per la

quale Diritti Civili si è da subito molto battuto, devo purtroppo, ancora una volta, denunciare con grande amarezza il ritardo nella realizzazione del cimitero

internazionale dei migranti che proprio queste salme avrebbe dovuto accogliere, così come, nei mesi scorsi, più volte chiesto e sollecitato dal Commissario

straordinario per le persone scomparse, il Prefetto Vittorio Piscitelli, al sindaco di Tarsia Roberto Ameruso. Si era per questo motivo pensato finanche alla

procedura d’urgenza per realizzare subito l’importante opera umanitaria. Tutto però, ultimamente, si è inspiegabilmente fermato. La responsabilità sarebbe

del Governo. Il Presidente Oliverio, che mi ha telefonato, si è impegnato a intervenire nuovamente per sbloccare la situazione e far partire i lavori

dell'importante opera umanitaria." E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che aveva sollecitato l’immediato

intervento del Governatore, preannunciando che, se non ci fosse stata una risposta, avrebbe ‘occupato'’ l’ufficio di Presidenza alla Cittadella regionale di

Germaneto. “Senza il cimitero dei migranti, gli oltre 700 immigrati recuperati al largo di Catania e tutte le vittime dei naufragi, saranno

sepolti, con un semplice numerino(è, come mi ha detto il Prefetto Piscitelli, pressoché impossibile dare una identità a tutti quei corpi di

diversi Paesi), in tanti piccoli sperduti  cimiteri. Mai i loro familiari sapranno dove andare un giorno a trovarli per portare un fiore e dire

una preghiera. Per cancellare questa disumanità e dare a tutti loro una degna sepoltura che, da oltre due anni e mezzo, dalla tragedia di

Lampedusa del 3 ottobre 2013, lotto ininterrottamente per far realizzare il cimitero dei migranti che, ricordo, il sindaco, Roberto Ameruso,

e il comune di Tarsia, sono pronti a costruire, dopo aver da quasi un anno redatto e presentato, al Presidente Oliverio e al Ministero degli

Interni, il progetto preliminare. E’ tutto pronto. Il sito è stato individuato, di fronte il vecchio cimitero comunale, dinanzi al lago di Tarsia

(simbolicamente davanti proprio a quell’acqua che li ha strappati alla vita, durante i loro viaggi della speranza) a poca distanza dall’ex

campo di internamento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti. Si aspettano solo i primi finanziamenti per iniziare la grande

opera umanitaria che sorgerà su un’area di 10mila metri quadrati e sarà intitolata al piccolo Aylan Kurdi”.

30 giugno 2016

 

Cimitero dei Migranti, il Presidente Oliverio

tranquillizza Corbelli: “La grande opera si farà”

Domenica 03 Luglio 2016

 

Il Presidente della Regione Mario Oliverio interviene ancora una volta, con una propria dichiarazione, per rassicurare Franco Corbelli sull’impegno della Regione a favore della realizzazione del Cimitero dei Migranti.

“Franco Corbelli, del quale non mi stancherò mai di sottolineare la grande sensibilità ed il ruolo importante che ha svolto e continua a svolgere per l’affermazione dei diritti civili e a difesa della dignità umana –afferma il Presidente della Giunta regionale- ha avanzato una proposta di grande valore umana ed universale, che è quella di realizzare un cimitero per dare degna sepoltura a migliaia di uomini, donne e bambini che ogni giorno perdono la vita nelle drammatiche traversate del Mediterraneo che caratterizzano questa difficile fase della nostra storia. Questa proposta è stata da me accolta e posta all’attenzione del Ministero dell’Interno che, come è noto, ha la competenza in materia di immigrazione. Con il sindaco di Tarsia, nel cui territorio dovrà sorgere il cimitero, ho avuto diversi incontri ed ho facilitato un suo rapporto con il Prefetto Piscitelli che segue con grande attenzione per conto del Ministero le problematiche dell’emigrazione. Da quanto mi risulta il comune di Tarsia ha predisposto tutta la documentazione richiesta dal Ministero e presentato un progetto per la realizzazione del cimitero. Al Ministero dell’Interno, inoltre, abbiamo anche avanzato una richiesta di finanziamento sui fondi destinati alle problematiche dell’immigrazione e dichiarato la nostra disponibilità a concorrere con eventuali forme di cofinanziamento che dovessero rendersi necessarie”.

“E’ questa -prosegue Oliverio- una iniziativa di grande valore umanitario e di forte valenza simbolica di fronte al dramma di milioni di uomini costretti a lasciare la loro terra. Voglio, pertanto, tranquillizzare Franco Corbelli, che ho sentito telefonicamente: non c’è alcun disinteresse o peggio responsabilità da parte della Regione, considerato che sin dal primo momento abbiamo accolto con grande interesse e condivisione la sua proposta, evitando la facile e “comoda” scelta della indifferenza, “giustificata” dall’assenza di competenze da parte della Regione”.

“Di fronte a questo dramma, che vede coinvolta una parte della umanità –conclude il Presidente della Regione- anche l’indifferenza è colpevole. Seguiremo la vicenda ed insisteremo perché il ministero competente accolga la proposta di realizzare il Cimitero dei Migranti per il quale il sindaco di Tarsia, dimostrando grande sensibilità, ha dato disponibilità ed individuato l’area sulla quale allocare l’opera. Appena il ministero darà l’Ok, si procederà senza esitazioni”.

 

GAZZETTA del SUD - 4 luglio 2016

 

 

 

QUOTIDIANO del SUD - 4 luglio 2016

  

 

  

ANSA e AGI - 20 giugno

Articolo LIBERO e QUOTIDIANO del SUD - 22 giugno

Corbelli(Diritti Civili): "Cancellare doppio turno e ballottaggio"”

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, boccia il doppio turno e il ballottaggio, che giudica “pericoloso per la democrazia rappresentativa, perché si è trasformato (soprattutto) in un voto contro, che falsa il risultato elettorale, tradendo la volontà popolare che viene realmente espressa solo al primo turno, con tutte le diverse forze politiche in campo”, e annuncia che “una serie di modifiche elettorali saranno contenute in una proposta di legge che sarà presentata, nei prossimi giorni, da due parlamentari vicini al Movimento Diritti Civili”. “Una premessa iniziale. La cancellazione del ballottaggio non penalizza nessun partito ma mette tutti sullo stesso piano e soprattutto rispetta la volontà popolare(realmente espressa al primo turno) e scongiura il pericoloso voto contro. Il clamoroso risultato di Torino, con la sconfitta di un bravo sindaco come Piero Fassino, da tutti molto apprezzato, conferma, infatti, che il ballottaggio(dove tra l’altro vanno a votare sempre più meno elettori, si veda il crollo dei votanti a Napoli!) va eliminato perché è diventato (soprattutto)un voto contro che falsa il risultato elettorale, perché tradisce la effettiva volontà popolare, che si esprime realmente solo al primo turno con tutte le forze politiche e i diversi schieramenti in campo, afferma Corbelli.  Quello che è successo a Torino è un caso limite e particolarmente significativo che deve suonare come un campanello di allarme e un rischio(per la stessa democrazia!) perché, come dicono tutti i sondaggisti, può  ripetersi in ogni elezione comunale e, quel che è ancora più inquietante e pericoloso, anche per il Governo nazionale, con l’Italicum. Con il doppio turno e il ballottaggio infatti si rischia di consegnare la guida del Paese non alla coalizione(o partito) espressione della reale, effettiva maggioranza degli elettori , che, ripeto, si esprime solo al primo turno,con tutte le forze politiche e i diversi schieramenti in campo,  ma a quella coalizione (o partito unico) che al ballottaggio, al di là del risultato del primo turno, andrebbe a raccogliere(come è successo a Torino, in altri casi e, prima anche, in altre città) un voto contro, una accozzaglia dove dentro c’è tutto e il contrario di tutto: destra, sinistra, centro, antipolitica! Per queste ragioni il ballottaggio va eliminato per le elezioni dei sindaci e del Parlamento. Per quanto riguarda l’Italicum il premio di maggioranza va dato, dopo il primo turno, alla coalizione(e non al partito) che prende più voti. Per scongiurare il rischio di un uomo solo al comando e di una deriva autoritaria. Un limite va infine posto, per l’elezione dei Sindaci, dei Presidenti di Regione e del Parlamento, al numero delle liste collegate, per scongiurare la frammentazione e favorire l’aggregazione tra forze omogenee”.  

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili(notizia ANSA e AGI)

La salma del giovane immigrato del Mali sarà rimpatriata.

Il comune di San Ferdinando si farà carico delle spese.

La soddisfazione di Corbelli per “questa iniziativa di

solidarietà, umanità e giustizia”!

Fonte della foto: Corriere della Calabria

Reggio Calabria

“Il comune di San Ferdinando è pronto a far rimpatriare e seppellire nel suo Paese, come volevano i suoi familiari e come ha anche subito e più volte chiesto Diritti Civili, il giovane immigrato del Mali, Sekine Traore, rimasto ucciso nella tendopoli di San Ferdinando. Il comune aspetta adesso solo l’autorizzazione dei familiari (che era prevista ieri, venerdì, ed è slittata a lunedì)del giovane migrante per avviare le procedure necessarie al trasporto della salma che, dopo l’autopsia, continua a rimanere all’ospedale di Germaneto. Ringrazio la commissione prefettizia, che è attualmente alla guida del comune di San Ferdinando, di avere accolto i diversi appelli(anche di altre lodevoli Associazioni locali e dei familiari del giovane immigrato) e di avere scongiurato un’altra ingiustizia e disumanità”. E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che, ricorda, “aveva anche dato la disponibilità a contribuire alle spese(così come, in questi anni, Diritti Civili ha fatto per altri casi di immigrati morti tragicamente)  per far rimpatriare la salma del giovane migrante, che si era invece pensato di seppellire nel cimitero di San Ferdinando, per motivi economici, per l’impossibilità, da parte del comune del reggino, di far fronte (anche) alle spese per il trasporto aereo della bara”. “Mentre quasi tutti, istituzioni e politici, hanno subito dimenticato la tragedia di San Ferdinando e quel povero sfortunato migrante, io me ne sono occupato continuamente, prosegue Corbelli. Prima con gli appelli sugli importanti media calabresi (che ringrazio)e poi rimanendo in costante contatto con il comune di San Ferdinando. Ho quasi tutti i giorni sentito la dottoressa Cimato, dell’Ufficio ragioneria, che ha seguito il caso del giovane migrante. Anche ieri. Ho sin dall’inizio chiesto che la salma del giovane migrante venisse rimpatriata, come giustamente chiedeva un fratello della vittima, offrendo la mia disponibilità a, se necessario, contribuire alle spese. Con il rimpatrio della salma la Calabria scrive una nuova,  significativa e doverosa(per un Paese civile) pagina di solidarietà, di umanità e di giustizia”. Corbelli si dice infine “profondamente deluso dal silenzio del Governatore calabrese, Mario Oliverio, a cui aveva chiesto di farsi carico come Regione delle spese del rimpatrio della  salma del giovane migrante. Ancora una volta Oliverio ignora un appello umanitario di Diritti Civili, conclude Corbelli. Sono molto deluso e amareggiato dal suo comportamento e dal suo silenzio. Non è certamente questo l’Oliverio che ho conosciuto, sempre sostenuto in questi anni, consentendogli, due anni fa, di arrivare alla Presidenza della Regione! Per fortuna la Calabria è altro”!

18 giugno 2016

 seguono alcuni articoli stampa e nostro intervento con appello

QUOTIDIANO del SUD - 19 giugno 2016

 QUOTIDIANO del SUD - 12 giugno 2016

GAZZETTA - 10 giugno 2016

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili(ripreso da IL QUOTIDIANO DEL SUD)

Corbelli chiede che “venga fatta luce e giustizia

su morte giovane immigrato (nella tendopoli

vergogna e disumana di San Ferdinando,

dimenticata dallo Stato!)e sua salma rimpatriata

(a spese della Regione Calabria)! Diritti Civili

pronto comunque, come in passato, a intervenire

per riportare quel povero giovane nel suo Paese”.

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Reggio Calabria

“Prima di parlare della tragedia nella tendopoli di San Ferdinando, chiedo  al Governatore calabrese, Mario Oliverio, di farsi carico come Regione delle spese per il rientro della salma del giovane immigrato, Sekine Traore,  nel suo Paese. Almeno questo! Un Paese civile ha il dovere di farlo! Il comune di San Ferdinando, che ho contattato, non ha i mezzi finanziari per sostenere tutte le spese. Può, con circa 4000 euro, far fronte solo al funerale. Mancano poche migliaia di euro per pagare il trasporto aereo della salma. E' inaccettabile e disumano che per poche migliaia di euro la salma di questo povero e sfortunato giovane non possa essere riportato nel suo Paese, come giustamente chiedono i suoi familiari. Se (anche) questo mio appello dovesse cadere nel vuoto, così come abbiamo fatto in tanti altri casi di immigrati morti tragicamente, Diritti Civili è pronto a intervenire e a pagare le spese per riportare la salma del giovane del Mali nel suo Paese”.  E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. “La tragedia nella tendopoli di San Ferdinando poteva e doveva essere evitata. Non si può morire a 27 anni per una banale lite, mentre si è in un Paese straniero per lavorare, con grandi sacrifici e sofferenza, in condizioni disumane e con una paga da schiavo!  E’ giusto che adesso venga fatta piena luce su quanto accaduto. Non voglio assolutamente colpevolizzare il carabiniere che, dopo essere rimasto ferito, ha sparato ma chiedere solo che si faccia giustizia per la morte del giovane immigrato. Quel ragazzo va rispettato. Per questo invito il Procuratore di Palmi a non anticipare sentenze e a svolgere prima scrupolosamente tutte le indagini necessarie per accertare la dinamica dei fatti. Sorprende che nessuna istituzione abbia espresso una parola di solidarietà per quel giovane immigrato. Né il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, né il Premier Matteo Renzi, né il Presidente della Regione, Mario Oliverio, né ministri, parlamentari, assessori e consiglieri regionali. Chi ha parlato lo ha fatto per esprimere la solidarietà solo al carabiniere ferito.  Una cosa è certa. La tendopoli di San Ferdinando è una vergogna! Lo Stato è completamente assente. Ci sono state sino ad oggi solo passerelle mediatiche e promesse, non mantenute! Dalle diverse istituzioni, nazionali e regionali. Quegli immigrati vivono in condizioni allucinanti e disumane.  Mancano acqua, luce, condizioni minime di vivibilità!  Quei migranti sono trattati come schiavi. Lavorano, raccogliendo agrumi, per 3 euro all’ora. Tutto ciò non è degno di un Paese civile! I diritti di quegli immigrati vanno rispettati. Sono degli essere umani e non degli schiavi e non devono essere né sfruttati, né umiliati"! 

9 e 12 giugno 2016

 

 TANASE E' MORTO LUNEDI' 2 GENNAIO. UNA SCONFITTA PER TUTTI!

 

La storia del povero e sfortunato clochard rumeno

CASO TANASE. LA PROMESSA DISATTESA DEL SINDACO OCCHIUTO!

 (questo comunicato e gli altri precedenti nella pagina Iniziative. Segue breve rassegna stampa)

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Appello Diritti Civili al sindaco Occhiuto: “Aiuta Tanase,

il clochard romeno senza una gamba. L’uomo, molto

malato, vorrebbe ottenere la residenza nella città bruzia

(dove vive da moltissimi anni) per avere così una piccola

pensione che gli consentirebbe di poter restare in Italia

per continuare a curarsi”.

 

Cosenza

“Caro Occhiuto ti chiedo di iniziare la tua nuova consiliatura con un gesto di vera solidarietà, di grande valore umanitario e di giustizia sociale. Ti chiedo di concedere la residenza al clochard romeno, senza una gamba, Gheorghita  Tanase (l’unico ad essere scampato al rogo, avvenuto il 2 marzo del 2012, in un rudere di via 24 Maggio, in cui morirono tre immigrati africani), indispensabile per poter ottenere il diritto ad una piccola pensione che gli consentirà di poter vivere dignitosamente e di continuare a curarsi”. E’ l’appello che il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, rivolge al sindaco rieletto di Cosenza, Mario Occhiuto. “Tanase, per le sue gravi condizioni di salute, negli ultimi tempi è stato più volte ricoverato all’ospedale Annunziata di Cosenza. E’ gravemente malato e la sua speranza per poter restare in Italia, per continuare a curarsi e avere, pur nella sofferenza, una vita dignitosa, è ottenere una piccola pensione che gli spetta. Per ottenerla è però necessario che ottenga prima la residenza, a Cosenza, dove vive da moltissimi anni. Diritti Civili continua ad aiutare questo uomo, povero e sfortunato,  da oramai 3 anni. Alla vigilia del Natale 2013, continua Corbelli, l’ho tolto dalla strada, dove dormiva in condizioni disumane, lo portato e fatto ospitare all’Oasi Francescana, gli ho fatto realizzare e regalare (da una generosa ditta di Castrolibero) una protesi per la gamba, gli ho finanche comprato le scarpe e in diverse occasioni gli ho anche dato un aiuto finanziario. Sono andato a trovarlo anche quando era ricoverato all’ospedale di Rogliano e mi sono preoccupato di fargli avere dalla Questura di Cosenza la documentazione necessaria per la sua permanenza in Italia. Ogni volta che Tanase è in difficoltà, chiama o mi fa chiamare. Come è successo anche nei giorni scorsi, quando è stato ricoverato di nuovo in ospedale. Tanase vuole poter restare in Italia per continuare a curarsi. Insegue il sogno di una piccola pensione. Per averla però prima serve ottenere la residenza, a Cosenza. Per ottenerla occorrono tutti i documenti necessari che Tanase adesso, accompagnato dagli assistenti sociali, si appresta ad andare a prendere al Consolato della Romania, a Catania. La residenza a Cosenza(dove vive da moltissimi anni) e una piccola pensione gli spettano per un fatto non solo di solidarietà, ma di giustizia e umanità”.

9 giugno 2016

 

QUOTIDIANO del SUD - 9 giugno 2016

 

 

GAZZETTA del SUD - 14 giugno 2016

 

QUOTIDIANO del SUD - 13 giugno 2016

 

LA PROVINCIA di Cosenza - 14 giugno 2016  

 

 Migranti: Corbelli, continua strazio

salme in attesa sepoltura
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(ANSA) - CATANZARO, 1 GIU - "Continua lo strazio e la disumanità di quelle 45 salme (36 donne, 6 uomini e 3 neonati), sbarcate domenica a Reggio, che non sa dove seppellire. Si cerca disperatamente qualche cimitero che li accolga, intanto sono state mandate e parcheggiate nelle celle frigorifere di diversi ospedali della regione". E' quanto afferma, in una nota, il responsabile del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. "Abbiamo appreso - prosegue Corbelli - che quattro salme sono all'obitorio dell'Annunziata di Cosenza, mentre due sono addirittura finite nelle celle frigorifere dell'ospedale di Praia a Mare. Anche dopo morti questi poveri e sfortunati migranti si vedono i loro diritti, ad una degna sepoltura, letteralmente calpestati. Vengono sballottati come pacchi da una parte all'altra della Calabria, in cerca di una cella frigorifera in attesa di trovare un cimitero per seppellirli, quasi tutti senza nome e senza volto, con un semplice numerino. Domando: si può definire civile e umano un Paese dove si verifica un fatto del genere? Perché si ritarda ancora la realizzazione a Tarsia del cimitero internazionale dei migranti che questo problema elimina definitivamente cancellando la disumanità di quelle salme prima a lungo abbandonate negli obitori e poi sepolte in piccoli sperduti cimiteri che di fatto ne cancellano per sempre ogni riferimento per i loro familiari che non sapranno mai dove un giorno andare a trovarli, per portare un fiore e dire una preghiera? Il problema è così grave e drammatico - conclude Corbelli - che lunedì sera un dirigente della Questura di Reggio mi ha cortesemente contattato per chiedermi se potevamo noi di Diritti Civili dare una degna sepoltura a quelle 45 salme, a Tarsia o in qualche altro posto". (ANSA). 

  

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili(con notizia ANSA e AGI)

 

Corbelli esprime grande cordoglio per morte Pannella e

rammarico per mancata nomina senatore a vita.

Per 20 anni ho chiesto questa nomina per il leader radicale.

20 anni di battaglie comuni Radicali-Diritti Civili

 

foto ANSA

Roma

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, esprime “grande cordoglio per la scomparsa di Marco Pannella, un grande combattente e personaggio simbolo dei diritti civili” e si dice “rammaricato e indignato per la mancata nomina a senatore a vita del leader radicale che Diritti Civili ha chiesto per 20 anni”! “Oggi ci ha lasciato un grande personaggio della storia del nostro Paese. Una perdita immensa per l’Italia. Se ne è andato senza avere avuto quello strameritato riconoscimento politico, sociale e istituzionale, che per 20 anni, con il Movimento Diritti Civili, ho chiesto per lui: la nomina di senatore a vita. Purtroppo né il Presidente Mattarella, né i suoi predecessori hanno voluto tributargli questo doveroso riconoscimento. Nonostante si sapeva che era, negli ultimi mesi, molto malato e che non aveva purtroppo molte speranze di vincere anche questa ultima sua, più difficile battaglia contro la brutta malattia che ha saputo affrontare sino all’ultimo con coraggio e dignità”. Corbelli ricorda di avere in questi ultimi 20 anni più volte chiesto la nomina di Pannella senatore a vita. “Da 20 anni chiedevo di nominare Pannella senatore a vita. Nel 1996, chiesi per la prima volta questa nomina per il leader radicale. Erano i primi anni di vita del Movimento Diritti Civili. Insieme agli amici radicali manifestavamo a Napoli, a Palermo, a Roma per denunciare il dramma delle carceri, la disumanità dei bambini in cella con le madri recluse, per difendere i diritti delle persone detenute, soprattutto di quelli malati e per combattere le coraggiose(e quasi sempre solitarie!) battaglie garantiste, per una Giustizia giusta contro il feroce giustizialismo degli anni di Mani Pulite. Ho iniziato a seguire Pannella, oltre 30 anni fa, con la battaglia per il caso Tortora.  Con Diritti Civili sono stato alleato con Pannella ed Emma Bonino, alle Elezioni Politiche del 2001. Ero numero due della Lista Bonino, nel proporzionale in Calabria, e candidato nel collegio uninominale di Rende.  Oggi che Pannella non c’è più, sicuramente per chi come me si batte, da una vita, per denunciare la disumanità delle carceri, per una giustizia giusta, per la libertà, per i diritti civili e per difendere gli ultimi, tutto sarà più difficile”.

19 maggio 2016

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili(diffuso dalle Agenzie ANSA e AGI)

Corbelli, dopo sentenza Consiglio di Stato che ha accolto tre ricorsi pilota

di docenti esclusi dal concorso scuola, chiede a Ministro Istruzione di

sospendere immediatamente le prove scritte per dare la possibilità di

partecipare a oltre 26mila docenti ingiustamente esclusi, come i tre

ricorrenti riammessi. “Quanto sta accadendo, purtroppo nel silenzio

generale,  è un fatto di inaudita gravità. Un autentico scandalo”!

Da molti docenti chiesto intervento Diritti Civili

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Roma

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato, che, ribaltando la ordinanza del Tar del Lazio, ha (venerdì scorso, 29 aprile)accolto tre ricorsi piloti di docenti che erano stati esclusi dal concorso nella scuola, e dopo aver (Diritti Civili)ricevuto numerose richieste di intervento da parte di molti docenti, dalla Calabria e da altre regioni italiane, ingiustamente esclusi  da questo concorso, denuncia quello che definisce “un fatto di inaudita gravità, un autentico scandalo” e chiede al Ministro della Istruzione, Stefania Giannini, la “immediata sospensione delle prove scritte(iniziate il 29 aprile) e la nuova calendarizzazione per far partecipare, con riserva, i 26mila docenti esclusi, che hanno presentato ricorso ”. “E’ in atto una grave e clamorosa violazione dei diritti di oltre 26mila docenti esclusi dal concorso nella scuola le cui prove scritte, per le diverse discipline(oggi tra le altre materie era in programma la prova scritta di italiano) sono iniziate il 29 aprile e termineranno il 31 maggio. Il Ministro dell’Istruzione anziché accogliere l’appello del sindacato, che alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, che accogliendo tre ricorsi pilota, ha di fatto stabilito il diritto a partecipare al concorso a tutti i laureati, continua a far svolgere le prove allertando le prefetture per far presidiare le scuole dove si volgono i test per impedire l’accesso ai docenti ingiustamente esclusi!  Siamo di fronte ad un fatto di inaudita gravità. Uno scandalo su cui purtroppo anche la grande stampa continua a tacere. Al Movimento Diritti Civili continuano ad arrivare numerose richieste di intervento da parte dei tanti docenti esclusi dal concorso. Dalla Calabria e da altre regioni italiane. Ricordo in breve che cosa è accaduto. 26mila docenti sono stati esclusi da questo concorso. I sindacati hanno prodotto ricorso al Tar del Lazio che non l’ha accolto. Il Consiglio di Stato ha invece ribaltato la sentenza del Tar e ha riconosciuto il diritto a partecipare al concorso per i docenti esclusi. In via d’urgenza venerdì scorso il Consiglio di Stato si è pronunciato su tre ricorsi pilota. Di fatto anticipando in questo modo la sentenza per tutti gli altri 26mila docenti che si trovano nella stessa condizione, e che hanno già prodotto di nuovo ricorso al Tar del Lazio. Dovrebbero tutti essere ammessi a partecipare al concorso. Il buon senso e il rispetto della sentenza del Consiglio di Stato avrebbe dovuto indurre il ministro dell’Istruzione a fermare il concorso, a calendarizzare nuovamente le prove per dare a tutti i docenti che ne hanno diritto la possibilità di poter partecipare alla pari, con gli stessi diritti e lo stesso giorno agli esami. Il Ministro invece ha stabilito di accogliere solo quei docenti in grado di dimostrare, con una sentenza, il loro diritto a partecipare. Non ha tenuto conto del fatto che il Consiglio di Stato avendo accolto quei tre ricorsi pilota ha di fatto anticipato e riconosciuto lo stesso diritto a tutti gli altri 26mila docenti che si trovano nelle stesse condizioni dei tre ricorrenti ammessi e che dopo la sentenza del Consiglio di Stato hanno riproposto al Tar del Lazio un ricorso d’urgenza, sui cui i giudici amministrativi si pronunceranno il 5 e il 19 maggio prossimi. Ricordo che a questo concorso nella scuola (previsto inizialmente per un massimo di 200mila partecipanti)sono stati ammessi 163mila docenti per 63mila posti disponibili. 26 mila sono i docenti ingiustamente esclusi”.

2 maggio 2016   

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili(diffuso da AGI e ANSA)

Dramma immigrazione. Diritti Civili chiede a Governo e

Oliverio  di far partire subito lavori cimitero migranti

 

Catanzaro

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, “ancora una volta profondamente colpito dalla nuova, immane tragedia di immigrati nel Mediterraneo”, chiede al Governo italiano e alla Regione Calabria di “non perdere più tempo e di iniziare subito i lavori per la realizzazione a Tarsia, in Calabria, del cimitero internazionale dei migranti, il cui progetto preliminare è stato sei mesi fa, nell’ottobre dello scorso anno, ufficialmente presentato, dal sindaco di Tarsia, Roberto, Ameruso al Ministero degli Interni e al Presidente della Regione, Mario Oliverio, che più volte si è pubblicamente impegnato a costruirlo”! “La nuova immane tragedia, provoca dolore e rabbia. Ironia del destino arriva esattamente un anno dopo la tragedia del 18 aprile 2015, che provocò la morte di oltre 800 migranti e i cui corpi stanno per essere tutti recuperati. Come ha reso noto oggi il Commissario straordinario per le persone scomparse, il prefetto Vittorio Piscitelli, sono state sino ad oggi recuperate 169 salme. Entro la fine di questo mese sarà riportato in superficie il peschereccio con le altre centinaia di cadaveri. Pensando a queste salme e a tutte le vittime dei tragici naufragi, per dare una degna sepoltura a questi poveri migranti che sarà realizzato il cimitero internazionale dei migranti, che, ricordo, lo stesso prefetto Piscitelli sta sostenendo. L’Italia dimostra al mondo il suo vero volto della solidarietà, mentre diversi Paesi dell’Ue chiudono disumanamente le loro frontiere a quel povero e disperato popolo in fuga da guerre, persecuzioni e miseria. L’Italia continua ad accogliere e salvare ogni giorno in mare centinaia di migranti e pensa anche a quelli più sfortunati che non ce la fanno a coronare il loro sogno di salvezza e perdono la vita nei naufragi. Il cimitero dei migranti per dare dignità alla loro morte. Purtroppo nonostante le tragedie e il problema delle centinaia di salme da seppellire e nonostante le promesse di Oliverio e del Governo i lavori per la realizzazione del cimitero tardano ad iniziare. Mentre il comune di Tarsia è da tempo pronto a partire. Occorre solo che il Ministero degli interni e la Regione Calabria ( a cui continua a telefonare il sindaco di Tarsia)  finanzino finalmente la realizzazione dell’importante opera umanitaria universale, il cimitero dei migranti che, ricordo, sarà intitolato al piccolo Aylan Kurdi, il bambino siriano morto insieme al fratellino Galip e alla giovane mamma, Rehana, le cui immagini choc hanno scosso e commosso il mondo intero”

18 aprile 2016

 

 

Migranti: Corbelli, omaggio a Lucano

(sindaco di Riace) è a intera Calabria

Il sindaco Lucano con dei piccoli profughi


(ANSA) - COSENZA, 30 MAR - Franco Corbelli, del Movimento Diritti Civili, "plaude - è detto in un comunicato - al riconoscimento internazionale attribuito al sindaco di Riace, Domenico Lucano, per l'accoglienza ai migranti". Corbelli, nella nota, ricorda di "aver ufficialmente proposto, lo scorso 25 gennaio, la Calabria (con Riace, simbolo di accoglienza e integrazione) e la Sicilia (con il modello di Lampedusa), che anche oggi accolgono migliaia di immigrati salvati nel Canale di Sicilia, per l'assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2016. Io, che da oltre 30 anni aiuto e lotto per gli immigrati, dico che il riconoscimento della rivista americana 'Fortune' al sindaco Lucano per l'accoglienza agli immigrati, è motivo di orgoglio per la Calabria e per l'intero Paese. E' questo il vero volto della Calabria, quello che vede il sindaco di Riace tra i 50 leader più influenti del mondo. L'unico italiano ad essere presente in questa prestigiosa lista. Questo giusto e meritato riconoscimento a Lucano è un omaggio ad una intera regione per quello che fa ogni giorno, da moltissimi anni, per aiutare e accogliere gli immigrati, come fa ancora una volta anche oggi accogliendo a Reggio e Crotone oltre un migliaio di migranti, salvati nel Canale di Sicilia". "E' questa - dice ancora Corbelli - la Calabria, quella di Lucano, di Riace, quella di Tarsia, che con la realizzazione del cimitero internazionale dei migranti, questa grande opera umanitaria universale fortemente voluta dal Movimento Diritti Civili, darà  dignità  alla morte dei più sfortunati che non ce la fanno a coronare il loro sogno di salvezza e di un mondo migliore e perdono la vita nei tragici naufragi, che ho ancora una volta proposto ufficialmente lo scorso 25 gennaio per l'assegnazione(insieme a Lampedusa e alla Sicilia) del Premio Nobel per la Pace 2016. Tra le domande pervenute al Comitato organizzatore del Premio Nobel c'è sicuramente quella di Diritti Civili a favore della Calabria e della Sicilia per l'accoglienza ai migranti". (ANSA).

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Diritti Civili: “Inaugurazione cimitero internazionale migranti

il 3 ottobre in occasione Giornata nazionale in memoria

vittime immigrazione”

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Tarsia. Foto sito dove sorgerà cimitero migranti 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, annuncia che “il cimitero internazionale dei migranti che il Governo, di concerto con il comune di Tarsia e la Regione Calabria, sta per realizzare, di fronte il lago di Tarsia, a poca distanza dall’ex campo di concentramento di Ferramonti, sarà inaugurato il prossimo 3 ottobre in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione che si celebrerà in tutta Italia dopo che il Senato ha approvato oggi in via definitiva la proposta di legge, dopo il primo passaggio alla Camera nell’aprile scorso”. Corbelli annuncia che “il cimitero internazionale dei migranti(per la cui realizzazione Diritti Civili lotta ininterrottamente da due anni e mezzo, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013) sarà intitolato al piccolo Aylan Kurdi, il bambino siriano morto in un naufragio insieme al fratellino Galip e alla mamma, Rehan. All’inaugurazione e benedizione della grande opera umanitaria universale sarà invitato il papà del piccolo Aylan, il bambino diventato il simbolo dell’orrore dell’immigrazione, la cui immagine commosse e scosse il mondo. Insieme al piccolo Aylan ricorderemo il sacrificio di tutti gli altri sfortunati bambini che hanno perso la vita insieme a migliaia di poveri migranti, mentre fuggendo da guerre, persecuzioni e miseria cercavano solo la salvezza e un mondo migliore, più giusto e umano, continua Corbelli. Nel cimitero internazionale dei migranti il Governo trasferirà tutte le centinaia di salme dei migranti della tragedia del 18 aprile 2015 che la Marina Militare, dalla fine di giugno dello scorso anno, sta recuperando e conservando in un enorme capannone, in Sicilia(sino ad oggi ne sono state recuperate oltre 500; restano da recuperare ancora altri 2-300 corpi). Il Governo ha chiesto al sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, di ultimare il cimitero dei migranti entro giugno, per poter così, esattamente un anno dopo, completare le operazioni di recupero e dare a tutti i poveri migranti morti nel naufragio del 18 aprile una degna sepoltura nel cimitero dei migranti. Le salme saranno trasferite, a bordo di una nave, da Catania nel porto di Corigliano che è a pochi chilometri di distanza dal cimitero di Tarsia”. “Mentre purtroppo il dramma dell’immigrazione non si ferma e i migranti(tra cui migliaia di bambini) vengono tenuti come prigionieri in tendopoli disumane, ai confini tra la Grecia e la Macedonia, l’Italia continua a scrivere altre pagine di grande solidarietà, umanità e civiltà, non solo continuando a salvare in mare e accogliendo ogni giorno centinaia di migranti, ma ricordando, il prossimo 3 ottobre, tutte le vittime dell’immigrazione e dando ai morti nei naufragi una degna sepoltura nel cimitero internazionale dei migranti. E’ giusto e significativo perciò che l’inaugurazione di questa grande opera umanitaria universale avvenga, non a giugno, come si era pensato, ma il 3 ottobre in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione”.

16 marzo 2016

 

Sul QUOTIDIANO DEL SUD del 9 marzo 2016, tutte le anticipazioni 

Dal sito del Giornale di Calabria e di Lameziaoggi(notizia AGI) - 8 marzo 2016

Corbelli e Ameruso, Renzi visiti area dove a Tarsia sorgerà cimitero internazionale migranti 

 ameruso-roberto

Cosenza – Il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, e il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, invitano ufficialmente il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, “a visitare, dopodomani, giovedi’, in occasione del suo arrivo a Mormanno, in Calabria, per l’abbattimento dell’ultimo diaframma di una galleria dell’A3, il luogo, a Tarsia, dove il suo Governo, di concerto con il comune del cosentino e la Regione, sta per realizzare il cimitero internazionale dei migranti per dare una degna sepoltura a tutte le vittime dei tragici naufragi, ad iniziare dalle centinaia di salme della tragedia del 18 aprile 2015 che lo stesso Renzi, dalla fine di giugno dello scorso anno, sta facendo recuperare dalla Marina Militare (a tutt’oggi ne sono state recuperate oltre 500)”. Corbelli e Ameruso rendono noto che Il Governo “ha chiesto al comune di Tarsia l’ultimazione del cimitero dei migranti entro il mese di giugno. Per questo – spoiegano -. si pensa di realizzare la grande opera umanitaria universale ricorrendo alla procedura d’urgenza. Il comune di Tarsia ha fornito al Ministero degli Interni tutti i documenti richiesti, aspetta adesso solo il via libera e i finanziamenti necessari per iniziare subito i lavori.
“Renzi con il suo Governo sta per scrivere una delle piu’ importanti e significative pagine di solidarieta’ della storia del nostro Paese. Lo ringraziamo di aver accolto i nostri appelli e di aver deciso, lo scorso anno, il recupero delle salme dei migranti morti nel drammatico naufragio del 18 aprile 2015 e adesso la realizzazione, a Tarsia, del cimitero internazionale dei migranti, per dare a tutti questi poveri e sfortunati immigrati una degna sepoltura, affermano Ameruso e Corbelli. Una iniziativa non solo di grande solidarieta’ e umanita’ ma un messaggio di pace e di speranza in un momento drammatico, caratterizzato dalle minacce terroristiche anche nei confronti dell’Italia. Per questo oggi – concludono il sindaco Ameruso e Corbelli – chiediamo a Renzi di venire dopodomani(giovedi’) a visitare il luogo dove sorgera’ il cimitero internazionale dei migranti, la grande opera umanitaria universale. Lui sara’, la mattina, a Mormanno. Tarsia, gli ricordiamo, dista da Mormanno meno di venti minuti di macchina. Lo aspettiamo giovedi’ a Tarsia, perche’ il mondo veda che l’Italia non solo ogni giorno salva in mare e accoglie centinaia di poveri migranti ma pensa anche a dare dignita’ alla morte di quelli piu’ sfortunati che non ce la fanno a coronare il loro sogno di salvezza e di un mondo migliore e perdono la vita nei viaggi della speranza, mentre fuggono da guerre, persecuzioni e miseria”.

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Recuperate già oltre 400 salme della tragedia migranti del

18 aprile 2015. Saranno tutte seppellite, per ricordare il loro

sacrificio, nel cimitero internazionale dei migranti che sta per

essere realizzato, dal Governo, a Tarsia, in Calabria.

Corbelli “ringrazia il Premier Renzi per questa grande,

significativa e storica operazione umanitaria”

  Il barcone della morte e la beffa del Dna: "Non ci sono i soldi per fare gli esami"

Il peschereccio recuperato portato nel porto di Augusta - 11 luglio 2016

Catanzaro

“Continua in silenzio una grande operazione umanitaria, il recupero in fondo al mare, nel Canale di Sicilia, delle salme degli oltre 800 migranti vittime della tragedia del 18 aprile 2015, che fa onore al nostro Paese. Le operazioni iniziate la fine di giugno dello scorso anno sono condotte dalla Marina Militare e hanno portato sino ad oggi al recupero di oltre 400 cadaveri del peschereccio inabissatosi, a 370 metri di profondità, a 85 miglia dalla costa della Libia. E’ giusto informare l’opinione pubblica e doveroso rendere onore e merito a chi questa straordinaria e significativa pagina di solidarietà, umanità e civiltà sta rendendo possibile: il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi”. E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. “Lo scorso anno subito dopo questa immane tragedia Diritti Civili aveva rivolto un accorato appello al Premier affinché recuperasse quelle salme in fondo al mare per dare, a tutte, una degna sepoltura, per ricordare il loro sacrificio, nel cimitero internazionale dei migranti che sta per essere realizzato (dal Governo) a Tarsia, in Calabria, in un luogo di grande valore simbolico, a poca distanza dall’ex campo di internamento fascista più grande(ma anche più umano) di Italia, quello di Ferramonti. E così sarà. Le salme saranno tutte portate nel cimitero dei migranti di Tarsia. Oggi mi limito semplicemente ad anticipare questa importante, storica notizia e a ringraziare pubblicamente, ancora una volta, Renzi ricordando le sue parole quando annunciò il recupero dei corpi. Disse il Premier Renzi . “L’Europa non si può permettere di tenere a 400 metri di profondità i cadaveri di nostri fratelli. Tireremo su quel barcone, perché su questo problema non possiamo chiudere gli occhi”. Renzi ha mantenuto fede a quell’impegno. L’Italia, l’Europa, il mondo, l’umanità e la storia ricorderanno per sempre questo straordinario gesto umanitario per una delle più grandi tragedie dell’immigrazione nel Mediterraneo. Un segnale di solidarietà, di pace, di fratellanza dell’Italia per i poveri migranti che anche i più spietati e sanguinari terroristi islamici sicuramente non potranno che apprezzare”.

18 febbraio 2016

  

 

 SANREMO E TRAGEDIA MIGRANTI. DIRITTI CIVILI A FRASSICA:

"CI HAI FATTO COMMUOVERE. TI RINGRAZIAMO"!

 

 

          
            (ANSA) - CATANZARO, 11 FEB - Il leader del Movimento 
Diritti Civili, Franco Corbelli, ha scritto una lettera aperta a Nino
Frassica per ringraziarlo per aver ricordato la tragedia dei
migranti e la strage degli innocenti nel Festival di Sanremo.
Corbelli ha anche annunciato che inviterà Frassica a Tarsia il
giorno dell'inaugurazione e benedizione del cimitero
internazionale dei migranti.
   "Bravo Frassica, per la lezione di umanità, solidarietà e
civiltà - scrive Corbelli - che ieri sera hai dato dal palco
dell'Ariston al mondo intero. Quello che dovrebbero fare e dire
ogni giorno i governanti dei Paesi dell'Unione europea e delle
grandi Nazioni del mondo, e che invece continuano a tacere e a
chiudere gli occhi di fronte al dramma dei migranti e alla
strage degli innocenti, lo hai fatto tu ieri sera con la tua
intelligente e sensibile ironia. Io, nel mio piccolo, dalla
lontana Calabria, continuo a combattere e denunciare
ripetutamente questa atrocità dei bambini mandati a morire nel
Mediterraneo e in particolare nel mare Egeo, voglio dirti
grazie. Ieri sera hai non solo fatto commuovere tutti, ma hai
scosso le coscienze, spero anche di tanti personaggi potenti, su
una tragedia che si continua colpevolmente e disumanamente a
ignorare".
   "E' come se insieme alle parole della tua canzone - conclude
- sul video dell'Ariston ieri sera scorressero le immagini choc
del piccolo Aylan Kurdi e di tutte le altre centinaia di poveri
sfortunati bambini morti nei tragici naufragi".(ANSA).

 

 

 Dal sito del GIORNALE di CALABRIA (notizia AGI e ANSA)- 10 febbraio 2016

CORBELLI: “L’UNIONE EUROPEA FINANZI IL

 

CIMITERO DEI MIGRANTI DI TARSIA”

 

 

 
 
 Risultati immagini per corbelli su cimitero migranti
Il sito dove sorgerà il cimitero dei migranti
CATANZARO. “Devo purtroppo constatare, con grande amarezza, che sono passati 4 mesi dalla presentazione, da parte del comune di Tarsia, del progetto preliminare, per la realizzazione del cimitero internazionale dei migranti, e sino ad oggi, nonostante le continue stragi di migranti e di innocenti(ieri l’ultima tragedia, che riempie il cuore di rabbia e di dolore, con 35 morti di cui, ancora altri, 11 bambini!), dalle istituzioni preposte e interessate(Regione Calabria, Governo e Unione europea), al di là delle dichiarazioni e promesse, non sono ancora arrivate quelle risposte ufficiali e quegli interventi concreti per poter finalmente iniziare i lavori di questa grande opera umanitaria universale”. E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. “L’Unione europea che continua ad alzare muri e chiudere le proprie frontiere – osserva – dà 3 miliardi di euro alla Turchia per fermare i migranti, perchè non concede 4 milioni di euro per la realizzazione del cimitero dei migranti per dare dignità alla morte di questa povera gente? Speravo che già entro la fine del mese di gennaio potesse essere messa la prima pietra per la realizzazione di questo importante, indispensabile e assolutamente urgente cimitero internazionale dei migranti – dice Corbelli – , per dare una degna sepoltura a tutte le vittime delle tragedie del mare e ricordare per sempre il loro sacrificio, soprattutto quello dei tanti poveri sfortunati bambini che hanno perso la vita nei tragici naufragi e che, senza nome e senza volto, continuano ad essere seppelliti, con un semplice numerino, in tanti piccoli sperduti cimiteri della Grecia, della Turchia e dell’Italia, che ne cancellano in questo modo per sempre ogni riferimento e ogni ricordo! Una disumanità questa che il cimitero dei migranti cancellerà. Ricordo che proprio ad uno di questi bambini, il piccolo siriano Aylan Kurdi, le cui immagini choc hanno scosso e commosso il mondo , il cimitero internazionale dei migranti sarà intitolato”.

 

 

Dal sito del GIORNALE di CALABRIA(notizia ANSA E AGI - 28 gennaio 2016)

MIGRANTI, CORBELLI A MATTARELLA: “

 

CALABRIA TERRA DELL’ACCOGLIENZA”

 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

CATANZARO. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha indirizzato una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla vigilia della sua visita in Calabria, in programma domani pomeriggio, a Catanzaro. “Presidente Mattarella, – scrive Corbelli – la ringrazio per la visita che domani Lei farà in Calabria. Sono certo che la Sua presenza in Calabria, al di là della cerimonia per l’inaugurazione ufficiale della “cittadella regionale”, vuole essere un omaggio a questa regione e alla sua gente per quello che questa terra fa ogni giorno per accogliere e aiutare gli immigrati. Sì, ho questa certezza che Lei domani sarà in Calabria per testimoniare la sua vicinanza, condivisione e solidarietà a chi ogni giorno fa dell’accoglienza, dell’ospitalità e dell’integrazione una ragione di vita, scrive Corbelli al Capo dello Stato. Lei domani sarà accolto dal Presidente della Regione, Mario Oliverio, che insieme al sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, e al Movimento Diritti Civili, si appresta a realizzare, vicino a un luogo di grande valore simbolico, l’ex campo di internamento di Ferramonti, una grande opera umanitaria universale destinata a restare nella storia, non solo del nostro Paese: il cimitero internazionale dei migranti, per dare una degna sepoltura e una dignità alla morte di quei poveri e sfortunati migranti(tra cui purtroppo tantissimi innocenti bambini) che(come purtroppo anche in queste ultime ore) perdono la vita nei tragici naufragi, mentre fuggendo da guerre, miseria e persecuzioni cercano solo una vita migliore, più dignitosa e umana. So che Lei apprezza molto questa iniziativa umanitaria del cimitero dei migranti. So che gliene ha parlato personalmente il presidente Oliverio, quando, prima dello scorso Natale, l’ha incontrata al Quirinale per invitarla in Calabria. Spero che domani – scrive – il Presidente Oliverio abbia la possibilità di mostrarle il progetto preliminare del cimitero dei migranti, di questa importante opera umanitaria, che vuole essere anche un segnale di rispetto, di civiltà, di amicizia, di pace, di fratellanza; la solidarietà per fermare la mano dei terroristi islamici! So che Lei, Presidente Mattarella, dopo aver ricevuto, l’ottobre scorso, il mio appello, con il quale le chiedevo di intervenire per sostenere la realizzazione del cimitero internazionale dei migranti, si è mosso con la discrezione e la correttezza istituzionale che lo contraddistingue. Questo ho appreso direttamente dal Quirinale, da uno dei suoi più stretti collaboratori. Per questo volevo oggi ringraziarla. Per questo – scrive Corbelli – è importante e particolarmente significativa la Sua presenza domani in Calabria, una delle due regioni insieme alla “sua” Sicilia, in prima fila quotidianamente nell’accoglienza ai migranti dei Paesi poveri del mondo”.

 

 

Dal sito del GIORNALE di CALABRIA (notizia AGI - 20 gennaio 2016)

BULLISMO, CORBELLI: “RAGAZZINO DISABILE

 

VITTIMA E SENZA SOSTEGNO”

 

 

 

 

COSENZA. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, denuncia, “con preoccupazione, il caso di un ragazzino dodicenne calabrese disabile, vittima a scuola di atti di bullismo e, da 4 mesi, senza insegnante di sostegno” e rivolge “a questo proposito, soprattutto dopo il dramma di Pordenone di pochi giorni fa, un appello ai compagni di classe di questo ragazzino ad aiutare e non deridere questo loro compagno meno fortunato, per scongiurare che accada qualche nuova tragedia”. Corbelli rivolge il suo appello anche ai “genitori dei compagni di classe di questo ragazzino, ai docenti, al dirigente scolastico che invita ad intervenire per evitare che questa vicenda possa avere conseguenze drammatiche”. “Un ragazzino disabile calabrese di 12 anni è vittima a scuola di atti di bullismo. Oggi ho ricevuto una richiesta di aiuto dalla sorella di questo ragazzino disabile che frequenta la seconda media dell’istituto comprensivo di un comune dell’hinterland cosentino. Mi ha manifestato tutta la sua preoccupazione e mi ha chiesto di intervenire per la situazione di suo fratello vittima del bullismo e da 4 mesi senza l’insegnante di sostegno, assente dopo una caduta a scuola, afferma Corbelli. L’e-mail che ho ricevuto oggi mi ha molto preoccupato, visto il fatto drammatico successo pochi giorni fa a Pordenone ad una ragazzina, anche lei dodicenne, che, vittima di atti di bullismo dei suoi compagni, si è buttata dalla finestra. Questo fatto mi aveva molto colpito e avevo sperato e pregato per quella ragazzina, che grazie a Dio si è poi salvata ed è adesso fortunatamente fuori pericolo. Per questo quando oggi ho ricevuto questa e-mail, con la denuncia e la preoccupazione di questa ragazza per suo fratello vittima a scuola di bullismo, sono subito intervenuto, per scongiurare che accada qualche nuova tragedia. Gli atti di bullismo sono un fatto grave e odioso. Se poi vengono fatti nei confronti di un ragazzino disabile sono qualcosa di vile e disumano! Tutti i compagni di scuola si devono rispettare. Soprattutto quando si tratta di ragazzi con disabilità. Quelli bisogna solo amarli e difenderli. Sempre e comunque. Questo – conclude Corbelli – vorrei venisse detto e ricordato a tutti i ragazzi, in ogni classe, in ogni scuola”.

 

 

Charlie Hebdo: Diritti Civili, vignetta su Aylan è oltraggio

            
            (ANSA) - CATANZARO, 15 GEN - Il leader del Movimento Diritti
Civili, Franco Corbelli, "condanna duramente la oltraggiosa
vignetta del foglio satirico francese Charlie Hebdo sul piccolo
Aylan Kurdi" e ricorda che "al bambino siriano sarà intitolato
il cimitero internazionale dei migranti che sarà realizzato a
Tarsia, in Calabria".
   "Il papà del piccolo Aylan - aggiunge Corbelli - sarà
ufficialmente invitato a Tarsia in occasione dell'inaugurazione
del cimitero, i cui lavori dovrebbero iniziare, entro la fine di
questo mese di gennaio. Esprimo tutta la mia indignazione per
l'oltraggiosa vignetta su Aylan Kurdi, apparsa sul foglio
satirico francese Charlie Hebdo. E' peggio della barbarie, è
qualcosa di orribile, di mostruoso, che non può avere alcuna
giustificazione. Non ci si è fermati nemmeno davanti alla morte,
in quel modo atroce, di quel povero bambino. In nome di una
finta satira si è calpestata brutalmente la memoria di quel
bambino, uccidendolo in questo modo ancora una volta".
   "In occasione dell'inaugurazione del cimitero dei migranti -
conclude Corbelli - ricorderemo Aylan, gli oltre 200 bambini
morti nel Mare Egeo e di tutti gli altri migranti morti nei
tragici naufragi".(ANSA).

 

 

Primi convogli umanitari nella città di Madaya e negli altri

villaggi siriani assediati dalle truppe di Assad”.

La situazione è purtroppo ancora drammatica.

come scrive La Stampa(15 gennaio 2016), con il titolo sotto riportato

 A Madaya una tragedia senza fine:

in un mese oltre 30 morti di fame

La condanna dell’Onu: «È un vero crimine di guerra»

L'appello di Diritti Civili

 (ANSA) 

Roma                          Foto ANSA                                         Foto ANSA

“Esprimo tutta la mia soddisfazione per l’arrivo dei primi convogli umanitari nella città siriana di Madaya e in altri villaggi siriani assediati dove si moriva per la fame e la mancanza di medicine. Auspico e chiedo che il Governo italiano partecipi attivamente e concretamente a questa iniziativa di solidarietà internazionale, perché purtroppo la situazione resta ancora drammatica".  E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che era rimasto “profondamente colpito e turbato dalle immagini del ragazzo drammaticamente denutrito (ridotto ad uno scheletro, come purtroppo dimostra questa foto) che arrivano dalla città siriana di Madaya, assediata dalle truppe di Assad”.  Corbelli invita “tutti quelli che nel mondo possono fare qualcosa, per porre fine a questa crudeltà e ingiustizia, a interrogare la propria coscienza di fronte alle immagini che arrivano dalla Siria, alla agghiacciante foto di quel ragazzo ridotto dalla fame ad uno scheletro, a non chiudere gli occhi di fronte a quel povero e sfortunato ragazzo siriano che la fame nel suo paese assediato ha  ridotto in quel modo! Può il mondo continuare ad ignorare la tragedia che quotidianamente si consuma dentro e fuori la Siria? Si può restare inerti e silenti dinanzi a queste catastrofe umanitarie, di queste persone e di tutti i poveri migranti, costretti a fuggire dai loro paesi? Diritti Civili, anche se dalla piccola e lontana Calabria, non può purtroppo far nulla per fermare questa disumanità, vuole comunque far sentire forte la sua voce di protesta, di rabbia e di sofferenza per questa crudeltà. Quelle immagini(simbolo dell’orrore!) che spezzano il cuore dovrebbero scuotere le coscienze di tutti i Paesi del mondo, di ogni governo. Tutti dovrebbero interrogarsi su come è possibile, per la fame, ridurre ad uno scheletro un ragazzo! Mi auguro che i primi aiuti umanitari, che hanno finalmente raggiunto la città di Madaya e gli altri villaggi siriani assediati, possano servire a salvare questo ragazzo e tutti gli altri, soprattutto bambini e anziani, che rischiavano di morire per la fame e la mancanza di medicine”.

12 gennaio 2016

 

 

dal sito di LAMEZIA OGGI(Notizia AGI) - 29 dicembre 2015

Migranti: Corbelli, 2015 anno della strage degli innocenti

 

Corbelli-Franco26-05Cosenza – “Il 2015 sara’ ricordato per la tragedia dei migranti e, soprattutto, purtroppo, come l’anno della strage di innocenti! 3700 tra morti e dispersi nel Mediterraneo! Di questi oltre 750 erano bambini! 200 di loro hanno perso la vita nel maledetto mare Egeo! Solo nell’ultimo mese sono stati 50 i bambini che hanno perso la vita nel tratto di mare compreso tra la Turchia e la Grecia”. E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. “Di tutti questi bambini – aggiunge – non si sapra’ mai nemmeno il loro nome! Sono stati sepolti con un semplice numerino in tanti sperduti cimiteri di diversi Paesi. Solo di pochissimi conosciamo il nome e il volto: Aylan e il fratellino Galip, le bambine siriane Sara, Hanan, Sajida, Sen. Gli altri resteranno solo dei piccoli angeli dimenticati per sempre in sconosciuti cimiteri. La strage di questi innocenti porta la responsabilita’ dell’Unione europea che non ha imposto, ai Paesi interessati, un corridoio umanitario (almeno)per questi piccoli profughi per evitare che gli stessi vengano messi sui barconi della morte, nel disperato tentativo di raggiungere l’Europa via mare. A tutti questi sfortunati bambini e a tutti gli altri poveri migranti vittime dei tragici naufragi e a tutte le vittime del terrorismo, delle guerre, della poverta’ e delle malattie, va oggi il mio commosso e sofferto pensiero. E soprattutto per loro, per questi bambini innocenti, che combatto ininterrottamente da oltre due anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, per far realizzare in Calabria, a Ferramonti di Tarsia, in un luogo fortemente simbolico, vicino l’ex campo di concentramento fascista piu’ grande di Italia, il cimitero internazionale dei migranti. Per dare una degna sepoltura, un ricordo(del loro sacrificio) e una dignita’ (alla morte) a tutti questi bambini e agli altri migranti morti nei tragici naufragi, mentre fuggendo da guerre, persecuzioni e miseria cercavano solo di arrivare in Europa con la speranza di trovare un mondo migliore e piu’ giusto. Per loro continuo a combattere. Lo sto facendo anche in questi giorni di festa. Non potendo purtroppo fare nulla per salvarli, lotto per non far dimenticare il sacrificio di questi poveri e sfortunati bambini che hanno perso la vita. E a uno di loro, al piccolo Aylan – cpnclude Corbelli – sara’ intitolato il cimitero internazionale dei migranti, la grande opera umanitaria universale, che sicuramente sara’ realizzata nei primi mesi del nuovo anno, grazie all’impegno del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio e del sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, che ringrazio”.

La risposta all’editoriale di Galli della Loggia(pubblicato sul Garantista - 23 dicembre 2015)

Le due facce del Sud, che merita più attenzione

 

                                                 di Franco Corbelli

 

Ernesto Galli della Loggia, nel suo editoriale sul Corriere della Sera, ha “stroncato” il Sud(per il vuoto che lo circonda, per le inefficienze e incapacità della sua classe dirigente e per la mancata reazione della società civile e il silenzio di chi dovrebbe darle voce) e, giustamente, criticato il Premier Matteo Renzi per averlo cancellato dall’agenda di governo. Papa Francesco recentemente lo stesso Sud Italia lo ha invece elogiato e definito, per l’ospitalità ai migranti, “un esempio di accoglienza e solidarietà per tutto il mondo”! Sono esattamente queste le due facce del Sud, che non sono(come potrebbe di primo acchito apparire) in contraddizione tra di loro. Sono le due realtà che convivono anche se in conflitto tra di loro. C’è il Sud descritto da Galli della Loggia, uscito dall’agenda dei governi e ridotto ad “una sorte di fantasma o cumulo di macerie e disservizi”(sintetizzo con parole mie il concetto del noto storico). Scrive l’editorialista del Corriere della Sera “Ciò che colpisce di questa situazione è la sostanziale assenza di una reazione forte e continua da parte dell’opinione pubblica meridionale e di chi dovrebbe darle voce. Mancano larghi dibattiti, autocritiche, progetti: mancano gruppi attivi, iniziative di mobilitazione duratura, leader moderni e capaci. Le eccezioni sono la conferma della regola. E’ la  società civile del Mezzogiorno  che si direbbe oramai disaminata, svuotata di energie, perfino quasi di risorse intellettuali desiderose e capaci di parlare al Paese, come pure in passato tante volte essa ha fatto”. E’ vero. Difficile confutare questa analisi oggettiva e dargli torto. Ma accanto al “Sud ignorato, derelitto e colpevolmente silente”, (sintetizzo ancora una volta con mie espressioni) descritto benissimo da Galli della Loggia c’è anche un altro Sud, quello vero, vivo richiamato da Papa Francesco. Parlando di quel Sud voglio soffermarmi sull’esperienza calabrese, citata dal popolare opinionista per alcune brutture e criticità(“il terrificante panorama di Catanzaro”, la sanità che non funziona, con l’invito a Renzi a “provare a fare una tac in un ospedale calabrese”…), che è la regione , ad esempio, da dove opera, ininterrottamente da oltre 20 anni, il Movimento Diritti Civili, una espressione di quella società civile(del Mezzogiorno) richiamata criticamente da Galli della Loggia ed elogiata dal Santo Padre. Il Sud è anche questo. E’ quella Calabria solidale che accoglie i migranti(Riace, Acquaformosa, Reggio, Crotone, Vibo, sono solo alcuni degli esempi-modello di questa accoglienza) e che reagisce, che non ci sta a subire passivamente e in silenzio la lenta agonia del suo territorio per le precise responsabilità dei vari governi, nazionali e regionali. E’ quella Calabria che fuori dai confini regionali non riesce purtroppo ad avere voce e spazio. Nonostante anche, in alcuni casi, l’importanza di certe battaglie e iniziative di solidarietà internazionale. Per restare, in particolare, al tema dell’accoglienza ai migranti che hanno portato Papa Francesco a indicare il Sud(con naturalmente Calabria e Sicilia in testa) come “esempio per tutto il mondo”, va sottolineato che questa incessante opera umanitaria è resa possibile dal grande impegno e dai sacrifici del mondo dell’associazionismo, del volontariato e della Chiesa calabrese, delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali, con l’attenzione e il sostegno importante della stampa calabrese, soprattutto dei maggiori quotidiani regionali. La Calabria è, ricordo, la stessa regione dove, grazie ad una lunga battaglia del Movimento Diritti Civili, iniziata oltre due anni fa, dopo la tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, si sta(come si può vedere nel nostro sito www.diritticivili.it, dove è inoltre raccontata e documentata tutta la storia ventennale del nostro Movimento, le mille battaglie e innumerevoli conquiste civili ottenute in tutti questi anni) per realizzare, nel comune di Tarsia(a Ferramonti, in un luogo fortemente simbolico, vicino l’ex campo di concentramento fascista più grande di Italia) una grande opera umanitaria universale, il cimitero internazionale dei migranti, per dare una degna sepoltura a tutti quei poveri migranti(tra cui purtroppo tantissimi sfortunati bambini) che perdono la vita nei tragici naufragi mentre cercano di arrivare in Italia e in Europa fuggendo da guerre, persecuzioni e miseria. C’è anche questo Sud, questa altra Calabria che reagisce, che opera, che aiuta gli immigrati, che compie quotidianamente piccoli grandi miracoli, ma che, fuori dai confini regionali, tranne poche eccezioni(come, ad esempio per la realizzazione del cimitero dei migranti, Radio Vaticana, Il Fatto Quotidiano, Radiotre, Ansa, Agi e Adnkronos…) non riesce ad avere voce e spazio. Se non che per fatti negativi, drammatici e per i soliti scandali. Non c’è dunque solo, in Calabria e nel Sud, una classe dirigente assolutamente incapace, inadatta e in alcuni casi anche collusa con la criminalità. C’è anche quell’altro Sud, quello dell’accoglienza ai migranti che Papa Francesco ha indicato come “esempio per tutto il mondo”. Questo Sud, questa Calabria non devono essere dimenticati. Ne’ dal Governo, né dalla grande stampa nazionale. Solo così il Mezzogiorno può essere aiutato a liberarsi dai suoi cattivi politici e pessimi governanti(che un anno e mezzo fa, il 20 luglio del 2014, in un altro suo editoriale Galli della Loggia definiva “miserabili politicanti, una vergogna nazionale”), ad affrancarsi dai vecchi stereotipi e ad uscire lentamente dal tunnel dell’oblio e della crisi.   

 

 

 

 

Cimitero migranti in Calabria, Corbelli: Istituzioni in silenzio

ANSA , 4 dicembre 2015

"Devo purtroppo constatare, con amarezza, che sono passati due mesi dalla presentazione, da parte del comune di Tarsia, del progetto preliminare per la realizzazione del cimitero internazionale dei migranti e sino ad oggi, nonostante le continue stragi di immigrati (tanti purtroppo anche i bambini morti), dalle istituzioni preposte e interessate (Regione Calabria, Governo e Unione europea) non sono ancora arrivate quelle risposte ufficiali e quegli interventi concreti per poter finalmente iniziare i lavori di questa grande opera umanitaria universale". Lo afferma, in una nota, il leader del movimento Diritti Civili Franco Corbelli.    "Continuo ad aspettare che arrivi anche, così come mi è stato preannunciato dal Quirinale - prosegue - la risposta del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'appello che gli ho recapitato quasi due mesi fa. Mi auguro che per Natale possa essere messa la prima pietra per la realizzazione di questo importante, indispensabile e assolutamente urgente cimitero internazionale dei migranti, per dare una degna sepoltura a tutte le vittime delle tragedie del mare e ricordare per sempre il loro sacrificio, soprattutto quello dei tanti poveri sfortunati bambini che hanno perso la vita nei tragici naufragi. E proprio ad uno di questi bambini, il piccolo siriano Aylan Kurdi, le cui immagini choc hanno scosso e commosso il mondo, il cimitero internazionale dei migranti sarà intitolato".

 

 

 

Notizia ANSA, ripresa da CORRIERE della CALABRIA, REGGIO TV, NUOVA COSENZA

22 novembre 2015. Nella foto il comune di Tarsia

Cimitero internazionale dei migranti, l'annuncio di Corbelli:
ATTUALITA'

IL LEADER DEL MOVIMENTO PER I DIRITTI CIVILI ANTICIPA L'IMMINENTE INTERVENTO DEL PRESIDENTE MATTARELLA SUL TEMA, IN RISPOSTA ALLA SUA LETTERA-APPELLO

 

Cimitero internazionale dei migranti, Corbelli chiede aiuto al Quirinale

Cosenza."Il Quirinale ha preannunciato un intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul Cimitero internazionale dei migranti in risposta ad un appello del leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli". Lo rende noto lo stesso Corbelli in una nota, "dopo aver parlato al telefono con la segreteria particolare del Direttore dell'Ufficio di Segreteria del Capo dello Stato Simone Guerrini".
Corbelli aveva inviato una lettera-appello al Capo dello Stato, chiedendo "un suo autorevole intervento presso il Governo per far partire l'iter per la realizzazione del cimitero internazionale dei migranti, in Calabria, a Tarsia, nel cosentino, in un luogo di grande valore simbolico, a poca distanza dall'ex campo di concentramento fascista più grande d'Italia, quello di Ferramonti".
Il progetto preliminare è stato presentato un mese fa dal sindaco di Tarsia Roberto Ameruso alla Presidenza della Regione Calabria e al Ministero degli Interni, che sono le due istituzioni che dovrebbero finanziare questa opera umanitaria

 

 

700 bambini morti nel 2015 nel Mediterraneo! Diritti Civili:

 

“Il mondo non può più tacere e chiudere gli occhi di fronte a 

 

questa catastrofe umanitaria! Cimitero internazionale migranti

 

nasce per ricordare loro sacrificio”. In questa settimana intanto

 

incontro operativo al Viminale, presente il presidente Oliverio e

 

il sindaco di Tarsia, Ameruso. 

 

Catanzaro

“700 bambini morti, nel 2015, nel Mediterraneo, mentre cercavano di arrivare in Europa, fuggendo da guerre, persecuzioni e miseria, è una catastrofe umanitaria che dovrebbe non solo fare indignare il mondo intero(come ha giustamente chiesto di fare L’Unicef lanciando la sua campagna di denuncia e di indignazione per questa immane tragedia)ma dovrebbe far vergognare anche tutti quei Paesi che chiudendo le loro frontiere (e negando finanche un corridoio umanitario per questi piccoli profughi) hanno di fatto condannato quei bambini, costretti a salire sui barconi della morte per continuare, insieme ai genitori, il loro viaggio della speranza”. E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. “Il mondo non può più tacere e continuare a chiudere gli occhi di fronte a questa immane catastrofe umanitaria! Il sacrificio di tutti questi poveri e sfortunati bambini, e di tutte le altre vittime delle tragedie del mare, non deve essere mai dimenticato, per questo da oltre due anni(dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013) sto ininterrottamente lottando per far realizzare a Tarsia, in Calabria, il cimitero internazionale dei migranti. Per poter dare a tutte queste vittime una degna sepoltura, mantenere un ricordo e un luogo di riflessione per l’intera umanità e per dare un riferimento certo per i loro familiari dei Paesi poveri e lontani del mondo, che sapranno dove(in quale cimitero) andare un giorno per portare un fiore e dire una preghiera per i loro cari. E proprio ad uno di questi poveri e sfortunati bambini, il piccolo siriano Aylan Kurdi, la cui immagine choc ha commosso il mondo, sarà intitolato il cimitero internazionale dei migranti. La tragedia di questi bambini deve procurare lo stesso dolore e la identica rabbia civile con cui il mondo intero sta reagendo al massacro di Parigi e alla barbarie degli spietati, sanguinari e vigliacchi assassini dell’Isis. Bisogna assolutamente fermare la strage di questi piccoli innocenti. Deve essere questo il primo obiettivo dell’Unione europea e di ogni Paese civile”. Corbelli informa infine che è in programma in questa settimana un incontro operativo a Roma al Ministero degli Interni, presente il presidente della Regione, Mario Oliverio e il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, per discutere, con i responsabili del Viminale, della realizzazione, in Calabria, del cimitero internazionale dei migranti, dopo la presentazione, un mese fa, del progetto preliminare dell’importante opera umanitaria.

 

 

17 novembre 2015

 

 

dal sito del Giornale di Calabria(notizia AGI -26 ottobre 2015)

 CIMITERO MIGRANTI: CORBELLI E AMERUSO INVITANO SALVINI A TARSIA

 

Roberto Ameruso, Sindaco di Tarsia 

CATANZARO. Catanzaro Anche la stampa nazionale inizia ad occuparsi del cimitero internazionale dei migranti che sta per essere realizzato in Calabria, nel comune di Tarsia, in un luogo di grande valore simbolico, a poca distanza dall’ex campo di concentramento di Ferramonti. Il primo importante quotidiano nazionale italiano ad averlo fatto è stato Il Fatto Quotidiano, il giornale diretto da Marco Travaglio che oggi ha dedicato all’importante opera umanitaria uno speciale con una intera pagina. È stato realizzato anche un video per fattoquotidiano.it. A firmare il reportage e il video è stato il giornalista Lucio Musolino. Corbelli ringrazia il Fatto e giudica quello di oggi un contributo molto importante per la velocizzazione della realizzazione del cimitero internazionale dei migranti. Il Fatto ha intervistato Corbelli e il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, che hanno illustrato il progetto preliminare (che è stato presentato due settimane fa alla Presidenza della Regione Calabria) e spiegato il perché di questa opera umanitaria. Il sindaco Ameruso e Corbelli, per superare ogni polemica e contrapposizione, hanno invitato anche il segretario della Lega, Matteo Salvini, a Tarsia il giorno dell’inaugurazione dell’importante opera umanitaria. “Il cimitero internazionale dei migranti sarà una grande conquista civile che deve unire il Paese, un motivo di orgoglio non solo per Tarsia e la Calabria ma per l’intera Italia, afferma Corbelli. Consegneremo al Paese e al mondo intero un’opera umanitaria universale. Un’opera che è assolutamente indispensabile e urgente come purtroppo dimostrano le continue stragi di poveri migranti, tra cui, come di nuovo anche ieri, altri bambini. Tragedie queste che spezzano il cuore dal dolore, che vivo con grande sofferenza e che mi hanno portato oltre due anni fa, subito dopo la tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, ad iniziare una ininterrotta battaglia(sempre sostenuta dai maggiori media calabresi che ringrazio) per far realizzare in Calabria il cimitero internazionale dei migranti per dare una degna sepoltura alle vittime delle tragedie del mare, a tutti quei poveri e sfortunati migranti che hanno perso la vita mentre cercavano di arrivare in Italia e in Europa, in cerca di speranza, fuggendo dalla miseria, dalle guerre e dalle persecuzioni”.

 

 

Dal sito di CROTONENEWS(notizia ANSA) - 19 ottobre 2015

immigrati stazione crotone

ATTUALITÀ

Migranti, Corbelli (diritti civili): “Disumana la situazione alla stazione di Crotone”

  

“Bisogna dare una sistemazione dignitosa ai migranti che vivono nella stazione di Crotone”. È quanto chiede il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. “Mentre continuano le tragedie del mare – aggiunge – ci sono anche i drammi di quelli che riescono a farcela ad arrivare in Italia, ma si ritrovano poi abbandonati come i disperati, i migranti che a Crotone bivaccano in condizioni disumane nella stazione ferroviaria, sui binari. Una gravissima, inaccettabile situazione questa che rappresenta una ferita e una vergogna per la città di Pitagora, per la Calabria e per l’intero Paese. È grave che nessuno si preoccupi di questi disperati, è grave che dei consiglieri regionali, deputati calabresi e amministratori in treno, in un tour mediatico da Catanzaro a Cariati, siano passati, nei giorni scorsi, dalla stazione di Crotone, davanti a quegli essere umani e non si siano fermati, non abbiano sentito il dovere di andare ad incontrare quei disperati. È come se in quella stazione ci fossero dei fantasma e non invece delle persone umane. È grave che la Regione Calabria non sia ancora intervenuta per cancellare quella situazione di disumanità. Lo spettacolo inumano di Crotone è in assoluto il più grave di tutti, anche delle stesse tendopoli e baraccopoli della vergogna”. “A Crotone – dice ancora Corbelli – c’è infatti una situazione che supera ogni livello di disumanità. Quella povera gente è costretta a vivere a mangiare, a dormire all’aperto sui binari e marciapiedi della stazione, in condizioni che definire allucinanti e disumane non basta, non dà l’idea esatta della loro drammatica condizione. Vivono peggio delle bestie. La Calabria, per fortuna, non è solo quella della stazione di Crotone. La stessa città di Pitagora dimostra tutta la sua generosità e solidarietà continuando ad accogliere le navi cariche di migranti che sbarcano nel porto cittadino. Resta solo quella macchia, quella vergogna, quella disumanità della stazione, quella terra di nessuno, dove un gruppo disperato di poveri migranti cerca di sopravvivere”. (Ansa)

Foto Giuseppe Pipita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Diritti Civili condanna duramente barbaro omicidio migrante in

Bulgaria e gravi e ignobili parole presidente Consiglio  europeo

che ha paragonato Italia a Ungheria. “Siamo il Paese

dell’accoglienza che pensa anche, con cimitero internazionale

migranti, che sarà realizzato in Calabria, a dare degna sepoltura

a quelli che non ce la fanno e perdono la vita nei viaggi della

speranza”. 

 

Catanzaro

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene per “condannare duramente il barbaro omicidio di un povero migrante afghano da parte della polizia della Bulgaria e per stigmatizzare severamente le infelici, ignobili e gravi espressioni del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che, per l’accoglienza agli  immigrati,  ha paragonato l’Italia all’Ungheria”! Corbelli ricorda quello  che, “con grande generosità e umanità, sta facendo l’Italia(in particolare la Calabria e la Sicilia) per accogliere gli immigrati e, pensando anche a quelli più sfortunati, che non ce la fanno e perdono la vita nei tragici naufragi, per dare anche una degna sepoltura a tutti loro con la realizzazione, a Tarsia, in Calabria, del cimitero internazionale dei migranti”. “Dopo il muro della vergogna e della disumanità, eretto dall’Ungheria, per respingere i profughi in fuga, un altro Paese, la Bulgaria, alza il livello della crudeltà e della ferocia e arriva a sparare uccidendo un povero migrante afghano. Mentre succede tutto questo l’Italia continua ad accogliere migliaia di migranti e, pensando a quelli più sfortunati, che non ce l’hanno fatta e hanno perso la vita nelle tragedie del mare, si appresta adesso a realizzare, in Calabria, a Tarsia, una grande opera umanitaria, il cimitero internazionale dei migranti, per dare una degna sepoltura a tutte queste povere vittime, ad iniziare dai tanti bambini. Ha fatto bene il Premier Matteo Renzi a  difendere l’Italia.  Come può il presidente del Consiglio europeo, Tusk, paragonare l’Italia(che ricordo con l’operazione Mare nostrum ha salvato da sola oltre 130 mila migranti!) all’Ungheria, alla Bulgaria e a quegli altri Paesi che non hanno pietà neppure per quegli innocenti bambini che in braccia ai loro genitori cercano di arrivare in Europa fuggendo da guerre, persecuzioni e miseria e assai spesso purtroppo trovano la morte nei tragici naufragi, come è ancora una volta successo due giorni fa davanti all’isola greca di Lesbo, dove hanno trovato la morte, un altro bambino, una ragazzina e una giovane donna. Purtroppo queste tragedie dei migranti morti(anche quando le vittime sono dei poveri, innocenti bambini), che continuo a vivere con grande sofferenza, non fanno ormai più notizia. Vorrei solo ricordare che il dramma di migliaia e migliaia di poveri migranti(tra cui tantissimi bambini, donne e anziani, anche invalidi e malati) respinti, disumanamente, con la forza e la violenza, da alcuni Paesi continua tuttora, ogni giorno”.  

 

16 ottobre 2015

 

 Cimitero migranti, Corbelli: Regione Calabria si sbrighi a finanziarlo

 ANSA . Calabria, Mercoledì 07 Ottobre 2015

 

"Le ultime stragi di migranti riempiono il cuore di dolore e di rabbia. Ma quello che colpisce più profondamente sono le tragedie dei bambini che perdono la vita. Come i due piccoli profughi trovati l'altro ieri, lunedì, privi di vita sulla spiaggia di Kos, in Grecia". Lo afferma in una nota il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli.    "E soprattutto - aggiunge - pensando a loro, a queste piccole vittime innocenti, che lotto ininterrottamente da oramai due anni per far realizzare il cimitero internazionale dei migranti. La cronaca drammatica di queste ultime ore ci dice che non si può più perdere tempo. Occorre avviare subito la realizzazione di questa importante opera umanitaria, il cimitero internazionale dei migranti, per dare a tutte queste vittime, ad iniziare innanzitutto dai bambini, una degna sepoltura, per conservare per sempre la memoria e il ricordo del loro sacrificio. Dopo la redazione del progetto preliminare da parte del Comune di Tarsia, fatta fare rapidamente dal sindaco Roberto Ameruso, adesso occorre che la Regione Calabria, dopo l'annuncio del suo Presidente, finanzi immediatamente la realizzazione di questa importante opera, assolutamente indispensabile e urgente, come ha anche sottolineato il Commissario straordinario per le persone scomparse, il prefetto Vittorio Piscitelli. É quello che oggi chiedo di fare subito, senza perdere più altro tempo"(ANSA)

 

 

Comune Calabria approva cimitero migranti
Sorgerà su area di 9 mila metri quadrati
            
            (ANSA) - TARSIA (COSENZA), 1 OTT - La giunta del Comune di
Tarsia, nel cosentino, ha approvato il documento preliminare per
la realizzazione del cimitero per le vittime dei naufragi nel
Mar Mediterraneo. L'iniziativa è stata ideata e promossa dal
leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che ha poi
trovato la disponibilità per la realizzazione del Comune di
Tarsia e della Regione Calabria.
   Il cimitero sorgerà su un'area di novemila metri quadrati e
sarà diviso in due sezioni, una comunale e l'altra per i
migranti vittime di naufragi, con sepoltura a terra e in loculi.
   "Abbiamo proposto - ha specificato il sindaco di Tarsia
Roberto Ameruso - che la parte destinata alle vittime del mare
abbia una connotazione laica, quindi senza simboli religiosi.
Riteniamo sia un atto di umanità pura e vogliamo rispettare le
vittime".
   Per la realizzazione del progetto è previsto un investimento
pari a 4 milioni di euro. Il documento dopo l'approvazione in
Consiglio comunale, sarà presentato al Consiglio regionale e al
ministero degli Interni. (ANSA).

 

RADIOTRE SI E' OCCUPATA DEL CIMITERO INTERNAZIONALE DEI MIGRANTI

Il programma di Radiotre “Radio3 Mondo”, condotto dalla giornalista Azzurra Meringolo,

è stato giovedì 1 ottobre interamente dedicato al cimitero dei migranti. Ospite in studio,

a Roma, il Commissario straordinario per le persone scomparse, il prefetto Vittorio Piscitelli,

e, collegato telefonicamente da  Cosenza, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli

 

 

 

Dal sito del Quotidiano del Sud - 30 settembre 2015

L'INIZIATIVA

Cimitero dei migranti, si parte con il progetto 


Sarà a Tarsia e verrà dedicato ad Aylan Kurdi

Nel corso del consiglio comunale in programma a Tarsia il sindaco presenterà ufficialmente

il progetto del cimitero dei migranti che sorgerà nei pressi del cimitero comunale

di FRANCESCO MOLLO

 

Corbelli va avanti: «Il cimitero internazionaleper i migranti si farà e sarà dedicato ad Aylan»

Corbelli mentre propone una location per il cimitero dei migranti

 

TARSIA - Questo pomeriggio, alle 17,30, il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, illustrerà, ufficialmente, per la prima volta, nel corso del Consiglio comunale il progetto, già redatto, del cimitero internazionale dei migranti, che sarà realizzato insieme al nuovo cimitero comunale. Prima si terrà una apposita giunta comunale dedicata a questa iniziativa umanitaria. «Oggi è una giornata storica, che Tarsia, la Calabria, l’Italia consegnano al mondo, all’umanità e alla storia» ha detto il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che due anni fa ha lanciato l’iniziativa del cimitero in Calabria poi accolta anche dalla Regione.

Sarà costruito nei pressi del cimitero comunale – e non dunque vicino all’ex campo di internamento fascista di Ferramonti -, con vista sul lago. «Adesso tutte le vittime delle tragedie del mare e dell’immigrazione avranno invece una degna sepoltura in un loro cimitero, dove i loro parenti, dai lontani paesi del mondo, potranno un giorno andare per portare un fiore e dire una preghiera. Ed è significativo – ha aggiunto Corbelli - che l’annuncio e la presentazione del progetto del cimitero internazionale dei migranti avvenga proprio alla vigilia della ricorrenza della tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, durante la quale morirono circa 400 poveri migranti. Perché è proprio da quella tragedia che è nata la lunga battaglia di Diritti Civili. Sono contento e commosso che questo cimitero venga intitolato, come ho chiesto e fortemente voluto, al piccolo Aylan Kurdi, il bimbo siriano di 3 anni, trovato senza vita su una spiaggia della Turchia, le cui immagini choc hanno scosso e commosso il mondo cambiando il corso della storia dell’accoglienza ai migranti.

 

 

Migranti: Corbelli, Prefetto Piscitelli in favore cimitero


            
            (ANSA) - COSENZA 10 SET - "Sul cimitero dei migranti c'è un
fatto nuovo, una presa di posizione importante e autorevole che
è destinata a dare una svolta decisiva e una forte accelerazione
per la realizzazione". Lo afferma in una nota il leader del
Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli.
   "Oggi - aggiunge - ho avuto modo di parlare telefonicamente
con il prefetto Piscitelli, che ringrazio per la sua sensibilità
e disponibilità. Il prefetto mi ha informato di avere già
segnalato verbalmente al Sottosegretario agli Interni, Manzione
la necessità e, anche, l'urgenza della realizzazione del
cimitero per i migranti, per dare una degna sepoltura alle
vittime delle tragedie del mare. Il prefetto Vittorio
Piscitelli, responsabile dell'Ufficio del commissario per le
persone scomparse, da oramai due anni, si occupa, in
collaborazione con il laboratorio di antropologia e odontologia
forense (Labanof) dell'istituto di medicina legale della Statale
di Milano, di dare un nome, attraverso il Dna, alle vittime del
mare. Il cimitero internazionale dei migranti è indispensabile
per affrontare l'altra drammatica emergenza, quella degli
immigrati morti in mare, che si continua a seppellire e
disperdere in tanti piccoli cimiteri e che adesso non si sa più
neanche dove tumulare per la assoluta carenza di loculi
disponibili nei cimiteri delle grandi città siciliane. Il
prefetto Piscitelli a questo proposito mi ha informato di aver
segnalato al Sottosegretario Manzione il progetto del cimitero
internazionale dei migranti che Diritti Civili e la Regione
Calabria sono pronti a realizzare in Calabria, grazie alla
disponibilità e solidarietà del sindaco di Tarsia, Roberto
Ameruso, e della sua comunità. Ho invitato il prefetto
Piscitelli, ricordo ex prefetto di Reggio, a venire in Calabria
a visitare il luogo dove sorgerà il cimitero internazionale dei
migranti".

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Diritti Civili invita Premier Renzi (in occasione suo viaggio a Cosenza) a Tarsia per visitare luogo dove sorgerà cimitero internazionale migranti che sarà intitolato a piccolo Aylan. Sarà realizzato di fronte Lago, vicino ex campo Ferramonti. Oggi  decisione e prossimi giorni sopralluogo Presidente Oliverio, sindaco Ameruso e Corbelli

 

Catanzaro

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, invita “il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a visitare, in occasione del suo viaggio a Cosenza, preannunciato ieri e previsto per i prossimi giorni, il luogo dove a Tarsia sarà realizzato, così come ha  annunciato ufficialmente il presidente della Regione, Mario Oliverio, il cimitero internazionale dei migranti per dare una degna sepoltura a tutte le vittime delle tragedie del mare e cancellare così definitivamente la disumanità di quelle salme, senza nome e senza volto, seppellite e disperse per sempre in tanti piccoli sperduti cimiteri, che si fa adesso anche fatica a trovare, per la carenza, dappertutto, di loculi disponibili.  Il cimitero internazionale dei migranti sarà intitolato al piccolo Aylan, il bambino siriano, il cui sacrificio(con quelle immagini choc, del piccolo profugo disteso sulla spiaggia privo di vita e quando viene preso in braccio da un agente turco, che hanno scosso e commosso il mondo) ha cambiato il corso della storia e dell’accoglienza dei migranti in Europa! Il cimitero internazionale dei migranti porterà il nome di questo bambino siriano per conservare per sempre un ricordo e un riferimento e fare di quel piccolo sfortunato profugo l’immagine simbolo dell’orrore della tragedia dell’immigrazione. E proprio per onorare significativamente la memoria di questo bambino (e di tutte le vittime delle stragi in mare, tra cui purtroppo tantissimi altri bambini, come il fratellino, Galip, dello stesso Aylan) e dare un valore fortemente simbolico alla sua tragedia c’è, oggi, una novità importante e rappresentativa nella scelta del luogo dove sarà realizzato questo cimitero internazionale dei migranti. Sarà costruito su una collinetta, che domina, proprio di fronte, il Lago di Tarsia e il vecchio cimitero comunale, a poca distanza dall’ex campo di concentramento di Ferramonti. I poveri migranti riposeranno così accanto al Lago, a, simbolicamente, quell’acqua che li ha inghiottiti e strappati alla vita nel Mediterraneo durante i viaggi della speranza. In questo cimitero internazionale saranno seppelliti i migranti morti tragicamente, insieme alle vittime ebraiche dell’ex  campo di Ferramonti. Questa scelta per dare un valore universale a questa opera umanitaria. E’ quanto hanno deciso oggi, insieme, il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso,  e il leader di Diritti Civili, Corbelli, che nei prossimi giorni incontreranno il presidente Oliverio per effettuare un sopralluogo e far partire subito l’iter per la realizzazione del cimitero internazionale dei migranti. In attesa della visita a Tarsia del Premier Renzi. “Al Premier che, come tutti, si commuove per il piccolo Aylan, che fa recuperare le salme degli 800 poveri migranti morti nel naufragio del 18 aprile scorso, nel Canale di Sicilia, chiediamo, in occasione della sua visita a Cosenza, di fare tappa a Tarsia per vedere il luogo dove sorgerà questa grande opera umanitaria universale, il cimitero internazionale dei migranti, che sarà intitolato al piccolo Aylan e che gli chiediamo di far supportare, adeguatamente, dal suo Governo”.

8 settembre 2015

 

Dal sito del QUOTIDIANO DELLA CALABRIA - 26 agosto 2015(notizia Ansa-Agi-Adnkronos con articoli sugli altri quotidiani LA PROVINCIA - GARANTISTA e GAZZETTA DEL SUD e sui maggiori siti e media calabresi)

L'INIZIATIVA

Si farà in Calabria il cimitero per immigrati 


Oliverio accoglie la proposta di Franco Corbelli

Dopo l'ennesima tragedia del mare il presidente della Regione dice di sì all'idea del leader del Diritti Civili e chiede aiuto al Governo per realizzare il cimitero internazionale

Si farà in Calabria il cimitero per immigratiOliverio accoglie la proposta di Franco Corbelli

Franco Corbelli

COSENZA - «Questa ennesima tragedia conferma l’alto valore umanitario della proposta di Franco Corbelli, fondatore del movimento "Diritti civili", di realizzare in Calabria il "Cimitero internazionale dei migranti" per dare una degna sepoltura alle migliaia di vittime del mare». Lo afferma, in una nota, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.

Oliverio fa riferimento, definendola «una dolorosa notizia», alla scoperta oggi «di altri cinquanta cadaveri - è detto in un comunicato - nella stiva di un barcone diretto verso l’Italia e soccorso al largo della Libia da una unità svedese. Il dramma di
quanti, scappando dai loro Paesi, cercano in ogni modo di arrivare in Europa non accenna a diminuire».

«La Regione Calabria - dice ancora Oliverio - sosterrà attivamente l’iniziativa promossa da Corbelli e chiederà al Governo nazionale, a tale proposito, un sostegno fattivo. La dignità di migliaia di uomini e donne che, nel drammatico esodo dalla loro terra, mossi dalla disperazione ma anche dalla speranza di riscatto dalla fame e dall’indigenza, hanno perso e continuano a perdere la loro vita, merita rispetto».

«Nei prossimi giorni - conclude il Governatore della Calabria - incontrerò Franco Corbelli e il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, per valutare le iniziative da assumere in merito e penso di compiere assieme a loro un sopralluogo per attivare il percorso amministrativo necessario alla realizzazione di questa importante opera».

 

Dal sito del Giornale di Calabria (notizia Ansa.- Agi) - 31 agosto 2015 

MIGRANTI, CORBELLI: “NON PERDERE TEMPO

 

NELLA REALIZZAZIONE DEL CIMITERO”

 

 

CATANZARO. “Mentre le tragedie del mare si susseguono ad un ritmo impressionante (l’ultima in queste ultime ore con altre decine di poveri migranti morti davanti alle coste della Libia) e si fa sempre più grave e drammatica l’emergenza legata alla tumulazione delle vittime, per la mancanza di loculi nei cimiteri delle maggiori città siciliane, come Palermo e Catania, il Governo e L’Unione Europea non sono ancora intervenute per supportare adeguatamente la importante opera umanitaria che il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, una delle due regioni, insieme alla Sicilia, che più di tutte si fa carico di affrontare ogni giorno l’emergenza sbarchi con il suo carico di vivi e morti, ha, con sensibilità e coraggio, annunciato ufficialmente: la realizzazione in Calabria, in un luogo fortemente simbolico(nell’area dell’ex campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia), del cimitero internazionale dei migranti, per dare una degna sepoltura a tutte le vittime delle tragedie dell’immigrazione, un luogo preciso dove i familiari di questi poveri migranti possano un giorno andare a trovarli, per portare un fiore e dire una preghiera per i loro cari. Una opera umanitaria di valore universale che serve a porre fine a quella disumanità di quegli immigrati morti, senza nome e senza volto, seppelliti in tanti sperduti cimiteri, che di fatto ne cancellano per sempre ogni ricordo e ogni riferimento”. è quanto afferma il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo l’ennesima tragedia del mare e dopo la chiusura del cimitero di Palermo, per mancanza di loculi, e per l’impossibilità, per lo stesso motivo anche per il comune di Catania di poter seppellire i poveri migranti morti nelle ultime tragedie in mare. “Quanto sta accadendo anche in queste ultime ore, con nuove tragedie del mare e corpi di poveri migranti chiusi dentro dei camion frigo in attesa di trovare qualche cimitero dove seppellirli – aggiunge Corbelli – dimostra, ammesso che ve ne fosse bisogno, quanto sia importante e assolutamente urgente il cimitero internazionale dei migranti, per la cui realizzazione da oramai due anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, continua ininterrottamente a battersi il Movimento Diritti Civili. Per questo dopo l’impegno pubblico di Oliverio è giusto e doveroso che il Governo e L’Ue diano subito un loro adeguato sostegno a questa importante opera umanitaria. Fino ad oggi purtroppo questo non è avvenuto. Bisogna fare presto. Non si può più perdere altro tempo. Per un fatto di coscienza, di civiltà, di umanità e di pietà di fronte a quei corpi di poveri e sfortunati migranti (tanti anche i bambini) senza vita, senza volto e senza nome, che anche dopo morti si vedono i loro diritti(su tutti, quello ad una degna sepoltura) brutalmente cancellati! Il Premier Renzi e l’Ue intervengano subito per supportare l’iniziativa umanitaria di Oliverio”.

 

  

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Cimitero internazionale dei migranti. Il mio sogno (di cancellare

la disumanità delle vittime delle tragedie del mare seppellite in

sperduti piccoli cimiteri) diventa realtà. Grazie Presidente Oliverio!

 

Catanzaro

Il leader del Movimento Diritti Civili, dopo l’annuncio ieri sera del Presidente della Regione, Mario Oliverio, che sarà realizzato in Calabria il cimitero internazionale dei migranti, ha ringraziato il Governatore calabrese e ha diffuso questa dichiarazione. “Ho appreso con commozione, grande soddisfazione e gioia l’annuncio ieri sera del presidente Mario Oliverio che si farà in Calabria il cimitero internazionale dei migranti, in un luogo di grande valore simbolico: nell’area dell’ex campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, per la disponibilità e sensibilità subito manifestate dal sindaco di questo comune, Roberto Ameruso e della sua comunità. Sinceramente non ho mai smesso di avere fiducia nel presidente Oliverio, nonostante qualche critica che gli ho ultimamente rivolto ma sempre costruttiva, a fin di bene, solo per stimolarlo a fare presto, a realizzare subito il cimitero dei migranti. Conoscendolo ero sicuro che avrebbe onorato la sua promessa. E così è stato. L’annuncio di Oliverio è arrivato in un giorno di tristezza e di dolore per la nuova immane tragedia di altri 51 migranti morti nel Canale di Sicilia, mentre cercavano di arrivare in Italia, fuggendo, come tutti i profughi, dalla miseria, dalle guerre e dalle persecuzioni. Quello di ieri è un annuncio importante non solo per la Calabria e l’Italia ma per il mondo intero. E’ un giorno destinato a passare e restare nella storia non solo del nostro Paese. Quella che si appresta a realizzare il presidente Oliverio è infatti una opera umanitaria universale, degna di un grande Paese, civile e cattolico, come l’Italia. Un’opera che sarà per sempre motivo di orgoglio per la Calabria e per l’intero Paese. Il Governatore calabrese legherà indissolubilmente il suo nome e la sua esperienza alla guida della Regione a questa straordinaria opera umanitaria a favore della umanità più povera , sofferente e sfortunata: il popolo dei migranti. Per questo a lui deve andare il ringraziamento non solo mio e di Diritti Civili ma del Governo Renzi(che deve adesso supportarlo adeguatamente per la realizzazione di questa importante opera), dell’Unione Europea(che deve anch’essa sostenere concretamente l’iniziativa di Oliverio), della Chiesa, dell’intero Paese e della collettività internazionale. A lui va sicuramente il grazie di tutti quei Paesi poveri del mondo che vedono tanti propri figli costretti a fuggire in cerca di fortuna e di una vita dignitosa e, molto spesso, purtroppo , per un destino crudele, trovano la morte in mare nei viaggi della speranza. Con il cimitero internazionale dei migranti il mio sogno diventa realtà: finirà finalmente la disumanità di questi poveri migranti, senza volto e senza nome, seppelliti in tanti piccoli sperduti cimiteri siciliani e calabresi, che di fatto, in questo modo, ne cancellano per sempre ogni riferimento e ricordo.  Adesso tutte le vittime delle tragedie del mare avranno una degna sepoltura in un loro cimitero, dove un giorno i loro familiari potranno andare per portare un fiore e dire una preghiera. Gli immigrati vanno aiutati da vivi e rispettati da morti. Ed essere sepolti in un loro cimitero è un elementare e sacrosanto diritto, che sarà adesso rispettato, grazie alla realizzazione, da parte della Regione Calabria di questa opera  di grande civiltà e immenso valore umanitario. Se si è arrivati a questo importante risultato è anche per merito della autorevole e sensibile stampa calabrese (che ringrazio, meriterebbero di essere citati uno per uno questi importanti media) che ha sempre sostenuto in questi due anni la battaglia di Diritti Civili per la realizzazione del cimitero internazionale dei migranti che, ricordo, ho iniziato il giorno dopo la tragedia dei  circa 400 migranti morti nel mare di Lampedusa, del 3 ottobre 2013, e che ho ininterrottamente continuato sino ad oggi”.

27 agosto 2015

 

 Mattarella:Corbelli, Capo stato mi ha ringraziato per auguri


(ANSA) - CATANZARO - "Ringrazio sentitamente per le felicitazioni e gli auguri. Sergio Mattarella". Questo - rende noto Franco Corbelli - il testo del telegramma che il Presidente della Repubblica ha fatto recapitare oggi allo stesso leader del Movimento Diritti Civili per ringraziarlo per gli auguri ricevuti per la sua elezione al Quirinale. Corbelli aveva inviato un telegramma al Capo dello Stato per formulargli gli "auguri per la sua elezione, insieme al plauso per l'attenzione subito manifestata, dal capo dello Stato, in particolare, per la legalità, la lotta alla mafia e per il sociale, per le fasce più poveri e deboli della popolazione" e lo aveva invitato ufficialmente a "compiere un gesto importante e significativo a questo proposito: iniziare il suo mandato con una visita in Calabria, la regione più povera del paese, alle prese con tanti gravi e irrisolti problemi e devastata dalla mafia più potente: la 'ndrangheta". risposta di Mattarella", manifesta il desiderio "di poter, non appena sarà possibile, incontrare personalmente al Quirinale il Capo dello stato" e si dice comunque "certo che il Presidente Mattarella raccoglierà il suo appello e presto farà visita in Calabria". (ANSA).

 

  

Dal sito della Gazzetta del Sud - 20 luglio 2015

MORTE MARULLA

INTITOLARE AL CAMPIONE LO STADIO SAN VITO

 

 Anche il Movimento Diritti Civili chiede al sindaco di Cosenza di intitolare al campione scomparso improvvisamente e bandiera per il calcio cosentino e calabrese lo stadio San Vito.

 Intitolare al campione
lo stadio San Vito

Intitolare il San Vito a Gigi Marulla. E' quanto chiede al sindaco di Cosenza anche il leader di Diritti Civili. Franco Corbelli dopo aver espresso cordoglio e dolore per la improvvisa scomparsa di Gigi Marulla, ricordato  la sua lunga amicizia con il bomber rossoblù,  chiede “al sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, di ricordare e onorare come merita il grande campione: intitolargli, come hanno chiesto i tifosi, lo stadio San Vito ”. “Ho appreso della morte di Gigi Marulla e sono, come tutti, rimasto sconvolto e addolorato. Alla famiglia del grande Gigi va tutto il mio cordoglio. Conoscevo e sono amico di Marulla dal primo giorno del suo arrivo, nel lontano 1982, a Cosenza. Quando, vincendo la sua timidezza, gli feci quel giorno la prima intervista televisiva. L’ho poi, nel corso degli anni, tantissime volte coinvolto e intervistato in tv nelle trasmissioni sportive che, da ragazzo, conducevo su alcune tv private cosentine, in collaborazione con tanti bravi giornalisti sportivi e cari amici cosentini. Lo intervistai e raccontai, anche dalle pagine di un quotidiano genovese , la sua storia(e simpatici inediti aneddoti) quando Gigi giocava nel Genoa. La sua improvvisa scomparsa è una di quelle notizie che ti gela il sangue. Sembra impossibile che abbia potuto lasciarci il mitico Gigi, la bandiera rossoblù. C’è un solo modo adesso per ricordarlo e onorarlo come merita: intitolargli lo stadio San Vito, come hanno chiesto i tifosi e l’ex sindaco Pietro Mancini. Quello stadio che lo ha visto indiscusso protagonista e grande campione, che ha fatto sognare tutti i tifosi cosentini, deve diventare adesso lo stadio Gigi Marulla così come si è fatto in altre città in diverse occasioni  per onorare altri grandi campioni e personaggi  importanti e leggendari. Lo stadio San Vito intitolato a Gigi Marulla è l’onore ad un grande, indimenticabile campione. Oltre che una persona particolarmente generosa e amico di tutti. Chiedo al sindaco Occhiuto di rendere al mitico Gigi questo doveroso omaggio”.

 

 L'appello e la soluzione!

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Appello Diritti Civili a sindaco Occhiuto : “Aiutare disoccupato 60enne

che vive da tre anni in una macchina”!


Cosenza

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, rivolge un appello al sindaco di Cosenza e presidente della Provincia, Mario Occhiuto, affinché “intervenga subito per aiutare il disoccupato cosentino di 60 anni, Giancarlo Fuoco, che da tre anni dorme all’interno della sua auto, una Fiesta. “Il caso del disoccupato 60enne cosentino che da tre anni vive all’interno di un’auto, denunciato oggi dal Quotidiano, non può lasciare insensibili le istituzioni (Comune, Provincia e Regione)e la stessa opinione pubblica. Oggi dopo aver appreso di questo caso umano ho telefonato all’Oasi Francescana per chiedere se c’era la possibilità di accogliere questo poveruomo. Mi è stato risposto da un operatore che la struttura è al completo e che non c’è quindi la possibilità, al momento, di accogliere questo disoccupato. Aspetto adesso di parlare con il direttore dell’Oasi, che questa sera non ho trovato! Per questo motivo rivolgo un appello al sindaco di Cosenza e presidente della Provincia, Mario Occhiuto, di intervenire e di porre fine alla disumanità di questa persona in quella macchina. Le istituzioni hanno il dovere di intervenire di fronte a questi drammi umani. Non possono restare silenti e inerti. Anche la Regione dovrebbe fare la sua parte. Purtroppo sul tema del sociale siamo di fatto da otto mesi senza un assessore, che si occupi di queste drammatiche problematiche. Chiedo perciò ad Occhiuto di farsi carico, come Comune e Provincia, di questo problema e di dare allo stesso una dignitosa soluzione. Che si trovi un qualsiasi lavoro per quest’uomo e un alloggio dove farlo vivere e dormire. Una cosa è certa: quel povero disoccupato in quella macchina non può  e non deve più continuare a “vivere”(!). Per un fatto di civiltà  e di umanità. La civilissima, ospitale e accogliente città di Cosenza non deve consentirlo e si deve mobilitare per aiutare quel povero e sfortunato concittadino. Così come recentemente ha fatto per aiutare e togliere dalla cabina telefonica, dove dormiva, un povero iracheno. Naturalmente Diritti Civili è pronto a fare, come sempre, la sua parte. Ci dica il sindaco Occhiuto come e cosa poter fare insieme per togliere quell’uomo da quella disumana e allucinante situazione”.

18 luglio 2015

articoli Il Quotidiano e Il Garantista

TROVATA SUBITO UNA SOLUZIONE DIGNITOSA E PROVVISORIA PER QUESTO POVERUOMO 

 

 

 

Solidarietà. Disoccupato cosentino 60enne per tre anni ha vissuto

in una macchina! Oggi è ospite di una famiglia in un paese alle porte

di Cosenza. La soddisfazione di Diritti Civili che era subito (e da solo!)

intervenuto per questo caso umano trovando anche una sistemazione

provvisoria per questo poveruomo in una struttura di accoglienza di

Vibo Valentia. 

 


Cosenza, AGI - 21 luglio 2015

 

AGI. Vince la solidarietà. Finisce finalmente dopo tre lunghi anni il calvario del  disoccupato cosentino di 60 anni, Giancarlo Fuoco, che per 36 mesi ha dormito all’interno della sua auto, una Fiesta. L’uomo è adesso ospitato da una famiglia di un paese alle porte della città di Cosenza. Lo rende noto Franco Corbelli del Movimento diritti Civili che subito dopo aver appreso di questo caso umano, denunciato nei giorni scorsi dal Quotidiano, era prontamente intervenuto, rivolgendo un appello al sindaco di Cosenza e presidente della Provincia, Mario Occhiuto, alla Regione e telefonando al direttore dell’Oasi Francescana, Pasquale Perri, che aveva assicurato che superata l’emergenza del momento avrebbe poi accolto il disoccupato cosentino. Ieri Corbelli aveva anche trovato una soluzione provvisoria e dignitosa per questo poveruomo che avrebbe comunque comportato per lui il trasferimento da Cosenza a Vibo Valentia, nella struttura di accoglienza, Casa di Nazareth. A questo proposito ieri e di nuovo questa mattina Corbelli si era messo in contatto con questa struttura vibonese e aveva avuto la disponibilità ad accogliere subito il signor Fuoco. Questa mattina il responsabile di Diritti Civili aveva anche parlato con un’assistente sociale del comune di Cosenza. Subito dopo ha chiamato al telefono il signor Fuoco che (ha ringraziato Corbelli per il suo impegno) ha preferito per adesso restare a Cosenza ospite di questa famiglia. In attesa che il comune e il sindaco Occhiuto trovino per lui una soluzione dignitosa, un qualsiasi lavoro e un piccolo alloggio dove vivere dormire. A questo proposito ieri Corbelli aveva parlato con la portavoce, Iole Perito, del sindaco, trovandosi il primo cittadino bruzio fuori regione. Il leader di Diritti Civili esprime oggi “grande soddisfazione” e ringrazia “la generosa famiglia cosentina che ha ospitato il signor Fuoco e tutti quelli che da lui(Corbelli) ieri e oggi contattati avevano dato la loro disponibilità ad aiutare e accogliere il disoccupato cosentino”. AGI

 articoli Il Quotidiano e Il Garantista

 

 

 

Dal sito della GAZZETTA DEL SUD(24 Giugno 2015)

REGIONE

Emergenza informazione in Calabria
Appello al governatore Oliverio

24/06/2015

In Calabria c'è una vera e propria emergenza informazione, testate in crisi o in affanno, giornalisti dell'Ansa in sciopero. Il governo regionale intervenga con una legge di sostegno a giornali e tv che garantiscono informazione e democrazia.Appello di Diritti Civili.

Emergenza informazione
appello al governatore

 

 

 

 

 

 

 

Emergenza informazione in Calabria. Testate ed emittenti in crisi. Sciopero all'agenzia Ansa  contro i tagli preannunciati dall’azienda, 65 esuberi, più contratti di solidarietà e cassa integrazione. Una falcidia quotidiana. Il leader di Diritti Civili, Franco Corbelli, esprime solidarietà ai giornalisti dell'Ansa, denuncia quella che definisce “l’emergenza informazione in Calabria” e chiede al presidente della Regione, Mario Oliverio, “una legge ad hoc (così come ha fatto la Regione Lazio) a sostegno delle testate in difficoltà e di aiuto agli altri importanti media calabresi, in proporzione del loro organico e della loro diffusione nella regione”. L’informazione soprattutto in Calabria svolge un compito fondamentale, molto spesso supplisce alla assenza delle istituzioni. La stampa calabrese, per l'importante ruolo che svolge, deve essere considerata una assoluta priorità per la nostra regione! Se in questi anni Diritti Civili ha potuto scrivere importanti e significative pagine di giustizia e di solidarietà (che hanno spesso varcato i confini regionali) lo deve al prezioso aiuto dei maggiori e più autorevoli media calabresi. Bisogna per questo salvaguardare questi importanti presidi di informazione e di libertà che servono a dar voce alla Calabria e ai suoi problemi. Ogni problema , ogni protesta, ogni crisi nei diversi settori di questa regione potrà trovare ascolto e attenzione solo grazie alla presenza e alla autorevolezza della stampa calabrese. Una cosa è certa: se la Calabria continua ad avere ancora un minimo di credibilità, di visibilità e di attenzione fuori dai confini regionali è solo grazie alla stampa calabrese, non certo alla irrilevante rappresentanza parlamentare e istituzionale della nostra regione. Se si cancella o si riduce lo spazio informativo, più importante, la Calabria è condannata all’isolamento e all’oblio totale. Per questo il presidente della Regione, Oliverio, deve farsi carico di questo problema con una legge ad hoc. La Regione Lazio lo ha fatto, perché la Calabria non può e non deve farlo? Oggi l’emergenza informazione riguarda alcune testate scritte e televisive i cui bravi giornalisti non ricevono lo stipendio da molti mesi e ciononostante continuano, esemplarmente, ogni giorno a lavorare, con enormi sacrifici , grande senso di responsabilità e con la solita passione. A tutti loro va il mio pensiero, la mia vicinanza e la mia forte solidarietà. Adesso c’è la minaccia dei licenziamenti  dell’Ansa e il rischio di ridimensionamento dell’importante redazione calabrese di questa Agenzia. Una ipotesi questa da scongiurare assolutamente”. 

 

 

Dal sito del Giornale di Calabria(notizia Ansa) - 20 giugno 2015

IMMIGRAZIONE, CORBELLI: “CONSIGLIERI

REGIONALI SI DIMEZZINO GLI STIPENDI”

 

 

 

CATANZARO. Il leader del Movimento Diritti Civili Franco Corbelli, in una nota, chiede al presidente della Regione Mario Oliverio, “di intervenire, così come ha preannunciato di fare il suo collega della Puglia Michele Emiliano, e di chiedere al Consiglio regionale il taglio netto dello stipendio dei consiglieri e assessori regionali, fissando un tetto di 5000 euro lordi mensili, una cifra più che dignitosa”. “risparmierebbero in questo modo – afferma Corbelli – in cinque anni oltre 25 milioni di euro che chiedo vengano destinati per il sociale e per aiutare poveri e migranti e i comuni che li ospitano. Glielo chiedo, a proposito degli immigrati, oggi nella giornata mondiale dei rifugiati, e dopo il dibattito, e le promesse fatte, pochi giorni fa, nel Consiglio regionale sul dramma dell’immigrazione. A differenza di chi, come stanno dimostrando le inchieste della magistratura, ignobilmente utilizza la politica per speculare finanche sul dramma dei migranti, di chi continua vergognosamente, per meschini calcoli politici, a criminalizzarli e rifiutarli, dimostrino Oliverio, il presidente del Consiglio Scalzo, e i consiglieri regionali calabresi di avere a cuore, come hanno detto, il dramma di questi poveri e sfortunati immigrati che cercano di arrivare in Italia e in Europa fuggendo dalla miseria, dalle guerre e persecuzioni e trovano purtroppo, molto spesso, la morte nei tragici sbarchi”.

 

 

 

Dal sito della GAZZETTA DEL SUD - 12 giugno 2015

REGIONE

VERGOGNA COMPENSI D'ORO. INTERVENGA OLIVERIO

12/06/2015

Il leader di Diritti Civili riprendendo gli articoli-denuncia di Gazzetta del Sud sulla vergogna dei compensi e delle indennità d'oro chiede ad Oliverio di ridimensionarle. Non è da lui avallare queste cose!

Compensi d'oro
Oliverio intervenga

 

 

 

 

 

 

 

 

Il leader di Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo gli  articoli di Gazzetta del Sud chiede al Presidente Oliverio di fissare un tetto massimo di 100 mila euro (che è già altissimo!) per dirigenti generali regionali, revocare le delibere, eliminare la  vergogna-indennità d’oro di oltre 240 mila euro e destinare le somme risparmiate ai poveri e per il sociale.  Corbelli, che  si dice “sorpreso , sconcertato e indignato  da queste indennità d’oro, denunciate dal consigliere Mimmo Tallini” e di cui scrive da alcuni giorni in prima pagina La Gazzetta del Sud, chiede che “venga intanto subito revocata la delibera del 2 giugno scorso con la quale ai tre dirigenti regionali è stata assegnata una ulteriore indennità, facoltativa, di 36 mila euro. Questa  vicenda sinceramente lascia increduli e sconcertati. Le indennità d’oro a tre dirigenti regionali da poco nominati da Oliverio,  addirittura arriverebbero a superare finanche lo già scandaloso tetto massimo fissato dal Governo che è di 240 mila euro! Sinceramente non riesco a credere che il presidente Oliverio abbia potuto firmare una delibera simile. Almeno, non quello che ho conosciuto io(nei suoi dieci anni alla presidenza della Provincia di Cosenza) e per il quale, lo scorso anno, mi sono battuto contro tutti (e rinunciando a tutto!) per farlo candidare alle primarie ed eleggere  alla presidenza della regione, quell’Oliverio lì , mai avrebbe messo la propria firma su una simile vergogna! Perché quella somma, al di là della legge, del  valore delle persone e del loro ruolo, che non discuto, è una vergogna, uno scandalo! E’ certamente uno schiaffo alla povertà, a quella Calabria e ai tanti calabresi che soffrono ogni giorno per poter andare avanti. Non basta e non serve certo richiamarsi alla legge vigente, alla trasparenza,  per giustificare una simile ingiustizia sociale(per usare un eufemismo)! Quelle indennità d’oro non possono e non devono essere consentite. Soprattutto in Calabria., una regione povera, con record di disoccupati e una infinità di gravi, irrisolti problemi! ".

 

 

 

Dal sito del Giornale di Calabria(notizia AGI) - 9 giugno 2015

IMMIGRATI, CORBELLI: “SALVINI VENGA A

VERIFICARE L’OSPITALITÀ DELLA CALABRIA”

 

 

 

CATANZARO. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, si dice “orgoglioso della sua Calabria, che continua ad accogliere con generosità, migliaia di poveri migranti (1805, in quattro sbarchi, nelle ultime ventiquattrore)” e invita il leader della Lega, Matteo Salvini, “che, – afferma – pur di raccattare qualche altro voto per i ballottaggi di domenica, ha minacciato, per la sua crociata anti immigrati, addirittura di occupare le Prefetture, a venire nella nostra regione per toccare con mano la grande ospitalità e umanità del popolo calabrese e per vedere da vicino la sofferenza e il dramma di questi poveri migranti che arrivano nel nostro Paese fuggendo dalla miseria, da guerre e persecuzion”. 1805 migranti sono sbarcati nelle ultime 24 ore nei porti calabresi di Crotone, Corigliamo, Reggio e Vibo Valentia. E la Calabria che, ricordo, – dice Corbelli – è la quarta regione per numero di immigrati ospitati, al di là di qualche voce isolata, mostra il suo vero volo dell’ospitalità e dell’accoglienza, grazie alle diverse Prefetture, alle Province, a tanti comuni (tranne qualche caso isolato) interessati, alla Guardia Costiera, alle Questure, alle Forze dell’ordine, alla Chiesa e alle Associazioni di volontariato. Il leader Leghista, che si candida alla guida del Governo del Paese, dovrebbe avere il coraggio di venire in Calabria, – afferma ancora- assistere, in uno dei porti della regione, ad uno sbarco di questa povera gente, guardare negli occhi di quegli uomini (anche anziani), donne (tante quelle incinte!) e, soprattutto, bambini la loro sofferenza e disperazione, per capire e toccare con mano tutto il loro dramma. Questo – conclude – è l’invito che gli rivolgo pubblicamente”.

 

 

 

 

Dal sito del Giornale di Calabria e di Nuova Cosenza(notizia Ansa) - 8 giugno 2015

CORBELLI: “LA RIFORMA DELLA SCUOLA PENALIZZA SOPRATTUTTO LA CALABRIA”

 

 

 


CATANZARO. “La Calabria sarà tra le regioni più penalizzate dalla riforma della scuola voluta dal Governo Renzi”. Lo afferma il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. “Molti docenti calabresi temono – aggiunge – di veder sfumare la possibilità del tanto agognato posto, dopo anni di insegnamento e di sacrifici, a vantaggio di chi, anche se con meno titoli e punti, sarà chiamato direttamente dai presidi. È questo infatti il rischio che paventano i docenti calabresi: il condizionamento che potrebbero subire i presidi per la scelta degli insegnanti. Un condizionamento che sarà più forte in una regione assai povera, fortemente condizionata dalla politica clientelare e delle raccomandazioni e a rischio mafia come la Calabria. Per questo la norma che delega il potere di scelta degli insegnanti ai presidi va abolita e occorre ritornare, per le assunzioni, alle graduatorie con i punteggi acquisiti dai docenti con anni di insegnamento e di sacrifici. Il vero pericolo è il rischio di forte condizionamento che potrebbero subire i presidi per le assunzioni dirette e discrezionali degli insegnanti, che cancellerebbero di fatto tutti i diritti e ogni speranza per tutti quei docenti senza santi in paradiso e senza amici influenti”. “Renzi – prosegue Corbelli – ha riconosciuto che per la riforma della scuola sono stati commessi, dal suo Governo, degli errori e che saranno corretti. Il primo errore che i docenti calabresi gli chiedono di correggere è il potere delegato ai presidi di scegliere gli insegnanti da assumere nelle loro scuole. Questo per i docenti calabresi è una pericolosa stortura che va eliminata per evitare che i presidi, fermo restando la loro indiscussa onestà, possano essere fortemente condizionati nelle loro scelte da pressioni esterne, raccomandazioni di personaggi importanti e particolarmente influenti dei diversi settori della vita sociale, o addirittura anche avvertimenti della criminalità organizzata. Molti docenti calabresi, definitisi senza santi in paradiso e senza amici influenti, preoccupati di vedersi i loro diritti e le loro speranze di poter essere chiamati ad insegnare letteralmente cancellati, hanno chiesto a Diritti Civili di promuovere questa importante battaglia civile e di giustizia, di denunciare questo rischio e di chiedere al Premier Renzi di correggere questo errore e ritornare, per le assunzioni, alle graduatorie con i punteggi acquisiti dagli insegnanti, con anni di insegnamento e di sacrifici”.

 

 

 

 

La notizia Ansa del 29 maggio(su caso Calabria commissariata)

è sul sito del Corriere della Calabria, Il Lametino, Nuova Cosenza 

 

Dal sito del Giornale di Calabria(notizia Agi) - 28 maggio 2015

CORBELLI: “CALABRIA ISOLATA E

 

COMMISSARIATA. Appello a Mattarella"

 

 

 

CATANZARO. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, denuncia e porta all’attenzione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quello che definisce il “caso Calabria, una regione di fatto commissariata dal Governo nei settori più importanti e nevralgici, da 3 mesi isolata dal resto del Paese (dopo la chiusura dell’A3, nel tratto Laino-Mormanno, a seguito del crollo della campata del viadotto Italia), amministrata, a distanza di sei mesi dalle elezioni, con una minigiunta di soli 3 assessori, e con il rischio addirittura di scioglimento del Consiglio regionale da parte della Corte Costituzionale per l’approvazione, dall’Assemblea di Palazzo Campanella, della legge elettorale in regime di prorogatio”. Corbelli chiede al Capo dello Stato “di intervenire, al di là delle sue stesse prerogative costituzionali, per salvare la Calabria dal baratro”! “In Calabria, – dice – nella purtroppo quasi totale indifferenza e rassegnazione, continua ad accadere qualcosa che non ha precedenti nella storia di questa regione (e non solo!)! La Calabria viene infatti sistematicamente commissariata(una vera e propria umiliazione!) in tutti i settori più importanti e nevralgici: dalla sanità al porto di Gioia Tauro, ai preannunciati commissariamenti per depurazione, rifiuti, fondi comunitari?! Siamo di fatto al commissariamento di una intera Regione che vede il potere amministrativo del suo Governatore letteralmente cancellato! La Calabria, alle prese con una crisi gravissima e drammatica, – continua – si ritrova infatti un Presidente eletto dai cittadini che non può esercitare il suo mandato nei settori chiave della vita della regione. Accade questo mentre dietro l’angolo c’è il rischio(secondo alcuni assai concreto) che la Corte Costituzionale, dichiarando illegittima, la legge elettorale approvata, lo scorso anno, in regime di prorogatio, possa addirittura mandare a casa il presidente e l’intero Consiglio regionale, democraticamente eletti dal popolo. Questo è il quadro desolante e inquietante. Mentre accade tutto ciò – dice Corbelli – la Calabria si ritrova di fatto, da tre mesi, isolata dal resto del Paese per la chiusura dell’A3 nel tratto Laino Mormanno. E intanto, nonostante la drammatica situazione, la Regione va avanti con una minigiunta di soli tre assessori! Prima (e per evitare) che la situazione precipiti drammaticamente, visto il silenzio della deputazione calabrese, che non ha sino ad oggi, come era invece suo dovere, sollevato il “caso Calabria” in Parlamento, lo fa il Movimento Diritti Civili rivolgendosi alla massima carica dello stato, al presidente Mattarella, al quale chiede di intervenire, al di là delle sue stesse prerogative costituzionali, per salvare la Calabria dal baratro”.

 

 

Dal sito del GIORNALE DI CALABRIA(Notizia ANSA) 6 maggio 2015

COMUNALI, CORBELLI: “SE PD E VERDI ASSENTI

MI CANDIDO A PLATÌ”

 

 

 

 

PLATÌ. “Il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno, i suoi colleghi di partito ed i Verdi ora tengano fede al loro impegno a candidarsi alle elezioni comunali di Platì”. Lo afferma il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. “Dopo aver annunciato la loro intenzione di candidarsi a Platì – aggiunge – invito adesso i vari deputati, Magorno, Enza Bruno Bossio, Doris Lo Moro, Alfredo D’Attorre, Rosy Bindi, Walter Verini, Demetrio Battaglia, Stefania Covello, Nico Stumpo a preparare e presentare ufficialmente la loro lista e la loro candidatura a Platì. Stessa cosa naturalmente anche per il partito dei Verdi. Apprezzo questa iniziativa, per la democrazia e la legalità, a patto che venga onorata fino in fondo e non diventi invece solo una trovata propagandistica. Sarebbe grave e assolutamente ingiustificabile adesso se, dopo aver annunciato il loro impegno diretto, non presentassero la loro candidatura”. “In quel caso – prosegue Corbelli – non lasceremo certamente sola la gente di Platì. E sarò io a presentare la lista Diritti Civili con la mia candidatura a sindaco del piccolo centro della Locride. E io, com’è noto, le promesse le mantengo sempre”.

 

 Notizia Ansa-Agi , ripresa da Giornale di Calabria- Corriere della Calabria

28 marzo 2015

CROLLATO VIADOTTO A3, CORBELLI:

 

“DOPO UN MESE SILENZIO DEL GOVERNO”

 

 

 

 

 CATANZARO. “Il Governo tace sul gravissimo problema dell’interruzione dell’autostrada A3 dopo il crollo di una campata del viadotto Italia”. Lo afferma il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. “Invito il Premier e i suoi ministri – aggiunge – a mettersi in un pullman di linea e fare un sopralluogo sul percorso alternativo per rendersi personalmente conto dei gravi pericoli, degli enormi disagi e della drammatica e non più sostenibile situazione che sono costretti ad affrontare gli automobilisti e tutti gli abitanti dei centri interessati dall’enorme flusso di automezzi. E’ passato quasi un mese dal crollo del viadotto, che ha provocato la morte del povero e sfortunato giovane operaio rumeno, è non c’è stata sino ad oggi non solo una visita istituzionale di un esponente del Governo ma nemmeno una dichiarazione pubblica, una rassicurazione, uno straccio di impegno”. “Chiedo a Renzi – conclude Corbelli – di dire finalmente una parola su questa vicenda”.

 

 

 

Notizia ANSA - 24 marzo 2015

FONDAZIONE CAMPANELLA, CORBELLI: RENZI E

LA LORENZIN HANNO DIMENTICATO LE PROMESSE

 

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, rivolge un appello al commissario perla Sanità, Massimo Scura, per affrontare tempestivamente la vicenda della Fondazione Campanella. La vicenda della 'Campanella è una "delle prime priorità ed emergenze sanitarie e sociali calabresi - afferma Corbelli - da affrontare e risolvere. A questo proposito voglio ricordare le promesse fatte e gli impegni assunti pubblicamente, in occasione del suo prolungato tour elettorale in Calabria, a pochi giorni dalle elezioni regionali, dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e dal Governo Renzi. La mancata nomina, quattro mesi fa, a commissario del presidente della Regione, Mario Oliverio, eletto con un voto plebiscitario dai calabresi il 23 novembre 2014, ha di fatto precluso al Governatore la possibilità di affrontare adeguatamente e concretamente anche questa drammatica emergenza della Fondazione Campanella". "Oggi - prosegue - il Ministro della Salute sembra letteralmente scomparsa. La Calabria completamente cancellata dalla sua agenda. Al pari del Premier Renzi che sembra abbia anche lui dimenticato tutte le promesse fatte nei suoi viaggi lampo in Calabria".

 

 

 

Notizia ANSA - GAZZETTA DEL SUD - IL GARANTISTA - IL QUOTIDIANO - LA PROVINCIA di COSENZA

22-23 marzo 2015

OSPEDALE ANNUNZIATA, SITUAZIONE DRAMMATICA.

CORBELLI: SCURA VADA A VEDERE

Il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, in una nota "denuncia il persistere purtroppo di una situazione sempre più drammatica all'ospedale regionale dell'Annunziata di Cosenza, in particolare al reparto di Pronto Soccorso, nonostante gli appelli, la clamorosa protesta di medici e infermieri del febbraio scorso". "L'ospedale civile cosentino - prosegue - continua ad essere letteralmente abbandonato e affossato dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin (nonostante le sue promesse elettorali, fatte in occasione delle ultime elezioni regionali) e dal Governo Renzi. La responsabilità della difficile, drammatica situazione che si è venuta a creare, soprattutto, al pronto soccorso e in generale al nosocomio dell'Annunziata e in altre strutture ospedaliere della regione, è del commissariamento della sanità e del famigerato piano di rientro. Questi sono i danni ingenti prodotti dal Governo, dal premier Renzi e dal ministro Lorenzin. Hanno letteralmente affossato la sanità di questa regione. Calpestando la legge e la volontà popolare, negando, quattro mesi fa, subito dopo le elezioni regionali, la legittima e doverosa nomina del presidente della Regione Mario Oliverio a responsabile della sanità, gli hanno di fatto precluso ogni possibilità di intervento immediato e concreto per affrontare le gravi e urgenti problematiche sanitarie, come quella, a forte rischio, del pronto soccorso e dell'Annunziata. Un ospedale che è lasciato da solo ad affrontare quella che è una drammatica emergenza quotidiana, ad iniziare dal pronto soccorso con gli oltre 300 ingressi al giorno. Un reparto costretto ad operare con una preoccupante carenza di organico, medico e paramedico, al pari di numerosi altri reparti". "Il commissario alla sanità, Scura, voluto e imposto da Renzi e dalla Lorenzin - conclude Corbelli - vada subito, insieme al presidente Oliverio, a far visita al'Annunziata e ad incontrare tutti quei medici e paramedici che, gli ricordo, per denunciare la drammatica situazione in cui versa l'ospedale civile sono stati costretti il 26 febbraio scorso a manifestare in piazza".

 

 

 

BANCO ALIMENTARE CALABRIA, DIRITTI CIVILI: VA TUTELATO

"Il Banco alimentare della Calabria va assolutamente tutelato e salvato. E' una delle poche realtà positive della nostra regione che va salvaguardata". Lo afferma il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, circa la situazione del Banco alimentare della Calabria dopo l'allarme lanciato dal presidente Gianni Romeo. "Per la grande insostituibile funzione sociale che svolge - aggiunge - al servizio delle fasce più povere della popolazione. E' impensabile e inaccettabile che questa struttura rischi di essere sfrattata dai locali all'interno del Consorzio Comac di Montalto, perché la Provincia di Cosenza non vuole più farsi carico del pagamento del fitto degli otto box. Il Banco Alimentare è una priorità e in quanto tale va affrontata. Per questo auspico una immediata soluzione del problema con l'intervento del presidente della Provincia di Cosenza, Mario Occhiuto, al quale chiedo di dare una immediata risposta e rassicurazione al Presidente Romeo. Il Banco della Calabria, come giustamente è stato ricordato, ogni anno distribuisce, insieme ad oltre 650 associazioni caritative, aiuti alimentari a oltre 140 mila persone. Bastano da sole queste cifre per capire l'importanza di questa struttura, fondamentale per combattere la povertà più forte e diffusa nella nostra regione". "Grazie all'aiuto del Banco alimentare della Calabria - conclude - e del suo presidente, Romeo, dodici anni fa, il 17 febbraio 2003, Diritti Civili ha infatti potuto allestire e consegnare all'aeroporto Fiumicino di Roma all'ambasciatore dell'Etiopia in Italia un aereo cargo carico di aiuti alimentari per i bambini poveri etiopi".

 

 

 

 

Sanità, Corbelli: La Calabria onesta è con Oliverio

ANSA- AGI- GARANTISTA- QUOTIDIANO -  Domenica 15 Marzo 2015

 

"La Calabria perbene e onesta non può che stare dalla parte del presidente Oliverio, non può che difendere e apprezzare la sua dignitosa e coraggiosa difesa dei diritti, ad iniziare da quello più importante, il diritto alla salute, di questa terra fatta con grande passione e onestà nel corso dell'ultimo Consiglio dei Ministri". Lo afferma, in una nota, Franco Corbelli, del movimento Diritti civili. "Anche in questa occasione - aggiunge - Oliverio ha dimostrato di avere la schiena dritta, ha saputo resistere ad ogni forma di baratto e di ricatto, non si è lasciato né condizionare, né intimidire politicamente ed ha affrontato a testa alta Renzi e i suoi ministri. Io che mi sono strenuamente battuto perché lui si candidasse alle primarie e poi alla presidenza della Regione, lo ringrazio per questa sua coraggiosa e appassionata difesa della Calabria. Ad Oliverio dico di continuare su questa strada, con la stessa determinazione e coerenza e lo stesso coraggio. La Calabria non può cedere ai diktat romani e all'arroganza di questo Premier e della sua corte di adepti. Con la battaglia sulla sanità, a difesa del sacrosanto diritto alla salute dei calabresi, la Calabria ha dimostrato che non è assolutamente più disposta a subire passivamente gli ordini di Palazzo Chigi! La Calabria non è una terra da colonizzare! Pretende rispetto. Non ci faremo certamente né intimidire politicamente, né mettere all'angolo. Siamo pronti a combattere, gandhianamente. Ma non cederemo". "Sia chiaro questo a Renzi - conclude Corbelli - al suo alleato Ncd e ai suoi seguaci, locali e nazionali. La Calabria proseguirà il suo cammino, con dignità, con una serie di iniziative di grande valore sociale, che insieme al Presidente Oliverio metteremo in campo. Saranno queste importanti iniziative motivo di orgoglio di una intera regione, e non solo"(ANSA)

 

 

 

 Dal sito del GIORNALE DI CALABRIA e di LAMEZIA OGGI(notizia AGI) - 28 febbraio 2015

REGIONE, CORBELLI: “RENZI E GOVERNO

 

CONTRO OLIVERIO E CALABRIA”

 

 

 

CATANZARO. Durissimo j’accuse del leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, contro il Governo e il Premier Matteo Renzi che accusa di “ostracismo nei confronti del presidente della regione Mario Oliverio e di tradimento verso la Calabria”. “Una premessa doverosa. Con la mia onesta, coerente e coraggiosa battaglia per le primarie istituzionali, sono stato, e di questo sono orgoglioso, il principale artefice della candidatura di Oliverio alle primarie del centrosinistra e della, poi, sua successiva elezione alla Presidenza della Regione. Per questo mi sento, davanti ai calabresi, moralmente responsabile del suo operato. Per questo continuo a sostenerlo. Oggi l’ho sentito al telefono il presidente Oliverio. Combattivo come sempre, ma profondamente amareggiato per quello che sta succedendo. Ha ragione il Presidente. Condivido la sua amarezza. E aggiungo anche tutta la mia indignazione, afferma Corbelli. Sta infatti accadendo qualcosa di particolarmente grave e assolutamente inaccettabile che oggi avverto il dovere morale di denunciare e far conoscere ai calabresi. Le mie sono valutazioni politiche, che non vogliono assolutamente offendere nessuno ma solo evidenziare fatti oggettivi. Il Governo Renzi, che stando ai proclami del Premier, avrebbe dovuto essere il motore e il volano per lo sviluppo della nostra regione, in realtà cerca invece di ostacolare in ogni modo il lavoro del Governatore, democraticamente scelto dai calabresi, con un consenso plebiscitario. E’ questa l’amara verità: Renzi e i suoi adepti, locali e nazionali, dopo aver in tutti i modi cercato di non far candidare Oliverio e di far saltare le primarie, non hanno mai accettato che a vincere poi le stesse primarie e quindi le elezioni regionali in Calabria sia stato un non renziano, uno al di fuori del cerchio magico dell’ex sindaco di Firenze. Questo spiega la vergognosa farsa della mancata nomina, a tutt’oggi, del commissario alla sanità con evidente ostracismo del governo nei confronti di Oliverio. Per non fargli governare la sanità si sono inventati una norma contro personam prevedendo la incompatibilità tra la carica di Governatore e quella di commissario della sanità. Una vergogna oltre che una cosa indecente! Oliverio che, da persona perbene e coerente, continua a non cedere ai ricatti e cerca di far ripartire una regione, che ha trovato in condizioni drammatiche, è considerato dal Premier Renzi e dal suo Governo quasi come un avversario, un ostacolo al loro disegno e progetto di potere e controllo assoluto. Per questo va osteggiato e isolato. Anche a costo di affossare definitivamente la Calabria. Una regione che viene così dal Premier Renzi letteralmente tradita, dopo che si era inventato, nei mesi scorsi, addirittura l’Agenda Calabria”.

 

 

 

 

Sanità: Corbelli, Cosenza sia vicina a medici in sciopero

 

(ANSA) - COSENZA, 21 FEB - "Non lasciamo soli i medici dell'Annunziata. Il 26 febbraio la città

si fermi e scenda in piazza insieme agli operatori sanitari per rivendicare tutti insieme il diritto

all'assistenza sanitaria e alla salute". E' quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento

Diritti Civili Franco Corbelli in relazione allo sciopero dei medici dell'ospedale di Cosenza

annunciata per il 26 febbraio. "Auspico - aggiunge - una giornata di mobilitazione e

partecipazione di tutte le scuole cittadine e dell'hinterland. Bisogna assolutamente difendere e

salvare l'ospedale civile cosentino. Occorre mandare un segnale preciso al Governo, al

presidente del Consiglio Matteo Renzi ed al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, entrambi

silenti e assenti sul drammatico problema dell'Annunziata e della sanità. Bisogna a voce alta

dire basta a questa surreale e tragica farsa della sanità calabrese. Si deve chiedere e

pretendere la immediata nomina di un commissario. Si scelga un professionista di provata

esperienza e competenza. Una cosa è certa: non si può più stare a guardare e giocare sulla

pelle dei malati e adesso anche degli stessi medici. Occorre per questo una immediata,

adeguata risposta istituzionale e una forte reazione e mobilitazione popolare. Lo sciopero dei

medici va per questo da tutti sostenuto". Corbelli definisce "gravissima e drammatica la

situazione dell'ospedale regionale dell'Annunziata di Cosenza, per la grave carenza di

personale medico, paramedico e ausiliario che mette a rischio l'assistenza ai malati e degli

stessi medici che potrebbe avere conseguenze tragiche se non si interviene subito con

provvedimenti immediati e straordinari che garantiscano un livello accettabile di sicurezza

per i diversi tipi di interventi". (ANSA).

 

 

 

Dal sito della GAZZETTA DEL SUD - 17 febbraio 2015 - Notizia ANSA e AGI

SANITÀ

BASTA CON FARSE, SUBITO COMMISSARIO

17/02/2015

Il governo nomini subito il commissario alla salute. La sanità calabrese è al collasso. Emblematica la situazione all'Annunziata di Cosenza dove i medici hanno proclamato lo sciopero generale. Forte presa di posizione di Diritti Civili.

Basta con farse
subito commissario

 

 

 

 

 

 

 “Adesso basta con questa surreale e tragica farsa della sanità calabrese! Si nomini subito un commissario. Si scelga un professionista di provata esperienza e competenza. Una cosa è certa:  non si può più stare a guardare e giocare sulla pelle dei malati e adesso anche degli stessi medici. Occorre una immediata, adeguata risposta istituzionale e una forte reazione e mobilitazione popolare. Bisogna salvaguardare e salvare l’ospedale regionale dell’Annunziata di Cosenza e tutelare il personale medico, paramedico e ausiliario che vi lavora. La gravissima vicenda dei tre medici colpiti , due, da infarto e, uno, da ictus getta ombre inquietanti sul nosocomio bruzio e mette seriamente a rischio la salute dei pazienti oltre che degli stessi medici e infermieri”. E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale calabrese il 30 giugno 2008. Corbelli, da tantissimi anni impegnato a difendere l’Annunziata e la (buona) sanità calabrese,  si è subito schierato con i medici dell’importante ospedale cosentino che hanno preannunciato una giornata di sciopero per il prossimo 26 febbraio, definisce “gravissima e drammatica la situazione dell’ospedale regionale dell’Annunziata di Cosenza, per la grave carenza di personale medico, paramedico e ausiliario che mette a rischio l’assistenza ai malati e che potrebbe avere conseguenze tragiche se non si interviene subito con provvedimenti immediati e straordinari che garantiscano un livello accettabile di sicurezza per i diversi tipi di interventi”. “L’Annunziata rappresenta oggi una vera e propria bomba sanitaria e sociale, pronta ad esplodere con conseguenze drammatiche per tutti: utenti e operatori sanitari, dichiara Corbelli. Siamo di fronte ad una drammatica emergenza che deve essere immediatamente affrontata e risolta, ai massimi livelli istituzionali, a salvaguardia del diritto alla assistenza sanitaria, alla salute e alla vita di tutti i cittadini-utenti. Quello che sconcerta, e un po’ anche indigna, è il silenzio del Ministro della Salute sul caso dell’ospedale dell’Annunziata. Pronta, la Lorenzin, a piombare e mettere(per cinque giorni consecutivi) le tende a Cosenza e in Calabria a pochi giorni dalle elezioni regionali e silente e inoperosa oggi che l’importante ospedale bruzio collassa drammaticamente”!   

 

 

 

ULTIM'ORA. NUOVA STRAGE DI POVERI MIGRANTI

Dal sito del GIORNALE di CALABRIA (Notizia ANSA e AGI)- 10 febbraio 2015

DIRITTI CIVILI: “IN MERITO ALLO SBARCO DI IMMIGRATI RIPRENDERE SUBITO MARE NOSTRUM”

 

 

 

 

CATANZARO. “Per evitare nuove stragi di poveri migranti, bisogna assolutamente riprendere subito l’operazione Mare Nostrum. Per un fatto di giustizia e di umanità”. Lo afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo la nuova tragedia dei 29 migranti morti, per il freddo, la notte scorsa nel Canale di Sicilia. “I 29 migranti morti per il freddo – prosegue – è una tragedia immane che si poteva e doveva evitare. Che si sarebbe sicuramente evitata se fosse stato ancora operativo Mare nostrum. Il salvataggio in mare dei migranti è un atto doveroso per qualunque paese civile. Chi è contro Mare Nostrum è per la negazione della solidarietà e della umanità. Non si può consentire un crimine contro l’umanità. Quella più povera e sofferente. Mare Nostrum, come Diritti Civili ha sempre ripetutamente chiesto, non doveva mai finire, perché è una opera di grandissima umanità, giustizia e solidarietà. La nostra storia, la civiltà, la solidarietà e umanità del popolo italiano devono continuare ad essere quotidianamente onorati con l’impegno a fianco e a favore dei poveri migranti del mondo, che cercano di sbarcare in Italia fuggendo dalla miseria, dalle guerre, dalle persecuzioni e dalle malattie e molto spesso purtroppo ci rimettono la vita. L’Italia deve, con il sostegno dell’Unione Europea (che non può continuare a ignorare questa drammatica emergenza umanitaria), riprendere Mare Nostrum per evitare che si ripetano altre tragedie di immigrati in mare”. “Rivolgo a questo proposito – conclude Corbelli – un appello al Presidente della Repubblica. Faccia sentire la sua autorevole voce su questo dramma dei poveri migranti”.

 

 

 

Dal sito della GAZZETTA DEL SUD

Presidente Mattarella 
la Calabria l'aspetta

 04/02/2015

 Un appello per recarsi in Calabria, la regione più povera e minacciata dalla ndrangheta e portare cosi un messaggio di speranza. E' quanto chiede il Movimento Diritti Civili al neo presidente della Repubblica, indiscusso garante di legalità e dei diritti.

 Presidente Mattarella
Calabria l'apetta

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, tramite telegramma, ha fatto pervenire  al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,  gli “auguri per la sua elezione, il plauso per l’attenzione subito manifestata, dal capo dello Stato, in particolare, per la legalità, la lotta alla mafia e per il sociale, per le fasce più poveri e deboli della popolazione” e lo ha invitato ufficialmente a “compiere un gesto importante e significativo a questo proposito : iniziare il suo mandato con una visita in Calabria, la regione più povera del paese, alle prese con tanti gravi e irrisolti problemi e devastata dalla mafia più potente: la ‘ndrangheta! “ Il Presidente Mattarella, con la sua storia, la sua semplicità e concretezza, ha subito dimostrato di  essere il Presidente di tutti gli italiani. La migliore scelta possibile per il Quirinale. Un Garante della legalità, della Costituzione, dei diritti, della solidarietà e, sono certo, anche dell’accoglienza, un difensore dei diritti dei tanti poveri immigrati che fuggendo dalla miseria, dalle guerre, dalle persecuzioni, arrivano in cerca di fortuna (un lavoro onesto) nel nostro Paese, trovando  purtroppo molto spesso la morte in tragici sbarchi, afferma Corbelli. Ho molto apprezzato che insieme ai temi della legalità, dell’impegno contro le mafie e la corruzione abbia subito concentrato la sua attenzione sui temi del disagio sociale e della solidarietà. Per questo sarebbe un gesto forte, particolarmente significativo se il Presidente Mattarella iniziasse il suo viaggio in Italia partendo proprio dalla Calabria, dalla regione più povera e minacciata dalla ‘ndrangheta.  La Calabria vive un momento particolarmente difficile e drammatico. La visita del presidente Mattarella  sarebbe un segnale importante non solo per la nostra regione, ma per l’intero Paese. Questo è quello che il Movimento Diritti Civili gli chiede, esprimendogli gli auguri per il suo settennato che sono certo saprà caratterizzare con risultati molto importanti per il Paese”  

 

 

Dal sito della Gazzetta del SUD

Nomina Giunta Regione Calabria
Cgil si con riserva

26/01/2015

 La CGIL plaude alle nomine in giunta e all'accorpamento delle deleghe. bene la Lanzetta, ma inserire anche Corbelli.

 

Nomina giunta
Cgil si con riserva

 

 

 

 

 

 

 

 

La CGIL sulla giunta Oliverio: "Anche se parzialmente, il suo completamento avverra' nei prossimi giorni dopo le modifiche statutarie previste, abbiamo la nomina di quattro assessori con deleghe importanti. Alle tradizionali conferme delle deleghe al bilancio, ai trasporti e alle infrastrutture, apprezziamo la novita' rappresentata dall'unificazione della delega del lavoro, formazione, politiche industriali e politiche sociali importante per affrontare le diverse facce della crisi. Formuliamo i migliori auguri di buon lavoro, e ci auguriamo anche di risultati positivi, ai nuovi assessori. Ci auguriamo - coctinua la Cgil - che nel completamento della Giunta possa e debba essere dato spazio autorevole e significativo alla presenza delle donne, a personalita' o tecnici di diverse aree culturali, di sensibilita' politiche espressione della societa' civile e culturale della Calabria, tenendo anche in considerazione il movimento dei "diritti civili" animato dal Prof. Corbelli. Cogliamo l'occasione - e' ancora scritto - per esprimere il nostro ringraziamento alla dott.ssa Maria Lanzetta alla quale nella sua esperienza di Governo nazionale non abbiamo risparmiato critiche e contestazioni (che per la verita' erano rivolte piu' alla politica del suo Presidente che alla sua persona). Dopo un difficile "noviziato" nell'incarico di Ministro negli ultimi mesi era riuscita a far pesare nell'azione di Governo (piu' di tanti altri) la durezza della crisi e gli impegni verso l'occupazione e le tante crisi del lavoro industriale cercando di dare consistenza e coerenza alle tante promesse fatte dal Presidente Renzi. Siamo sicuri - conclude la Cgil - che nel nuovo incarico mettera' a frutto l'esperienza di governo accumulata e si impegnera' nelle deleghe a lei affidate a contribuire a risolvere i delicati problemi della vicenda calabrese". 

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Corbelli ringrazia la Cigl: “E’ un riconoscimento prestigioso per i 20 anni

di battaglie di Diritti Civili”

 

Catanzaro

 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ringrazia la Cigl Calabria e dichiara in una nota: “Ringrazio la Cigl e considero quell’invito rivolto dalla segreteria regionale calabrese dello storico sindacato italiano al Presidente della Regione, Mario Oliverio, a considerare il Movimento Diritti Civili e la mia persona per un ruolo nella Giunta regionale, un prestigioso riconoscimento per i 20 anni di battaglie e di ininterrotto impegno civile, umanitario e di giustizia, a difesa dei diritti soprattutto delle persone più povere, deboli ed emarginate. Esprimo per questo tutta la mia soddisfazione e continuerò, con la solita passione e onestà, la mia azione quotidiana per cercare sempre di aiutare chi ha bisogno e per onorare ogni giorno la stima e la fiducia che la Cigl Calabria oggi ha voluto manifestarmi pubblicamente, nel giorno in cui il Presidente Oliverio ha varato la sua Giunta ed ha lasciato sorprendentemente fuori il Movimento Diritti Civili, che aveva chiesto al Governatore, per affrontare le emergenze dell’immigrazione e del disagio sociale, sempre più diffuso e crescente in Calabria, l’istituzione di un assessorato ai diritti umani e alla solidarietà e aveva dato la propria disponibilità a ricoprirlo gratuitamente rinunciando all’indennità e a tutti gli altri benefici”.

26 gennaio 2015

 

 

 

Dal sito della Gazzetta del SUD(notizia diffusa da Ansa, Agi, ripresa anche dal Giornale di Calabria, da Il Crotonese e altri media)

Diritti umani, istituire assessorato

23/12/2014

 

Il Leader di Diritti Civili chiede al neo governatore Mario Oliverio la istituzione di un assessorato ai diritti umani e alla solidarietà. Troppe le emergenze in Calabria.

 

Diritti umani
istituire assessorato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un assessorato ai diritti umani e alla solidarietà. Dovrà essere questo il primo impegno del Presidente della Regione , Mario Oliverio, per la formazione della nuova Giunta Regionale. E’ quanto gli chiede ufficialmente il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, alla vigilia di Natale e un mese dopo le elezioni regionali. “Di fronte alle tante emergenze che vive la nostra regione, dal disagio sociale sempre più crescente e diffuso, al dramma della immigrazione, che vede la nostra regione in prima fila, impegnata in una straordinaria gara di solidarietà, grazie soprattutto all’opera generosa di tante associazioni di volontariato, è  assolutamente indispensabile e urgente istituire un assessorato  ai diritti umani e alla solidarietà, afferma Corbelli. E’ quello che Diritti Civili chiede ufficialmente al Presidente della Regione, Oliverio, mentre si appresta a formare la nuova Giunta regionale. La Calabria dovrà essere la regione di riferimento nel Mediterraneo per i diritti umani e la solidarietà”.

 

 

Dal sito del Corriere della Calabria e del Giornale di Calabria(notizia Agi, Ansa, Adnkronos)-30 gennaio 2015

Corbelli a Lorenzin: «Subito la nomina del commissario alla Sanità»

La messa in evidenza delle criticità dei presidi

sanitari calabresi da parte del portavoce del

Movimento diritti civili: «Non si può perdere altro

tempo, pazienti e medici non possono più

aspettare»

Corbelli a Lorenzin: «Subito la nomina del commissario alla Sanità»

CATANZARO 30 gennaio 2015. Il portavoce del Movimento diritti civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l'istituzione del garante della Salute della Calabria, chiede al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di «procedere immediatamente con la nomina del commissario della Sanità calabrese accantonando, vista l'incompatibilità di legge, l'ipotesi di affidare questo incarico al presidente della Regione. La situazione della sanità calabrese – sostiene Corbelli – è drammatica. Siamo in alcuni casi, come a Catanzaro con la disperata vicenda del polo oncologico Campanella, a Cosenza e Vibo Valentia, con gli ospedali dell'Annunziata e dello Jazzolino, di fronte a una vera e propria emergenza sanitaria e sociale. C'è poi la grave vicenda della mancata autorizzazione, a una struttura privata, della Pet-tac per gli esami dei malati oncologici». 
«Per queste ragioni – prosegue Corbelli – è assolutamente inaccettabile perdere altro tempo per la nomina del commissario della sanità. Si è già perso purtroppo troppo tempo, mentre i problemi della sanità si aggravano, ospedali di frontiera rischiano di scomparire, il personale medico e paramedico è letteralmente abbandonato, senza un interlocutore istituzionale, e i cittadini-pazienti sono allo sbando, e si vedono negato anche il diritto al ricovero in ospedale, come è avvenuto nei giorni scorsi per la drammatica emergenza che si vive, soprattutto, nei Pronto soccorso. Di fronte a questa situazione drammatica – conclude – non si può più perdere altro tempo». 

 

 

 

Sanità:Fond.Campanella;Corbelli,salvare struttura è priorità
            
            (ANSA) - COSENZA, 9 GEN - Franco Corbelli, del Movimento
Diritti Civili, interviene sul caso della Fondazione Campanella
che definisce, in una nota, una "delle priorità sanitarie e
sociali calabresi da affrontare e risolvere".
   Corbelli rivolge a questo proposito un appello al Governatore
Mario Oliverio, al Presidente del Consiglio regionale, Antonio
Scalzo, a tutti i consiglieri regionali e partiti politici
invitandoli "a fare fronte comune per la soluzione di questo
grave e drammatico problema".
   "L'auspicio - prosegue Corbelli - è che venga convocata una
riunione straordinaria del Consiglio regionale dedicata al
problema della Fondazione Campanella". "Il leader di Diritti
Civili - è scritto ancora nella nota - ricorda anche l'impegno
assunto dal Ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, e la invita
'a rispettare le promesse fatte, in campagna elettorale'".      
   "Salvare la Fondazione Campanella - sostiene ancora Corbelli
- deve essere la prima  missione da compiere per il presidente
Oliverio, per il presidente del Consiglio regionale, Antonio
Scalzo, per tutti i consiglieri regionali e i diversi partiti,
anche quelli non presenti a Palazzo Campanella. Bisogna
assolutamente scongiurare la chiusura di questa importante e
storica struttura al servizio di centinaia di pazienti
oncologici di tutta la regione. La chiusura della Fondazione
Campanella sarebbe non solo la violazione dei diritti
all'assistenza per tanti malati oncologici, ma rappresenterebbe
una sconfitta per tutta la Calabria. Bene ha fatto il presidente
Oliverio a chiedere, e ottenere, un immediato incontro con il
ministro alla Salute, Lorenzin, la quale adesso ha il dovere
morale e istituzionale di mantenere fede all'impegno assunto in
campagna elettorale quando ha incontrato i dipendenti e i
pazienti della Fondazione Campanella".
   "Il Ministro, così come aveva promesso - conclude - deve
scongiurare la chiusura di questa importante struttura". (ANSA).

 

 

 

 

Notizia ANSA e articolo del sito del CORRIERE DELLA CALABRIA

Elezioni regionali in Calabria

La difesa di Corbelli: «Il Tar assegni a Wanda Ferro il posto in Consiglio»

Il leader del Movimento diritti civili ritiene gravissima l'esclusione della candidata governatrice. 

«Il Tribunale deve cancellare questa ingiustizia»

Domenica, 14 Dicembre 2014

 

CATANZARO

       

«Ho grandissima stima e totale fiducia nei giudici del Tar di Catanzaro e sono certo che renderanno giustizia a Wanda Ferro assegnandole il posto in consiglio regionale che le spetta di diritto, quale candidata presidente arrivata seconda». È quanto afferma, in una nota, il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. «Considero quella di e per Wanda – prosegue Corbelli – una battaglia di giustizia, legalità e di democrazia, che il Movimento diritti civili, coerentemente con la sua lunga, esemplare storia, non può non fare e non sostenere, afferma Corbelli. Così come nei mesi scorsi abbiamo combattuto e vinto un'altra battaglia di libertà e democrazia, per consentire lo svolgimento delle primarie del centrosinistra e la candidatura di Mario Oliverio, oggi, con la stessa coerenza e onestà sosteniamo la Ferro chiedendo che le venga riconosciuto il diritto (legittimo e costituzionalmente previsto) di essere eletta in consiglio regionale, quale candidata presidente arrivata seconda».

Per Corbelli «Ferro è legittimata a sedere in consiglio regionale dal voto di oltre 188mila calabresi. È stato sempre così, in passato (come dimostra la elezione, negli ultimi 15 anni, dei candidati presidenti arrivati secondi: Nuccio Fava, Sergio Abramo e Agazio Loiero) e avviene così oggi in tutte le altre regioni italiane. È perciò gravissimo e assolutamente ingiustificato e immotivato quanto è avvenuto con l'ingiusta esclusione della Ferro dal consiglio regionale. Per questo Diritti civili chiede che il Tar si pronunci subito d'urgenza, ripari all'errore, cancelli la ingiustizia della esclusione di Wanda Ferro».

 

 

 

Proclamazione Oliverio presidente, Corbelli: Riparta dall'accoglienza

Cosenza, ANSA, AGI. Martedì 09 Dicembre 2014

"La Calabria da cui dobbiamo ripartire, per una nuova stagione dei diritti e della solidarietà, è quella dell'accoglienza e della giustizia sociale, è quella che a Crotone oggi ha accolto 500 migranti, arrivati a bordo di una vecchia imbarcazione, salvati in mare e fatti sbarcare nella Città di Pitagora. Da questa Calabria, di cui dobbiamo tutti essere fieri e orgogliosi, deve ripartire il Presidente Oliverio". Lo afferma, in una nota, Franco Corbelli, leader di Diritti civili. "Per questa Calabria, dei diritti, dell'accoglienza, della giustizia sociale e della solidarietà - prosegue Corbelli - mi sono battuto, con la mia onesta, coerente e coraggiosa battaglia alle Primarie istituzionali, contro tutti e rinunciando a tutto, e ho consentito la candidatura di Oliverio alle primarie del centrosinistra, che nessuno voleva e che tutti hanno cercato sino all'ultimo istante di impedire, e la sua elezione alla Presidenza della Regione. Questa è la Calabria che sogno e per la quale combatto da una vita. Una regione che accoglie e aiuta i poveri e gli immigrati, la Calabria che è agli antipodi di chi invece, come sta emergendo dall'inchiesta della procura di Roma, Mafia capitale, utilizza gli immigrati solo per fare affari e per arricchirsi". "Aspetto adesso che è stato proclamato presidente della Regione - prosegue ancora Corbelli - di incontrare subito Oliverio. Insieme dobbiamo riprendere, alla Regione, quel cammino che abbiamo percorso negli ultimi 10 anni, dalla Provincia di Cosenza, scrivendo pagine importanti, significative e indelebili di giustizia, di solidarietà e umanità per tanta gente povera, debole e sofferente".

 

 

 

 

Immigrati: Corbelli, Calabria pronta a accogliere appello Papa

 

25 NOVEMBRE 2014,  AGI e ANSA

 

AGI e ANSA. "La Calabria è pronta ad accogliere l'appello di Papa Francesco a favore degli immigrati(fatto oggi dal Pontefice nel corso del suo intervento al Parlamento Europeo) e diventare regione centrale nel Mediterraneo per il salvataggio e l'accoglienza dei migranti. Sarà questo certamente un impegno comune del nuovo presidente della Regione, Mario Oliverio, e del Movimento Diritti Civili". E' quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo aver sentito oggi al telefono il Governatore Oliverio. "Oggi ho sentito al telefono il presidente Oliverio. Gli ho fatto gli auguri - aggiunge - per il grande, meritato successo elettorale. Sono particolarmente soddisfatto di aver, con la mia onesta, coerente e coraggiosa battaglia per le primarie istituzionali, di questa estate, consentito la sua candidatura (e grande successo) alle primarie del centrosinistra(il 5 ottobre) e alle elezioni regionali (di domenica scorsa). Credo di aver fatto la cosa più giusta nell'interesse esclusivo della Calabria e dei calabresi. La Calabria ha bisogno di una guida forte, autorevole, di grande esperienza e di assoluta onestà e moralità . E il presidente Oliverio, come ho sempre sostenuto in tutti questi anni, e' la persona più indicata e capace per ricoprire questo incarico di cosi' grande responsabilità, afferma Corbelli. La Calabria dovrà affrontare tante emergenze, ad iniziare dalla sanità, dal disagio sociale e dal lavoro. Insieme ad esse c'e' il dramma dell'immigrazione e dei poveri migranti che muoiono in mare mentre cercano di arrivare in Italia fuggendo dalle guerre, dalle persecuzioni, dalla miseria e dalle malattie. La Calabria, che da anni è impegnata, con grande generosità, ad aiutare gli immigrati, dovrà diventare regione centrale nel Mediterraneo per le politiche dell'immigrazione, dell'accoglienza, dell'integrazione e della solidarietà. L'appello del Santo Padre ai paesi Europei (fatto oggi nel suo intervento al Parlamento Europeo) ad evitare che il Mediterraneo diventi un cimitero dei migranti e a fare invece di piA¹ per aiutare i fratelli immigrati, troverà in Calabria una risposta immediata: con una azione congiunta del Presidente Oliverio e del Movimento Diritti Civili. Cosi' come abbiamo fatto, Diritti Civili e il Presidente Oliverio, per 10 anni alla Provincia di Cosenza, scrivendo insieme importanti e belle pagine di giustizia e solidarietà . Sarà adesso questa una delle prime importanti novita' della nuova Giunta Oliverio alla Regione e di Diritti Civili: la Calabria al centro del Mediterraneo, della solidarieta' , dell'accoglienza e dell'aiuto ai poveri". (AGI)

 

 GAZZETTA DEL SUD, 26 novembre 2014

 

 

 AGI - Sito GIORNALE DI CALABRIA   5 novembre 2014

DIRITTI CIVILI, CORBELLI: “DA 20 ANNI MI

BATTO PER UN ALTRO SUD”

 

 

 

   

CATANZARO. “Un altro Sud, un’altra Calabria, sono possibili. Sono quelli della solidarietà e dei diritti Civili. Per descrivere questo Sud, e quest’altra Calabria, il leader del Movimento Diritti Civili ha raccontato, oggi, dalle pagine del “Quotidiano” la storia della sua Associazione, nata in Calabria esattamente 20 anni fa, nel novembre del 1994, con le prime battaglie sul dramma delle carceri e le prime manifestazioni a Napoli davanti al vecchio Tribunale di Castelcapuano e alla casa circondariale di Poggioreale. “Non solo un Altro Sud è possibile – dice fra l’alro Corbelli – ma esiste già e da molti anni. E’ il Sud della solidarietà e dei diritti civili. Per raccontarlo e dimostrarlo l’altro Sud, o, nel nostro caso, l’altra Calabria, basta guardare a quanti sono quotidianamente impegnati nel sociale, nel volontariato, nell’accoglienza ai migranti, a quanti combattono per difendere i diritti civili e umani, di tutti, in particolare degli “ultimi”, a tutti coloro che difendono la legalità e la Giustizia – afferma Corbelli – Per raccontare questo Sud che onora questa terra, la sua storia, la sua cultura solidale e di giustizia, c’è un esempio, particolarmente significativo: la storia ventennale del Movimento Diritti Civili. E’ solo un esempio, ma serve a dimostrare cosa vuol dire, come è possibile un altro Sud, un’altra Calabria. 20 anni fa, esattamente nel novembre del 1994, nasceva in Calabria il Movimento Diritti Civili. C’è in questa, umile ma esemplare, storia – dice ancora – l’altro Sud, l’altra Calabria, quella che combatte e non si arrende. Un altro Sud dunque è non solo possibile ma esiste ed opera da moltissimi anni. E’ il Sud di Diritti Civili che, sin dal lontano 1994, combatte le sue battaglie civili, solidali e di giustizia”.

 

 

 IL GARANTISTA, 15 novembre 2014

 

 

 

 

Dal sito della Gazzetta del Sud

IMMIGRAZIONE

Stop crociate contro immigrati

21/10/2014

Mare Nostrum deve continuare. La Calabria non è quella delle manifestazioni anti-immigrazione di Reggio. No a demagogia Lega e Grillo. E' l'appello del Movimento Diritti Civili.

Stop crociate
contro immigrati

 

 

 

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che aveva ufficialmente chiesto il 17 luglio scorso l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace, alla Calabria, alla Sicilia e all’operazione Mare Nostrum per l’accoglienza ai poveri migranti del mondo, interviene dopo il nuovo maxi sbarco di immigrati di oggi a Vibo per chiedere al Governo italiano di “continuare Mare Nostrum, l’opera di salvataggio in mare dei migranti, una delle più belle, importanti e significative opere umanitarie degli ultimi decenni, motivo di orgoglio di un intero Paese, che non possono certo il senatore Gasparri, i Leghisti, Grillo e gli altri anti-immigrati guastare o sporcare”. “E’ il momento di dire basta e di indignarsi di fronte alle crociate contro i poveri immigrati! E’ il momento di reagire dinanzi a prese di posizione che sono la negazione della solidarietà e della umanità. Oggi è toccato al senatore Gasparri scagliarsi contro l’operazione Mare Nostrum. Ha detto che non è mai finita! Per fortuna, dico io. Non solo: aggiungo che Mare Nostrum non deve mai finire! Sabato addirittura si è arrivati a manifestare a Reggio Calabria e a Milano contro gli immigrati e contro l’operazione Mare Nostrum. Quella che è scesa in piazza a Reggio non è certo la Calabria dell’accoglienza e della solidarietà. E’ un’altra Calabria che è esattamente agli antipodi della cultura della solidarietà. Con la mia lunga, ventennale, esemplare storia, fatta di mille battaglie e iniziative di solidarietà sempre al servizio degli ultimi(e di tanti poveri immigrati), mi sento personalmente distante anni luce da questi manifestanti. Difendo(da sempre) i poveri migranti (che sbarcano in Italia fuggendo dalla miseria, dalle guerre, dalle persecuzioni e dalle malattie e molto spesso purtroppo trovano la morte nei tragici sbarchi) e considero l’operazione Mare Nostrum una pagina di grandissima umanità, giustizia e solidarietà. L’Italia è un paese libero e democratico e tutti hanno diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero e di manifestare pacificamente e democraticamente. Per questo rispetto naturalmente anche la protesta contro gli immigrati e contro Mare Nostrum ma la condanno severamente. Mare Nostrum è uno dei pochi motivi di orgoglio nazionale, è una operazione umanitaria che ha permesso di salvare in un anno oltre 100 mila vite umane e che per questo va solo elogiata e va continuata.

 

 

 

ANSA e sito CORRIERE DELLA CALABRIA 

 

Emergenza amianto, Corbelli: «Intervenga la magistratura»

 

Il leader di Diritti civili: «Le denunce devono trovare risposte immediate»

 

COSENZA «Sul problema dell'eternit, di fronte ai silenzi e ai mancati interventi delle istituzioni preposte, chiedo che sia la magistratura competente a intervenire per eliminare situazioni di rischio e illegalità». Lo afferma in una nota il leader del movimento Diritti civili, Franco Corbelli. «Bisogna finalmente e responsabilmente – aggiunge – considerare questo problema dell'eternit un'assoluta priorità, una vera e propria emergenza sociale e sanitaria, occorre guardare all'amianto come a una seria minaccia alla salute dei cittadini, una strage che ha già provocato tante vittime e che continua purtroppo a minacciare la salute e la vita di moltissime altre persone e che per questo deve essere assolutamente, finalmente e definitivamente eliminata e scongiurata, continua Corbelli. Sono anni che Diritti civili denuncia il rischio amianto. Lo abbiamo fatto per diverse situazioni particolarmente a rischio come l'ex cartiera di Mongrassano, situata di fronte un istituto scolastico; l'ex fornace di Santa Caterina Albanese, un'ex azienda agricola di Torano Castello. Ma non vanno certo dimenticati i casi, altrettanto gravi e drammatici di Cosenza, di Praia a Mare e di altre realtà della regione. Ci sono state in questi anni tante denunce da parte di altre associazioni di categoria, di amministratori, cittadini. Ultimi in ordine di tempo l'intervento e la denuncia, opportuni e importante, del dirigente scolastico dell'istituto scolastico (situato proprio di fronte la ex cartiera) di Mongrassano Scalo, Vincenzo Garofalo, e del consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione». Queste denunce e questi appelli – conclude Corbelli – non possono più rimanere inascoltati ed essere lasciati cadere nel vuoto. Devono trovare delle immediate risposte da parte delle autorità preposte».

 

 

 

Dal sito della Gazzetta del Sud

Seggio a Roma per fra Nicola 
Alfano risponda 

20/10/2014

 

Il leader del Movimento Diritti Civili torna a sollecitare una rsposta dal Ministro Alfano sull'allestimento di un seggio a Roma in occasione della canonizzazione di fra Nicola concomitante con le regionali.

 

Seggio a Roma
per fra Nicola
Alfano risponda

 

 

 

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, chiede che “venga finalmente data una risposta ufficiale dal Ministro degli Interni, Angelino Alfano, e dalla competente Corte di Appello di Catanzaro alla richiesta, formulata un mese fa, dallo stesso Corbelli e, sostenuta, dal Presidente della Conferenza Episcopale Calabrese, l’Arcivescovo, Salvatore Nunnari, per l’istituzione, nei pressi del Vaticano, di un seggio elettorale speciale, per consentire il voto(per le Elezioni regionali) alle migliaia di fedeli calabresi, che domenica 23 novembre saranno a Roma, in Piazza San Pietro, per la Canonizzazione di Fra Nicola da Longobardi”. Nel mese scorso, a questo proposito, si era registrato anche l’intervento della Presidente f.f. della Regione, Antonella Stasi, che aveva detto “di condividere totalmente la proposta di Corbelli e di Monsignor Nunnari” e aveva anche lei fatto formale richiesta alla Corte di Appello (non essendo, per l’autorizzazione del seggio, giuridicamente competente la Regione Calabria). Corbelli aspetta adesso e “auspica che arrivi finalmente la risposta finale del Ministro Alfano e della Corte di Appello di Catanzaro”. Il leader di Diritti Civili afferma che “si può e si deve fare il seggio elettorale speciale, come sia assolutamente possibile, semplice e anche a costo zero (o comunque irrilevanti) l’allestimento di un seggio elettorale nei pressi del Vaticano. Compito questo che verrebbe demandato al comune di Roma, che utilizzerebbe uno dei tradizionali seggi elettorali(utilizzati per le consultazioni elettorali), situato nelle immediate vicinanze del Vaticano. Ricordiamo che in segno di protesta i cittadini di Longobardi hanno restituito le tessere elettorali.

 

 

Dal sito della Gazzetta del Sud

PROVINCIALI

Nuovo sistema 'farsa, obbrobrio'

14/10/2014

Il leader di Diritti Civili avvia la raccolta di firme per un referendum abrogativo del nuovo sistema elettorale delle province. E' un obbrobrio, una farsa. Utile solo a partitocrazia.

Nuovo sistema
'farsa, obbrobrio'

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, critica duramente la elezione dei presidenti e dei consiglieri delle Province con il nuovo  sistema elettorale, che definisce “un obbrobrio, una farsa, un fatto non degno di un Paese civile e democratico” e preannuncia “una iniziativa di raccolta firme per promuovere un referendum per il ritorno al vecchio sistema elettorale con il diritto di voto dei cittadini elettori-ci, per la elezione dei Presidenti e dei consigli provinciali”. “Le elezioni provinciali, “grazie”(!) alla nuova legge elettorale, sono una autentica farsa, senza alcun valore democratico, che serve solo alla Casta e alla Partitocrazia per accaparrasi e spartirsi (in molti casi con accordi di potere e inciuci vergognosi; basta a questo proposito vedere quello che è successo in Calabria e in altre regioni italiane!)  una Istituzione, la Provincia, vista come centro di potere, scippando il diritto di voto ai cittadini elettori-ci, afferma Corbelli. Ho evitato di intervenire prima del voto-farsa di domenica, per evitare possibili strumentalizzazioni , ma oggi, anche come ex consigliere provinciale che ha affrontato due(le ultime due) competizioni elettorali provinciali cosentine, dico che questo nuovo sistema elettorale è uno scandalo, non ha assolutamente nessuna legittimazione democratica e popolare. La verità è che la Casta ha svenduto le Province pensando di salvare in questo modo la faccia e il loro potere, per mantenere intatti tutti i loro privilegi, quelli dei parlamentari e dei consiglieri regionali. Hanno tolto il diritto al voto ai cittadini e cancellato la misera indennità ad un consigliere provinciale(meno di 1200 euro al mese!) per coprire i veri grandi scandali, le ruberie , le porcherie immonde di questo paese(basta vedere le spese vergognose dei consiglieri regionali, le loro scandalose indennità e tutti i benefici, per non parlare degli stipendi d’oro e dei benefit di deputati e senatori)”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Diritti Civili", referendum contro legge Delrio

 

(AGI) - Catanzaro, 14 ott. - Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, critica duramente l' elezione

dei presidenti e dei consiglieri delle Province con il nuovo sistema elettorale, che definisce "un obbrobrio, una

farsa, un fatto non degno di un Paese civile e democratico". Corbelli annuncia "una iniziativa di raccolta firme

per promuovere un referendum per il ritorno al vecchio sistema elettorale con il diritto di voto dei cittadini

elettori, per l' elezione dei Presidenti e dei consigli provinciali".

   "Le elezioni provinciali, "grazie" - dice - alla nuova legge elettorale, sono una autentica farsa, senza alcun

 valore democratico, che serve solo alla Casta e alla Partitocrazia per accaparrasi e spartirsi (in molti casi

con accordi di potere e inciuci vergognosi; basta a questo proposito vedere quello che e' successo in

Calabria e in altre regioni italiane!) una Istituzione, la Provincia, vista come centro di potere, scippando il

diritto di voto ai cittadini elettori-ci". Per Corbelli "l'elezione dei Presidenti delle Province e dei consiglieri e'

nient'altro che una sceneggiata indegna di un paese autenticamente democratico. I Presidenti eletti sono in

realta' dei nominati dei partiti, la loro elezione - aggiunge - e' solo una mera ratifica da parte dei consiglieri

comunali e dei sindaci del loro stesso partito e schieramento. La sovranita' popolare, il diritto al voto dei

cittadini, in questo modo, e' stato di fatto cancellato e letteralmente calpestato. Per far posto alle

lottizzazioni e oligarchie dei partiti. Questo e' l'effetto nefasto e devastante prodotto dal disegno Delrio, sul

riordino delle Province, un Ente importante che mantiene intatte tutte le sue funzioni".(AGI) Adv

 

 

Dal Sito della Gazzetta del Sud

PRIMARIE CENTROSINISTRA

Primarie merito anche di Diritti Civili

06/10/2014

Se le primarie si sono svolte è grazie alla posizione del Movimento Diritti Civili. A rivendicare il merito il leader Franco Corbelli che spiega il perchè.

 

Primarie merito
anche Diritti Civili

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, il giorno dopo le Primarie del centrosinistra ha diffuso questa dichiarazione e ha preannunciato per i prossimi giorni anche una conferenza stampa: “Se la Calabria(in questo caso il popolo del centrosinistra) ha potuto ieri democraticamente scegliere il candidato alla Presidenza della Regione lo si deve solo alla coraggiosa, onesta e coerente battaglia che il Movimento Diritti Civili ha fatto nei mesi scorsi, presentando una sua Lista alle Primarie istituzionali, che ha poi ritirato (sottoscrivendo verbalmente con la Presidente f.f. della Regione, Antonella Stasi, un “Patto d’onore per la Calabria”), con grande senso di responsabilità, per non far spendere alla Regione due milioni di euro(questo il costo previsto per le Primarie; elezioni queste, ricordo, previste da una legge che aveva votato, e rivotato, il Consiglio regionale!) e solo dopo aver avuto la certezza(con l’emanazione, da parte della Presidente Stasi, dell’apposito decreto) della data delle elezioni e dello svolgimento delle Primarie del centrosinistra. La presentazione della Lista Diritti Civili ha cambiato il corso degli eventi e ha determinato il futuro e il destino della nostra regione. Siamo consapevoli di questo e ne siamo orgogliosi! Ci siamo battuti (e siamo riusciti a vincere anche questa importante battaglia) perché si celebrassero anche in Calabria le primarie e fossero i calabresi a scegliere il loro candidato Presidente e non invece i segretari nazionali dei partiti a nominare e imporre da Roma qualche loro adepto!  Avrei comunque voluto, conclude Corbelli, che le Primarie fossero istituzionali e che vi avessero partecipato insieme a Diritti Civili le due coalizioni, del centrosinistra e del centrodestra. Per questo ci eravamo candidati, con la Lista Diritti Civili, quale espressione, con la nostra ultraventennale ed esemplare storia, della società civile del nostro Paese”.

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

“Patto d’onore per la Calabria” tra la Presidente Stasi e

Corbelli per elezioni a novembre e aiuto ai poveri.

Contestuale sarà indizione elezioni regionali e ritiro

Lista Diritti Civili(e così è stato!)

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha reso noto il “patto d’onore per la Calabria” che ha sottoscritto oggi verbalmente con la Presidente f.f. della Regione, Antonella Stasi. “D’accordo con la Presidente Stasi abbiamo convenuto di annunciare contestualmente lei la data delle elezioni(9 o 16 novembre, come la stessa presidente mi ha assicurato) e io il ritiro della Lista Diritti Civili. Questo avverrà tra domani e mercoledì: la Stasi annuncerà ufficialmente la data delle Elezioni regionali e trasmetterà la relativa nota alle autorità preposte (il Prefetto di Catanzaro, il Presidente della Corte di Appello), contestualmente io annuncerò il ritiro della Lista Diritti Civili dalle Primarie Istituzionali. Lunedì (o al massimo martedì) lei emetterà il decreto per l’indizione delle Elezioni e io contestualmente depositerò ufficialmente, all’Ufficio preposto, la richiesta del ritiro della Lista Diritti Civili. E’ questo il “patto d’onore per la Calabria” che abbiamo stilato oggi. L’ho fatto nell’interesse esclusivo della Calabria. Eviterò in questo modo che la Regione spenda due milioni di euro (i costi previsti per le primarie mi sono stati oggi documentati dai responsabili dell’Ufficio preposto presenti all’incontro). Una parte di questa somma sarà anzi devoluta per aiutare persone povere e bisognose. La mia umile ma ultraventennale ed esemplare storia di impegno civile, di giustizia e umanitario è stata sempre all’insegna dell’altruismo e della generosità. Non potevo oggi contraddicendo la mia storia e l’impegno di una vita, far spendere una somma così ingente, sia pure legittimamente per una legge non voluta da me ma approvata dal Consiglio regionale. Ringrazio la presidente Stasi che mi ha ribadito che non aveva alcun dubbio che non avrei fatto sprecare nemmeno un euro alla Regione. E’ vero. Sono orgoglioso di averlo fatto. Oggi è un giorno molto bello e importante per la Calabria e per la democrazia. E’ stata scritta una pagina importante per il futuro della nostra regione. Io sono pronto a rinunciare alle Primarie istituzionali, facendo risparmiare due milioni di euro alla Regione e consentendo al popolo del centrosinistra di poter scegliere attraverso le primarie di coalizione il proprio candidato Governatore. Mi auguro che possa farlo anche il centrodestra. Una volta conclusa questa vicenda ritornerò sulla strada in mezzo a quell’umanità che soffre, per cercare di continuare ad aiutare chi ha bisogno. Non ci sarà alle imminenti Elezioni regionali nessuna mia candidatura in nessun partito e coalizione. Diritti Civili è un piccolo, grande patrimonio che appartiene a tutta la Calabria e al nostro Paese”.

8 settembre 2014

 

L'INIZIATIVA DI DIRITTI CIVILI E DELLA CHIESA.

SEGGIO ELETTORALE SPECIALE IN VATICANO PER

I FEDELI CALABRESI, DOMENICA 23 NOVEMBRE,

GIORNO DELLA CANONIZZAZIONE DI FRA NICOLA

 

 

Comunicato stampa Presidenza Regione Calabria

Stasi: “Condivisibile l’appello di Corbelli e

Mons. Nunnari per l’istituzione di un seggio

elettorale a Roma. Purtroppo non è

giuridicamente realizzabile dalla Regione.

Avanzeremo richiesta formale alla Corte d’Appello”

 

Data pubblicazione: 26-09-2014

 


“Ho pienamente condiviso l’appello del Presidente di Diritti Civili Franco Corbelli e di Mons. Salvatore Nunnari, Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, i quali chiedevano la possibilità di istituire un seggio elettorale a Roma per far votare, domenica 23 novembre, i fedeli calabresi che saranno nella capitale in occasione della Canonizzazione di Fra Nicola da Longobardi. Purtroppo, sottolinea la Presidente f.f. Antonella Stasi, dopo un’attenta verifica della normativa vigente, gli uffici regionali mi hanno riferito che l’ipotesi dell’istituzione di un seggio speciale non è giuridicamente realizzabile anche perché è demandata non tanto alla Regione Calabria, responsabile del procedimento elettorale, quanto, evidenziano i nostri dirigenti, alla Corte d’Appello nella sua veste di Ufficio Centrale elettorale, che deve nominare il presidente del seggio speciale, così istituendolo, entro le 16 del sabato immediatamente precedente il giorno dell’elezione. Sarà nostra cura avanzare apposita formale richiesta”. m.c. 

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Corbelli interviene dopo la nota della Presidente

Stasi(che ringrazia) e “auspica adesso una

risposta positiva del Ministro Alfano e della Corte

di Appello di Catanzaro. Il seggio elettorale speciale

nei pressi del Vaticano si può e si deve fare, per far

votare domenica 23 novembre le migliaia di fedeli

calabresi che saranno a Roma per la Canonizzazione

di Fra Nicola da Longobardi”.

  

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene dopo la nota della Presidente f.f. della Regione, Antonella Stasi(che ringrazia, per aver risposto al suo appello) e auspica adesso una risposta positiva del Ministro degli Interni, Angelino Alfano, e della competente Corte di Appello di Catanzaro alla richiesta, avanzata, nei giorni scorsi, dallo stesso Corbelli e dal Presidente della Conferenza Episcopale Calabrese, l’Arcivescovo, Salvatore Nunnari, per l’istituzione, nei pressi del Vaticano, di un seggio elettorale speciale, per consentire il voto(per le Elezioni regionali) alle migliaia di fedeli calabresi, che domenica 23 novembre saranno a Roma, in Piazza San Pietro, per la Canonizzazione di Fra Nicola da Longobardi”. Dopo l’intervento della Presidente Stasi, Corbelli aspetta adesso e auspica una “risposta finale positiva del Ministro Alfano e della Corte di Appello di Catanzaro”. Il leader di Diritti Civili spiega come “si può e si deve fare il seggio elettorale speciale, come sia assolutamente possibile, semplice e anche a costo zero (o comunque irrilevanti) l’allestimento di un seggio elettorale nei pressi del Vaticano. Compito questo che verrebbe demandato al comune di Roma, che utilizzerebbe uno dei tradizionali seggi elettorali(utilizzati per le consultazioni elettorali), situato nelle immediate vicinanze del Vaticano. Un seggio che non creerà assolutamente alcun disturbo alla manifestazione religiosa, né tantomeno andrà ad occupare spazi sacri del Vaticano. Non ci sono ostacoli burocratici o legislativi per l’istituzione di questo seggio. Occorre semplicemente l’autorizzazione del Ministero degli Interni e della Corte di Appello di Catanzaro di concerto con la presidenza della Regione Calabria. Si tratta di allestire un seggio speciale al di fuori della Calabria, con le stesse modalità previste per ogni competizione elettorale, in questo caso eccezionalmente riservato esclusivamente per elettori-ci calabresi presenti a Roma per la canonizzazione di Fra Nicola. La concomitanza dell’importante storico evento religioso, previsto nella Capitale per lo stesso giorno delle Elezioni regionali calabresi, giustifica l’iniziativa straordinaria del seggio elettorale speciale nei pressi del Vaticano, per consentire alle migliaia di fedeli e pellegrini calabresi presenti a Roma, domenica 23 novembre, per la canonizzazione di Fra Nicola da Longobardi, di poter esercitare il loro diritto al voto. Fedeli ed elettori-ci calabresi che faranno anzitempo ai loro rispettivi comuni di residenza regolare richiesta di poter votare per le Elezioni regionali, domenica 23 novembre, nel seggio speciale allestito (dal comune di Roma, di concerto con il Ministero degli Interni, la Corte di Appello di Catanzaro e la Regione Calabria) nei pressi del Vaticano. Non potendo più oramai spostare la data delle elezioni regionali, è questa, ripeto, la soluzione più giusta per non penalizzare le migliaia di fedeli calabresi che si recheranno a Roma e per rispettare la Chiesa e lo storico evento della canonizzazione di Fra Nicola. Corbelli lunedì scorso, nel corso di una telefonata, aveva incassato il sostegno alla sua proposta del Presidente della Conferenza Episcopale Calabrese, l’arcivescovo Salvatore Nunnari. Monsignor Nunnari, da Roma, dove è impegnato nelle riunioni dei Vescovi, aveva detto di condividere la proposta di Diritti Civili e aveva invitato Corbelli ad andare avanti.  L’Arcivescovo Nunnari, come è noto, aveva a nome della Chiesa chiesto lo spostamento della data del voto regionale, per consentire così ai fedeli che si recheranno a Roma il 23 novembre, per la canonizzazione di Fra Nicola, di poter esercitare il loro diritto al voto. Nunnari aveva chiesto alla presidente f.f. della Regione Calabria, Antonella Stasi, e al Ministro degli Interni, Angelino Alfano, di spostare il voto di una settimana. Il suo appello non era stato accolto. Da qui la iniziativa di Diritti Civili per l’istituzione di un seggio elettorale speciale domenica 23 novembre nelle immediate vicinanze del Vaticano. Nei giorni scorsi la proposta di Corbelli del seggio speciale in Vaticano è stata discussa anche dalla Conferenza Episcopale Italiana. “Sono sicuro che grazie anche alla volontà e al sostegno di Monsignor Nunnari e della Chiesa, che stanno dimostrando in questa vicenda, come al solito, grande senso di responsabilità e assoluta disponibilità, il seggio speciale in Vaticano si farà e sarà anche un evento che farà parlare e farà conoscere in tutta Italia e nel mondo il nuovo Santo calabrese”, conclude Corbelli.   

 

26 settembre 2014

 

  

Dal Sito della Gazzetta del Sud

REGIONALI

Mons. Nunnari 
si a seggio Roma 

23/09/2014

Il presidente della Conferenza Episcopale Calabra condivide la proposta del Movimento Diritti Civili di istituire una seggio vicino al vaticano per consentire ai fedeli che parteciperanno alla canonizzazione di fra Nicola di votare per le regionali.

Mons. Nunnari
si a seggio Roma

 

 

 

Il Presidente della Conferenza Episcopale Calabrese e arcivescovo di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari, condivide e sostiene proposta Diritti Civili per l’allestimento di seggio elettorale speciale in Piazza San Pietro per far votare domenica 23 novembre le migliaia di fedeli calabresi che saranno a Roma per la Canonizzazione di Fra Nicola da Longobardi. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha sentito al telefono il presule, dopo avergli indirizzato nei giorni scorsi una lettera aperta per chiedergli di sostenere la richiesta, formulata da Diritti Civili e rivolta al Ministro degli Interni, Angelino Alfano, e al Presidente f.f., della Regione Calabria, Antonella Stasi, per l’istituzione, nei pressi del Vaticano, di un seggio elettorale speciale, per consentire il voto(per le Elezioni regionali) ai fedeli calabresi, che domenica 23 novembre parteciperanno alla cerimonia di canonizzazione di Fra Nicola da Longobardi. Monsignor Nunnari, da Roma, dove è impegnato nelle riunioni dei Vescovi, ha detto di condividere la proposta di Diritti Civili e ha invitato Corbelli ad andare avanti.  

 

  

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

La richiesta ufficiale di Diritti Civili a Ministero Interni

e Regione: “Un seggio elettorale speciale in Piazza

San Pietro per far votare domenica 23 novembre le

migliaia di fedeli calabresi che saranno a Roma per la

Canonizzazione di Fra Nicola da Longobardi”.  

 

Un seggio elettorale speciale, per consentire il voto(per le Elezioni regionali) alle migliaia di fedeli calabresi (che domenica 23 novembre saranno a Roma, in Piazza San Pietro, per la Canonizzazione di Fra Nicola da Longobardi) allestito (dal comune di Roma, di concerto con la Regione Calabria e il Ministero degli Interni) nelle immediate vicinanze del Vaticano. E’ quanto chiede ufficialmente al Ministro degli Interni e al Presidente f.f., della Regione Calabria, Antonella Stasi, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. “E’ grave e assolutamente ingiustificato negare di fatto alle migliaia e migliaia di fedeli calabresi, che il 23 novembre saranno presenti a Roma per la Canonizzazione di Fra Nicola da Longobardi, il diritto al voto. Perché di questo si tratta. I fedeli calabresi si vedrebbero difatti negato il loro diritto al voto, per la consultazione regionale, in programma in Calabria per lo stesso giorno dell’importante, storico evento religioso per la Chiesa calabrese. Le istituzioni hanno il dovere di rispettare una giornata destinata a restare nella storia della Chiesa e del popolo calabrese. Per questo essendo stata fissata e confermata, lunedì, dalla Presidente f.f. della Regione, Stasi, la data del 23 novembre per le Elezioni regionali, Diritti Civili propone un seggio elettorale speciale per consentire alle migliaia di fedeli di essere presenti a Roma allo storico evento religioso e di poter anche esercitare il loro diritto al voto. Chiediamo al ministero dell’Interno un provvedimento straordinario con il quale, di concerto con la Regione Calabria, si autorizza l’allestimento(da parte del comune di Roma) di un seggio speciale, nelle immediate vicinanze di Piazza San Pietro, per domenica 23 novembre, per consentire alle migliaia e migliaia di calabresi, muniti di certificato elettorale, di poter votare regolarmente. E’ questa la soluzione più giusta per non penalizzare le migliaia di fedeli calabresi, per rispettare la Chiesa e l’importante, storico evento religioso e per andare così incontro alle richieste di alcuni sindaci, dei Frati Minimi del Santuario di San Francesco di Paola e del Presidente della Conferenza Episcopale Calabrese, l’Arcivescovo Salvatore Nunnari, che hanno chiesto lo spostamento della data del voto. Se c’è la volontà politica questa operazione è semplice e non comporta alcun costo, o comunque assolutamente irrilevante. Basta allestire, da parte del comune di Roma, un seggio nelle immediate vicinanze di Piazza San Pietro. Si nominano presidenti di seggio, segretari e scrutatori previsti dalla legge. I fedeli, cittadini elettori-ci calabresi, che si recheranno domenica 23 a Roma, chiederanno entro una data prestabilita (che può essere una settimana prima della data del voto) al loro comune di residenza l’autorizzazione(basta un semplice visto allegato al certificato elettorale) per poter votare domenica 23 novembre a Roma, nel seggio speciale di Piazza San Pietro. Muniti di questa documentazione, rilasciata dal comune di residenza, si presenteranno quindi domenica 23 novembre nel seggio di Piazza San Pietro e potranno così esercitare regolarmente il loro diritto al voto. I comuni comunicheranno anzitempo alla Regione l’elenco dei cittadini elettori che hanno fatto richiesta di votare a Roma. La Regione raggrupperà per le tre circoscrizioni calabresi le richieste pervenute e li invierà al seggio elettorale speciale di Roma. Sarà la Regione quindi che provvederà a inoltrare gli elenchi degli elettori-ci aventi diritto che hanno fatto richiesta di votare nel seggio speciale di Roma. Potranno votare solo coloro che ne hanno fatto richiesta, ai loro rispettivi comuni calabresi, nei termini previsti. Questa è la proposta di Diritti Civili che avrei certamente fatto se fossi stato, come candidato presidente, impegnato nelle Primarie istituzionali. Per il doveroso rispetto che si deve alla Chiesa, ai fedeli e a Fra Nicola da Longobardi, nel giorno che sarà proclamato Santo”.

17 settembre 2014

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

20 dializzati del Mariano Santo eviteranno

il turno di notte e faranno la dialisi

di pomeriggio a Rogliano. Altri 7(quelli più

anziani e molto malati) resteranno a Cosenza.

Grande soddisfazione. 

 

Cosenza

“E’ stata scritta una pagina di buona sanità e di giustizia. 20 dializzati in cura all’ospedale Mariano Santo di Cosenza faranno provvisoriamente la dialisi all’Ospedale di Rogliano, di pomeriggio, evitando in questo modo il massacrante e disumano turno di notte all’Annunziata, che avrebbero dovuto già incominciare ieri sera. I pazienti dializzati inizieranno da lunedì a fare la dialisi al Santa Barbara di Rogliano. Altri sette, quelli più anziani e malati, si è riusciti a farli restare a Cosenza”. Ne dà notizia il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che si è come al solito battuto e impegnato per arrivare a questa soluzione da lui personalmente ieri suggerita in un appello reso noto tramite le Agenzie di stampa. Corbelli esprime grande soddisfazione, ringrazia “il primario del reparto di dialisi dell’ospedale di Rogliano, dott. Romano Musacchio, che ha sentito, ieri e oggi, al telefono, il direttore dott. Renzo Bonofiglio e quanti si sono impegnati per arrivare a questa soluzione che è, al momento, e di fronte ad una situazione di vera emergenza, la più dignitosa”. “Esprimo tutta la mia soddisfazione per la soluzione adottata dai responsabili della Azienda Ospedaliera e dell’Asp. Ancora una volta si dimostra che la sanità può funzionare se, come in questo caso, si tiene conto dei diritti dei pazienti e delle priorità da affrontare con mero spirito di servizio e grande umanità. E’ la seconda volta che riusciamo ad evitare il turno di notte a questi dializzati. Nel luglio scorso, ricorda sempre Corbelli, eravamo infatti riusciti a far sospendere e rinviare lo spostamento di questi 30 dializzati dal Mariano Santo all’Annunziata, scongiurando in questo modo il turno di notte a queste persone in dialisi. Ieri non appena ho appreso della disperata protesta dei dializzati che giustamente si rifiutavano di fare il turno di notte all’Annunziata e minacciavano piuttosto di lasciarsi morire, mi sono subito messo al telefono e ho contattato il dott. Musacchio. Ho chiesto che i pazienti venissero trasferiti di pomeriggio a Rogliano. Ieri sera mi ha richiamato il dott. Musacchio per dirmi che era stato convocato per oggi a mezzogiorno in Prefettura dal direttore dell’Asp, Gianfranco Scarpelli. Questo pomeriggio il dott. Musacchio mi ha di nuovo chiamato per informarmi che da lunedì 20 pazienti faranno la dialisi a Rogliano e altri sette, quelli più anziani e malati, continueranno la terapia a Cosenza, all’Annunziata, di giorno. Non posso che ringraziare pubblicamente il dott. Musacchio, il dott. Bonofiglio, il direttore Scarpelli e quanti hanno dato il loro contributo per arrivare a questa dignitosa soluzione che permette a tanti dializzati(molti dei quali arrivano anche dai lontani comuni della provincia) di fare la dialisi di giorno, evitando in questo modo altri disagi e ulteriori sofferenze a loro a e ai loro familiari. E’ una vittoria doppia, perché permette inoltre ai dializzati più anziani e molto malati di continuare la dialisi a Cosenza, all’Annunziata. E’ questo la soluzione più giusta, dignitosa in attesa che vengano finalmente ultimati i lavori al Mariano Santo per consentire così a questi dializzati di ritornare nel loro ospedale”.

16 ottobre 2014

 

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

L’appello: “Scongiurare assolutamente turno notte all’Annunziata ai

30 dializzati dell’ospedale Mariano Santo, previsto da mercoledì sera.

Diritti Civili chiede che vengano, provvisoriamente, mandati a Rogliano,

di pomeriggio. E’ la soluzione (praticabile e già prospettata alla Azienda

ospedaliera cosentina) più dignitosa, in attesa di una loro definitiva

sistemazione negli ospedali della città”.

 

Cosenza

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli , promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della salute, approvata all’unanimità, dal Consiglio regionale della Calabria, il 30 giugno 2008, interviene sul drammatico problema dei 30 dializzati dell’ospedale "Mariano Santo” di Cosenza, che da questa sera(mercoledì) saranno trasferiti, a tempo indeterminato, al nosocomio regionale dell’Annunziata, dove saranno costretti a fare la dialisi nel turno di notte(dalle 20 a mezzanotte), e che per protesta hanno occupato ieri sera il reparto del Mariano Santo, minacciato di sospendere le cure e di lasciarsi morire! Corbelli parla di un fatto “gravissimo e scandaloso” e ricorda che “Diritti Civili aveva denunciato questo grave problema già lo scorso anno, nel novembre 2013, ma purtroppo senza che si sia sino ad oggi risolta la vicenda ed evitato i disagi e le sofferenze ai dializzati, alcuni dei quali sono molto anziani e tanti quelli che raggiungono Cosenza e il Mariano Santo anche da fuori provincia”. “Nel luglio scorso, ricorda sempre Corbelli, eravamo riusciti a far sospendere e rinviare lo spostamento di questi 30 dializzati dal Mariano Santo all’Annunziata, scongiurando in questo modo il turno di notte ai dializzati”. Il leader di Diritti Civili chiede oggi di nuovo di scongiurare assolutamente il turno di notte, all’Annunziata, ai 30 dializzati e indica come soluzione alternativa, in attesa che venga ripristinato il servizio di dialisi al Mariano Santo e/o garantito a tutti i dializzati il turno diurno all’Annunziata, di spostare queste persone dializzate all’ospedale di Rogliano, dove è possibile fare la dialisi di pomeriggio. “Se non è possibile mantenerli al Mariano Santo e non c’è all’Annunziata la possibilità di far fare la dialisi di giorno, l’unica soluzione praticabile, quella più dignitosa, per scongiurare il massacrante e disumano turno di notte, é spostarli provvisoriamente, a Rogliano, dove mi risulta è possibile effettuare la dialisi di pomeriggio. E’ certamente preferibile questa soluzione pomeridiana a Rogliano  che non il turno di notte all’Annunziata. Per il trasporto dei malati(che non necessitano dell’ambulanza) si può organizzare un bus navetta che da Cosenza  trasporti a Rogliano i dializzati. Questa ipotesi mi risulta che sia stata anche prospettata all’azienda ospedaliera. Mi auguro che venga subito posta in essere. Una cosa è certa: il turno di notte deve essere assolutamente scongiurato. Bisogna evitare ulteriori disagi e altre sofferenze a persone già provate da questa malattia e anche ai loro familiari. Nel novembre scorso avevo rivolto a questo proposito un appello all’allora presidente della Regione e commissario alla sanità, Giuseppe Scopelliti, e al direttore dell’azienda ospedaliera di Cosenza, Paolo Maria Gangemi, affinché venisse scongiurata la preannunciata interruzione del trattamento di dialisi dell’ospedale Mariano Santo e il trasferimento dello stesso servizio al nosocomio dell’Annunziata ma con turni di notte. Questo spostamento e cambio d’orario aveva già 11 mesi fa provocato comprensibile preoccupazione e angoscia nei pazienti dializzati che mi avevano telefonato per chiedermi di intervenire e di aiutarli. Cosa che avevo subito fatto e che ripeto ancora oggi. Condivido naturalmente la loro giusta, dignitosa protesta e chiedo che si annulli questo provvedimento di trasferimento della dialisi e il passaggio dai turni diurni a quelli notturni. Si eviti questa ingiustizia che creerebbe notevoli disagi e finirebbe con il penalizzare fortemente delle categorie di persone già così provate da questa malattia”.

15 ottobre 2014

 

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Corbelli(Diritti Civili): “Delusione per mancata assegnazione

Nobel Pace all’Italia per accoglienza migranti , ma scelta

giusta e assolutamente condivisibile premiare (in particolare)

ragazzina-eroina pakistana, Malala, che lotta per difendere

diritti bambini”.

 

Catanzaro

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che aveva ufficialmente chiesto il 17 luglio scorso l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace, alla Calabria, alla Sicilia e all’operazione Mare Nostrum per l’accoglienza ai poveri migranti del mondo, esprime  “delusione e rammarico per il mancato, meritato riconoscimento all’Italia del prestigioso riconoscimento internazionale” ma giudica comunque la scelta fatta dal Comitato Organizzatore del Premio, che ha sede ad Oslo, di conferire il Nobel per la Pace alla giovanissima pakistana Malala Yousafzai, e all’attivista indiano Kailash Satyarthi, “una decisione giusta e assolutamente condivisibile”. “Soprattutto quella della ragazzina-eroina pakistana Malala è l’unica scelta che credo può giustificare la mancata assegnazione del Premio Nobel all’Italia per il salvataggio, l’accoglienza e la solidarietà agli immigrati. Avrei voluto, e sinceramente pensavo, afferma Corbelli, che il Nobel per la Pace venisse assegnato all’Italia, in particolare al popolo calabrese e a quello siciliano, così come a quello delle altre regioni del Sud, alla popolazione di Lampedusa e agli eroici operatori di Mare Nostrum, a tutti quelli che quotidianamente sono impegnati a salvare e accogliere migliaia di poveri migranti che sbarcano in Italia fuggendo dalla miseria, dalle guerre, dalle persecuzioni e dalle malattie. Così non è stato. Nonostante la proposta di Diritti Civili sia stata nei giorni scorsi sostenuta in Parlamento dal Governo italiano con l’intervento in aula del Ministro Maria Carmela Lanzetta. Il Premio Nobel è andato comunque meritatamente ad una giovanissima eroina, che rischiando la sua vita(all’età di 12 anni, per questo suo impegno, è rimasta vittima di un attentato dei talebani), combatte per difendere i diritti dei bambini all’istruzione. Chi come me da una vita combatte per aiutare e salvare tanti poveri, sfortunati bambini(molti immigrati) non può che plaudire alla scelta di assegnare Il Nobel per la Pace (in particolare) a Malala che questi diritti difende nonostante la sua giovanissima età. Riproporrò comunque nei prossimi mesi di nuovo la richiesta dell’assegnazione del Premio Nobel 2015 all’Italia per l’accoglienza ai migranti del mondo”. 

10 ottobre 2014

 

 

Dal sito della Gazzetta del Sud

UNICAL - STUDENTI STRANIERI "NOI IGNORATI"

13/10/2014

Disfunzioni e disattenzioni creano gravi disagi agli studenti stranieri. Incertezza nell'assegnazione degli alloggi,

aumenti pesanti dei costi, poca comunicazione, isolamento. Chiedono aiuto al Movimento Diritti Civili.

Studenti stranieri 
'noi ignorati'

 

 

 

Dopo la clamorosa protesta del giovane studente russo, che dopo aver perso il diritto all’alloggio universitario, per giorni ha dormito sotto il Ponte del centro residenziale, una nuova, vera e propria civilissima “rivolta”, questa volta collettiva, degli studenti stranieri dell’Unical che hanno scritto, denunciato situazioni critiche e di cattiva amministrazione e chiesto un incontro al Rettore, Gino Crisci. La missiva è stata recapitata anche al leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, a cui gli studenti hanno chiesto di intervenire. E Corbelli come primo atto ha reso note le problematiche chiedendo ai vertici universitari risposte chiare e immediate. La lettera indirizzata ai vertici dell’Unical è firmata da 50 studenti stranieri di diversi Paesi. “I nuovi provvedimenti adottati dal Centro Residenziale hanno apportato –scrivono - dei cambiamenti quasi radicali che mettono in serie difficoltà molti degli studenti stranieri. Non contestando il nuovo decreto del Centro Residenziale in quanto testo giuridico, vogliamo qui esporre quelli che sono i problemi riscontrati dalla maggior parte degli studenti : l’assegnazione della casa spetta di diritto agli studenti idonei. Tuttavia, alcuni studenti stranieri che usufruiscono del servizio alloggio a pagamento sono incerti circa la riassegnazione dell’alloggio universitario, di conseguenza riscontrano difficoltà nel rinnovo del permesso di soggiorno e altro. Inoltre, l’aumento eccessivo del costo dell’alloggio non tiene conto del fatto che la maggior parte degli studenti stranieri ha generalmente un reddito molto basso. La scarsa comunicazione e chiarezza dell’ informazione con gli amministratori ha creato molti problemi agli studenti stranieri, soprattutto a quelli in convenzione. Altri problemi: lo spostamento degli studenti stranieri nel quartiere Maisonnettes limitando lo scambio di culture e la possibilità di integrazione con gli studenti Italiani; la chiusura dell’ ufficio posta per gli studenti alloggiati, sia stranieri che italiani; il disagio dovuto all’attivazione/blocco dei tesserini mensa

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Giovane studente straniero (avendo perso l’alloggio

universitario) da tre notti dorme sotto un ponte

all’Università della Calabria. Appello di Diritti Civili “

Una vergogna che chiediamo al Rettore Crisci di

cancellare subito. Siamo pronti a intervenire per

aiutare questo giovane russo”

 

Cosenza

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene sul drammatico caso dello studente russo, Vladimir K., senza padre e con la madre povera pensionata, che da tre notti dorme sotto il ponte del centro residenziale dell’Università di  Arcavacata, avendo perso l’alloggio universitario, definisce “la vicenda, al di là di ogni valutazione giuridica, di merito e di diritto, una vergogna, che deve essere subito cancellata, per togliere quel giovane studente universitario straniero da quella condizione disumana e umiliante e per salvaguardare anche l’immagine dell’Ateneo calabrese, che questa triste storia sta fortemente  e inevitabilmente danneggiando”. “Chi come Diritti Civili da oltre 20 anni si batte per aiutare persone in difficoltà, e combatte anche le battaglie più difficili(anche per tantissimi immigrati), non può certo restare inerte e silente di fronte al dramma di quel giovane studente straniero costretto  a dormire da tre notti sotto un ponte all’Università della Calabria, avendo perso l’alloggio universitario. Diritti Civili in questi anni ha tolto, aiutato (e, spesso, salvato) tanti poveri(molti gli immigrati) da condizioni simili di disperazione, chi viveva in tende-vergogne, chi sotto i ponti, chi sotto un albero, e senza una gamba(come il clochard rumeno Tanase), oggi abbiamo il dovere morale di intervenire di fronte a quel giovane studente russo costretto a dormire sotto il ponte dell’Università. Di quell’Ateneo calabrese che, oltre 20 anni fa, mi ha visto giovane studente e laureato, afferma Corbelli. Un motivo in più questo per combattere oggi questa nuova battagli per quel giovane povero e meno fortunato di altri. Non ho difficoltà a dire che io senza alcuna esitazione sto con chi ha denunciato sulla stampa questo caso umano. Rispetto naturalmente le motivazioni dell’Università della Calabria su questo caso, ma dico allo stesso tempo che non ci può essere alcuna giustificazione(di merito, di graduatoria, di punteggio) per non intervenire vedendo quel giovane studente straniero dormire sotto un ponte.   Niente può giustificare il mancato intervento dell’Unical. Né può servire come giustificazione che sono tanti gli studenti che hanno perso  il diritto all’alloggio. E’ vero. Ma è altrettanto vero che oggi sotto un ponte dell’Università dorme solo quel ragazzo russo e quel giovane l’Unical ha il dovere di aiutare. E immediatamente. Per gli altri si vedrà come affrontare il problema  per dare a tutti un  alloggio. Così come si fa per i docenti. Rivolgo il mio appello direttamente al Rettore, Crisci(che non è ancora intervenuto su questa vicenda), al quale dico che sono personalmente pronto, se si sceglie, provvisoriamente, in attesa di trovare una soluzione definitiva, di far ospitare il giovane in un appartamento a pagamento, a contribuire insieme all’Unical alle spese del fitto. Ma una cosa è certa: quel giovane studente non può e non deve più continuare a dormire sotto un ponte. Un Paese civile, una regione ospitale e solidale, come la Calabria, una grande e importante università, come l’Unical, non possono consentirlo”.

29 settembre 2014

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

Tragedia di Monasterace. Corbelli chiede alla Presidente Stasi

di destinare un parte della somma prevista per le Primarie

istituzionali per i quattro fratellini rimasti orfani della loro

mamma, Mary Cirillo, barbaramente uccisa dal marito.

Ieri Corbelli ha parlato alla Stasi di questa tragedia e di questo

caso umano. Il nostro aiuto a questi sfortunati bambini

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, chiede alla Presidente f.f. della Regione, Antonella Stasi, che una parte della somma prevista per le Primarie istituzionali, che sarà destinata ad iniziative benefiche e di solidarietà, venga devoluta ai quattro bambini di Monasterace, rimasti orfani della loro mamma, Mary Cirillo, barbaramente uccisa dal marito. Corbelli informa che ha parlato di questa tragedia e di questo caso umano ieri nel  corso dell’incontro che ha avuto con la Stasi a Palazzo Alemanni, per discutere delle Primarie istituzionali e delle Elezioni regionali. “La tragedia della giovane mamma, Mary Cirillo, uccisa dal marito e di quei quattro piccoli fratellini, rimasti orfani, ha molto colpito ognuno di noi. La Calabria deve per questo partecipare alla gara di solidarietà che è stata promossa per aiutare e assicurare un futuro a questi quattro sfortunati bambini.  E’ stato aperto, da alcuni giorni, un conto corrente presso la banca Carime di Monasterace, afferma Corbelli. Le Istituzioni devono fare la loro parte. Ad iniziare dalla Regione. Ieri ho parlato di questo caso umano dei bambini della povera Mary Cirillo con la Presidente Stasi. Ho ancora una volta trovato la Presidente Stasi attenta e sensibile al sociale e ai casi umani. L’ho informata, ieri, che oggi avrei personalmente dato il mio aiuto a questi bambini, cosa che ho fatto effettuando questa mattina, in banca, un bonifico per i quattro fratellini. Oggi le chiedo di destinare una parte della somma che era  prevista per le Primarie a questi quattro bambini. Le chiedo di farlo subito(e la ringrazio per questo), per compiere un primo, significativo, importante atto concreto di solidarietà, in nome di quel “Patto d’onore per la Calabria” che abbiamo ieri di fatto sottoscritto verbalmente e che mi porterà a ritirare nei prossimi giorni la Lista Diritti Civili dalle Primarie istituzionali per far risparmiare alla Regione l’ingente somma di due milioni di euro.  Credo che sia questo il modo più bello, nobile di utilizzare quei soldi pubblici che, con la mia rinuncia alle Primarie (il ritiro della Lista Diritti Civili sarà,ripeto, ufficializzato contestualmente all’indizione delle Elezioni regionali da parte della Presidente Stasi), la Regione ha risparmiato. Iniziamo da quei bambini. Aiutiamoli. Diamo subito un segnale concreto che il “Patto d’onore” di ieri è la cosa più bella che potessimo fare per la Calabria e per l’umanità che soffre. Chiedo alla Stasi di fare questo regalo a quei quattro sfortunati fratellini. Sarebbe questo per me motivo di orgoglio e di gioia. Spero che la Presidente Stasi esaudisca questo mio grande desiderio prima del mio ritiro dalle Primarie. Sono certo comunque che una parte dei soldi previsti per le Primarie sarà destinata a questi quattro sfortunati bambini. Per queste ragioni e nobilissime cause sono pronto a ritirarmi dalle Primarie. Perché voglio che i soldi pubblici vengano utilizzati per queste cause umanitarie. Le istituzioni devono essere al servizio dei cittadini e, in particolare, delle persone più povere e bisognose, delle vittime di tragedie immani come nel caso dei quattro fratellini di Monasterace.  Per la politica non dovrebbe essere sperperato nemmeno un euro di denaro pubblico. Io  continuerò, andrò avanti per la mia strada sempre al servizio degli ultimi, come ho fatto in tutta la mia vita, con umiltà e passione”.

9 settembre 2014

 

Regionali: Corbelli annuncia ritiro ufficiale da primarie

10 SETTEMBRE 2014, CALABRIA POLITICA - AGI

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dà atto alla Presidente della Regione f.f., Antonella Stasi, di aver mantenuto totalmente l'impegno assunto lunedì nel corso del loro incontro a Palazzo Alemanni e di aver oggi comunicato la data delle elezioni regionali e rispettando il "Patto d'onore per la Calabria" sottoscritto verbalmente, dallo stesso Corbelli con la Presidente Stasi, annuncia ufficialmente il ritiro della lista Diritti Civili dalle primarie istituzionali.

Lunedì prossimo 15 settembre così come anticipato, subito dopo l'incontro con la Stasi, contestualmente al decreto di indizione delle Elezioni regionali, Corbelli depositerà formalmente, nell'ufficio preposto della regione, la richiesta del ritiro della Lista Diritti Civili. "La Presidente Stasi ha dimostrato, anche in questa occasione, di essere quella rappresentante delle Istituzioni corretta e rispettosa della legge che tutti conoscono.

Così come mi aveva anticipato lunedì (e io, da lei autorizzato, avevo reso noto) ha fatto oggi annunciando la data delle Elezioni regionali. D'accordo con la Presidente Stasi avevamo convenuto di annunciare contestualmente lei la data delle elezioni e io il ritiro della Lista Diritti Civili. Mi aveva detto che questo sarebbe avvenuto tra martedì e mercoledì. È così è stato. Lunedì 15 adesso lei emetterà il decreto per l'indizione delle Elezioni e io contestualmente depositerò ufficialmente, all'Ufficio preposto, la richiesta del ritiro della Lista Diritti Civili. È questo il "Patto d'onore per la Calabria" (che prevede anche un consistente aiuto ai poveri) che abbiamo stilato lunedì. L'ho fatto nell'interesse esclusivo della Calabria.

Eviterò in questo modo che la Regione spenda due milioni di euro (i costi previsti per le primarie che mi sono stati lunedì documentati dai responsabili dell'Ufficio preposto presenti all'incontro). Una parte di questa somma sarà anzi devoluta per aiutare persone povere e bisognose.

Aspetto adesso che una prima parte di questa somma come ho già chiesto vada ai quattro sfortunati fratellini di Monasterace rimasti orfani della loro mamma, Mary Cirillo, barbaramente uccisa dal marito. Sono orgoglioso di quello che ho fatto. La Calabria finalmente potrà ritornare a votare per eleggere Il Governatore e il nuovo Consiglio regionale e tanta povera gente, grazie al ritiro della Lista Diritti Civili, potrà esser aiutata". (AGI)

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Appello-denuncia: “Vogliono mandare anziano

cosentino, gravemente malato, da Cosenza a

San Giovanni in Fiore per fare la dialisi tre volte

la settimana”! I familiari di quest’uomo hanno

scritto e chiesto aiuto a Diritti Civili e minacciano

“azioni clamorose”!

 

Cosenza

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all’unanimità,dal Consiglio regionale , il 30 giugno 2008, denuncia il dramma di una anziana persona di Cosenza, A. G. , da poco dializzata, plurinfartuato e affetto da altre gravi patologie, che dopo le dimissioni da Cosenza dovrebbe fare la dialisi a San Giovanni in Fiore. I familiari di quest’uomo hanno scritto a Corbelli, chiedendo il suo aiuto e minacciando, nel caso il loro appello non venisse accolto dalle autorità sanitarie preposte, “azioni clamorose per attirare l’attenzione su questo caso umano”. “I familiari di questo dializzato chiedono di poter ottenere un posto-dializzato a Cosenza, Rogliano o Montalto. Le gravi condizioni di salute di quest’uomo non consentono infatti che possa tre volte la settimana sopportare i viaggi a San Giovanni in Fiore, soprattutto adesso che arriverà l’inverno. Come si può pensare di mandare addirittura tra un po' anche d'inverno una persona anziana dializzata e malata da Cosenza nel cuore della Sila, per fare la dialisi? Bisogna per questo assolutamente evitare che questa persona dializzata venga mandata, per fare la dialisi, tre volte la settimana, da Cosenza a San Giovanni in Fiore, afferma Corbelli. Obbligarlo ad andare da Cosenza nel centro della Sila, in pieno inverno, tre volte la settimana, significa difatti negare il diritto alla salute di quest’uomo gravemente malato, significa mettere seriamente a rischio la sua vita! Per questo chiedo a chi di competenza di intervenire subito, di scongiurare questo rischio, di evitare che si consumi una ingiustizia e una nuova tragedia. L’auspicio è che prevalga il buon senso, il rispetto dei diritti della persona dializzata e malata e che si consenta a questo uomo di poter fare la dialisi in uno dei centri dell’area urbana. Mi auguro che, così come è avvenuto di recente in occasione del preannunciato trasferimento dei dializzati dall’ospedale Mariano Santo all’Annunziata con turni di notte, che siamo per fortuna riusciti a scongiurare, anche in questo caso, gli appelli di Diritti Civili trovino la giuste, doverose risposte, nel rispetto dei diritti delle persone dializzate e malate. Una cosa è certa: non permetteremo che quest’uomo dializzato e gravemente malato venga mandato da Cosenza a San Giovanni in Fiore per fare la dialisi tre volte la settimana. Diritti Civili sosterrà la giusta, sacrosanta protesta dei loro familiari. Per aiutare e far rispettare i diritti di questa persona dializzata”.

15 settembre 2014


 DAL SITO DELLA GAZZETTA DEL SUD
 COSENZA

Anziano dializzato 
battaglia vinta

16/09/2014

Il pensionato sarebbe dovuto andare, dopo le dimissioni dall'Annunziata, a fare dialisi 3 volte a settimana a San Giovanni in Fiore. Improponibile nelle sue condizioni. L'intervento del Movimento Diritti Civili, scongiura il pericolo.

 

 

 

 

Le follie in sanità o meglio, la poca tutela della salute dei cittadini vuoi per difficoltà oggettive, vuoi per inefficienze e superficialità. Emblematica la vicenda di un ’anziano dializzato del cosentino, A.G. plurinfartuato e affetto da altre gravi patologie, che a partire da domani, dopo le dimissioni dall’ospedale di Cosenza, avrebbe dovuto fare la dialisi a San Giovanni in Fiore, centro silano difficile da raggiungere soprattutto d’inverno. Sarebbe stato un colpo ‘mortale’ per un paziente già fortemente provato dalla dialisi. Aveva chiesto inutilmente di poter fare la dialisi a Cosenza oppure a Rogliano o ancora a Montalto, ma a San Giovanni in Fiore per lui sarebbe stato un disagio insopportabile.  Per fortuna il pericolo è stato scongiurato grazie all’intervento del leader di Diritti Civili, Franco Corbelli, che investito del caso, si è prontamente mobilitato contattando i responsabili  del Centro Dialisi di Cosenza. Il dott. Musacchio ha accolto la sollecitazione di Corbelli e ha evitato il trasferimento del dializzato a San Giovanni in Fiore. “Un’altra importante battaglia civile è stata vinta, ha commentato Corbelli, un’altra pagina di giustizia è stata scritta”.

 

 

 27 AGOSTO LA PRESENTAZIONE DELLA LISTA

DIRITTI CIVILI. PERCHE' CI SIAMO CANDIDATI

ALLE PRIMARIE ISTITUZIONALI IN CALABRIA 

 

Regionali, Corbelli parte dal "Paradiso dei Poveri"

Calabria, ANSA, Domenica 31 Agosto 2014

 

Il leader del Movimento Diritti , Franco Corbelli, candidato insieme ad Elio Belcastro e Antonietta Perri nella Lista Diritti Civili, inizierà domani la sua campagna elettorale per le Primarie istituzionali con una visita a 'Il Paradiso dei Poveri', la nuova struttura di accoglienza di Padre Fedele Bisceglia. "Le mie Primarie - afferma Corbelli - iniziano così, anzi continuano in questo modo come faccio ininterrottamente da oltre 20 anni. Al servizio dei più deboli, degli emarginati, degli ultimi e anche dei tanti ex personaggi potenti caduti in disgrazia e arrestati. Giovanni Valentino mi ha telefonato e mi ha chiesto di aiutarlo. Sono in un momento di difficoltà, manca anche il latte. Non hanno i fondi per poterlo acquistare. Nessuna istituzione li sta aiutando. Ho detto a Valentino e a padre Fedele, che ho sentito oggi al telefono, che domani pomeriggio andrò a trovarli e porterò io una consistente quantità di latte e altri alimenti che mancano per darli ai tanti poveri ospiti di questa struttura". "E' questo - ha aggiunto - il mio modo di fare e di concepire la politica, è questo l'utilizzo che faccio dei soldi (non pubblici, ma miei personali), sono contento di utilizzarli per queste cause umanitarie, per aiutare tanta povera gente, così come ho sempre fatto per oltre 20 anni, anche quando ero consigliere provinciale, come è noto la mia indennità è stata devoluta per tantissime iniziative di solidarietà e campagne umanitarie, nazionali e internazionali".

 

Dal sito della Gazzetta del Sud

Primarie per legge 
Corbelli parte da poveri

02/09/2014

Il leader di Diritti civili, unico candidato alle primarie per legge, ha iniziato la campagna elettorale dal Paradiso dei Poveri a Cosenza di Padre Fedele. Bisogna ripartire dalla solidarietà e dall'attenzione agli ultimi.

Primarie per legge
Corbelli parte da poveri

Mentre la campagna elettorale  per le regionali  stenta a partire, non ha ancora una data certa per il voto e vede le due coalizioni maggiori, centrosinistra e centrodestra  aggrovigliate su accordi e candidature, Franco Corbelli, leader di Diritti Civili, candidato alla presidenza con le primarie per legge, l’unico ad aver colto l’opportunità, ha iniziato il suo viaggio elettorale da Cosenza. Un luogo simbolo: il Paradiso dei Poveri di Padre Fedele a cui ha portato una cospicua scorta di generi alimentari acquistati in un supermercato per dare sollievo ai tanti disagiati che quotidianamente arrivano qui per poter avere qualcosa da mangiare. Una scelta non casuale. E’ questa la Calabria che Corbelli vorrebbe: quella della solidarietà, dell’attenzione agli ultimi, ai poveri, in allarmante aumento. D’altronde le battaglie civili sono il suo pane quotidiano da 20 anni. Corbelli ha deciso di giocare la partita,  nonostante gli inviti e i moniti, vedi quello di Gianluca Callipo, uno dei candidati del PD alle primarie autogestite del centrosinistra che ha parlato di spreco di risorse pubbliche, due  milioni di euro che tra l’altro la regione non avrebbe come ha twettato la Stasi,  e di  manovra per aiutare Mario Oliverio, suo diretto competitor.  Il leader di diritti civili replica con determinazione. Nessuno spreco. Le primarie per legge costeranno al massimo 3-400 mila euro. Un costo ragionevole e utile alla democrazia. 

 IL GARANTISTA, 8 settembre 2014

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il QUOTIDIANO, 8 settembre 2014

 

GAZZETTA DEL SUD, 8 settembre 2014

 

  

Notizia Ansa ripresa dal sito Cosenza.weboggi.it

Regionali, Corbelli incalza sulle primarie:

Non mi inchino ai poteri forti

Calabria Sabato 06 Settembre 2014

Alessandro Manfredi

"Per la prima volta offro ai calabresi la possibilità di scegliere il candidato alla presidenza della Regione. Non mi inchino davanti a quei poteri forti e trasversali che nelle ultime ore stanno utilizzando ogni mezzo per impedire le Primarie istituzionali". Lo afferma, in un comunicato, Franco Corbelli, leader del movimento Diritti civili e candidato alle primarie istituzionali per la Presidenza della Regione. "La mia candidatura - sostiene Corbelli - ha una doppia valenza politica: primo dare voce ai calabresi e poi, cosa molto più importante, impedire scelte a tavolino trasversali. In questi giorni sono al lavoro i mestatori della politica che stanno dando uno spettacolo indegno, contro ogni etica politica e morale, basta guardare cosa sta venendo fuori per il rinnovo dei Consigli provinciali. Liste civiche che nascondono il peggio della politica, destra e sinistra in un'ammucchiata senza ritegno. Uno spettacolo che i calabresi non meritano. Alla presidente Stasi lunedì chiederò di esercitare le sue prerogative nell'interesse esclusivo della Calabria, favorendo la partecipazione democratica per la scelta dei candidati alla Presidenza della Regione, nel rispetto della legge". "C'è chi non vuole - sostiene ancora Corbelli - che i calabresi scelgano il candidato presidente alla Regione. Si preferisce una stanza chiusa, ovattata dove a sedersi sono i soliti noti, quelli per intenderci abituati a dare le carte e costruirsi la carriera sulla pelle dei cittadini. Con la mia candidatura e con le Primarie istituzionali questo teatrino finirà. A chi mi accusa di parteggiare per Oliverio rispondo che io parteggio per la legalità, i diritti e la democrazia. Del resto le Primarie istituzionali non le ha volute Franco Corbelli, le hanno volute tutte le forze politiche. Per due volte sono state aperte le procedure, su indicazioni del gruppo regionale del Pd, e per due volte, in zona Cesarini, le hanno fatte saltare. Mi chiedo perche? Forse qualcuno ha paura che a vincerle sia Oliverio?". "A me - conclude il leader di Diritti civili - tutto questo non importa. A me interessa che i calabresi scelgano e io offro questa possibilità. Ogni altro retro pensiero lo rispedisco al mittente". (ANSA)

 

 

DAL SITO DELLA GAZZETTA DEL SUD

REGIONALI

Corbelli a Stasi  

elezioni a rischio

05/09/2014

Il leader di Diritti Civili, unico candidato alle primarie per legge per le regionali, plaude alla

sentenza del TAR ma chiede alla Stasi di non indire le elezioni prima del loro incontro.

Il leader del Movimento Diritti , Franco Corbelli,  (candidato insieme all'ex sottosegretario all'Ambiente Elio Belcastro e alla giovane laureata calabrese, Antonietta Perri, nella Lista Diritti Civili, per le Primarie istituzionali per la scelta del candidato presidente della Regione, fissate per il 21 settembre) plaude alla “esemplare sentenza del Tar della Calabria che ancora una volta dimostra tutta la sua correttezza e assoluto rispetto della legge”, ma chiede alla Presidente f.f. della Regione, Antonella Stasi, di “non indire le Elezioni regionali prima del nostro incontro previsto per lunedì alle 12 a Palazzo Alemanni, per evitare che per una grave inadempienza legislativa le stesse Elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale vengano sospese o invalidate”. 

 

 

Il Tar Calabria ordina alla Stasi: indire elezioni entro 10 giorni

Accolto il ricorso di alcune associazioni. Il Tar ha nominato anche commissario ad acta il prefetto di Catanzaro

che dovrà indire le elezioni nel caso, trascorsi i dieci giorni, la Regione continui ad essere inadempiente.

ANSA, AGI, ADNKRONOS - 4 settembre.

Il Tar della Calabria ha accolto il ricorso presentato da alcune associazioni ed ha ordinato alla presidente f.f. della Regione, Antonella Stasi, di adottare il provvedimento di indizione delle consultazioni elettorali regionali entro dieci giorni dalla notifica dell'ordinanza. I giudici hanno deciso anche che la Regione dovrà fissare la data di svolgimento delle elezioni entro il più breve termine tecnicamente compatibile con gli adempimenti previsti dalla normativa in materia di operazioni elettorali.
 Il Tribunale amministrativo regionale ha nominato fin d'ora commissario ad acta il prefetto di Catanzaro, Raffaele  Cannizzaro, affinchè, in caso di mancata adozione del decreto di indizione entro il predetto termine di dieci giorni, adempia "in luogo del vice presidente della giunta regionale entro i successivi cinque giorni".
Il ricorso al Tar è stato presentato dalle associazioni Cittadinanzattiva, il Pungolo di Catanzaro, il Comitato art.48 e il comitato 'Non solo Catanzaro', rappresentate dall'avvocato Francesco Pitaro, e dal Movimento difesa del cittadino, rappresentato dall'avvocato Gianluigi Pellegrino. Nel procedimento amministrativo si sono costituite anche la Regione e l'avvocatura dello Stato.

 

 

Regionali: Magorno-Corbelli, "fissare subito data elezioni"

04 SET 2014


(AGI) - Rende (Cosenza), 4 set. - Al termine dell'incontro tenutosi questa mattina a Rende il segretario regionale del Partito Democratico, Ernesto Magorno ed il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, hanno espresso in pieno accordo la volonta' di chiedere congiuntamente, alla presidente f.f. della Giunta regionale Antonella Stasi, di fissare immediatamente la data delle elezioni regionali. Lo rende noto lo stesso segretario del Pd Calabria che sottolinea: "Si tratta di un fatto di particolare valore politico che vede su questo punto, con chiarezze e determinazione, sulla stessa posizione il Pd ed il Movimento guidato da Corbelli, pur nelle reciproche differenze. La richiesta di stabilire immediatamente la data delle elezioni, sara' pertanto rappresentata da Franco Corbelli nell'incontro che avra' nei prossimi giorni con la Presidente Stasi. Quello di dare nei tempi piu' brevi possibili un governo certo e legittimato alla Calabria, e' l'obiettivo alla quale i democratici guardano come assoluta ed indifferibile priorita'".
  (AGI

 

Il senatore Gentile: “Corbelli non ha colpe, ma

si ritiri per il bene della Calabria : destineremo

cifra primarie per sostegno a povertà”

3 settembre 2014 ANSA, AGI, ADNKRONOS

 Gentile sottosegretario ai Trasporti, dopo il caso del giornale non stampato

“Franco Corbelli non ha alcuna colpa, ha utilizzato una legge regionale sbagliata voluta da una parte del Pd che poi non ha presentato alcuna candidatura. E’ un suo diritto partecipare alle primarie, ma io gli chiedo di rinunciarvi per far risparmiare alla regione centinaia di migliaia di euro e per far si che si voti il 26 ottobre.
Lo afferma il sen Antonio Gentile, coordinatore regionale del Ncd calabrese.
Chi se la prende con Corbelli sbaglia- prosegue Gentile- perché bisognava cancellare quella legge incostituzionale del 2009 che obbliga tutti i cittadini a sostenere spese pubbliche per scelte private.
Il Pd ha dapprima preteso le primarie istituzionali, poi non si è presentato e quindi c’è stato un movimento, Diritti Civili , che ha semplicemente partecipato a un bando .
Fare le primarie istituzionali in queste condizioni, però- prosegue Gentile- significherebbe rendere impossibile la data del voto il 26 ottobre e noi abbiamo bisogno di votare subito e di fare l’election day con Reggio Calabria .
A Corbelli che è impegnato in meritorie battaglie in difesa del garantismo e del sostegno ai poveri chiedo di far risparmiare questa cifra alla Regione PROMETTENDOGLI che sarà mia cura chiedere a chi oggi esercita le funzioni di Presidente e all’assessore al bilancio di destinare la cifra risparmiata per il sostegno alla povertà e ai bambini abbandonati , argomenti sui quali egli ha sempre espresso grande sensibilità.
Soprattutto, se egli si ritirerà subito dalle consultazioni istituzionali- conclude Gentile- potremo andare al voto il 26 ottobre e chiudere questo balletto di date e di numeri al lotto che noi, come partito, abbiamo sempre respinto .
La Calabria ha bisogno urgentemente di un governo legittimato dagli elettori e spero che questo mio appello , con il conseguente impegno della destinazione dei fondi risparmiati al sostegno alle povertà, possa colpire nel segno”.

 

 

Corbelli: Gentile partecipi all'incontro con la Stasi

 Il leader del Movimento diritti civili risponde al senatore Ncd

Mercoledì 3 settembre – ANSA, AGI, ADNKRONOS

CATANZARO Franco Corbelli, candidato insieme a Elio Belcastro e Antonietta Perri, nella Lista Diritti Civili, per le primarie istituzionali per la scelta del candidato presidente della Regione, in una nota, risponde all'appello del senatore Antonio Gentile. Corbelli ringrazia Gentile per «le manifestazioni di stima e chiede alla presidente f.f. della Regione, Antonella Stasi, di invitare per l'incontro di lunedì prossimo a Catanzaro anche lo stesso senatore Gentile».
«Apprezzo - afferma Corbelli - quello che ha detto il senatore Gentile, lo ringrazio per le parole di stima che ha espresso per la mia persona e il mio impegno civile, di giustizia e umanitario. Gradirei che all'incontro di lunedì prossimo a Palazzo Alemanni a Catanzaro che avrò con la presidente Stasi, per parlare delle Primarie istituzionali e della data delle elezioni regionali, partecipasse anche il senatore Gentile»

 

 

Comunicato stampa Lista Diritti Civili

Lunedì alle 12 a Palazzo Alemanni l’atteso incontro Stasi-Corbelli

“Si deciderà il futuro della Regione”.

Giovedì il nuovo incontro con il segretario regionale del Pd, Magorno

 

Catanzaro

Lunedì 8 settembre alle ore 12 a Catanzaro, a Palazzo Alemanni, ci sarà l’atteso incontro tra la Presidente della Regione, f.f., Antonella Stasi, e il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, candidato(insieme all’ex sottosegretario all’Ambiente, Elio Belcastro, e alla giovane laureata calabrese, Antonietta Perri) della Lista Diritti Civili alle Primarie istituzionali in programma il 21 settembre per la scelta del candidato Presidente della Regione Calabria. Dopo la richiesta di Corbelli dei giorni scorsi(che aveva chiesto un incontro) è arrivata oggi la risposta della Stasi. E’ stato il capoufficio stampa della Giunta regionale, Oldani Mesoraca, ad informare Corbelli. L’incontro è fissato per lunedì prossimo alle ore 12 a Palazzo Alemanni. “Ringrazio la Presidente Stasi per aver accolto la mia richiesta. E’ un incontro molto importante perché si decide il futuro della nostra Regione. Serenamente affronteremo tutte le diverse problematiche e lo faremo con spirito costruttivo e sicuramente nell’interesse della Calabria. Data delle elezioni regionali e reperimento fondi per le Primarie istituzionali, in programma il 21 settembre. Saranno certamente questi i punti più importanti che affronteremo”, ha dichiarato Corbelli. Il leader di Diritti Civili intanto giovedì prossimo, 4 settembre, avrà un nuovo incontro con il segretario regionale del Pd, on. Ernesto Magorno. Il segretario Magorno ha telefonato e chiesto questo nuovo incontro a Corbelli.

2 settembre 2014    

 

Regionali: Corbelli, voto anticipato solo grazie a primarie

 2 SETTEMBRE 2014, AGI CALABRIA POLITICA

 

 leader del Movimento Diritti Civili , Franco Corbelli, in un comunicato, denuncia quello che definisce "un fatto importante, ovvero come solo grazie alla celebrazione, il 21 settembre, delle primarie istituzionali, la presidente f.f. della Regione, Antonella Stasi, sarà costretta a indire le elezioni regionali, nei termini previsti, scegliendo tra le due date, obbligatorie per legge, il 26 ottobre (con il possibile abbinamento alle elezioni comunali di Reggio) o il 2 novembre". Corbelli per questo parla "di una grande vittoria, della straordinaria importanza delle Primarie istituzionali che di fatto serviranno per mandare finalmente a casa un Consiglio regionale defunto che altrimenti, al di la degli annunci, è pronto a resistere ancora per altri cinque-sei mesi sino alla prossima primavera, inventandosi altri giochetti. Con le Primarie istituzionali, infatti, la data delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale è determinata e obbligatoria. Senza la celebrazione delle Primarie infatti non c'è nessuno obbligo di legge che si debba andare a votare subito o nei prossimi mesi".

Questa è la verita' che nascondono - dice ancora Corbelli - e che i calabresi devono conoscere. Questo è il motivo delle forti pressioni e dei continui appelli che mi continuano a rivolgere dal centrosinistra e dal centrodestra per farmi desistere e per farmi ritirare la lista, con il falso pretesto dei costi delle Primarie, che sono arrivati strumentalmente a gonfiare e a portare da 300 mila euro all'assurda e stratosferica cifra di due milioni. Ad iniziare dalla presidente Stasi, che ha parlato di due milioni di euro (accorgendosi adesso che non ci sarebbero questi soldi per le primarie: le suggerisco di prenderli dai ricchi fondi dei gruppi consiliari che illegittimamente, essendo il consiglio scaduto da tempo, continuano ancora a incassare i lauti finanziamenti) e non ha ancora risposto alla mia richiesta e continua invece a rivolgermi appelli sulla stampa e a chiedere al Pd di convincermi a ritirare la Lista. Con le Primarie istituzionali manderemo subito a casa, sei mesi prima della scadenza naturale della legislatura, la Giunta e i 50 consiglieri regionali facendo in questo modo risparmiare alla Regione, e quindi ai cittadini, oltre 10 milioni di euro. Altro che spreco di denaro pubblico per le Primarie istituzionali. La prova inconfutabile che con la celebrazione delle Primarie, il 21 settembre, il Consiglio e la Giunta regionali vanno a casa, e che si dovra' votare, per le elezioni regionali, domenica 26 ottobre o domenica 2 novembre - onclude il leader di Diritti Civili - è nella legge regionale n.25 del 2009, che all'articolo 5 comma 1 recita testualmente "le elezioni primarie sono indette con decreto del Presidente della Giunta regionale per una data non successiva alla seconda domenica antecedente l'inizio del termine stabilito dall'articolo 9, comma 1, della legge 17 febbraio 1968, n. 108, per la presentazione delle liste e delle candidature (che è di trenta giorni)". (AGI)

 

  

Comunicato stampa Lista Diritti Civili

Corbelli ha aperto la campagna elettorale della Lista Diritti Civili per le

Primarie in mezzo ai poveri di Padre Fedele. “Per difendere questa

Calabria della solidarietà e dei diritti mi sono candidato e non farò mai

alcun passo indietro. La risposta a chi parla falsamente e

strumentalmente di spreco di soldi pubblici”.

 

Cosenza

E’ iniziata oggi ufficialmente la campagna elettorale della Lista Diritti Civili per le Primarie istituzionali in programma in Calabria il 21 settembre. Il leader del Movimento Diritti , Franco Corbelli,  (candidato insieme all'ex sottosegretario all'Ambiente Elio Belcastro e alla giovane laureata cosentina, Antonietta Perri, nella Lista Diritti Civili, per le Primarie istituzionali per la scelta del candidato presidente della Regione) ha voluto iniziare la sua campagna per le Primarie istituzionali andando questo pomeriggio a far visita alla struttura di accoglienza di Padre Fedele Bisceglia, Il Paradiso dei Poveri, in via Montagna Romualdo a Cosenza, e, rispondendo ad un appello del custode di questa struttura, Giovanni Valentino, ha portato un consistente quantitativo di latte, di pasta e altri alimenti, che per mancanza assoluta di fondi, non si è in grado di acquistare. Corbelli era atteso da Padre Fedele, dal custode della struttura Giovanni Valentino e da numerosi poveri. Con il furgoncino del Paradiso dei Poveri Corbelli, Padre Fedele e Valentino si sono recati in un vicino supermercato. Corbelli ha acquistato alcuni quintali di latte, un quintale di pasta e altri alimenti che hanno caricato sul furgoncino e hanno subito dopo davanti al Paradiso dei poveri consegnato insieme a Padre Fedele e Valentino ai poveri, tra cui anche alcuni bambini. “Sono soddisfatto, contento  e commosso di aver anche oggi potuto aiutare tante persone povere e sfortunate, che avevano chiesto il mio aiuto. Ho fatto quello che faccio ininterrottamente da oltre 20 anni. Mi auguro adesso che tutte le istituzioni preposte intervengano per dare un sostegno a questa importante struttura di Padre Fedele che ogni giorno dà duna busta con generi alimentari a decine di poveri, tra cui tanti immigrati e diversi bambini. E’ questa la Calabria solidale che vorrei e che sogno, per la quale combatto da una vita e per la quale mi sono candidato alle Primarie: la Calabria della solidarietà, dell’accoglienza, dei diritti. A chi ingiustamente e strumentalmente mi accusa di sprecare i soldi pubblici con le Primarie, sparando volutamente cifre astronomiche e assurde(le primarie costeranno non più di 3-400 mila euro altro che due milioni di euro! Saranno comunque soldi spesi bene. Perché la democrazia e il futuro di questa regione non hanno prezzo!). La mia è una lotta che andrà avanti nell’interesse della Calabria, dei giovani, dei disoccupati, di tutte le categorie sociali, quelle più fortunate e soprattutto quelle più svantaggiate. Sarà la Calabria della solidarietà e dei diritti, la Calabria della rinascita e dell’orgoglio, la Calabria della giustizia sociale, di chi crede e guarda alla politica con spirito di servizio e sincera, disinteressata passione civile e non invece come strumento di potere e di arricchimento personale. Per queste ragioni, per difendere questa “mia Calabria” che andrò avanti nelle Primarie istituzionali e non farò per nessuna cosa al mondo un passo indietro”.

1 settembre 2014

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

Primarie istituzionali. Presentata la Lista di Diritti Civili.

Corbelli: “Un giorno importante per la democrazia e la

Calabria”. 3347 le firme presentate. Grazie a tutti coloro

che hanno sottoscritto la nostra Lista

 

Catanzaro

Oggi, alle 12.55, è stata presentata, negli uffici preposti della Regione Calabria, la lista di Diritti Civili per le Primarie istituzionali per la scelta del candidato presidente della Regione. I candidati sono Franco Corbelli, leader del Movimento, l'ex sottosegretario all'Ambiente Elio Belcastro e la giovane laureata cosentina, Antonietta Perri. Corbelli, subito dopo aver presentato la Lista, ha ringraziato "i 3347 cittadini calabresi, elettori ed elettrici, che hanno sottoscritto la lista Diritti Civili a sostegno della democrazia, della legalità e del rispetto delle regole". Corbelli l'ha definita "una giornata molto bella e assai importante per la democrazia e per la Calabria, visto che si consente ai cittadini la possibilità di scegliere il candidato presidente della Regione. Dopo aver, in 20 anni, combattuto e vinto innumerevoli battaglie civili, di giustizia e di solidarietà, abbiamo oggi condotto e portato a compimento un’altra battaglia particolarmente difficile e molto importante, afferma Corbelli. Nonostante il periodo estivo siamo riusciti grazie alla straordinaria mobilitazione di tanti amici, simpatizzanti e sostenitori di Diritti Civili di raccogliere 3347 firme. A partire da oggi in Calabria si volta pagina. E’ l’inizio di una piccola, grande rivoluzione che non è solo politica, ma è culturale, civile, sociale.  A questo punto le primarie indette dalla Regione si dovranno tenere necessariamente, nel rispetto della legge, il prossimo 21 settembre e di conseguenza salta la data del 12 ottobre che era stata indicata dalla presidente  della Regione f.f. Antonella Stasi. Abbiamo, nei giorni scorsi, già chiesto alle autorità preposte che le elezioni regionali si svolgano il 9 o il 16 novembre. Mi auguro che adesso, dopo la presentazione oggi della Lista Diritti Civili, anche gli altri partiti e le due coalizioni partecipino alle Primarie con i loro candidati per consentire ai calabresi di scegliere  democraticamente il loro candidato presidente. Con le Primarie viene impedito ai capi dei partiti di nominare e imporre il candidato presidente, come invece si sta cercando di fare. Grazie alla coraggiosa battaglia di Diritti Civili saranno adesso i calabresi che sceglieranno il candidato che vogliono come nuovo Governatore della Regione”.

27 agosto 2014

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

Primarie istituzionali. Corbelli conferma al segretario regionale del Pd,

Ernesto Magorno, che Diritti Civili non farà alcun passo indietro e

spiega le ragioni. Il leader di Diritti Civili chiede alla Presidente della

Regione, Stasi, di abbinare le Elezioni di Reggio con le Regionali,

il 26 ottobre.

 

  

“Diritti Civili non farà nessun passo indietro e non rinuncerà alle Primarie istituzionali”. Questo è quanto il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli,  (candidato insieme all'ex sottosegretario all'Ambiente Elio Belcastro e alla giovane laureata cosentina, Antonietta Perri, nella Lista Diritti Civili, per le Primarie istituzionali per la scelta del candidato presidente della Regione) ha ribadito al segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno, nel corso di un incontro, richiesto dallo stesso Magorno, che si è svolto oggi in un albergo di Rende. Magorno a nome del partito nazionale ha chiesto a Corbelli di ritirare la Lista Diritti Civili alle Primarie per consentire che si possa così subito andare al voto(magari lo stesso giorno delle elezioni comunali di Reggio Calabria, il 26 ottobre) per il rinnovo del Consiglio regionale in Calabria. Corbelli, che ha auspicato che il Pd e il centrosinistra facciano subito le loro primarie, per scegliere il candidato presidente, si è impegnato a chiedere alla presidente della Regione, ff, Stasi, di abbinare le due elezioni, le comunali di Reggio Calabria e le Elezioni regionali. Dopo la risposta della Stasi, Magorno ha chiesto un nuovo incontro allo stesso Corbelli. Il leder di Diritti Civili ha spiegato le ragioni per cui Diritti Civili non può più rinunciare alle Primarie istituzionali, che, va ricordato, dopo la presentazione della Lista Diritti Civili sono di fatto ineludibili. Le Primarie istituzionali dovranno svolgersi il 21 settembre e si dovrà votare, per il rinnovo del Consiglio regionale, il 9 o il 16 novembre. Ma è ancora possibile fissare la data del 26 ottobre. Restano pochi giorni per farlo. Per questo Corbelli chiederà subito alla Stasi, nel rispetto della legge, di fissare questa data del 26 ottobre, per abbinare le due elezioni, comunali reggine e regionali. “Diritti Civili non ritirerà la sua Lista per le Primarie istituzionali per rispetto innanzitutto di tutti quei 3347 cittadini, elettori ed elettrici, che hanno sottoscritto la nostra Lista e poi per tutti quei calabresi che al di là delle appartenenze partitiche vogliono poter partecipare alle Primarie per scegliere il loro candidato presidente ed essere protagonisti di un nuovo percorso, all’insegna della legalità e del rispetto delle regole e dei diritti. Il 21 settembre sarà un giorno di festa, per la democrazia e per la Calabria, e di grande partecipazione popolare. Sarà per la prima volta un voto libero. Senza condizionamento, clientelismo, ricatti, promesse. I cittadini calabresi saranno per la prima volta liberi di poter esprimere con il voto non solo la loro protesta, ma la loro volontà di cambiamento e rinnovamento. Troveranno sulla scheda elettorale solo il simbolo Diritti Civili. Ma sarà un voto che andrà molto al di là del significato elettorale. Sarà una testimonianza importante, un messaggio preciso. Se 500 mila calabresi si recheranno alle urne il 21 settembre sarà una svolta storica, un evento epocale che condizionerà il futuro della nostra regione. Sarà l’inizio di una piccola, grande rivoluzione (non solo politica, ma culturale, civile, sociale) per liberare la Calabria dalla cappa di potere dei potentati che la opprime. E’ questa la nostra sfida, è questo il senso vero della nostra partecipazione alle Primarie Istituzionali. Non vogliamo danneggiare nessuno ma solo iniziare a scrivere una importante pagina di democrazia, di libertà, di rinascita e riscatto della nostra regione”.

 

30 agosto 2014

 

 

Regionali: Corbelli, nessuno cerchi di impedire le primarie.Nessun passo indietro di Diritti Civili

28 AGOSTO 2014,  AGI. CALABRIA POLITICA

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, candidato insieme all'ex sottosegretario all'Ambiente Elio Belcastro e alla giovane laureata cosentina, Antonietta Perri, nella Lista Diritti Civili, per le primarie istituzionali per la scelta del candidato presidente della Regione, in una nota, diffida chiunque tenta di impedire lo svolgimento delle Primarie preannunciando che "è pronto a denunciare, nelle sedi giudiziarie preposte, ogni atto illegittimo e contrario alla legge, posto in essere a tutti i livelli".

"I partiti e i soliti noti - dice Corbelli - rispettino la legge che ha votato il Consiglio regionale e non cerchino escamotage per impedire lo svolgimento delle primarie. E' assolutamente impossibile, dopo la presentazione della Lista Diritti Civili, annullare le primarie! Per non incorrere in una grave violazione della legge e quindi in un reato penale! Non ci sono più i tempi e i termini per approvare modifiche alla legge regionale che ha stabilito le Primarie. La documentazione prodotta da Diritti Civili è ineccepibile! Oggi l'Ufficio Elettorale Regionale per le Elezioni Primarie ci ha chiesto una integrazione alla documentazione prodotta ieri, esattamente copia autentica dell'atto costitutivo e dello Statuto del Gruppo Diritti Civili e una descrizione più dettagliata del documento di autodisciplina.

Informiamo che domani mattina, nei termini previsti, presenteremo tutti e tre i documenti richiesti. I partiti, anziché cercare di non far svolgere le primarie che loro stessi hanno voluto, con una legge regionale,abbiano il coraggio semmai di partecipare a questa competizione democratica con i loro candidati. Lascino scegliere ai calabresi il candidato presidente e non invece far nominare e imporre un candidato dai capi romani e dai loro luogotenenti calabresi". (AGI)

"Nessun passo indietro di Diritti Civili. Faremo le Primarie istituzionali il 21 settembre", lo ha ribadito Corbelli
 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

Dal sito della GAZZETTA DEL SUD

Riconoscimento a Corbelli per 20 anni di impegno

12/04/2014

La Provincia di Cosenza ha voluto sottolineare l'impegno ventennale di Corbelli nei diritti civili e i dieci a fianco dell'ente provincia quale Ambasciatore dei diritti civili.

Riconoscimento a Corbelli
per 20 anni di impegno

Venti anni di battaglie civili, dieci anni a fianco del presidente della provincia di Cosenza, Mario Oliverio,  quale ambasciatore dei diritti civili. E’ Franco Corbelli.  Un impegno sottolineato nel corso di una manifestazione nella Sala degli Specchi del Palazzo provinciale. Un traguardo importante che il presidente Oliverio, a nome della Provincia, ha voluto sottolineare consegnando a Corbelli una targa. Sono state ripercorse le tappe significative: dalle  campagne umanitarie internazionali della Provincia di Cosenza, ad esempio, come quella per le popolazioni del Sud Est Asiatico colpite dal violento maremoto del dicembre 2004 o,  l’anno successivo  per le popolazioni del Pakistan devastato dal terribile terremoto dell’ottobre del  2005 fino al  Capodanno solidale per i bimbi della Palestina e, più tardi, l’attenzione per i bambini di Chernobyl. Dall’iniziativa che la Provincia porta avanti da più anni per la realizzazione di pozzi per l’acqua potabile in Kenya alla mobilitazione per l’aiuto a singole persone in grave difficoltà. Tra gli altri,  il giovane senegalese Thiam, gravemente malato; i fratellini serbi Mirko e Branko, con gravissimi problemi alla vista,  dei quali si riuscì ad evitare l’espulsione dall’Italia;  Fazw, la bimba irachena  nata con una gravissima malformazione, al centro di una bellissima iniziativa del presidente Oliverio e Diritti Civili supportata dal Corriere della Sera,  affinché fosse  operata in Italia . Ed ancora l’aiuto per Marta, giovane di Fagnano, a cui la Provincia ha regalato un servoscala per poter uscire di casa.  L’impegno della Provincia è venuto ancora  per la sede dell’AVIS provinciale, per quella per il Banco Alimentare; nella campagna “Occhiobambino”, con un finanziamento dell’Ente che  permesso all’Unità di Oculistica dell’ospedale dell’Annunziata di dotarsi della  Ret Cam II, strumentazione tecnologica all'avanguardia per la diagnosi precoce delle malattie oculari dei bambini. E poi le vicende  di  Alexandrina Lacatus, giovane ragazza rumena segnata dal dramma della perdita dei suoi bambini morti nell’incendio della loro casa e per questo reclusa nel carcere di Castrovillari, poi scarcerata;  la storia di Kate, strappata a morte sicura per lapidazione. Infine, il ricordo del piccolo Cocò che ha passato una parte della sua breve esistenza, terminata tragicamente, in carcere con la madre e poi scarcerato grazie a Corbelli. Corbelli ha dedicato il riconoscimento a tutti i bimbi che ha incrociato e aiutato, in particolare al piccolo Cocò, e alla madre scomparsa due anni fa e sua principale sostenitrice. 

   

 

 

 

 

LA LETTERA DI CORBELLI, LA REPLICA DI GALLI DELLA LOGGIA

CORRIERE DELLA SERA, 29 luglio 2014

 

CORBELLI DOPO LA REPLICA DI GALLI DELLA LOGGIA

Corbelli, dopo la replica di Galli della Loggia, dichiara: “Visto che non lo ha fatto nessun politico, ho provato io a difendere la Calabria e la Sicilia. Non certamente le classi dirigenti ma i due popoli, calabrese e siciliano. Rispetto l’opinione di Galli della Loggia(anche se resto convinto di aver fatto delle giuste, oggettive osservazioni), ma credo che non possa l’incapacità di chi amministra queste due regioni cancellare, offuscare e non far prevalere il lato positivo, fortemente solidale e profondamente umano delle popolazioni della Calabria e della Sicilia, che non a caso ho proposto per il Premio Nobel per la Pace 2014 per la generosa, straordinaria e ininterrotta accoglienza ai migranti del mondo che sbarcano continuamente sulle coste siciliane e calabresi. Iniziativa, il Premio Nobel al popolo calabrese e siciliano, che chiedo al dottor Galli della Loggia e al Corriere della Sera di sostenere, così come stanno facendo diversi media regionali e nazionali"

 

LUNEDI' 18 agosto LA NOTIZIA DELLA CANDIDATURA DI CORBELLI ALLE PRIMARIE

E' STATA DATA CON AMPIO RISALTO DAI TRE QUOTIDIANI CALABRESI

LA GAZZETTA DEL SUD, IL QUOTIDIANO E IL GARANTISTA

(che ringraziamo e che invitiamo, come sempre, ad acquistare)

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

Primarie istituzionali. Corbelli : “Abbiamo superato le tremila firme.

Oggi presenteremo la Lista di Diritti Civili con firme e candidature”.

 

Catanzaro

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, candidato, insieme all’ex sottosegretario Elio Belcastro e alla giovane laureata cosentina Antonietta Perri, nella Lista Diritti Civili alle Primarie istituzionali previste per il prossimo 21 settembre per la scelta del candidato Presidente della Regione, informa che sono state superate le tremila firme necessarie per la presentazione della Lista. Oggi(mercoledì) la Lista Diritti Civili sarà presentata ufficialmente  a Catanzaro negli uffici preposti della Regione. “Voglio ringraziare quanti, volontari, amici, simpatizzanti, hanno partecipato, nonostante il periodo estivo, a questa straordinaria mobilitazione del Movimento Diritti Civili , una battaglia la nostra che va ben al di là della mera competizione politica e  rappresenta la difesa della legalità, il rispetto delle regole e dei diritti dei cittadini, la possibilità e il diritto degli elettori di scegliere il proprio candidato presidente di Regione. Come avevamo annunciato ieri abbiamo oggi superato le tremila firme e domani li presenteremo ufficialmente, afferma Corbelli. Questo a dimostrazione della nostra serietà, del nostro impegno e della nostra sincera e disinteressata passione civile e politica che ci porta oggi a fare una battaglia che sarà pure di testimonianza (del resto siamo da sempre abituati a combattere da soli le battaglie, civili, di giustizia e di solidarietà, più difficili e impossibili) ma che acquista un significato ed un valore straordinari dopo i ripetuti tentativi palesi e ingannevoli di chi vorrebbe impedire lo svolgimento delle primarie e rimandare sine die le elezioni regionali, per imporre in questo modo scelte romane che nulla hanno a che fare  e a che vedere con le aspettative e i problemi drammatici del popolo calabrese”. Corbelli intanto ha ufficialmente chiesto con una lettera indirizzata al Presidente della Giunta Regionale f.f., al Prefetto della Città Capoluogo, al Presidente della Corte d’Appello di Catanzaro e al Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, di voler indire le Elezioni Regionali per il prossimo 9 o 16 novembre. La missiva è stata  recapitata per e-mail.

27 agosto 2014

 

 

NOTIZIA ANSA, AGI, CORRIERE DELLA CALABRIA, ZOOM SUD, REGGIO TV, NUOVA COSENZA - 17-18 agosto 2014

Corbelli: mi candido alle primarie

Il leader del movimento Diritti Civili:avevo preannunciato che se il Pd, o meglio il suo segretario regionale, avesse impedito la candidatura di Mario Oliverio sarei sceso in campo personalmente

 

 

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  • CATANZARO "La lista Diritti civili parteciperà alle primarie istituzionali con la candidatura di Franco Corbelli". Lo rende noto il movimento Diritti civili. "Nei mesi scorsi - afferma il leader del movimento Diritti civili, Franco Corbelli - avevo preannunciato che se il Pd, o meglio il suo segretario regionale, avesse impedito la candidatura alle primarie del presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, sarei sceso in campo personalmente. E oggi mantenendo fede all'impegno assunto e coerentemente con la sua lunga storia annuncio che di fronte al palese tentativo di far saltare le primarie, con la scusa della data ravvicinata del voto (per il rinnovo del consiglio regionale al 12 ottobre), che altro non è, come è stato evidenziato da autorevoli commentatori, che il subdolo tentativo di allungare i tempi per evitare le elezioni in autunno e per impedire in questo modo la legittima, naturale e da più parti auspicata candidatura di Oliverio, per delegare la scelta del candidato governatore calabrese alla segreteria romana del Pd sottraendola di fatto al popolo calabrese, faccio quello che avevo preannunciato". "Mi candido, nella lista Diritti civili, alla presidenza della Regione Calabria, così come ho fatto - prosegue Corbelli - alle regionali del 2000, e quattro anni dopo (nel 2004), alla Provincia di Cosenza, sempre come candidato presidente (e in quest'ultimo caso grazie agli oltre 13 mila voti ottenuti, eletto anche consigliere provinciale). Intendo avvalermi dell'istituto delle primarie, per questo presenterò nei termini di legge, entro il prossimo 29 agosto, le firme necessarie (tra 3 e 4mila) per poter presentare la lista Diritti civili. Già a partire da martedì inizierò la raccolta di queste firme. In settimana terrò una conferenza stampa per presentare ufficialmente la mia candidatura, il mio programma, le problematiche e le emergenze più urgenti da affrontare in Calabria".
 

Regionali, Primarie Diritti Civili. Tre i candidati

ANSA. Calabria, Giovedì 21 Agosto 2014

 

Saranno Franco Corbelli, l'ex sottosegretario Elio Belcastro ed Antonietta Perri, giovane laureata in Scienze del Servizio Sociale, i tre candidati alle primarie per la lista del Movimento Diritti Civili. Lo ha reso noto il Movimento. "Abbiamo deciso - è scritto in una nota - di aprire la nostra Lista per le Primarie anche ad un esponente della politica e della società civile calabrese, che in questi anni è stato in diverse importanti, occasioni al fianco del Movimento Diritti Civili per alcune, grandi battaglie civili, di giustizia e per importanti, significative iniziative di solidarietà. Per questo abbiamo accolto con soddisfazione la disponibilità di Elio Belcastro, un politico e professionista attento e sensibile alle problematiche civili e di giustizia. Le primarie vedranno dunque nella lista Diritti Civili il nostro leader storico Corbelli, l'ex sottosegretario Belcastro e una candidatura femminile, Antonietta Perri, giovane laureata in Scienze del Servizio Sociale e coordinatrice del gruppo giovanile del Movimento Diritti Civili. Sarà una sfida e una competizione all'insegna non solo dell'amicizia, della lealtà ma della perfetta armonia, della condivisione di quello che è l'obiettivo comune: la difesa della legalità, delle regole, il rispetto dei diritti civili. Auspichiamo anzi che a questa consultazione partecipino anche le due coalizioni del centrosinistra e del centrodestra con i loro rispettivi candidati". "Chiediamo alla presidente facente funzione della Regione, Antonella Stasi, che venga definitivamente fissata entro la prima metà di novembre la data per lo svolgimento delle elezioni regionali per dare alla Calabria il nuovo presidente e il nuovo Consiglio regionale". (ANSA)


 
 
 
 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Un nuovo importante riconoscimento “Il Premio Caposuvero” è stato assegnato

sabato 9 agosto, in Calabria, a Gizzeria Lido, a Corbelli per i 20 anni del Movimento

Diritti Civili. “Dedico il Premio al piccolo Cocò(che il 23 agosto avrebbe compiuto

4 anni) e ai tanti bambini che ho aiutato in questi 20 anni”

 

Catanzaro

Un nuovo importante riconoscimento è stato assegnato sabato sera, 9 agosto, in Calabria, nel corso di una manifestazione (condotta da Piera Dastoli e Massimo Mercuri) nello splendido scenario del lungomare di Gizzeria Lido, al leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. E’ il “Premio Caposuvero” promosso dalla Pro Loco di Gizzeria con il patrocinio della locale Amministrazione comunale. Corbelli viene premiato per la Sezione “diritti civili e giustizia sociale” per i 20 anni del Movimento Diritti Civili, da lui fondato nel lontano 1994 e da sempre presieduto. Il riconoscimento è stato assegnato per “le innumerevoli battaglie civili, di giustizia, le tantissime iniziative di solidarietà (molte quelle a favore di tanti bambini e molti poveri immigrati, che ha salvato in questi anni), le numerose campagne umanitarie nazionali e internazionali che sono state in questi 20 anni promosse e concretizzate, per gli eccezionali risultati ottenuti, con centinaia e centinaia di casi umani e di ingiustizia risolti, la sua ultima battaglia per realizzare in Calabria(in un suo terreno regalato alla Regione Calabria, un piccolo cimitero dei migranti, per dare una degna sepoltura e conservare un ricordo per quanti cercano di arrivare in Italia, fuggendo dalla miseria, dalle guerre, dalle persecuzioni e dalle malattie, e perdono la vita nei tragici sbarchi) e una legge di grande civiltà e umanità fatta approvare, con le battaglie di Diritti Civili, dal Parlamento(nel 2006), quella che dovrebbe cancellare la disumanità dei bambini in cella con le giovani mamme detenute(legge purtroppo ancora oggi non compiutamente applicata)”.  Corbelli (che nei mesi scorsi per questo suo eccezionale, ininterrotto impegno civile e umanitario era stato premiato e nominato, dal Presidente della Provincia di Cosenza, “Ambasciatore dei diritti civili”) ha dedicato questo prestigioso Premio “al piccolo Cocò (il bambino di Cassano, ucciso e bruciato, nel gennaio scorso, insieme al nonno e ad una giovane donna marocchina) e ai tanti bambini che ha aiutato e, spesso, salvato, in questi 20 anni. In particolare a questo bambino, a Cocò (che il prossimo 23 agosto avrebbe compiuto 4 anni) Corbelli è e resterà sempre molto legato. Il leader di Diritti Civili era riuscito poco più di un anno e mezzo fa (esattamente il 21 dicembre 2012)  a far scarcerare questo bambino, Cocò Campolongo, e la sua giovanissima mamma, Antonia, che erano detenuti nel carcere di Castrovillari. Da oramai due anni il leader di Diritti Civili continua ad aiutare la famiglia del piccolo Cocò, a chiedere giustizia e a ricordare in ogni occasione questo sfortunato bambino. Il Premio “Caposuvero” per le altre Sezioni sarà assegnato a Pippo Callipo (Imprenditoria), Elena Vera Stella (Moda), Ulderico Nisticò (Cultura), Ruggero Pegna (Spettacolo), Giovanni Paola (Medicina).

10 agosto 2014

 

 

Papa Francesco: "Con la guerra si perde tutto.

Medio Oriente, Ucraina e Iraq: fermatevi!"

 

BASTA CON IL MASSACRO DI INNOCENTI! FERMATE QUESTE STRAGI!

Gaza, oltre 1000 morti palestinesi in 19 giorni 

 



Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

Migranti e accoglienza. L'appello di Diritti Civili: "La Calabria, alle

prese con un imponente e incessante sbarco di immigrati, non può

essere lasciata da sola. Governo ed Europa devono intervenire". 

 

  

Reggio Calabria

 “ La Calabria non può essere lasciata da sola ad affrontare la drammatica emergenza dei migranti, che continuano in migliaia ad arrivare a Reggio e in altre città della regione. L’ultimo maxi sbarco, ieri, lunedì, nella città dello Stretto(1700 i migranti arrivati, moltissimi i bambini). Il Governo italiano, l’Europa devono intervenire celermente e concretamente. La accoglienza e la solidarietà a questi migranti non si può e non si deve fermare neppure un istante. Bisogna aiutare questi sfortunati fratelli immigrati, che cercano di arrivare in Italia fuggendo dalla miseria, dalle guerre, dalle persecuzioni e dalle malattie trovando spesso purtroppo la morte nei tragici sbarchi. C’è da pensare soprattutto ai tantissimi bambini che arrivano(oggi a Reggio i bimbi sbarcati erano oltre un centinaio), spesso senza i loro genitori. C’è da chiedersi: che fine fanno questi bambini? Chi si prende cura di loro? Come si fa a dare loro una identità? Come e da chi vengono gestite queste delicatissime vicende umane di questi bambini, anonimi e orfani?”.  E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, da oltre 30 anni in prima fila, con il suo impegno civile e umanitario, nell’aiuto agli immigrati, molti dei quali ha in questi anni letteralmente salvato. Lo stesso Corbelli(che proprio per l’accoglienza ai migranti del mondo ha chiesto ufficialmente, il 17 luglio scorso, l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace alla Calabria e alla Sicilia, “ai due popoli, calabrese e siciliano, che per quello che continuano a fare ogni giorno per gli immigrati dimostrano di strameritarlo”, afferma il leader di Diritti Civili) è oggi impegnato anche per la realizzazione di un’altra importante opera umanitaria (la prima e unica del genere in Italia e nel resto del mondo): un cimitero dei migranti, per dare una degna sepoltura, conservare un ricordo e dare un riferimento, un luogo preciso per quei poveri e sfortunati immigrati, senza un volto e senza un nome, che perdono tragicamente la vita, mentre cercano di sbarcare sulle coste italiane e vengono seppelliti, e il loro ricordo in questo modo cancellato per sempre, in tanti sperduti cimiteri siciliani e calabresi”.  

12 agosto 2014

 

 IL GARANTISTA(prima pagina), 12 agosto 2014 

 

 

 

 

AGI - 02-08-2014 

Bronzi Riace: Corbelli, oltraggiati e deturpati da un fotografo francese!

(L'intervento di Corbelli ripreso anche da Repubblica.it e dal giornale La Repubblica) 

 

NOTIZIA AGI

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene dopo "il gravissimo scempio e, purtroppo, irrimediabile danno di immagine, dei Bronzi di Riace, ad opera del fotografo francese, Gerald Bruneau", chiede che su "questo gravissimo episodio la Procura della Repubblica di Reggio apra subito una inchiesta e persegua, in modo severo ed esemplare, l'artista francese, cosi' come si e' fatto negli anni scorsi per altri casi simili, anche meno gravi: lo scempio con la colorazione della Fontana di Trevi(nell'ottobre del 2007) e la deturpazione della Fontana del Bernini(nel settembre del 2011), con l'arresto degli autori. Quello che e' accaduto con lo scempio dei Bronzi di Riace, vestiti e fotografati con veli da sposa, perizoma leopardati, fiori in mano - aggiunge Corbelli - e' un fatto di inaudita gravita'. E' un danno di immagine(e non solo) purtroppo irrimediabile. Sino ad oggi ho evitato di intervenire sulla polemica del trasferimento o meno dei Bronzi all'Expo, ma oggi di fronte a questo vero e proprio oltraggio alle due Statue non posso non manifestare, da calabrese prima e da cittadino italiano e del mondo poi, tutto il mio sdegno per una operazione pubblicitaria che rappresenta uno scempio di quelli (i Bronzi di Riace) che sono a tutti gli effetti da considerarsi patrimonio dell'umanita'. Le due Statue, con quegli scatti shock e vergognosi, sono state di fatto oltraggiate e deturpate! Ho aspettato che la Procura di Reggio di fronte a quella notizia di reato(le foto dei Bronzi vestiti e oltraggiati in quel modo ignobile!) intervenisse d'ufficio. Visto che non lo ha ancora fatto, glielo chiedo io pubblicamente e ufficialmente, ricordando che per casi simili, anche meno gravi, la magistratura e' subito intervenuta e ha arrestato gli autori: e' successo per l'artista romano che aveva(nell'ottobre del 2007) colorato la Fontana di Trevi e per il vandalo che aveva (nel settembre del 2011)deturpato la Fontana del Bernini. Chiedo che la Procura di Reggio, nel rispetto della legge, agisca allo stesso modo".

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Appello-denuncia: "Immigrati irregolari non possono essere curati in Calabria.

Colpa della burocrazia! Da oltre un anno manca una autorizzazione dell’Asp”. 

 

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all’unanimità, dal Consiglio regionale calabrese, il 30 giugno 2008, rivolge “un appello alla Direzione generale dell’Asp di Cosenza e alle altre autorità preposte, affinché venga garantito il diritto alla assistenza sanitaria  e alla tutela della salute a tutti quegli immigrati irregolari che si trovano in Calabria, molti dei quali a Cosenza(basti pensare alla folta comunità del popolo Rom); diritto che di fatto da oltre un anno non viene rispettato perché l’Asp di Cosenza non autorizza il rilascio del codice ENI(che consente ai cittadini comunitari irregolari presenti in Calabria di avere accesso alla cure di base erogate dal Sistema Sanitario Nazionale)a quanti pur legittimamente ne fanno richiesta. Questo grave e drammatico problema è stato sollevato con una denuncia da alcune associazioni cosentine, afferma Corbelli.  Il Movimento Diritti Civili sostiene questa giusta, sacrosanta rivendicazione, auspica che questa ingiustizia venga subito cancellata e rivolge a questo proposito un appello al nuovo Questore  di Cosenza, Luigi Liguori, e al procuratore della Repubblica della città bruzia, Dario Granieri, nei  confronti dei quali manifesta “grande stima per il loro operato, sempre attento e sensibile ai temi della giustizia e del sociale”,  e si dice certo che “nell’ambito delle loro competenze faranno di tutto per sollecitare la risoluzione di questo problema e far rispettare i diritti alla salute all’assistenza sanitaria di questi cittadini comunitari irregolari, molti dei quali vivono proprio nella città di Cosenza.  Ad iniziare dal popolo Rom, che vive, in condizioni allucinanti e disumane, a Vaglio Lise, dietro la stazione ferroviaria e lungo le rive del fiume Crati. Si può negare il diritto alle cure, all’assistenza sanitaria e alla salute a questa povera gente (tra cui molti bambini), già così colpita da un destino avverso?  Ricordo che in quel campo Rom vivevano e chiedevano la elemosina ai semafori due fratellini rom non vedenti, Marko e  Branko, che 13 anni fa(nel giugno del 2001) Diritti Civili salvò togliendoli dalla tenda-vergogna dove erano nati e dove avevano vissuto, facendoli ospitare a Rende (dove si trovano da allora), facendoli visitare, curare e operare, a Cosenza e Bologna, iscrivendoli a  scuola e ottenendo per loro il permesso straordinario di soggiorno per farli restare in Italia(come avviene oramai ininterrottamente da 13 anni)”.

3 agosto 2014

 

 IL QUOTIDIANO, 4 agosto 2014

 

 

AGI - 31-07-2014

Sanita': Cosenza; Corbelli, dializzati non saranno trasferiti

 

Resteranno all'ospedale "Mariano Santo" e non saranno trasferiti all'Annunziata, come era stato deciso, i 30 dializzati che per protesta avevano minacciato di sospendere le cure e lasciarsi morire. Grande soddisfazione, in una nota, viene espressa dal leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli , che si occupa, da 8 mesi del problema e che era intervenuto anei giorni scorsi chiedendo che venisse assolutamente scongiurato il trasferimento, a tempo indeterminato, al nosocomio regionale dell'Annunziata. "Questa mattina - ha commentato Corbelli - ho appreso, con grande soddisfazione, che ha prevalso il buonsenso, il rispetto dei diritti di queste persone in dialisi e il loro trasferimento, all'ultimo momento, e' stato scongiurato. Almeno sino a settembre questi 30 dializzati continueranno a fare la dialisi al Mariano Santo e durante il giorno. Scongiurati dunque trasferimento e turno di notte! Questo significhera' per queste persone, gia' cosi' colpite dalla malattia, evitare altri disagi e ulteriori sofferenze".

 

IL GARANTISTA, 1 agosto 2014 

 

 

'Ndrangheta: Corbelli, ingiustificato clamore su vicenda Oppido

 
 AGI, 7 luglio 2014

Il leader del Movimento Diritti Civili, intervistato oggi dal giornale on line La Voce Sociale, ha commentato duramente l'episodio dell'inchino al boss , ma con altrettanta durezza ha stigmatizzato lo "spropositato e ingiustificato clamore che si sta dando a questa vicenda" e soprattutto ha denunciato "il silenzio, discriminatorio, dei media nazionali sull'altra Calabria, quella della accoglienza , dell'ospitalita' e della solidarieta'". "L'inchino e' uno scandalo - sottolinea Corbelli - ma perche' nessuno parla dell'altra Calabria, quella, ad esempio, che continua ad accogliere con generosita' e umanita' tanti immigrati(la Calabria di Riace, di Badolato, di Acquaformosa, per citare i casi di integrazione piu' noti), la Calabria che si batte per garantire una degna sepoltura ai migranti che muoiono in mare, realizzando (primo e unico caso in Italia e in Europa) un piccolo cimitero per ospitare questi poveri e sfortunati immigrati?". Corbelli non nasconde il proprio disappunto per il modo in cui sta "montando" sui mass media la vicenda di Oppido Mamertina, per l'inchino della Statua della Madonna delle Grazie sotto casa di un boss. "Sono molto contrariato, per il clamore che si sta dando alla vicenda. Mi spiego in maniera chiara per non essere frainteso. Come responsabile del Movimento per i diritti civili condanno qualsiasi tipo di iniziativa che possa sembrare finalizzata ad esprimere sostegno o, comunque, a attribuire un peso sociale a chi fa parte di sodalizi criminali. Tuttavia e' innegabile che per un gesto di cui non si sa bene nemmeno chi sia l'autore viene offerta una immagine della Calabria che non corrisponde alla realta'. Anzi viene la nostra regione letteralmente massacrata! L'inchino e' uno scandalo che richiede un'azione sinergica da parte di tutti i soggetti in campo per cambiare un certo tipo di cultura. Detto questo bisogna cambiare la cultura anche di chi guarda e racconta la nostra terra. Esiste una Calabria diversa, solidale, che - tanto per dirne una - si appresta ad offrire un'area per realizzare un cimitero per ospitare i migranti che non ce la fanno a realizzare il loro sogno di benessere e di liberta' e che, purtroppo, trovano la morte in mare. Di questa iniziativa, promossa dal Movimento Diritti Civili, che vede il sostegno della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza e che dovrebbe vedere anche il coinvolgimento di ben tre Ministeri non parla nessuno. Anche questo e' uno scandalo che va stigmatizzato con la stessa durezza con la quale tutti stanno insorgendo rispetto alla storia dell'inchino".

 

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

Diritti Civili chiede al Ministro della Salute la nomina di un

Commissario ospedale regionale  dell’Annunziata di Cosenza

per affrontare la drammatica situazione!

 

Cosenza

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale calabrese il 30 giugno 2008, interviene sulla “gravissima e drammatica situazione  dell’ospedale regionale dell’Annunziata di Cosenza, per grave carenza di personale medico, che mette a rischio l’assistenza ai malati e che potrebbe avere conseguenze tragiche se non si interviene subito con provvedimenti immediati e straordinari che garantiscano un livello accettabile di sicurezza per i diversi tipi di interventi”.  Corbelli definisce la situazione dell’Annunziata “drammatica, una vera e propria emergenza sanitaria e sociale, che deve essere immediatamente affrontata e risolta, ai massimi livelli istituzionali, con provvedimenti immediati ed eccezionali, ad iniziare dalla nomina, da parte del Ministro della Salute, di un commissario straordinario per l’ospedale dell’Annunziata. Il Ministro della salute, nell’ambito delle proprie competenze, deve intervenire a salvaguardia del diritto alla assistenza sanitaria, alla salute e alla vita di tutti i cittadini-utenti. L’Annunziata eroga un importante servizio pubblico. Questo deve essere garantito, nel rispetto della legge. Se ci sono ostacoli burocratici o di altra natura, vanno subito e definitivamente eliminati. Per questo oggi, alla luce anche delle denunce del sindacato dei medici che definiscono l’Annunziata “una azienda non più governata”, occorrono misure eccezionali e immediate, si rende assolutamente indispensabile e urgente la nomina da parte del Ministro della Salute, nell’ambito dei suoi poteri (considerando che la Calabria dopo le dimissioni dell’ex Governatore Scopelliti, si ritrova senza il responsabile istituzionale della sanità calabrese), di un commissario straordinario per affrontare le emergenze dell’ospedale civile cosentino. Si deve intervenire per rendere funzionale, efficiente  e sicuro l’ospedale dell’Annunziata. Una cosa è certa: non si può più restare a guardare, inerti e inermi, mentre l’ospedale civile collassa quotidianamente, mettendo a serio rischio la salute dei pazienti. Vanno subito affrontate le diverse priorità, ad iniziare da quella assolutamente urgente e drammatica del nuovo Pronto Soccorso,  dove solo grazie ad un piccolo esercito di operatori sanitari, capitanati dal primario del reparto Francesco Crocco, si riesce a far fronte a situazioni di vera e propria emergenza continua e quotidiana, con oltre 300 nuovi ingressi, e altrettante visite, al giorno. Senza perdere più altro tempo, per prevenire nuovi possibili casi di malasanità ed evitare altre tragedie. Per questo chiediamo oggi al Ministro della salute un provvedimento eccezionale e immediato: la nomina di un commissario straordinario per l’Annunziata, con ampi poteri, ad iniziare da quelli che gli consentono di poter subito procedere all’assunzione del personale medico necessario per rendere funzionali e sicuri il Pronto Soccorso e gli altri reparti, oggi a rischio”.  

 

6 luglio 2014

 

 

 

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

Diritti Civili su chiusura sede Tar di Reggio: “Tar baluardi di giustizia, legalità e

democrazia. La Calabria deve reagire contro questa ingiustizia”!

 

Reggio Calabria

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene sulla preannunciata chiusura della sede di Reggio Calabria del Tar, che dovrebbe scattare a partire dal prossimo 1 ottobre con la cancellazione anche di altre sedi distaccate in Italia. Corbelli definisce il provvedimento del Governo “ingiustificato e irresponsabile, che serve solo a creare  ostacoli alla giustizia amministrativa con grave danno per tutti quei cittadini ed Enti sono costretti a rivolgersi al Tar per far valere i propri diritti. Il Tar, al pari del Consiglio di Stato, della Corte Suprema di Cassazione , della Consulta, delle Procure e dei Tribunali del nostro Paese sono dei baluardi della giustizia, della legalità e della democrazia. Sopprimere o ridimensionare le sedi del Tar in Italia significa solo ostacolare il percorso della giustizia (non solo amministrativa!) significa creare grandi disagi e negare dei diritti agli stessi cittadini . Il Tar svolge una funzione di grande, fondamentale importanza. E’ l’organismo di giustizia amministrativa diretto e immediato per il ricorso dei cittadini e per le amministrazioni che si ritengono vittime di ingiustizie. In Calabria questo ruolo Il Tar di Catanzaro e quello di Reggio Calabria lo svolgono in modo esemplare. Sono una garanzia assoluta per tutti i cittadini e gli Enti. Anziché per questo valorizzarli, potenziando le due sedi  regionali viene adesso annunciata la chiusura della sede di Reggio. La Calabria deve reagire a questa grande ingiustizia, a questi tagli indiscriminati. Occorre,  se necessario, anche una mobilitazione per far sentire forte la voce dei calabresi che non ci stanno a farsi cancellare un baluardo di giustizia, di legalità e di democrazia com’è il Tar”.

20 giugno 2014

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

Appello Diritti Civili “L’Associazione “Matteo Facciolla” deve subito

riavere il suo elettrocardiografo(che è stato rubato)”

 

Cosenza

Franco Corbelli, del Movimento Diritti Civili, rivolge un appello per aiutare l’Associazione “Matteo Facciolla” a riavere subito l’elettrocardiografo che  è stato da poco rubato, durante il trasferimento nella nuova sede di Vaglio Lise a Cosenza.  “Ho grande stima dell’Associazione “Matteo Facciolla”, per l’importante ruolo che svolge per la prevenzione delle malattie cardiopatiche nei bambini e negli adolescenti . Per questo mi ha molto colpito apprendere del furto di questo importante strumento diagnostico durante il trasloco nel nuovo ambulatorio di Vaglio Lise a Cosenza. E’ un fatto grave, a cui mi auguro si ripari subito con la restituzione dell’importante apparecchiatura diagnostica. Sarebbe un bel gesto se chi lo ha rubato lo restituisse. Se questo, come purtroppo credo, non succederà è allora assolutamente  necessario che questa Associazione, presieduta con passione e sacrifici dalla signora Teresa Intrieri Facciolla, la mamma del piccolo Matteo Facciolla, uno splendido  bambino che un destino crudele all’età di 13 anni ha portato via, abbia subito un nuovo elettrocardiografo. Rivolgo a questo proposito un appello alla Regione  e anche al presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, che molto spesso in questi anni è stato sempre pronto a sostenere queste iniziative benefiche, nonostante L’Ente da lui guidato non avesse competenze specifiche.  Una cosa comunque è certa: L’Associazione Mattia Facciolla deve riavere subito un elettrocardiografo.  Se necessario anche promuovendo una sottoscrizione per una raccolta fondi, che naturalmente sono personalmente pronto ad aprire(con un mio contributo) e a sostenere”.

18 giugno 2014

 

 

 

 

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Appello Diritti Civili: “Riprendere subito, in Calabria, per affetti da celiachia erogazione prodotti alimentari per loro indispensabili. Distribuzione sospesa dalle farmacie da oltre 10 giorni. Colpa dei ritardi della Regione nei rimborsi (alle farmacie), prolungati da 6 a 18 mesi”!

 

 

 

Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, interviene sulla “situazione di grande disagio e sofferenza di moltissimi malati di celiachia ai quali, da oltre 10 giorni, è stata sospesa dalle farmacie l’erogazione dei prodotti alimentari indispensabili per la loro particolare alimentazione, per i ritardi della Regione Calabria nel pagamento delle spettanze alle stesse farmacie, con il prolungamento del termine di rimborso (da parte dell’Ente regionale) per questi prodotti dai precedenti 6 mesi a 18 mesi. Dopo la provincia di Catanzaro la protesta si è adesso estesa anche alla provincia di Cosenza. Molte famiglie, con anche bambini, donne in gravidanza, anziani affetti da questa patologia, che devono affrontare quotidianamente questo grave problema, e vivono in condizione di indigenza non sanno più come far fronte a questa situazione, come poter acquistare questi prodotti in farmacia. Per questo hanno chiesto l’intervento di Diritti Civili, continua Corbelli. E’ un problema grave e urgente che deve essere immediatamente affrontato e risolto. Non si possono abbandonare così al loro destino, buttare nella disperazione tante famiglie che non sanno più come fare, che non sono in condizione di acquistare ogni giorno questi prodotti alimentari particolari per i loro congiunti malati. La Regione deve subito intervenire e ripristinare il precedente termine di rimborso alle farmacie che era di 6 mesi. Oggi invece, mi ha detto il genitore di uno di questi bambini celiaci che mi ha telefonato, per chiedermi di intervenire e di aiutarli, questo termine è stato allungato a 18 mesi e questo ha messo in serie difficoltà le farmacie che per questa ragione si sono viste costrette purtroppo a sospendere l’erogazione di questi prodotti. Dopo Catanzaro la protesta si è adesso estesa anche alla provincia di Cosenza. Rispetto naturalmente i titolari di queste farmacie ma chiedo anche a loro un piccolo sacrificio, di riprendere subito l’erogazione di questi prodotti in attesa che la regione Calabria provveda subito a ripristinare il termine di scadenza dei 6 mesi per i rimborsi di questi prodotti. Una cosa è certa: non si può negare a queste persone affette da celiachia di avere i prodotti alimentari per loro indispensabili. E’ un loro sacrosanto diritto che va rispettato, difeso e salvaguardato. Non si può certamente far pagare un prezzo così pesante ai malati di celiachia. Una sanità che si rispetti, degna di un Paese civile, deve essere al servizio di ogni malato e naturalmente anche di queste persone, affette da questa patologia, non penalizzarle e umiliarle”.

 

13 giugno 2014

 

 

Disabili: appello Corbelli per giovane disabile di Rende

 
ANSA, 6 giugno. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, rivolge un "appello a quello che sara' domenica sera il nuovo sindaco di Rende affinche' prenda a cuore, affronti e risolva subito il problema di una giovane disabile dalla nascita, non vedente, che vive su una sedia a rotelle, che chiede di poter avere a disposizione il nuovo pulmino del Comune per essere trasportata, insieme alle altre persone diversamente abili, nel centro di riabilitazione di Lappano, che dista 21 km da Rende, dove questa giovane, proveniente da Roma, vive con la sua famiglia, i genitori e una sorella". Questa giovane tramite la sorella ha scritto e chiesto aiuto a Corbelli, che alla vigilia del ballottaggio di domenica prossima rivolge un appello ai due candidati a sindaco, Pasquale Verre e Marcello Manna, invitando "chi dei due domenica sera sara' il nuovo primo cittadino di Rende a dare subito una risposta a questa giovane affrontando il problema del trasporto dei disabili. Mi aspetto dal nuovo sindaco - dice COrbelli - un intervento immediato per questa problematica dei diversamente abili. Rende e' sempre stata una citta' solidale e attenta al sociale e sono certo che sara' cosi' anche in futuro, ad iniziare dalla risoluzione di questo problema del trasporto della ragazza disabile e di tutte le altre persone che come lei ne beneficeranno(ANSA)".

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

 

 

Incendio campo Rom a Cosenza. Diritti Civili(che da anni si batte per aiutare

questa povera gente): “Evitata una tragedia! Basta con questa baraccopoli

disumana e pericolosa, dove vivono anche tanti bambini. Lì vivevano anche i

due fratellini ciechi, Marko e Branko, che Diritti Civili, 13 anni fa, ha tolto da

una tenda vergogna e ha salvato”.

 

 

 

Cosenza

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo "l'incendio che ha distrutto questa mattina molte baracche del campo Rom di Vaglio Lise e che, pare, solo per un miracolo non si è trasformato in una tragedia", ricorda altri incendi in questo campo (uno esattamente 3 anni fa, la notte dell’8 giugno 2011) che anche in quel caso solo miracolosamente non fece nessuna vittima, denuncia quello che definisce lo "scandalo della baraccopoli dimenticata, la situazione di degrado, di disumanità e di pericolo in cui vivono numerose famiglie nomade (con la presenza di molti bambini), in un accampamento dietro la stazione ferroviaria", afferma che da 3 anni continua a chiedere l'intervento del Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, e la "realizzazione di una struttura di accoglienza per questi immigrati poverissimi". "L'incendio di questa mattina e la tragedia miracolosamente evitata devono richiamare l'attenzione delle istituzioni competenti sul dramma dimenticato della comunità rom che a Cosenza vive in tende-vergogna, in alloggi di fortuna, pericolosi, in condizioni igieniche allucinanti e disumane, afferma Corbelli. Oggi la situazione è di nuovo assai grave e preoccupante. La baraccopoli di Vaglio Lise è una vergogna, un fatto indegno di un Paese civile. Sono molti anni che Diritti Civili denuncia questo scandalo. Occorre intervenire immediatamente, eliminando queste vergogne, aiutando quelle famiglie, dando un'assistenza dignitosa a quei bambini che in quelle condizioni si ammalano e rischiano la vita. Quanto accaduto questa mattina, così come le tragedie dei bambini rom morti bruciati a Roma, alcuni anni fa, devono essere un monito e un campanello d'allarme. Bisogna agire subito, per prevenire, prima che sia troppo tardi. Bisogna evitare che succeda una nuova tragedia. Per questo chiedo che il sindaco Occhiuto intervenga subito, dia corso e riprenda quel vecchio progetto di realizzazione di un campo sosta per i rom, che è stato accantonato. Bisogna aiutare questa povera gente che viene da noi in cerca di lavoro e di fortuna. Bisogna non chiudere gli occhi di fronte al dramma di quei bambini innocenti e dei loro genitori. In occasione di un recente Natale sono andato al campo Rom a trovarli e a portare anche un mio regalo. Ricordo a tutti che a volte in quelle baracche si consumano immani tragedie, a tutti sconosciute, come nel caso dei due fratellini rom non vedenti, Marko e Branko che 13 anni fa(nel giugno del 2001) Diritti Civili scoprì proprio in una di quelle tende-vergogne di Vaglio Lise. I due fratellini, ciechi, che da allora sono riuscito a togliere da quella baracca (dove avevano, in condizioni disumane, vissuto quattro anni, ammalandosi), a farli ospitare, insieme alla loro famiglia, dal luglio del 2001, in una casa di Rende (messa a disposizione gratuitamente dalla locale Amministrazione comunale), a farli iscrivere a scuola. Da tredici anni questi due bambini continuano a restare in Italia (grazie a dei permessi straordinari di soggiorno che faccio rinnovare ogni anno), ad essere curati e operati a Bologna, a vivere una vita dignitosa".

 

3 giugno 2014

 

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

   

Diritti Civili su ospedale regionale dell'Annunziata di Cosenza.

“Situazione gravissima e drammatica. Occorre intervenire

urgentemente, per evitare conseguenze tragiche”!

 

 

 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della salute, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale calabrese il 30 giugno 2008, interviene sulla “gravissima e drammatica situazione  dell’ospedale regionale dell’Annunziata di Cosenza, per grave carenza di personale medico, che mette a rischio l’assistenza ai malati e che potrebbe avere conseguenze tragiche se non si interviene subito con provvedimenti immediati e straordinari che garantiscano un livello accettabile di sicurezza per i diversi tipi di interventi”.  Corbelli definisce la situazione dell’Annunziata “drammatica, una vera e propria emergenza sanitaria e sociale, che deve essere immediatamente affrontata e risolta, a tutti i livelli. Nessuno, a cui compete intervenire, deve tirarsi indietro. Tutti hanno il dovere di agire nell’ambito delle loro competenze. Il Ministro della salute, la regione Calabria, la direzione ospedaliera cosentina, la stessa magistratura; ognuno nell’ambito delle proprie competenze deve intervenire a salvaguardia del diritto alla assistenza sanitaria, alla salute e alla vita di tutti i cittadini-utenti. L’Annunziata eroga un servizio pubblico. Questo deve essere garantito, nel rispetto della legge. Se ci sono ostacoli burocratici o di altra natura, vanno subito e definitivamente eliminati. I diversi organismi valutino a chi spetta intervenire per rendere funzionale, efficiente  e sicuro l’ospedale dell’Annunziata. Una cosa è certa: non si può più restare a guardare, inerti e inermi, mentre l’ospedale civile collassa quotidianamente, mettendo a serio rischio la salute dei pazienti. L’Annunziata va salvato, potenziato e valorizzato. E’ una eccellenza calabrese, che da moltissimi anni Diritti Civili difende. Vanno affrontate le diverse priorità, ad iniziare da quella assolutamente urgente e drammatica del nuovo Pronto Soccorso, trasferito nella struttura del Dea, dove solo grazie ad un piccolo esercito di operatori sanitari, capitanati dal primario del reparto Francesco Crocco, si riesce a far fronte a situazioni di vera e propria emergenza continua e quotidiana, con oltre 300 nuovi ingressi, e altrettante visite, al giorno; solo grazie a immani sacrifici dei diversi operatori si riesce a sopperire all’assoluta carenza  di personale e a far funzionare la nuova struttura che è finalmente dopo anni di attesa una positiva realtà, una eccellenza. Per queste ragioni il Dea deve essere immediatamente potenziato. Naturalmente questo discorso vale per tutti quegli altri reparti costretti ad operare in situazioni particolarmente difficili e a rischio. E’ quello della sanità, della grave carenza di personale medico all’ospedale dell’Annunziata nella fattispecie, il problema più importante e urgente da affrontare e risolvere. Senza perdere più altro tempo, per prevenire nuovi possibili casi di malasanità ed evitare altre tragedie”.

 

2 giugno 2014

 

 

 

Corriere della Calabria e Agenzia Ansa

REGIONALI | Corbelli: pronti a sostenere Oliverio

 

Il leader del movimento Diritti Civili si schiera con il Centrosinistra. "Presenteremo una lista nostra"

 

  • Domenica, 01 Giugno 2014 00:00

CATANZARO "Il movimento Diritti Civili è pronto a scendere in campo per sostenere con una sua lista, che capeggerò personalmente in tutta la Calabria, la candidatura del presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, alla guida della Regione". E' quanto afferma, in una nota, Franco Corbelli, fondatore e leader del Movimento Diritti Civili. Corbelli preannuncia anche che mercoledì prossimo Diritti Civili, con una sua delegazione composta oltre che da lui dal coordinatore regionale e responsabile legale, Pasquale De Vita, dal responsabile organizzativo, Giorgio Serra, e dal responsabile dell'Osservatorio sulla legalità, Gianfranco Bonofiglio, parteciperà alla manifestazione pubblica per il lancio della campagna "Innanzitutto la Calabria. Per Oliverio Presidente". "La situazione della Calabria - afferma Corbelli - è grave e, per certi aspetti, drammatica. Non si può più perdere altro tempo. Occorre per questo mettersi subito al lavoro per creare una alternativa credibile alla Regione, con un programma concreto che affronti le vere emergenze di questa regione ad iniziare dal lavoro, dalla disoccupazione, dalla lotta alla criminalità, alla corruzione e alla povertà, con un attenzione particolare per le fasce più povere, deboli ed emarginate della popolazione. Politici capaci e onesti devono assumersi la responsabilita' di guidare e governare la regione. In Calabria c'è un politico e amministratore di grande valore, che ha dato dimostrazione oltre che di assoluta moralità, di indiscussa capacità, competenza e particolare sensibilità per il sociale, per le categorie più svantaggiate e bisognose, per i diritti civili. E' Mario Oliverio. Riteniamo la sua candidatura la soluzione migliore per la Calabria. Negli ultimi dieci anni Oliverio e il movimento Diritti Civili, come hanno di recente ricordato e documentato con una manifestazione pubblica, hanno scritto insieme bellissime pagine di impegno civile, di giustizia, di solidarieta'". "Per questo motivo - conclude Corbelli - oggi sosteniamo la sua candidatura a Governatore. Con la certezza che con Oliverio alla presidenza della Regione il movimento Diritti Civili potrà continuare a contare su un importante sostegno istituzionale per le sue nuove battaglie civili, le sue iniziative di solidarietà e le sue campagne umanitarie, nazionali e internazionali, che continueremo a promuovere, come abbiamo sempre fatto in oltre 20 anni, autofinanziandoci, senza chiedere un solo euro di finanziamento, né pubblico, né privato". 

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

Diritti Civili si schiera decisamente dalla parte di chi protesta dignitosamente e

pacificamente per avere una casa e una vita dignitosa!

 

 

 

Cosenza

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, si schiera “decisamente dalla parte dei senza casa che protestano dignitosamente e pacificamente per avere un alloggio e una vita dignitosa. La protesta per avere una casa è legittima e sacrosanta, afferma Corbelli. Ha sbagliato la Chiesa a non far restare nell’istituto religioso occupato le famiglie senza alloggio. Chi lotta per avere una casa e una vita dignitosa va rispettato, sostenuto e aiutato.  Vedere quelle forze di polizia schierati, in stile antisommosse, per togliere dagli appartamenti occupati famiglie con bambini è qualcosa che rattrista profondamente, colpisce il cuore. Quelle scene non dovranno mai più ripetersi. Chi ha il dovere e l’autorità per decidere (il comune di Cosenza in primis) deve affrontare e risolvere questo problema dei senza casa. Ma una cosa è certa: non si possono cacciare con la forza delle povere famiglie, con anche bambini, da un appartamento per metterli in mezzo ad una strada. Questo non dovrà mai più accadere. La legge va naturalmente rispettata ma anche il diritto di questa povera gente ad avere una casa e una vita dignitosa. Bisogna saper responsabilmente coniugare le esigenze e i doveri di legalità con i diritti e i principi di umanità per queste persone indigenti. Questo deve saper fare un paese civile.  Alla Chiesa dico: perché non aprire le porte degli istituti religiosi, chiusi e abbandonati, a questa povera gente? Da cristiano, che da una vita lotta per aiutare l’umanità che soffre, mi auguro e voglio sperare che questo possa accadere”. 

 

17 maggio 2014

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti civili

Diritti Civili: “Riaprire subito Centro di riabilitazione di Serra Spiga. Sua chiusura, uno scandalo”!

 Cosenza

Franco Corbelli, del Movimento Diritti Civili, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all’unanimità, dal Consiglio regionale calabrese, il 30 giugno 2008, interviene per difendere il Centro di  Riabilitazione di Serra Spiga a Cosenza, da ieri chiuso, per un assurdo cavillo burocratico, con una ventina di ragazzi e le loro famiglie buttate nella disperazione assoluta. “Chiudere il centro di Serra Spiga è un fatto di inaudita gravità, afferma Corbelli. Al di là della motivazione, assurdi cavilli burocratici, competenze tra diverse amministrazioni, non c’è, non potrà mai esserci una sola ragione valida per  giustificare la chiusura di un Centro di così rilevante importanza, per la fondamentale funzione che svolge per tanti ragazzi disabili e bisognose di continue cure e terapie. Le scene di disperazione, il pianto dei ragazzi e dei  loro genitori sono qualcosa di straziante, che tocca il cuore, che deve far riflettere tutti. Soprattutto chi ha il compito, la competenza e il dovere di intervenire e di decidere. Il Centro di Serra Spiga non solo non si doveva mai chiudere ma neppure lontanamente mai ipotizzare una sua chiusura. Per questo adesso bisogna subito riparare a questo grave sbaglio, e fare di tutto, da parte delle amministrazioni preposte, perché si arrivi subito alla riapertura della importante struttura. Il Centro di Serra Spiga va salvaguardato, valorizzato e potenziato, e non certamente chiuso. La sua chiusura è uno scandalo, sarebbe la disfatta finale della sanità calabrese. Un evento che per questo motivo bisogna assolutamente scongiurare. Anche il Prefetto di Cosenza non può restare silente e deve immediatamente intervenire”.

 14 maggio 2014       

 

 

 

 

Comunicato Stampa Movimento Diritti Civili

Diritti Civili da molti anni continua a chiedere di creare in Calabria Centro grandi ustionati.

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute, approvata, all’unanimità, dal Consiglio regionale calabrese il 30 giugno 2008, da diversi anni continua (purtroppo inutilmente) a chiedere la creazione in Calabria di un Centro grandi ustionati, “assolutamente indispensabile e urgente come purtroppo dimostra – afferma – l’ultimo drammatico caso della donna di Montalto dell’altro ieri(per fortuna senza gravi conseguenze, con la donna comunque trasferita a Bari) e altri recenti, gravi episodi. Ricordo quello di Rossano, il rumeno, rimasto gravemente ustionato nella città rossanese e trasferito al “Cardarelli” di Napoli e deceduto nei giorni scorsi”. Corbelli, che da oltre 8 anni si batte per questa conquista civile del Centro ustionati, aveva, in passato, reso noto l’appello di un genitore calabrese con un bambino di due anni, rimasto gravemente ustionato nel 2007, all’età di 15 mesi, e costretto per anni a recarsi ogni mese per le cure nel Centro grandi ustioni di Brindisi. L’uomo aveva chiesto aiuto a Corbelli per questa battaglia civile. “In Calabria abbiamo tanti ospedali fotocopia (alcuni improduttivi e inutili), manca invece un Centro per ustionati. Perché negare a tanti calabresi la possibilità e il diritto di potere usufruire, in Calabria, di questo tipo di interventi e di cure specifiche? La Sicilia ha 2 Centri Grandi Ustioni, la Puglia altri 2, la Campania ne ha 1, poi rimane Cesena, Roma e il Nord. Anche la Calabria ha tutto il diritto – afferma Corbelli - di avere un Centro grandi ustioni. Per quanti, piccoli e  adulti, rimasti gravemente feriti, come nel caso drammatico della donna incinta di Montalto, così come nel caso delle tante persone (bambini e adulti) che restano gravemente ustionate e hanno immediato e continuo bisogno di queste strutture specializzate e di questo tipo di cure. Avevo per questo chiesto sia all’attuale (ex) Governatore Scopelliti, che al suo predecessore Loiero, di attivare subito tutte le procedure per la creazione di un Centro grandi ustionati anche in Calabria. Purtroppo nessuno dei due è intervenuto. Diritti Civili continuerà la sua battaglia e sottoporrà subito al nuovo presidente della Regione l’importanza e l’urgenza di questa struttura sanitaria, il Centro grandi ustionati, una grande conquista civile per l’intera regione”.

 

3 maggio 2014 

 

 

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 

Perché Diritti Civili ha chiesto(il 2 settembre 2013) la grazia per Berlusconi e

perché chiede di nuovo oggi al Presidente Napolitano di concederla. E’ per

motivi umanitari(come scrive oggi Il Giornale). Nel 2002, grazie all’intervento

dell’allora Premier Berlusconi Diritti Civili ha potuto salvare due fratellini rom

non vedenti, Marko e Branko, che stavano per essere espulsi dall’Italia.  

  

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, chiede al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di accogliere la sua richiesta (presentata il 2 settembre dello scorso anno) e di concedere la grazia a Silvio Berlusconi. Corbelli spiega, in una nota, le ragioni di questa sua iniziativa, i motivi meramente umanitari per cui ha chiesto un provvedimento di clemenza per l’ex presidente del Consiglio.  Corbelli definisce la sua iniziativa “pienamente legittima”, ai sensi dell’articolo 681, del codice di procedura penale, comma 4(concessione della clemenza anche in assenza di una richiesta dell’interessato, dei familiari o degli avvocati), come dimostrano i precedenti che vengono ricordati nella richiesta.  “L’iniziativa di Diritti Civili vuole essere solo un contributo alla pacificazione nazionale, da più parti auspicata, alla luce soprattutto della grave crisi che vive il paese, in particolare le fasce più povere e deboli della popolazione (delle quali quotidianamente da tantissimi anni si occupa il Movimento Diritti Civili).  Ho ritenuto doveroso promuovere, lo scorso anno, questa iniziativa della presentazione della domanda di grazia, coerentemente con la mia trentennale storia garantista, libertaria e di impegno civile e umanitario, sempre a difesa degli ultimi, perché ho avuto da Berlusconi, quand’era presidente del Consiglio, un aiuto importante e determinante per quella che considero la più importante delle mie mille battaglie civili, di giustizia e di solidarietà (sicuramente è quella a cui sono più affezionato) condotte in tutti questi anni: quella  per salvare i due fratellini Rom(Serbi) non vedenti, Marko e Branko. Grazie all’intervento dell’allora Premier Berlusconi sono riuscito a far restare in Italia (e a non far espellere dal nostro Paese) questi due bambini non vedenti che (nel giugno del 2001) avevo tolto da una tenda-vergogna, alle porte di Cosenza,  dove erano nati e dove avevano vissuto per 4 anni. Fratellini che da allora, dall’estate 2001, ho fatto ospitare in una casa a Rende(messa gratuitamente a disposizione dal comune), ho fatto operare a Bologna, iscrivere a scuola e che continuo ancora oggi, da 13 anni, ad aiutare. Grazie a Berlusconi ho ottenuto il  rinnovo del permesso straordinario di soggiorno  per i due fratellini e la loro famiglia, che gli ha consentito di poter rimanere in Italia. Non ho certo dimenticato questo gesto di solidarietà di Berlusconi(così come altri suoi interventi per altri casi umani, che Diritti Civili aveva portato alla sua attenzione, quand’era Premier) e per questo lo scorso anno ho chiesto al presidente Napolitano di concedergli la grazia. Ho presentato in questi anni alcune domande di grazia per dei casi umani e di ingiustizia di povera gente. Le mie richieste sono state sempre giudicate (ai sensi dell’articolo 681 del codice di procedura penale, comma 4) legittime dalla presidenza della Repubblica e sono state avviate le relative istruttorie, come mi è stato, in questi casi, negli anni scorsi, comunicato ufficialmente dal Quirinale. In un caso, quello di un giovane emigrante calabrese, Natale Stramondinoli, di Sorianello(Vv)che era stato arrestato(nel luglio del 2000, in Calabria, dove era ritornato, dalla Germania, dopo molti anni per far vista alla madre malata) perché renitente alla leva 18 anni prima, una mia richiesta di grazia è stata accolta (e venne concessa a questo giovane emigrante il 22 agosto 2000) dall’allora presidente della Repubblica, Ciampi. Ero e sono dunque legittimato a chiedere la grazia per quei casi che ritengo particolarmente importanti e significativi. In questa occasione l’ho fatto per Berlusconi, per motivi umanitari”!

17 marzo 2014

La storia di Marko e Branko è raccontata e documentata nella pagina Diritti Civili Global. Sotto l'articolo de Il Giornale 

 

IL GIORNALE, 17 marzo 2014  

 

 

Carceri: Diritti Civili "Scarcerare detenuti malati gravi". Appello al Governo

 
             
 
  
Roma, AGI. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, da oltre 20 anni impegnato a denunciare il dramma delle carceri, plaude all'iniziativa del Governo "che grazie all'utilizzo del braccialetto elettronico e allo sconto di pena - dice - consente ad alcune migliaia di detenuti di poter lasciare il carcere", ma chiede al governo che insieme a questo provvedimento "si preceda immediatamente anche affrontando la prima vera drammatica emergenza delle carceri italiane: i detenuti gravemente malati che continuano a morire in cella". Corbelli chiede che "si proceda all' immediata scarcerazione di tutti quei reclusi che versano in gravi condizioni di salute e che sono stati per questo dichiarati incompatibili con il regime carcerario". Il leader di Diritti Civili ricorda a questo proposito "l'ultima recente tragedia consumatasi nel carcere di Poggioreale a Napoli dove un detenuto gravemente malato, Federico Perna, e' stato lasciato morire in cella. E dove, sempre nello stesso carcere napoletano, un altro detenuto, Vincenzo Di Sarno, - sottolinea - affetto da tumore al midollo spinale, dimagrito di 60 kg, nonostante sia in fin di vita, continua a restare recluso. Per questo ultimo caso la mamma del detenuto e Diritti Civili hanno chiesto al Presidente della Repubblica, Napolitano, la concessione della grazia, prima che sia troppo tardi. Il braccialetto che consente di far uscire dal carcere alcune migliaia di detenuti, condannati per piccoli reati, per lo piu' per uso di droga, e' un provvedimento giusto, importante per iniziare ad affrontare il dramma del sovraffollamento delle carceri italiane, afferma Corbelli. Ma l'aspetto piu' grave e drammatico sono i detenuti malati, dimenticati in cella, sepolti vivi, che continuano a morire in prigione. Un paese civile non puo' consentire che continui questa vera e propria strage. La legge prevede che chi e' malato ed e' incompatibile con il regime carcerario deve essere scarcerato, mandato ai domiciliari o in una struttura ospedaliera per poter essere curato. Il Governo affronti subito quest'altra, ancora piu' grave, urgente emergenza, la prima vera priorita' delle carceri italiane. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, faccia sentire la sua autorevole voce anche su questo dramma dei detenuti malati, dimenticati e condannati a morire in carcere"(AGI).
 
 
SONO PASSATI 20 ANNI DALLE NOSTRE PRIME DENUNCE  SUL DRAMMA DEI
DETENUTI MALATI, COME DOCUMENTIAMO IN QUESTA E IN ALTRE PAGINE DEL
NOSTRO SITO, CON ALCUNI TITOLI DE IL MATTINO SULLE NOSTRE BATTAGLIE
CIVILI, SULLE DENUNCE DELLA TRAGEDIA DELLE CARCERI E SULLA GIUSTIZIA, 
CHE INIZIARONO DA NAPOLI NEL LONTANO 1994
  
    IL MATTINO di Napoli, 7 febbraio 1995

 

 

 

IL GARANTE DELLA SALUTE DELLA CALABRIA.

LA NOSTRA LUNGA BATTAGLIA VIENE RICORDATA E DOCUMENTATA NELLA PAGINA

DIRITTI CIVILI GLOBAL. I COMUNICATI SONO NELLE PAGINE ULTIMISSIME. SOTTO

L'ULTIMO,RECENTE INTERVENTO DI DIRITTI CIVILI SU QUESTO TEMA E UNO DEGLI

ARTICOLI(DEL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA) CHE LO RIPRENDE

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili 

 

Diritti Civili: “In Calabria il Consiglio regionale da 5 anni e mezzo rinvia la nomina e l’istituzione

del Garante della Salute. La legge approvata (all’unanimità) il 30 giugno 2008”

 

“Sono passati esattamente 5 anni e mezzo dall’approvazione (il 30 giugno 2008), all’unanimità, da parte del Consiglio regionale calabrese, della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, e di questa importante struttura sembra si siano tutti dimenticati, mentre in Calabria la sanità è allo sbando e si continuano a registrare tantissimi casi (alcuni purtroppo mortali)di malasanità e disorganizzazione e importanti ospedali regionali, come l’Annunziata di Cosenza, rischiano la paralisi”. E’ quanto afferma, in una nota Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, che da oltre cinque anni(questa iniziativa Corbelli la promosse inizialmente nel consiglio provinciale di Cosenza, esattamente 6 anni fa) combatte anche questa battaglia per dotare la regione di questa importante, semplice e innovativa struttura al servizio dei cittadini, la prima del genere in Italia, proposta a livello nazionale, un anno dopo la sua approvazione in Calabria, dall’attuale sindaco di Roma, ed ex senatore Pd, Ignazio Marino, e istituita finanche negli Stati Uniti dal presidente Obama, nel 2009. “Mentre in Calabria si susseguono casi di malasanità, di disorganizzazione, con ospedali importanti, come l’Annunziata di Cosenza, che rischiano di collassare, mentre la gente in tanti casi non sa a chi rivolgersi in caso di necessità medica, il Consiglio regionale continua ad ignorare un atto dovuto, dopo l’approvazione della legge e il successivo bando  (109 le domande presentate per l’incarico del Garante)  la nomina e l’istituzione del Garante della Salute. Sono esattamente 6 anni che, dopo averla promossa e fatta deliberare dapprima nel Consiglio provinciale di Cosenza(nel gennaio del 2008), e poi fatta approvare(il 30 giugno 2008) dal Consiglio regionale, combatto da solo, con il sostegno soltanto della stampa calabrese, che ringrazio, questa battaglia per l’istituzione del Garante, ma continuo a gridare nel deserto, mentre purtroppo la gente continua, in alcuni casi, a morire per casi di malasanità e disorganizzazione, come anche i fatti recenti dimostrano. In Calabria hanno istituito il Garante della caccia(spesa prevista 80 mila euro l’anno per le casse della Regione!) e continuano invece ad ignorare il Garante della Salute(a costo zero)! Dopo aver combattuto e vinto in tutti questi anni innumerevoli battaglie civili e di giustizia e aver promosso tantissime iniziative di solidarietà, per il  Garante della Salute devo invece, purtroppo, 6 anni dopo l’approvazione della legge, continuare ancora a combattere. Il Consiglio regionale continua, infatti, ad ignorare la nomina e l’istituzione del Garante della salute, una struttura al servizio dei cittadini, operativa 24 ore su 24, attraverso un numero verde, con una ventina di sportelli informativi (per le diverse problematiche sanitarie), un centro di coordinamento per i casi di urgenza e di pronto intervento. Insomma una struttura di effettiva semplicità e utilità per i cittadini-utenti, autonoma, svincolata dai partiti e dal potere, al servizio esclusivo delle persone che ne hanno bisogno”.

 5 gennaio 2014

 

 IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA, 6 gennaio 2014

 

 

 

 Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

“Calpestati diritti lavoratori precari. In Calabria sono oltre 5000. Aiutare adesso

famiglia operaio morto a Cerisano. Un paese civile ha il dovere di farlo”! Lsu-Lpu

hanno chiesto intervento Movimento Diritti Civili

 

Cosenza

Il leader del Movimento Diritti Civili interviene “sul grave, irrisolto problema degli Lsu-Lpu  dopo la tragedia di Cerisano, per denunciare la brutale violazione dei diritti di questi lavoratori precari e per chiedere di aiutare la famiglia dell’operario originario di Luzzi, Franco Ritacca, morto a Cerisano, mentre stava posizionando l’albero di Natale, e le famiglie degli altri due operai Lsu-Lpu deceduti nell’ultimo anno in Calabria”. Al leader di Diritti Civili hanno rivolto un appello, chiedendogli di intervenire, un gruppo di questi lavoratori precari. “C’è una situazione gravissima e illegale che il Governo e le altre istituzioni non vogliono affrontare e risolvere: è la brutale cancellazione dei diritti degli Lsu-Lpu, già umiliati dal faticoso rinnovo di un contratto e da uno stipendio vergogna, sufficiente per sopravvivere. Quando poi succedono tragedie come quella  di Cerisano ci si accorge dei diritti calpestati e del dramma che vivono questi lavoratori precari e le loro famiglie. C’è da chiedere: quale futuro e quali  diritti avranno adesso la moglie e la figlia di questo povero, onesto e sfortunato lavoratore socialmente utile, morto a Cerisano mentre era al lavoro per un salario-vergogna? Può un paese civile lasciare adesso questa famiglia nella miseria e nella disperazione? Perché non viene riconosciuto, come per qualsiasi altro lavoratore morto sul lavoro, il diritto alla moglie e alla figlia di un indennizzo, di una indennità pensionistica per poter vivere dignitosamente? Queste domande devono doverosamente porsi coloro i quali governano questo paese, a tutti i livelli, da quello locale a quello nazionale. Quella dei lavoratori precari è una priorità e una emergenza sociale, che va affrontata con provvedimenti straordinari e dignitosi. Non si può trattare questi lavoratori(che svolgono lavori utili in tanti enti) come fantasmi, umiliarli, calpestare i loro diritti, abbandonarli al loro destino. Sono tutti padri e madri di famiglia. In Calabria sono oltre 5000 i dipendenti e operai Lsu-Lpu. Hanno gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini e lavoratori di questo paese”. 

1 dicembre 2013

 

 

I BAMBINI SIRIANI, SCAMPATI AL NAUFRAGIO DELL'11 OTTOBRE, HANNO FINALMENTE POTUTO

RIABBRACCIARE I LORO GENITORI

 {}

 

IN QUESTA PAGINA e IN QUELLA ULTIMISSIME(2013) ALCUNI ARTICOLI CON

l'ANNUNCIO DATO DA CORBELLI CHE ERANO STATI RITROVATI (A MALTA) I

BAMBINI SIRIANI CHE SI PENSAVA FOSSERO RIMASTI ORFANI

 

 Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Appello Corbelli a Napolitano: “Faccia ricongiungere subito i genitori, che si trovano a Malta, con i sei bambini siriani , ospitati a Menfi, in Sicilia. Da oltre 10 giorni i piccoli aspettano di poter riabbracciare i loro genitori che credevano morti. Chiedo che venga concesso asilo politico per queste famiglie, che sono pronto a far ospitare in un comune calabrese”  

 

“Sono passati 10 giorni da quando ho dato la notizia che i sei bambini siriani (tre dei quali fratellini) miracolosamente scampati, l’11 ottobre scorso, al naufragio nel mare di Sicilia, e ospitati in un orfanotrofio di Menfi, nella Valle del Belice, in provincia di Agrigento, non erano più orfani perché i loro genitori erano stati individuati e rintracciati a Malta. Da allora purtroppo non è stato ancora consentito a questi genitori di poter raggiungere i loro bambini a Menfi.  Chiedo che le autorità italiane si attivino immediatamente per consentire a questi genitori di arrivare subito in Sicilia. Rivolgo a questo proposito un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perché prenda a cuore questa iniziativa umanitaria. Appello che rivolgo anche al Ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri: si attivi il Guardasigilli anche per aiutare questi poveri bambini siriani”. E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che auspica inoltre che “a questi genitori venga concesso l’asilo politico in Italia (un gesto (di solidarietà, di accoglienza e di grande valenza simbolica per una vicenda legata al dramma dei migranti che fuggono, insieme alle loro famiglie e ai loro bambini, da guerre, miserie e persecuzioni)”  e si dice “pronto a far ospitare queste quattro famiglie in un comune calabrese”. Corbelli, che da 30 anni aiuta tanta povera gente e molti immigrati , era rimasto molto colpito da questa tristissima vicenda dei sei bambini siriani, dati per orfani, per questo aveva subito promosso una iniziativa umanitaria per aiutare questi piccoli siriani (aveva trovato tre famiglie calabresi, due di Cosenza e una del vibonese, pronte ad adottarli) e sabato scorso aveva dato la notizia che “i piccoli non erano più orfani, che un grande miracolo si era avverato , perché i genitori dei sei bambini erano stati tutti individuati, a Malta”. Nei giorni scorsi il leader di Diritti Civili aveva rivolto un appello al Governo Italiano perché si attivasse presso le autorità maltesi per consentire ai genitori di questi bambini di arrivare immediatamente in Italia e di riabbracciare i loro figlioletti”. “Purtroppo l’appello è rimasto inascoltato, afferma Corbelli. Questi bambini (come ho appreso oggi, telefonando in Sicilia alla struttura di accoglienza di Menfi, che li ospita) continuano ancora ad aspettare i loro genitori. Magari a pensare che non ci siano più, che siano in realtà morti. Impedire a questi genitori di ricongiungersi subito con i loro figlioletti è qualcosa non solo di profondamente ingiusto, ingiustificato, ma disumano. A che serve parlare di accoglienza, di ospitalità, di integrazione, di umanità se poi da oltre dieci giorni ai genitori viene di fatto impedito di poter raggiungere i loro bambini? Il governo italiano tace su questa drammatica vicenda umana. Diritti Civili rivolge un appello in particolare al presidente Napolitano, che proprio oggi ha elogiato i soccorritori di Lampedusa, che hanno salvato tanti migranti. Faccia qualcosa il capo dello Stato per i sei piccoli siriani. Napolitano faccia in modo tale che i genitori di questi bambini possano subito raggiungerli a Menfi in Sicilia. Faccia quello che un paese civile, solidale e ospitale avrebbe dovuto già fare, non appena sono stati individuati i genitori di questi bambini siriani”.

6 novembre 2013

 

 LA REPUBBLICA, 27 ottobre 2013

 

 IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA, 27 ottobre 2013

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 Polo oncologico. Corbelli ”Salvare il Campanella a qualsiasi costo. L’eventuale chiusura sarebbe un danno enorme per

migliaia di malati e una sconfitta per l’intera Calabria”

 

Catanzaro

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all’unanimità dal Consiglio regionale calabrese, il 30 giugno 2008, interviene sulla vicenda del polo oncologico Campanella di Catanzaro, giudica l’eventuale chiusura di questo centro d’eccellenza una “grave perdita per la Calabria, una sconfitta per tutti, per una intera regione, e un danno enorme non solo per i dipendenti della struttura ma soprattutto per le migliaia di pazienti che vengono curati in questo polo oncologico, l’unico esistente in tutta la Calabria. La chiusura del polo oncologico Campanella sarebbe, afferma Corbelli, la fine di ogni speranza per chi ancora crede che è possibile lottare in questa regione per difendere il diritto alla salute, ad una assistenza sanitaria adeguata e dignitosa e per salvaguardare quelle poche eccellenze nel campo della sanità e il Campanella è certamente una di queste. Come è possibile anche semplicemente ipotizzare la chiusura di una struttura d’eccellenza che cura ogni anno diverse migliaia di malati di tumore? Ci si rende conto cosa significa l’eventuale chiusura per questi pazienti e per le loro famiglie? Chi governa la sanità e ha il potere di decidere li ha visti questi malati, ha ascoltato le loro dignitose e disperate richieste di aiuto? Si ha idea di quale impatto devastante avrebbe su persone già fortemente indebolite dalla malattia la chiusura di questo polo oncologico? Possibile che non si riescono a trovare le risorse necessarie per superare questa crisi e far fronte alle spettanze dovute alla struttura? La politica ha il dovere di intervenire e risolvere il problema, a qualsiasi costo. Che si facciano le barricate per scongiurare la chiusura del Campanella! Si eliminino gli sprechi e se necessario che si tassino i calabresi, per reperire questi fondi! Sono certo che chiunque in Calabria darebbe volentieri il suo contributo per salvare questo importante polo oncologico. Auspico che prevalga il buon senso, il rispetto dei malati e dei loro diritti di potersi continuare a curare in Calabria in questa struttura di eccellenza”.

 

1 ottobre 2013

 

 

 

Rende; Corbelli, finalmente fatta giustizia

 

(ANSA) - COSENZA, 26 SET - "Grande soddisfazione per questo risultato, atteso e scontato. Una importante battaglia vinta,

una sentenza storica che rende giustizia alla città rendese, ferita da questa brutta vicenda''. E' quanto afferma il leader

di Diritti civili, Franco Corbelli dopo la pubblicazione del decreto del ministro dell'Interno, Angelino Alfano con il quale

si rende noto che il Comune di Rende non sarà sciolto.

''Finalmente, anche se con ritardo - prosegue Corbelli - vengono cancellate le gravissime accuse di mafiosità, spazzate

via tutte le ombra, viene ridato alla città di Rende la dignità, l'onore, il prestigio che gli derivano dalla sua lunga storia

democratica e di impegno antimafia. Senza alcuna esitazione ho difeso Rende, la sua storia amministrativa, mi sono

strenuamente battuto contro l'invio della Commissione d'accesso antimafia al comune rendese, ho per questo anche

criticato l'ex Ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri e l'ex prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, per questa scelta

che ha inferto un duro colpo all'immagine, alla credibilità della città''.

''Resta adesso - prosegue Corbelli - un interrogativo inquietante: chi ripagherà Rende per quello che è successo e per

quello che ha subito? Oggi la città si ritrova commissariata, per le dimissioni dell'ex sindaco. Se non ci fosse stato l'invio

della commissione d'accesso antimafia il sindaco non si sarebbe mai dimesso e oggi Rende non sarebbe commissariata e

costretta a ritornare di nuovo al voto tra qualche mese. Anche questo è il gravissimo, irrimediabile danno provocato''. (ANSA).

 

 

 Dimissioni Stillitani(consigliere regionale della Calabria): Corbelli, un gesto nobile (l'esempio di Diritti Civili)

 

ANSA, 7 settembre. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, esprime, in una nota, ''apprezzamento per il

nobilissimo gesto del consigliere regionale Francescantonio Stillitani che ha rassegnato le dimissioni dal Consiglio regionale

calabrese non potendo più svolgere alcuna attività politica amministrativa utile per il territorio che lo ha eletto. Un gesto

così nobile, di grande valenza e significato, in una epoca storica caratterizzata da scandali, spreco di denaro pubblico e ruberie,

non può passare inosservato ed essere subito e facilmente archiviato. Chi, come me, questo solco lo ha sempre tracciato,

devolvendo l'indennità di consigliere provinciale di Cosenza e i soldi del gruppo Diritti Civili a iniziative umanitarie, rinunciando

inoltre ad ogni forma di finanziamento pubblico e privato, ed ha sempre, da 30 anni, autofinanziato tutte le mille battaglie

civili e le innumerevoli campagne di solidarietà, non può che guardare con ammirazione al gesto di Stillitani''.

''Bisogna dare atto a Stillitani - dice ancora Corbelli - di aver compiuto una scelta che gli fa onore e che serve a

dimostrare come dovrebbe essere concepito l'impegno politico a tutti i livelli. Rinunciare per quasi altri due anni a ottomila

euro al mese netti, più tutti i privilegi annessi alla carica di consigliere, è qualcosa di straordinario che deve essere portato

come esempio per tutti, per i giovani e soprattutto per chi decide e sceglie di impegnarsi in politica. Le dimissioni di

Stillitani non sono solo un esempio di buona politica e moralità, ma rappresentano una svolta radicale ed epocale

rispetto al passato. Solo con gesti così onesti e responsabili la Calabria e l'Italia possono cambiare e la gente guardare alla

politica e ai politici con rispetto e fiducia''. (ANSA).

31 agosto 2013

 

 

Comunicato maresciallo dei carabinieri in pensione – Decano dell’Associazione Nazionale dell’Arma, Francesco Allotta

Maresciallo Allotta : “Corbelli, il Gandhi italiano, meritava nomina senatore a vita”

 

Il maresciallo dei carabinieri in pensione, decano dell’Associazione nazionale dell’Arma, Francesco Allotta, in una nota, esprime “apprezzamento per le nomine dei quattro nuovi senatori a vita fatte ieri dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ma manifesta delusione per la mancata nomina di un personaggio altrettanto e forse ancora di più meritevole, il Gandhi italiano, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli”. “Il mio era più di un desiderio, ho sperato in cuore mio che ci fosse un giusto, strameritato riconoscimento per quello che considero, per la sua trentennale storia di impegno civile e umanitario, un vero personaggio simbolo della solidarietà, della giustizia giusta, un eroe del nostro tempo, dichiara il maresciallo Allotta. Corbelli aveva ed ha tutti i titoli per essere nominato senatore a vita, per sedere in Parlamento, da dove poter continuare a livello istituzionale con più forza e autorevolezza le sue battaglie civili. Corbelli da oltre 30 anni è il paladino dei più poveri, dei deboli, degli emarginati, dei detenuti, di quelli malati, di tanti immigrati, è protagonista di centinaia e centinaia di battaglie civili, libertarie, garantiste e umanitarie, di innumerevoli iniziative umanitarie e di solidarietà, di campagne per la vita. Un personaggio che non ha forse un nome altisonante come quello dei prescelti di oggi ma che in qualsiasi altro paese del mondo sarebbe giustamente premiato con la nomina in Parlamento per il suo eccezionale, disinteressato impegno civile e umanitario, sempre e soltanto da lui autofinanziato. Non mi aspettavo che ieri il Capo dello stato facesse le nomine dei senatori a vita. Avevo, nelle scorse settimane, contattato Corbelli per preannunciargli la mia intenzione di promuovere una iniziativa, insieme ad altri miei colleghi carabinieri, per chiedere a Napolitano la nomina del leader di diritti civili a senatore a vita. Senza nulla togliere ai quattro nuovi senatori a vita nominati oggi, Corbelli ha un curriculum che non ha eguali in Italia e forse nel mondo. Premiato e insignito con prestigiosi riconoscimenti, come la nomina di Commendatore. Elogiato dalla Chiesa e anche dalla stampa americana, bulgara. Ringraziato dal Governo dell’Etiopia per l’aereo umanitario con aiuti per i bambini poveri etiopi. Per questo meriterebbe di stare in Parlamento. Ma con questi partiti e con questa legge elettorale vergogna il Parlamento è precluso ad uno spirito libero, un combattente, al Gandhi italiano, come è da considerare Corbelli. Per questo avevo pensato alla iniziativa per la sua nomina a senatore a vita. Una battaglia questa che al di là delle nomine di ieri di Napolitano continuerò comunque a portare avanti”.

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Diritti Civili dà il benvenuto al nuovo Prefetto di Cosenza, Tomao, e gli rivolge un appello “

per il problema delle cooperative, la prima vera emergenza sociale della città bruzia”.

Cosenza

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dà il benvenuto al nuovo prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, insediatosi da pochi giorni, esprime apprezzamento per quanto da lui dichiarato al momento del suo arrivo nella città bruzia (“sarò imparziale e vicino ai cittadini”), auspica che “il prefetto Tomao possa affrontare e cercare di risolvere le tante situazioni di criticità e i casi di disagio sociale che purtroppo sono molto presenti nella nostra vasta provincia e che la crisi generale sta aggravando” e gli rivolge un primo appello “invitandolo ad affrontare subito il drammatico problema delle cooperative sociali e a dare una risposta alle centinaia di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro a seguito del mancato rilascio della certificazione antimafia, a 10 di queste cooperative, da parte della stessa prefettura bruzia e dell’interruzione del rapporto di lavoro con queste cooperative da parte del comune”. Corbelli, nel suo messaggio al nuovo prefetto, segnala “la situazione di disperazione che vivono questi lavoratori e le loro famiglie, alcuni dei quali continuano a chiedere a Diritti Civili di intervenire e di aiutarli”. “La provincia di Cosenza è una terra bella, affascinante, ricca di storia, arte, di cultura, di intelligenze, con la presenza, nella splendida città di Rende, dell’Università della Calabria, con una magistratura e le forze dell’ordine molto impegnati sul fronte della difesa della legalità e della lotta alla criminalità, con una stampa molto attenta e sensibile ai temi del sociale, dei diritti civili, della legalità e della giustizia, ma – afferma Corbelli – anche in questa nostra provincia purtroppo non mancano i problemi e le situazioni di crisi e di disagio sociale. Nella nostra provincia c’è molto da lavorare per dare risposte ai problemi e alle attese della popolazione, in particolare di quei ceti meno abbienti che vivono condizioni di precarietà, in tanti casi di povertà e spesso di vera e propria disperazione per la perdita del posto di lavoro e senza più alcun reddito e fonte di sostentamento per mandare avanti la famiglia. Il nuovo prefetto trova questa realtà. Dalle sue prime parole si coglie la volontà di operare subito a difesa della legalità, dell’imparzialità e dei diritti dei cittadini. Questo è quello che tutti si aspettano. Sarebbe un bel segnale se il nuovo prefetto iniziasse il suo impegno nella città bruzia dando una risposta e una soluzione al problema dei lavoratori delle cooperative sociali, facendogli riottenere il posto di lavoro, naturalmente nel rispetto della legalità. Mi permetto di ricordare al nuovo prefetto che queste cooperative (su alcune delle quali è in corso una inchiesta della Procura della Repubblica per accertare e nel caso perseguire eventuali ipotesi di reato; è giusto che se sono stati commessi dei reati vadano perseguiti dalla magistratura) sono nate una ventina di anni fa per una felice intuizione dell’allora sindaco Giacomo Mancini proprio per aiutare persone svantaggiate(in particolare ex detenuti, persone che vivono condizioni di disagio sociale..). Penalizzarle adesso, negando (da parte della prefettura) il certificato antimafia e, da parte del sindaco di Cosenza, cancellandole, per fatti e piccoli reati (vecchie informative della Questura su alcuni di questi lavoratori) che risalgono agli anni 80-90, molto prima della nascita di queste cooperative, è profondamente ingiusto. E’ stato un errore. Chiedo al nuovo prefetto Tomao di affrontare subito questo problema che rappresenta la prima vera emergenza sociale della città di Cosenza”.

11 agosto 2013

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Diritti Civili: “In Calabria si continua a morire per malasanità e disorganizzazione e il

Consiglio regionale da 5 anni rinvia la nomina e l’istituzione del Garante della Salute

(che ha costo zero!). Istituito invece il Garante della caccia (80 mila euro all’anno!)”!

 

“Sono passati esattamente 5 anni e un mese dall’approvazione (il 30 giugno 2008), all’unanimità, da parte del Consiglio regionale della Calabria, della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, e di questa importante struttura sembra si siano tutti dimenticati, mentre purtroppo in Calabria si continua a morire per casi di malasanità e disorganizzazione”. E’ quanto afferma, in una nota Franco Corbelli, del Movimento Diritti Civili, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, che da cinque anni combatte anche questa battaglia per dotare la regione di questa importante, semplice e innovativa struttura al servizio dei cittadini, la prima del genere in Italia, proposta a livello nazionale, un anno dopo la sua approvazione in Calabria, dall’attuale sindaco di Roma, ed ex senatore Pd, Ignazio Marino, e istituita finanche negli Stati Uniti dal presidente Obama, nel 2009. “Mentre in Calabria si continua a morire per malasanità, per disorganizzazione, mentre la gente in tanti casi non sa a chi rivolgersi in caso di necessità medica, il Consiglio regionale continua ad ignorare un atto dovuto, dopo l’approvazione della legge: la nomina e l’istituzione del Garante della Salute. Si è pensato invece che in Calabria era più importante dotarsi del Garante della caccia (spesa prevista per questa figura 80 mila euro all’anno!) e del Garante dell’infanzia(somma stanziata per il 2013, 200 mila euro) che non invece la nomina e l’istituzione(a costo zero!) del Garante della salute. Sono cinque anni che, dopo averla promossa (nel gennaio del 2008) dapprima nel Consiglio provinciale di Cosenza, e poi fatta approvare(il 30 giugno 2008) dal Consiglio regionale, combatto da solo, con il sostegno soltanto della stampa calabrese, che ringrazio, questa battaglia per l’istituzione del Garante, ma continuo a gridare nel deserto, mentre purtroppo la gente continua a morire per casi di malasanità e disorganizzazione, come anche i fatti di questi ultimi giorni dimostrano. Il Consiglio regionale al centro dell’attenzione per altre vicende continua ad ignorare la nomina e l’istituzione del Garante della salute, una struttura al servizio dei cittadini, operativa 24 ore su 24, attraverso un numero verde, con venti sportelli informativi (per le diverse problematiche sanitarie), un centro di coordinamento per i casi di urgenza e di pronto intervento. Insomma una struttura di effettiva semplicità e utilità per i cittadini-utenti, autonoma, svincolata dai partiti e dal potere, al servizio esclusivo delle persone che ne hanno bisogno”.

1 agosto 2013

 

Appello di Bonofiglio(Diritti Civili) per il ritiro delle dimissioni del Sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta

Reggio Calabria 8 luglio 2013

Le annunciate dimissioni del Sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, rappresentano per la Calabria onesta un duro colpo considerando che sono ben pochi i rappresentanti delle istituzioni che nella nostra Regione, con chiarezza e determinazione, hanno il coraggio di schierarsi sul fronte della legalità con tutti i rischi che tale scelta comporta. Il movimento Diritti Civili, da oltre un ventennio impegnato sul fronte delle battaglie civili e per la legalità, esprimendo la massima solidarietà al Sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, la invita a ritirare le dimissioni da primo cittadino. Maria Carmela Lanzetta con la sua storia rappresenta un simbolo della Calabria che vuole riscattarsi e che vuole costruire un futuro diverso soprattutto per le nuove generazioni.

Gianfranco Bonofiglio
Coordinatore Osservatorio sulla legalità - Movimento Diritti Civili

 

 

'NDRANGHETA: CORBELLI, RENDE AGLI ANTIPODI CULTURA MAFIOSA

 (ANSA) - COSENZA, 2 LUG - ''Al di là delle dimissioni del sindaco, un fatto politico-amministrativo, Rende, la città, la sua comunità, devono adesso avere giustizia. La relazione della Commissione d'accesso antimafia non potrà infatti che ribadire quella che è una verità notoria, acclarata e storica: Rende è agli antipodi della cultura mafiosa. In quella relazione  infatti non c'é nessun elemento che dimostri il condizionamento mafioso". E' quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli.

"Quello - aggiunge - che ho sempre sostenuto, a ragione, sin dal primo momento di questa brutta vicenda. Adesso comunque è assolutamente urgente e indispensabile che l'esito della relazione venga reso noto subito, senza invece aspettare ancoradei mesi, prima del pronunciamento del Ministro degli Interni e del Consiglio dei Ministri. Intanto è grave che non sia stata messa la parola fine a questa brutta vicenda prima della scadenza del possibile ritiro delle dimissioni del sindaco che era fissata per la mezzanotte del lunedì appena trascorso. Adesso comunque non è più giustificabile alcun ritardo. Deve essere stabilito e chiarito che Rende ritorna al voto per un fatto politico amministrativo non per un'accusa di mafia, non per condizionamento mafioso. Tutti dovranno prendere atto che al comune di Rende non c'é mai stato alcun condizionamento mafioso. La mafia al comune di Rende non è mai entrata. Del resto ben quattro pronunciamenti, del Gip di Catanzaro, del Tribunale della Libertà di Catanzaro e, per due volte, della Cassazione, hanno stabilito che nel caso Rende non c'é mai stata alcuna aggravante mafiosa. Per questo è stato un gravissimo errore, che ha provocato danni devastanti all'immagine, e non solo, della città, quello del prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, che, assumendosi una grande responsabilità, ha disposto l'invio della Commissione d'accesso antimafia che non solo non andava mai mandata ma neppure semplicemente ipotizzata".

"Una cosa - conclude Corbelli - è certa: senza l'invio della Commissione d'accesso antimafia il sindaco non si sarebbe mai dimesso e questa grave, dannosa situazione non si sarebbe creata". (ANSA).

 

 

 

ARCHEOLOGIA: DIRITTI CIVILI,IMPRENDITORI INVESTANO SU ANTICA SYBARIS

 

(ANSA) - COSENZA, 28 GIU - Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, lancia l'idea di "affidare ad uno

sponsor privato  l'intervento per ripulire gli scavi archeologici di Sibari, allagati e ricoperti di acqua e fango, dopo

l'esondazione del Crati nel gennaio scorso, e per riportare agli antichi splendori l'antica Sybaris".

Diritti Civili rivolge un appello a "Diego Della Valle o comunque a qualche altro imprenditore italiano chiedendogli di

investire in questo importante grande progetto per ripulire gli scavi archeologici di Sibari e per il rilancio in Italia e nel

mondo della antica, grande, storica città della Magna Grecia".

"Quello che è stato fatto per il Colosseo - prosegue - con un investimento da parte di Della Valle di 25 milioni di euro, e

quello che oggi sulla stampa viene annunciato di voler fare da parte di un altro imprenditore, che vuole destinare 20 milioni

di euro per restaurare Pompei, perché non farlo anche per l'altra perla della civiltà, il centro della Magna Grecia,

l'antica Sybaris?. Dove ha fallito lo Stato (come ha denunciato e documentato in questi mesi, una campagna del Quotidiano della

Calabria e del suo direttore, Matteo Cosenza) può riuscire un imprenditore privato".(ANSA).

 

 

'NDRANGHETA:RENDE; CORBELLI, SANARE FERITA INFERTA A CITTA'

'COMMISSIONE ACCESSO COMUNE RENDA NOTI RISULTATI INDAGINE'

 

(ANSA) - COSENZA, 22 MAG - Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, in una nota, chiede alla Commissione d'accesso antimafia al Comune di Rende che "ieri ha concluso il suo lavoro di far conoscere subito i risultati della lunga, scrupolosa indagine per sanare la grave ferita inferta alla città, con l'invio di una commissione che non andava assolutamente mai non solo mandata, ma neppure semplicemente ipotizzata".

"E' finalmente arrivato - prosegue Corbelli - il momento della verità. La Commissione d'accesso che ha concluso il suo lavoro faccia subito conoscere la sua relazione finale per sgombrare in questo modo il campo da ogni illazione, ogni sospetto sull'inverosimile, assurda ipotesi di condizionamento mafioso del comune di Rende. Si ristabilisca immediatamente la verità e si dica quello che è notorio, è sotto negli occhi di tutti ed è nella storia, nella cultura, nella civiltà di Rende. Ovvero che questa città è un fiore all'occhiello della Calabria ed è agli antipodi della cultura mafiosa. Questo è quello che tutti si aspettano di sentire e leggere dalla relazione della Commissione. E' questo è quello che certamente emergerà".

Per Corbelli "é assolutamente inimmaginabile il contrario, é una ipotesi fuori dal mondo. La Dda di Catanzaro continui pure le sue indagini, faccia tutte le perquisizioni che ritiene opportuno, naturalmente assumendosi le responsabilità del proprio operato, come qualsiasi magistrato e altro organo dello Stato. Una cosa è certa: chi conosce minimamente la lunga storia amministrativa di questa città e sa dell'onestà, della competenza, della passione di chi l'ha amministrata in questi anni, non ha alcun dubbio che la verità è quella che

Rende èuna città modello, solidale e antimafia. Altro che condizionamento mafioso".(ANSA).

 

 

 

 'NDRANGHETA: CORBELLI, RENDE AGLI ANTIPODI CULTURA MAFIOSA

 

(ANSA) - COSENZA, 15 MAG - ''Rende non è certo una città condizionata dalle cosche mafiose, un'accusa questa che lascia sconcertati e che è inverosimile". Lo afferma il leader de Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, in merito alle perquisizioni compiute stamane nell'ambito dell'inchiesta Terminator. "Rende - aggiunge - è esattamente il contrario: ovvero è un comune modello agli antipodi della cultura mafiosa. Il lavoro dei magistrati e dei giudici va sempre rispettato, ma quando non si condividono certe iniziative si deve avere il coraggio e l'onestà di dirlo. E' quello che sto facendo anche per il cosiddetto 'caso Rende'. La Dda di Catanzaro potrà fare tutte le indagini che ritiene opportuno e doveroso fare, potrà rivoltare il Comune come un calzino, ma non potrà mai dimostrare quello che è indimostrabile, perché è assolutamente contrario alla verità e alla storia, ovvero che  il Comune di Rende è condizionato dalla criminalità

organizzata".

"Delle perquisizioni di oggi - prosegue Corbelli - resterà solo l'effetto mediatico e il nuovo devastante danno per l'immagine della città. Certamente non condizioneranno minimamente il risultato finale della commissione di accesso, che non potrà che confermare la correttezza, la legalità e l'impegno contro ogni forma di illegalità e contro le mafie delle amministrazioni che si sono succedute alla guida del Comune rendese". (ANSA).

 

 

 

UTILIZZO FONDI GRUPPI. SCANDALO SULLA CALABRIA.

Corbelli: "C'è chi fa politica in altro modo"!

 

Cosenza, ANSA 3 aprile – ”Mentre anche in Calabria esplode lo scandalo dell’utilizzo dei fondi dei gruppi consiliari regionali, con l’iscrizione nel registro degli indagati di dieci consiglieri regionali, come riporta oggi Il Quotidiano della Calabria, c’e’ anche chi in Calabria e in Italia fa politica in un altro modo, diametralmente opposto, a quello di questi consiglieri”. Lo afferma in una nota il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. ”Come ex consigliere provinciale di Cosenza – ha aggiunto – ho devoluto non solo la mia indennita’ di consigliere (1.100 euro al mese) ma anche la somma spettante al mio gruppo consiliare (poco piu’ di 400 euro al mese) ad iniziative di solidarieta’ a favore dei bambini poveri dell’Africa, per finanziare campagne umanitarie in Italia e all’estero, per aiutare famiglie indigenti con casi umani di persone e bambini malati da far operare”. Lo stesso Corbelli aveva destinato subito dopo il terremoto dell’Abruzzo la sua indennita’ di consigliere provinciale agli sfollati dell’Aquila. ”Nei cinque anni di durata del mandato in Consiglio provinciale – e’ scritto in un comunicato – il leader di Diritti Civili ha utilizzato la sua indennita’ di consigliere provinciale per finanziare decine di iniziative di solidarieta’, campagne umanitarie e per la vita, in Calabria, in Italia e all’estero. Il Gruppo consiliare provinciale Diritti Civili ha avuto assegnata, nei cinque anni di consiliatura una somma mensile di 400 euro, che ha utilizzato per sostenere alcune importanti iniziative di solidarieta’. Abbiamo risparmiato e accumulato, come gruppo Diritti Civili, in questi anni una somma pari a 6.700 euro. Questo importo al termine del mandato elettorale non e’ stato da me ritirato, ma e’ stato da me messo messo a disposizione della Provincia di Cosenza per essere utilizzato interamente per realizzare un pozzo della vita in un villaggio povero dell’Africa. Sono contento e orgoglioso di aver utilizzato in questo modo i soldi della mia indennita’ di consigliere e del gruppo Diritti Civili”(ANSA).

 

 

 

Movimento Diritti Civili

Corbelli: «Fare chiarezza su sciame sismico Pollino»

ANSA, TELE REGGIO E REGGIO TV

11 novembre. "La dichiarazione, da parte del Governo, dello stato di emergenza, per il terremoto e il continuo sciame sismico che nella zona del Pollino va avanti ininterrottamente da oltre due anni, è un atto doveroso e tardivo". Lo afferma in leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. "Il Governo - aggiunge - è intervenuto temendo, in caso di un evento sismico drammatico, di fare la fine dei responsabili della Commissione Grandi rischi e della Protezione civile condannati dal Tribunale dell’Aquila per aver sottovalutato il rischio sismico in occasione del terremoto in Abruzzo. Solo dopo la minaccia di denunciare alla magistratura il Governo e i responsabili ai vari livelli, l’esecutivo è intervenuto, dichiarando lo stato di emergenza. Prima si era sempre rifiutato di farlo. La minaccia di denuncia evidentemente, alla luce del precedente dell’Aquila, ha sortito il suo effetto. Resta adesso la preoccupazione, l’angoscia della popolazione dei paesi del Pollino che, come a Mormanno, continua a dormire nelle auto. Bisogna per questo adesso fare chiarezza e dire la verità sul terremoto e sullo sciame sismico del Pollino". "Bisogna che chi è preposto per questo compito si assuma la responsabilità e dica se a Mormanno, e negli altri paesi interessati dallo sciame sismico, la gente può rientrare e restare nelle proprie abitazioni, senza correre il rischio di restarvi seppellita. Non si chiede naturalmente di prevedere un terremoto, evento assolutamente imprevedibile, si chiede solo, alla luce del costante monitoraggio ed evoluzione della situazione, di dire una parola di verità sul rischio legato allo sciame sismico nel Pollino". (ANSA)

 

SANITA': CORBELLI, CONSIGLIO REGIONE NOMINI GARANTE SALUTE CALABRIA

 

(ANSA) - COSENZA, 20 OTT - Il leader del Movimento Diritti

Civili, Franco Corbelli, promotore della legge per l'istituzione

del Garante della Salute della Calabria, approvata

all'unanimità dal Consiglio regionale il 30 giugno 2008, in una

nota, ha definito "la mancata nomina del Garante, a distanza di

oltre quattro anni dall'approvazione della legge e dopo oltre

tre anni dall'espletamento del bando (con oltre 100 domande

presentate), uno scandalo".

Corbelli, prosegue la nota, ha invitato "ancora una volta

l'Assemblea legislativa regionale a procedere subito alla nomina

del Garante della salute per dare risposte ai problemi della

gente e per evitare che si ripetano casi di malasanità".

"Non si può continuare - ha sostenuto - a calpestare i

diritti delle persone. Con una sanità calabrese oramai allo

sfascio e al collasso, con i cittadini che non sanno più a chi

rivolgersi per vedere rispettato il loro diritto fondamentale

all'assistenza sanitaria, il Consiglio regionale continua

irresponsabilmente e colpevolmente a rinviare la nomina del

Garante. Discutono e approvano di tutto nell'aula di Palazzo

Campanella, anche le cose più irrilevanti e grottesche. Solo la

nomina del Garante viene puntualmente accantonata e rinviata.

Alla luce dei tanti casi di malasanità che continuano purtroppo

a verificarsi in Calabria, chiedo al Consiglio Regionale di

nominare e istituire subito il Garante della salute, una

struttura di straordinaria utilità ed efficacia, una grande

opportunità per i calabresi, un punto di riferimento semplice,

immediato ed efficace". (ANSA).

 

 

 UNIVERSITA':CORBELLI, ISTITUIRE FACOLTA' MEDICINA ALL'UNICAL

 (ANSA) Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene sulla polemica per l'attivazione a Cosenza di alcuni corsi di laurea di professioni sanitarie, ''per andare ben al di la' - afferma in una nota - di questi corsi per riprendere e finalmente realizzare il vecchio progetto dell'istituzione di una vera e propria Facolta' di Medicina all'Universita' della Calabria''. ''Un fatto questo - aggiunge - di straordinaria importanza, che puo' rappresentare una svolta epocale non solo per l'Unical ma per l'intera provincia e la stessa regione. appena eletto consigliere provinciale di Cosenza, nel 2004, presentai uno dei suoi primi ordini del giorno per chiedere la realizzazione della facolta' di Medicina all'Unical, progetto sempre sostenuto dal presidente della Provincia Mario Oliverio''. ''Il mio auspicio - dice ancora Corbelli - e' che si superino logiche e guerre elettorali e di campanile, tra Catanzaro e Cosenza e che si comprenda appieno, e con onesta' intellettuale, il grande valore che rappresenterebbe la facolta' di Medicina all'Unical per l'intera Calabria, per l'offerta formativa di questa regione. Sarebbe non un ridimensionamento o un danno per l'universita' di Catanzaro, ma il completamento di un'offerta formativa universitaria ad altissimo livello che farebbe della Calabria una regione con un polo di eccellenza anche nel campo della Medicina. Serve per questo mettere da parte le polemiche e guardare al futuro di questa regione, pensare alle migliaia di giovani che non riescono a trovare posto all'universita' di Catanzaro e che sono per questo costretti ad emigrare in altre regioni''. ''Auspico anche - conclude - che le istituzioni tutte, ai vari livelli, ad iniziare dal presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, si schierino subito a favore dell'iniziativa della facolta' di Medicina all'Universita' della Calabria, al di la' dei diversi schieramenti e colori politici''.

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Corbelli(Diritti Civili) difende Napolitano: “E’ sempre prontamente intervenuto, in questi anni, per i casi umani, di tanta povera gente, denunciati dal nostro Movimento e portati alla sua attenzione”

Roma

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, esprime “grande stima e solidarietà al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”, per quello che ritiene “un attacco ignobile che non ha alcun fondamento né giuridico, né giudiziario, che è solo frutto di una strumentale campagna di delegittimazione del capo dello Stato, che lo si vorrebbe coinvolgere in una vicenda che non solo non lo riguarda ma che lo ha visto operare sempre nell’assoluto rispetto della legge e della Costituzione”. “Voglio portare una mia testimonianza personale, quale responsabile del Movimento Diritti Civili, per dire e dimostrare – afferma Corbelli - che il presidente Napolitano in tanti casi in cui, in questi anni, ho chiesto il suo intervento e il suo aiuto per delle iniziative umanitarie e di giustizia, esclusivamente per casi di povera gente, è immediatamente intervenuto e grazie al suo intervento ho potuto aiutare e salvare tante persone indigenti, malate, vittime di ingiustizie. Il presidente Napolitano, ogni qualvolta ho portato alla sua attenzione un caso umano, è prontamente intervenuto, lo ha sempre fatto nel rispetto della legge, non per aiutare potenti e personaggi eccellenti, ma per far rispettare i diritti di gente povera, disperata, emarginata, diversamente abili, malati gravi, vittime di grandi ingiustizie. Per questo oggi accusarlo strumentalmente di aver fatto un intervento, tra l’altro nell’assoluto rispetto della legge, per l’ex presidente del Senato, Nicola Mancino, è non solo profondamente ingiusto ma assolutamente contrario alla realtà e alla correttezza istituzionale, che ha sempre contraddistinto e caratterizzato l’operato del presidente Napolitano. Diritti Civili è testimone di questa assoluta correttezza istituzionale del Capo dello Stato e oggi ha il dovere di renderla nota”.

22 giugno 2012

  

CS. Corbelli no a chiusura Day-hospital di Pneumologia e Oncologia dell’ospedale regionale calabrese del “Mariano Santo”

ANSA, 7 giugno. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha rivolto un appello al presidente della Regione e commissario della sanita' calabrese, Giuseppe Scopelliti, affinche', riporta una nota, ''scongiuri la paventata chiusura del servizio di Day-hospital del reparto di Pneumologia e Oncologia dell'ospedale regionale 'Mariano Santo' di Cosenza''. Corbelli, nella nota, parla di ''una decisione che rappresenterebbe oltre che un grave errore e una grande ingiustizia, una scelta assolutamente incomprensibile che andrebbe a penalizzare e creare problemi e disagi, oltre che nuovi sacrifici economici, a tanti malati oncologici e alle loro famiglie che si vedrebbero costrette a recarsi a Lamezia, Catanzaro o a Paola, finendo con il congestionare e mandare in crisi anche questi ospedali. Ancora una volta mi occupo del Mariano Santo, del reparto di Oncologia, per ribadire che si tratta di una eccellenza calabrese, dove vengono ricoverati e curati pazienti da tutta la Calabria e anche da fuori regione''. '''Nonostante la struttura fatiscente, gli spazi angusti, grazie alla professionalita' del personale medico e paramedico - prosegue Corbelli - si riescono a garantire livelli di assistenza ottimali per la cura dei tumori. Pensare di chiudere adesso il reparto di Day-hospital significa buttare nella disperazione tanti malati oncologici e le loro famiglie che quotidianamente beneficiano di questo reparto di Pneumologia e Oncologia. Per questo mi appello al presidente Scopelliti al quale chiedo di evitare assolutamente la chiusura di del Day-hospital di Oncologia al Mariano Santo, ma semmai di potenziare e valorizzare questo ospedale regionale, i diversi reparti che tra mille difficolta' riescono a garantire condizioni di assistenza piu' che dignitose''.

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Pensioni. Divieto pagamento contanti oltre 1000 euro. Corbelli denuncia “Governo Monti colpisce , in modo vergognoso, pensionati invalidi, soli, paraplegici, semianalfabeti, per regalare due (potenziali) milioni di nuovi clienti alle grandi banche”

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, denuncia quello che definisce un “provvedimento vergognoso del Governo Monti che va a colpire, a penalizzare e buttare nella disperazione molti anziani pensionati invalidi, costretti alla sedia a rotella, in molti casi rimasti soli e semianalfabeti, che percependo tra assegno di invalidità e indennità di accompagnamento 1050 euro si sono visti bloccati l’erogazione mensile in contanti della loro misera pensione (oltre 1000 euro c’è il divieto del pagamento in contanti e l’obbligo di aprire un conto corrente bancario o conto o deposito postale), con la quale a stento e a costo di molti sacrifici riescono a pagare la badante che li assiste 24 ore e a sopravvivere. L’infame Governo Monti, sostenuto dalla triade della vergogna Pdl-Pd-Udc(Terzo Polo) e dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, l’Esecutivo delle banche, dei grandi gruppi industriali del Nord, delle lobby, dei poteri forti, scippa ai poveri per dare ai ricchi. Il più infame dei provvedimenti dell’ignobile Governo è senz’altro quello del divieto oltre i mille euro del pagamento in contanti, che colpisce indistintamente tutti, anche le misere pensioni di gente sola, invalida, paraplegica. Una misura che va a colpire,a creare molti disagi alle fasce più povere, disagiate della popolazione. In particolare sono quegli anziani, in tanti casi rimasti soli, gravemente malati, costretti alla sedia rotelle, allettati, quasi del tutto analfabeti che non sanno neppure fare la loro firma, che naturalmente non sanno cosa sia un conto corrente. Queste persone sono oggi state buttate nella disperazione, sono state letteralmente scippate di un loro sacrosanto diritto che è quello di poter percepire mensilmente in contanti dall’ufficio postale del loro paese e della loro città quella misera pensione. Al Movimento Diritti Civili sono stati segnati diversi casi di vero e propria disperazione di questi pensionati. Perché il Governo Monti se voleva minimamente tutelare le categorie più povere non ha escluso (e non esclude) da questo provvedimento infame tutti quei pensionati invalidi che percepiscono solo quella misera di pensione di 1050 euro? Perché la triade della vergogna Pdl-Pd-Udc, con il sostegno del Presidente della Repubblica, consente, a questo governo infame, con il pretesto della cosiddetta tracciabilità, di scippare ai poveri per regalare 2 milioni (tanto sono potenzialmente i pensionati interessati da questo provvedimento) di nuovi clienti alle banche? Non cancella certo i problemi e la vergogna l’impegno del Governo (tra l’altro contestato all’interno dello stesso Esecutivo e fortemente osteggiato dalle stesse banche) di dare gratis questi conti correnti ai pensionati. E’ solo una ulteriore beffa ai danni di tanta povera gente. In nome di quale equità, di giustizia sociale, di solidarietà si può consentire una simile vergogna?”

 17 marzo 2012

 

Sanità, Corbelli: "Consiglio regionale nomini subito garante salute"

ANSA 25 febbraio. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della legge per l'istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata all'unanimità dal Consiglio regionale il 30 giugno 2008, rivolge un invito l'assemblea legislativa regionale per "procedere subito alla nomina del Garante della salute per dare risposte ai problemi della gente e per evitare che si ripetano casi come quello di Castrovillari e tragedie come quella di Scalea". "Non si può continuare - aggiunge - a calpestare i diritti delle persone e a morire in questo modo. Occorre fare qualcosa per fermare questo sfacelo. Alla luce dei tanti casi di malasanità, le tante tragedie che continuano purtroppo a verificarsi in Calabria, chiedo al Consiglio Regionale di nominare e istituire subito il Garante della salute, una struttura di straordinaria utilità ed efficacia, una grande opportunità per i calabresi. Il Garante della salute rappresenta una priorità per la Calabria; è una vera e propria rivoluzione nel campo della sanità calabrese, nell'interesse e a difesa dei diritti dei cittadini. Servirà a controllare ininterrottamente la situazione nelle strutture ospedaliere della regione, a verificare eventuali disservizi, casi di disorganizzazione, violazioni dei diritti dei degenti, coordinare interventi per casi urgenti e drammatici". "Il Garante - conclude Corbelli - è una figura istituzionale autorizzata ad avere accesso in qualsiasi struttura sanitaria pubblica della Regione e in quelle convenzionate. Il Garante della salute sono certo servirà non solo a denunciare ma a scongiurare in futuro tanti casi di malasanità".

 

 

 

Comunicato Stampa Movimento Diritti Civili

Emergenza sicurezza scuole. Diritti Civili chiede immediata verifica condizioni sicurezza edifici scolastici nella zona del Pollino, tra le province di Cosenza e Potenza, interessata da sciame sismico

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che da anni si batte per la sicurezza delle scuole, dopo il “comprensibile e giustificato allarme creato dallo sciame sismico che da diverso tempo continua a colpire la zona del Pollino, ai confini tra le province di Cosenza e Potenza”, esprime “forte preoccupazione per la condizione di sicurezza delle strutture scolastiche più fatiscenti e obsolete” in particolare dei comuni interessati ai movimenti tellurici, chiede alle Amministrazioni competenti (Comuni, Province, Regione) di voler “disporre una immediata verifica delle condizioni di stabilità di tutti gli edifici scolastici particolarmente a rischio”. “Lo sciame sismico che sta interessando la vasta area del Pollino, tra le province di Cosenza e Potenza, deve far aprire gli occhi su quella che è l’emergenza scuole a rischio che va affrontata immediatamente, senza perdere tempo. Sono anni che Diritti Civili si batte per la sicurezza delle scuole. Oggi vogliamo richiamare l’attenzione delle autorità preposte sulla assoluta priorità e urgenza di una verifica immediata delle condizioni di sicurezza delle scuole in particolare in tutti quei comuni interessati dallo sciame sismico e comunque quelli delle province di Cosenza e di Potenza e del resto delle due regioni che hanno edifici scolastici pericolosi, a rischio crollo. Occorre per questo che siano le amministrazioni competenti a intervenire subito con un controllo della stabilità degli edifici scolastici, almeno di quelli fatiscenti, vecchi e particolarmente a rischio. Bisogna fare in fretta. Lo sciame sismico incessante di questi mesi può avere arrecato danni enormi a queste vecchie strutture con il rischio di possibili cedimenti strutturali e crolli. Queste scuole per questo motivo vanno subito monitorate e se il caso chiuse, in attesa di essere messe in sicurezza. Non vanno assolutamente dimenticati, né certamente sottovalutati i tanti episodi di crolli che si sono verificati nel recente passato in Italia, miracolosamente in molti casi senza provocare vittime e in alcune occasioni purtroppo finite anche in tragedia. Dobbiamo assolutamente evitare che si ripetano simili drammi. Bisogna prevenire, soprattutto considerando che oltre il 60% delle scuole in Italia sono a rischio, come più volte denunciato dalla Protezione Civile. Non intervenire e non prevenire in tempo è non solo grave, assolutamente ingiustificato, ma irresponsabile e criminale”.

 8 dicembre 2011

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Corbelli ringrazia Bonofiglio per proposta nomina. “Sottosegretariato per i diritti civili e la solidarietà una grande conquista civile per il nostro Paese”.

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, in una nota, ringrazia il responsabile del Centro Studi regionale sulla illegalità, Gianfranco Bonofiglio, per l’appello rivolto ieri al presidente incaricato del Consiglio, Mario Monti, con il quale chiede l’istituzione di un Sottosegretariato ai diritti civili e alla solidarietà e indica per questo incarico, quale “figura super partes, apolitica, di grande capacità, esperienza, competenza, di assoluta moralità, lo stesso Corbelli, leader indiscusso e stimato da oltre 25 anni del Movimento Diritti Civili”. Corbelli apprezza la proposta di Bonofiglio per l’istituzione di un Sottosegretariato per i diritti civili e la solidarietà, “che, afferma, rappresenterebbe una grande conquista civile per il nostro Paese”, e si dice “onorato e orgoglioso, quale calabrese, per questa proposta, ma anche molto deluso e assai amareggiato per il silenzio oggi dei quotidiani calabresi (tranne il Domani di Catanzaro) su questa iniziativa di Bonofiglio. Non mi aspettavo e non mi aspetto certo di avere il sostegno dei politici per questa iniziativa, così come per le mie battaglie civili, ma mi sorprende e amareggia profondamente il silenzio dei quotidiani calabresi (tutti tranne Il Domani, a cui va il mio ringraziamento) con il cui importante sostegno giorno per giorno da tantissimi anni combatto importanti e difficili battaglie civili, di giustizia giusta, promuovo straordinarie iniziative umanitarie e di solidarietà nazionali e internazionali. Non sarò mai né Sottosegretario, né deputato o senatore nominato, perché non ho alle spalle né padrini politici, né sponsor finanziari, industriali ed editoriali. Ho sola la mia storia di trentennale impegno civile, libertario e umanitario, le mie innumerevoli battaglie vinte e le tante conquiste civili ottenute in questi lunghi anni. Non bastano, purtroppo, perché sono nato e vivo in una regione, la Calabria, dove la meritocrazia non esiste, dove per far carriera politica e nelle istituzioni serve solo l’amicizia, il rapporto diretto, con uno dei leader che comandano il Paese. Oggi però sinceramente mi aspettavo che i quotidiani calabresi, che stimo e apprezzo molto, dedicassero spazio e sposassero la proposta di Bonofiglio, che premia non tanto la mia umile e modesta persona, ma rappresenta un riconoscimento al Movimento Diritti Civili che da oltre 20 anni, combatte, da solo, importanti e difficili battaglie civili, aiutando tanta povera gente e cancellando tante ingiustizie. Se non ora (con un Esecutivo composto da soli tecnici) quando la Calabria farà sentire (con una rappresentanza degna e capace nel Governo del Paese) la sua voce, quella della società civile impegnata e apprezzata anche fuori dai confini regionali e nazionali?”

16 novembre 2011

 

Appello di Bonofiglio(Centro Studi regionale sulla illegalità) a Mario Monti

“Istituire un Sottosegretariato per i diritti civili e la solidarietà”

Il responsabile del Centro Studi regionale sulla illegalità, Gianfranco Bonofiglio, rivolge un appello al presidente incaricato del Consiglio, Mario Monti, al quale chiede l’istituzione di un Sottosegretariato ai diritti civili e alla solidarietà e indica per questo incarico, quella che definisce, “una figura super partes, un apolitico, un personaggio di grande capacità, esperienza, competenza, di assoluta moralità, il calabrese Franco Corbelli, leader indiscusso e stimato da oltre 25 anni del Movimento Diritti Civili. “Al senatore a vita e presidente incaricato di formare il nuovo Governo, Mario Monti, che sta dimostrando grande attenzione e particolare sensibilità, per il sociale, per i giovani, per i diritti delle persone, per il riscatto del nostro Paese, chiedo – afferma Bonofiglio - un gesto simbolico forte, che serve a dare un reale segnale di cambiamento e una autentica svolta rispetto al passato, la istituzione di un Sottosegretariato ai diritti civili e alla solidarietà. Una struttura del genere è presente negli Usa e finanche in Marocco. Sarebbe un messaggio di grande valore e di speranza per milioni di persone (cittadini italiani e stranieri) che vivono condizioni di particolare disagio e sono vittime ogni giorno di piccole e grandi ingiustizie. Al prof. Monti, che si appresta a varare un Esecutivo composto solo da tecnici, mi permetto di suggerire che a ricoprire questo incarico possa, nel caso, andare quello che è molto più che un tecnico, ovvero colui che da oltre 25 anni in Italia tiene alta la bandiera e combatte, ogni giorno, per i diritti civili, per una giustizia giusta, per la solidarietà, il calabrese Franco Corbelli, fondatore e leader del Movimento Diritti Civili, noto e apprezzato in Italia per il suo eccezionale e quasi trentennale impegno civile, libertario e umanitario, promotore di grandi campagne di solidarietà nazionali e internazionali, insignito di prestigiosi riconoscimenti, come la nomina di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana e intervistato, per le sue battaglie civili e per una giustizia giusta, finanche dal più autorevole giornale del mondo, come il New York Times. Sarebbe un riconoscimento giusto e meritato per Corbelli e un segnale di grande attenzione per una regione come la Calabria, afflitta da una gravissima crisi economica, sociale, morale e aggredita e minacciata dalla criminalità organizzata”.

 

15 novembre 2011

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Diritti Civili chiede intervento Scopelliti per abbattere sbarra vergogna che impedisce accesso dializzati (turno pomeridiano) a ospedale Cosenza. Le persone dializzate hanno scritto a Corbelli.

 

Cosenza

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, chiede l’immediato intervento del presidente della Regione e commissario alla sanità calabrese, Giuseppe Scopelliti, e dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, per la soluzione del grave problema denunciato dai dializzati (con una lettera appello recapitata oggi allo stesso Corbelli) del turno pomeridiano che si sono visti l’ingresso secondario di via Zara chiuso e impedito da una sbarra abbassata e sono per questo costrette per recarsi alla sala dialisi, ad entrare dall’ingresso principale, con tutta una serie di notevoli disagi in particolare per chi è costretto alla sedia a rotelle. “Quanto accaduto e denunciato dalle persone costrette alla dialisi è un fatto grave e assolutamente ingiustificato, che non doveva assolutamente accadere. Non si possono penalizzare – afferma Corbelli - queste persone già così provate dalla malattia. E’ ancora più grave e inaccettabile che questa situazione vada avanti dall’11 ottobre senza che nessuno sia intervenuto per cancellare questa ingiustizia e questa vergogna. In alcuni casi si tratta di persone su una sedia a rotelle. Quell’ingresso secondario di via Zara va immediatamente riaperto, quella sbarra, quella barriera vergognosa va abbattuta, per consentire l’accesso agevole alla sala dialisi dell’Annunziata ai dializzati del turno pomeridiano così come avviene per quelli del turno della mattina. Nella lettera che mi hanno scritto denunciano giustamente l’ingiustizia e i grandi disagi che stanno vivendo e chiedono che l’ingresso secondario di via Zara venga aperto almeno per l’ora di ingresso e di uscita del turno pomeridiano, dalle 13,30 alle 14, 30 e dalle 18 alle 19. Una richiesta che deve essere subito accolta. Auspico per questo un intervento immeditato e personale del Governatore Scopelliti”.

4 novembre 2011

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Diritti Civili chiede intervento Scopelliti: “Dopo dieci anni di attività, da sette mesi chiusa importante struttura per disabili del Tirreno Cosentino per un assurdo burocratico, la mancanza di un documento”!

 

Cosenza

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l'istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all'unanimità, il 30 giugno 2008, interviene sul caso del Centro diurno per disabili di San Pietro in Amantea chiuso dallo scorso mese di marzo per un “assurdo burocratico (la mancanza di un documento!)”, rivolge un appello al presidente della Regione e Commissario alla sanità calabrese, Giuseppe Scopelliti, che invita a “intervenire personalmente per far riaprire l’importante struttura per diversamente abili del Tirreno Cosentino”. “Nella disastrata sanità calabrese si registrano anche dei casi per certi aspetti oltre che gravi, assurdi , inverosimili e assolutamente inaccettabili, come nella fattispecie per la vicenda del Centro diurno per disabili del Tirreno Cosentino, di San Pietro in Amantea. Si tratta di una importante struttura, di cui usufruivano i diversamente abili di nove comuni del distretto di Amantea (oltre ad Amantea, San Pietro in Amantea, Cleto, Belmonte, Longobardi, Fiuumefreddo, Aiello, Serra d’Aiello, e Lago) che ha operato dal 2002 sino al marzo di quest’anno, quando è stata chiusa a seguito di un controllo dei Nas dei carabinieri che hanno riscontrato una sola irregolarità: la mancanza del cambio di destinazione d’uso dei locali. In breve: la struttura è funzionante, pulita, manca solo un documento. A seguito di questo controllo e verbale dei Nas, l’Asp di Cosenza ha sospeso l’attività del Centro. Era il marzo di quest’anno, da allora incredibilmente la struttura continua a rimanere ancora chiusa. Nonostante le proteste dei familiari dei disabili, le richieste dei sindaci della zona e del direttore del distretto sanitario di Amantea ed ideatore del Centro diurno di San Pietro, Tullio Lupi. Alcuni parenti dei disabili hanno chiesto l’intervento di Diritti Civili. Quanto accaduto è un fatto grave e assolutamente ingiustificato. Non si può chiudere un Centro importante per disabili perchè manca un documento che attesta il cambio di destinazione d’uso dei locali. Non può una burocrazia cieca e assurda cancellare il diritto dei diversamente abili, delle loro famiglie, di avere a disposizione una struttura efficiente, funzionante, come quella di San Pietro in Amantea. In questo caso non può valere come giustificazione neanche il richiamo ai vincoli imposti dal famigerato piano di rientro dal deficit sanitario, perché la chiusura del Centro di San Pietro non è stata motivata assolutamente con ragioni di risparmi e tagli di costi inutili. E’ solo un fatto, un assurdo burocratico: la mancanza di un documento. Da sette mesi è stata chiusa una importante struttura per disabili perchè manca un documento! Accade, purtroppo, anche questo in Calabria! Chiedo al Governatore Scopelliti di intervenire, di eliminare questa ingiustizia, di far riaprire il Centro diurno di San Pietro in Amantea, di far rispettare i diritti delle persone diversamente abili e delle loro famiglie”.

 

31 ottobre 2011

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

IMMIGRATI. CORBELLI “IN CALABRIA E’ EMERGENZA SOCIALE”

(AGI) - Catanzaro, 3 ott. - Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, denuncia quello che definisce “il drammatico e dimenticato problema, una vera emergenza sociale, delle migliaia e migliaia di migranti e profughi che aspettano da anni di avere una risposta alla richiesta di asilo politico e all’ottenimento e al rinnovo del permesso di soggiorno. In Calabria - dice - attualmente ci sono 1019 migranti. Di questi 1003 sono richiedenti asilo. Ci sono poi centinaia e centinaia di ricorsi pendenti da anni presso il Tribunale di Catanzaro di rifugiati che aspettano di ottenere la protezione umanitaria in Italia. Sono casi di disperazione di tanti poveri immigrati costretti ad aspettare anche degli anni prima di vedersi riconosciuto un loro diritto. Diritti Civili sono oltre 20 anni - rileva - che combatte per difendere i diritti civili e umani di tanti immigrati. Proprio in queste ultime settimane abbiamo risolto, dopo un lunga battaglia durata cinque mesi, i casi di Kate e Alexandrina, due giovani immigrate, della Nigeria e della Romania. Tanti sono i casi di migranti disperati, che non conosciamo, che chiedono rispetto per i loro diritti. E’ gente povera e disperata, che per protesta, per rivendicare i loro diritti, deve inscenare proteste clamorose, arrivando addirittura a minacciare il suicidio, come e’ ancora una volta successo ieri a Crotone. Spesso per questi migranti si consumano tragedie in solitudine, nel silenzio e nella indifferenza delle istituzioni. Oggi c’e’ questa emergenza profughi che aspettano di ottenere l’asilo, la protezione umanitaria o il permesso di soggiorno. Un Paese civile, uno Stato di diritto ha il dovere di dare delle risposte a questi immigrati che spesso fuggono dalla guerra, dalla miseria, dalla fame, dalle malattie, dalle persecuzioni per cercare aiuto e fortuna in Italia e in altre Nazioni democratiche. Non possiamo trattarli - dice - come fantasmi. Sono degli essere umani e come tali vanno trattati e rispettati”. (AGI)

  

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Diritti Civili denuncia “Emergenza profughi in Calabria. 1003 richiedenti asilo politico. Centinaia e centinaia i ricorsi pendenti da anni presso Tribunale Catanzaro”

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo aver da poco felicemente risolto, dopo una lunga battaglia durata oltre cinque mesi, i casi di Kate (la giovane nigeriana condannata alla lapidazione nel suo Paese per essersi opposta ad un matrimonio combinato con una persona molto più grande di lei, che l’aveva anche violentata, e per il suo rifiuto a convertirsi alla religione islamica, lei che è cristiana) e Alexandrina (la ragazza rumena che era stata arrestata per la morte, nel 2008, in Romania, dei suoi tre bambini durante un incendio, sviluppatosi per cause accidentali), entrambe le ragazze non sono state espulse, ma sono rimaste in Italia, denuncia quello che definisce “il drammatico e dimenticato problema, una vera emergenza sociale, delle migliaia e migliaia di migranti e profughi che aspettano da anni di avere una risposta alla richiesta di asilo politico e all’ottenimento e al rinnovo del permesso di soggiorno. In Calabria attualmente ci sono 1019 migranti. Di questi 1003 sono richiedenti asilo. Ci sono poi centinaia e centinaia di ricorsi pendenti da anni presso il Tribunale di Catanzaro di rifugiati che aspettano di ottenere la protezione umanitaria in Italia. Sono casi di disperazione di tanti poveri immigrati costretti ad aspettare anche degli anni prima di vedersi riconosciuto un loro diritto. Diritti Civili sono oltre 20 anni che combatte per difendere i diritti civili e umani di tanti immigrati. Proprio in queste ultime settimane abbiamo risolto, dopo un lunga battaglia durata cinque mesi, i casi di Kate e Alexandrina, due giovani immigrate, della Nigeria e della Romania. Tanti sono i casi di migranti disperati, che non conosciamo, che chiedono rispetto per i loro diritti. E’ gente povera e disperata, che per protesta, per rivendicare i loro diritti, deve inscenare proteste clamorose, arrivando addirittura a minacciare il suicidio, come è ancora una volta successo ieri a Crotone. Spesso per questi migranti si consumano tragedie in solitudine, nel silenzio e nella indifferenza delle istituzioni. Oggi c’è questa emergenza profughi che aspettano di ottenere l’asilo, la protezione umanitaria o il permesso di soggiorno. Un Paese civile, uno Stato di diritto ha il dovere di dare delle risposte a questi immigrati che spesso fuggono dalla guerra, dalla miseria, dalla fame, dalle malattie, dalle persecuzioni per cercare aiuto e fortuna in Italia e in altre Nazioni democratiche. Non possiamo trattarli come fantasmi. Sono degli essere umani e come tali vanno trattati e rispettati”.

2 ottobre 2011

 

 

CORBELLI “STAMPA NAZIONALE IGNORA APPELLI PER AZZARA’”

ANSA – settembre - "E' ignobile il silenzio della stampa nazionale che ha completamente ignorato oggi finanche l'appello dei genitori del giovane calabrese, così come ieri aveva ignorato l'invito di Emergency di esporre la foto del logista Francesco Azzarà, dai palazzi delle istituzioni, significativa e lodevole iniziativa che hanno invece già iniziato a fare i sindaci di alcune città italiane". A sostenerlo, in una nota, è Franco Corbelli leader di Diritti civili. Per Corbelli c'é un "pregiudizio nei confronti della Calabria e dei calabresi. E' scandaloso il comportamento dei media nazionali nei confronti di questo volontario calabrese. Il silenzio della grande stampa è ingiustificato e grave. Quel giovane collaboratore di Emergency viene trattato alla stregua di uno straniero non di un cittadino italiano. Paga probabilmente la colpa di essere nato in Calabria e non in Padania. Se fosse nato anziché in Calabria in un'altra regione del Paese sarebbe sulle prime pagine di tutti i media. Ieri i media nazionali hanno censurato l'appello di Emergency e oggi addirittura anche l'appello dei genitori di Francesco Azzarà".(ANSA)

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Corbelli “I media nazionali ignorano gli appelli per il volontario calabrese, Francesco Azzara’

rapito in Darfur. L’ennesimo esempio del pregiudizio della grande stampa per la Calabria”

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene sul caso di Francesco Azzarà, il volontario rapito in Darfur, e denuncia quello che definisce “l’ignobile silenzio della stampa nazionale che ha completamente ignorato oggi finanche l’appello dei genitori del giovane calabrese, così come ieri aveva ignorato l’invito di Emergency di esporre la foto del logista dai palazzi delle istituzioni (significativa e lodevole iniziativa che hanno invece già iniziato a fare i sindaci di alcune città italiane)”, parla di “pregiudizio nei confronti della Calabria e dei calabresi. E’ scandaloso il comportamento dei media nazionali nei confronti di questo volontario calabrese. Il silenzio della grande stampa è ingiustificato e grave. Quel giovane collaboratore di Emergency viene trattato alla stregua di uno straniero non di un cittadino italiano. Paga probabilmente la colpa di essere nato in Calabria e non in Padania! Se fosse nato anziché in Calabria in un’altra regione del Paese sarebbe sulle prime pagine di tutti i media. Per il calabrese Azzarà invece già il giorno dopo il rapimento si era avuto il primo inequivocabile segnale: nessun quotidiano nazionale infatti aveva riportato in prima pagina il suo rapimento. Dopo due giorni la notizia era addirittura scomparsa completamente dalle pagine dei grandi quotidiani e dai telegiornali. Ieri e oggi l’ultima vergogna della cosiddetta grande stampa. Ieri hanno censurato l’appello di Emergency e oggi addirittura anche l’appello dei genitori di Francesco Azzarà. Una notizia che andava doverosamente, e con evidenza, riportata (come hanno fatto, con correttezza e in modo esemplare, oggi i quotidiani calabresi titolando a nove colonne sull’appello dei genitori di Francesco Azzarà) è stata completamente cancellata da tutti i quotidiani e media nazionali (tranne una sola testata che gli ha dedicato poche righe). Quanto accaduto dimostra come nei confronti della Calabria e dei calabresi esiste (e resiste) un pregiudizio, che fa di questa regione una terra discriminata, da trattare e criminalizzare per ogni fatto negativo. Quando invece figli di questa terra si sacrificano e mettono a rischio la propria vita per andare nei Paesi più poveri e lontani per aiutare chi ha bisogno, o promuovono straordinarie campagne di solidarietà e iniziativa umanitarie internazionali (che fanno registrare adesioni da quasi tutte le Nazioni del mondo, come nel caso della campagna di Diritti Civili per salvare la giovane nigeriana Kate Omoregbe, condannata alla lapidazione nel suo Paese) vengono sistematicamente e vergognosamente ignorati (tranne pochissime e lodevoli eccezioni). È quanto sta accadendo in particolare con Francesco Azzarà. La Calabria solidale, quella che si batte per aiutare i Paesi più poveri e per difendere i diritti umani in ogni parte del Pianeta, non fa notizia. Ai cosiddetti grandi media la nostra regione interessa solo per fatti di ‘ndrangheta, per la malasanità e per qualche piccolo scandalo”.

29 agosto 2011

 

SANITA’. CORBELLI AL PRESIDENTE SCOPELLITI “SALVARE OSPEDALE DI TREBISACCE”

ANSA – 24 ag.- Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l'istituzione del Garante della Salute della Calabria, chiede al presidente della regione e commissario alla sanità Giuseppe Scopelliti, di "bloccare lo smantellamento e salvare l'ospedale 'Chidichimo' di Trebisacce per garantire il diritto alla assistenza e alla salute dei cittadini di un vasto e popoloso comprensorio". "Si deve rispettare - aggiunge - la protesta pacifica delle associazioni, dei rappresentanti politici, istituzionali, delle amministrazioni comunali, delle migliaia e migliaia di persone che combattono per difendere un presidio sanitario, particolarmente importante e assolutamente indispensabile per la specificità del territorio, che chiedono di non essere abbandonati e privati di una assistenza sanitaria adeguata e di un pronto intervento in una realtà difficile, problematica come l'Alto Ionio Cosentino". "Chiedo a Scopelliti - prosegue Corbelli - di promuovere un tavolo istituzionale per arrivare ad una soluzione condivisa della delicata problematica sanitaria che investe molti comuni e migliaia e migliaia di persone. Smantellare oggi il nosocomio di Trebisacce, che da decenni rappresenta un presidio di buona sanità, significa mandare allo sbaraglio e mettere a rischio non solo l'assistenza ospedaliera, ma la salute e la stessa vita dell'intero vasto comprensorio dell'Alto Ionio".

  

 

SANITA: ENNESIMA DENUNCIA DI CORBELLI. “MEDICO IN FERIE CHIUDE CENTRO 

SERT(PER TOSSICODIPENDENTI, ALCOLISTI, MALATI PSICHIATRICI) IN CALABRIA”

ANSA. 12 agosto. Il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha rivolto un "appello al Presidente della Regione e commissario della sanità calabrese, Giuseppe Scopelliti, per la "vicenda del Sert di Paola, chiuso, da lunedì 8 agosto e fino alla fine dello stesso mese, per la mancanza del medico andato in ferie". Corbelli parla di "fatto estremamente grave, assolutamente ingiustificato che sta creando molti problemi, notevoli disagi e tanta sofferenza a tanti malati, tossicodipendenti, alcolisti e con problemi psichiatrici e alle loro famiglie". Il leader di Diritti civili chiede che "si provveda immediatamente alla riapertura del centro con la sostituzione e assegnazione di un altro medico. Quanto sta accadendo da alcuni giorni a Paola è un fatto di una gravità inaudita, qualcosa di sconcertante e inaccettabile, che viola i diritti più elementari delle persone malate di essere curate e calpesta la stessa dignità umana. Voglio subito portare questo grave problema all'attenzione del presidente Scopelliti. Da lunedì scorso ha chiuso il Sert, una importante struttura che assiste giornalmente, da anni, un centinaio di persone con problemi di tossicodipendenza, alcool e mentali. In questo periodo estivo il numero degli assistiti è naturalmente aumentato di molto per la presenza Paola e negli altri centri limitrofi del Tirreno di molti turisti".

 

  

MATURITA’, CORBELLI “AGGRESSIONE SCUOLA CALABRIA”

ANSA: Reggio Calabria 6 ag - Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene su quella che definisce "l'inaudita aggressione nei confronti della scuola calabrese e in particolare di un istituto, il liceo scientifico 'Leonardo da Vinci', di Reggio Calabria, che rappresenta una eccellenza regionale". "Adesso basta. La misura - ha aggiunto - è colma. L'ennesima provocazione è vergognosa, rappresenta un vero e proprio oltraggio non solo al prestigioso liceo reggino e alla città di Reggio ma a tutta la scuola calabrese e all'intera regione. Basta buttare fango sulla Calabria. Finanche sulla scuola calabrese. E' inaccettabile che si avanzino pesanti e inquietanti dubbi, discreditino addirittura le intelligenze calabresi, quei giovani studenti che rappresentano il futuro e la speranza per questa disastrata, discriminata e umiliata regione. Se si hanno dei sospetti si vadano a denunciare all'autorità giudiziaria. Ma è inaccettabile che si arrivi a criminalizzare adesso anche la scuola calabrese, che si butti fango su un liceo che è un fiore all'occhiello della Calabria". "Criminalizzare quel liceo reggino - ha concluso Corbelli - perché su 380 maturandi 20 abbiano riportato il massimo dei voti è una offesa, è una provocazione che va rispedita al mittente. A quelli del Nord sembra quasi dar fastidio che in Calabria non ci sia solo 'ndrangheta, ma anche cultura, civilta', intelligenze, rispetto e tanta solidarietà".

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Legge 36. Corbelli “Sbloccare subito fondi edilizia sociale e utilizzarli solo per realizzazione

nuovi 4000 alloggi per famiglie disagiate che aspettano da anni. I 150 milioni di euro di fondi

pubblici previsti potrebbero generare un miliardo di fondi privati, una somma ingente pari

all’intero finanziamento previsto per la Calabria nel Piano per il Sud”!

 

Catanzaro

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene sul problema della Legge 36 riguardante l’edilizia sociale, alla luce anche della recente sentenza del Tar Calabria che ha annullato la revoca del bando precedente emanato dalla Giunta Loiero ed ha ritenuto illegittimo il nuovo bando emanato dall’attuale Giunta Scopelliti, parla di “una vicenda grave e ingiustificata che penalizza migliaia di famiglie, tra le meno abbienti, che avrebbero potuto beneficiare (come proprietà o in affitto) dei 4000 alloggi previsti, ma mai realizzati”. Corbelli chiede che “vengano immediatamente sbloccati i fondi dell’edilizia sociale, che si proceda alla realizzazione dei 4000 alloggi, dando in questo modo un aiuto a tante famiglie disagiate e un consistente contributo alla povera economia calabrese, visto che a fronte di 150 milioni di euro pubblici investititi si potrebbero generare oltre un miliardo di euro di fondi privati. Per avere una idea dell’importanza di questo intervento basti pensare che questa somma (un miliardo di euro) è pari all’intero finanziamento previsto dal governo per la Calabria nel famigerato piano per il Sud. Un miliardo di euro è infatti la somma destinata dal Governo alla Calabria per le infrastrutture. Quindi sbloccare questi finanziamenti per l’edilizia sociale è importante oltre che per aiutare quattromila famiglie disagiate, anche e soprattutto per dare una grande boccata d’ossigeno alla povera economia calabrese”. Il leader di Diritti Civili invita quindi il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, ad “evitare assolutamente il rischio, denunciato nei giorni scorsi dal consigliere regionale del Pd Carlo Guccione, nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme ai tre consiglieri di Palazzo Campanella, Aiello, Censore e De Gaetano, che i 150 milioni dell’edilizia sociale vengano utilizzati per pagare solo il risarcimento danni alle imprese senza che venga costruito un solo alloggio. Bisogna scongiurare che al danno si aggiunga la beffa. Anche perchè una operazione del genere sarebbe non solo sbagliata e ingiustificata, ma potrebbe configurare anche precise ipotesi di reato, anche penale. Per questo bisogna avviare subito a soluzione il problema, sbloccando i fondi per l’edilizia sociale, nel rispetto della legge e dei diritti delle famiglie, più svantaggiate, che aspettano da anni questi alloggi”.

5 agosto 2011

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Corbelli chiede al presidente della Regione, Scopelliti, di sospendere, con decorrenza immediata,

applicazione nuovi ticket sanitari in Calabria, in attesa di decisioni Governo, dopo netta stroncatura

nuovo balzello sanitario da parte di Bossi che ha annunciato, oggi sulla Padania, sua cancellazione.

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all’unanimità, il 30 giugno 2008, dal Consiglio regionale calabrese, chiede al presidente della Regione Calabria e commissario della sanità calabrese, Giuseppe Scopelliti, di “sospendere, con decorrenza immediata a partire già da domani, lunedì, l’applicazione dei nuovi ticket sanitari in attesa di vedere quali saranno le decisioni del Governo e soprattutto dopo la netta stroncatura degli stessi ticket da parte di Umberto Bossi, e l’annuncio dato dal leader Leghista, e riportato oggi (domenica) in prima pagina a caratteri cubitali dal quotidiano La Padania, che il Carroccio chiederà al Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, di cancellare questo iniquo e odioso balzello. Il Movimento Diritti Civili è stato il primo, all’indomani del varo della manovra finanziaria, che – afferma Corbelli - abbiamo subito definito iniqua e inaccettabile soprattutto con riferimento alla sanità e ai nuovi ticket, a chiedere al Governatore calabrese di seguire l’esempio della Toscana, dell’Emilia, della Sardegna, del Veneto, dell’Umbria e di altre regioni più piccole e di sospendere, congelare e non applicare questa nuova tassa, che va a colpire le fasce più deboli e indigenti della popolazione, con effetti particolarmente gravi per una regione povera come la Calabria. E’ oramai evidente che si va verso il ritiro e la cancellazione dell’odioso ticket. La stroncatura di Bossi conferma questa ipotesi. Per questo motivo chiedo al presidente Scopelliti di sospenderlo immediatamente in Calabria,in attesa delle decisioni definitive del Governo. Perché continuare a far pagare questi nuovi ticket ai calabresi, mentre altre regioni non lo fanno e soprattutto, perché vessare i calabresi, in particolare quelli più poveri, se poi questa nuova tassa sarà tra qualche giorno annullata? Compia il Governatore un gesto importante e significativo e annunci domani, dalla sede istituzionale di Palazzo Campanella, prima della riunione del Consiglio regionale, la sospensione dei nuovi ticket in Calabria”.

31 luglio 2011

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 Corbelli su aeroporto Sibari “Opera assolutamente indispensabile. Chi ostacola progetto è nemico della Calabria”.

 "L’aeroporto di Sibari è una opera assolutamente indispensabile, chi si oppone alla sua realizzazione è un nemico non solo della Sibaritide ma della Calabria! L’importanza di questa infrastruttura è dimostrata anche dall’eccezionale record di passeggeri fatto registrare nell’ultimo weekend dall’aeroporto di Lamezia, 30mila viaggiatori in tre giorni, 12 mila in un solo giorno. Questo eccezionale flusso di passeggeri dimostra come Sibari con l’aeroporto può diventare l’Eldorado d’Italia, con benefici non solo per il turismo, ma per l’agricoltura (basti pensare alla immensa ricchezza delle clementine, delle arance), il mercato ittico. Chi ostacola il progetto dell’aeroporto di Sibari lo fa solo per salvaguardare interessi particolari per volontà dei poteri forti regionali (politici e istituzionali) e di un Governo nemico della Calabria”. A sostenerlo, in una nota, è il leader del movimento Diritti Civili ed ex consigliere provinciale, Franco Corbelli, che ha sollevato in Consiglio provinciale, negli anni scorsi, più volte il problema dell’Aeroporto della Sibaritide, con la presentazione e discussione in aula di diversi ordine del giorno. Corbelli parla “di una volontà politica discriminatoria nei confronti di un territorio straordinariamente ricco di storia, di civiltà, di bellezze e di tante potenzialità e risorse, che con la realizzazione dell’importante opera sarebbe destinato a cambiare radicalmente il suo futuro” ed addebita “la responsabilità del fallimento del progetto al Governo Centrale che, ricorda, attraverso il Ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, ha negli anni scorsi bocciato il progetto dell’aeroporto della Sibaritide. Per tutelare il monopolio dell’aeroporto di Lamezia e salvaguardare quello di Crotone boicottano il progetto dell’aeroporto della Sibaritide. Questo disegno dei cosiddetti poteri forti regionali è oramai noto a tutti. L’aeroporto della Sibaritide – continua Corbelli- è una infrastruttura fondamentale per il decollo di questo importante territorio. Ci sono tutti i numeri e i requisiti territoriali, sociali, storici perché la città e la provincia di Cosenza, la Sibaritide, il Pollino, l’Alto e Basso Ionio cosentino, la Media Valle del Crati, rivendichino e ottengano l’aeroporto. Occorre per questo, a sostegno dell’iniziativa del presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, e di quanti insieme a lui sono impegnati in questa importante battaglia, una grande mobilitazione popolare e istituzionale”.

27 luglio 2011

 

MANOVRA. CORBELLI : “SCOPELLITI NON APPLICHI TICKET SANITA’ IN CALABRIA”

ANSA. 16 luglio 2011. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, in una nota, critica il Governo per il varo di una manovra finanziaria che definisce "iniqua e inaccettabile soprattutto con riferimento alla sanità e ai nuovi ticket". Corbelli chiede, in particolare, al presidente della Regione, "tra tutte le regioni la più povera e penalizzata da queste misure e nuovi balzelli", Giuseppe Scopelliti, di "seguire l'esempio della Toscana e dell'Emilia e di rinunciare a questa nuova tassa, che va a colpire le fasce più deboli e indigenti della popolazione. Ancora una volta i provvedimenti del Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, colpiscono pesantemente la Calabria. Incredibilmente e ingiustificatamente si arriva a penalizzare una regione come la Calabria, afflitta da una gravissima crisi, alle prese con vere e proprie emergenze sociali, come povertà e sanità. Si varano nuovi ticket sanitari paradossalmente proprio in una regione dove continua a dilagare la cattiva sanità, dove si continua ancora a morire per la malasanità, per la disorganizzazione, per la carenza di strutture, di medici e paramedici". Secondo Corbelli, "il Governatore Scopelliti non può avallare queste scelte scellerate, punitive e beffarde nei confronti soprattutto della Calabria. Deve opporsi a questo ennesimo attacco alla Calabria. Non può consentire che vengano colpiti le fasce più povere della popolazione calabrese con i nuovi ticket sanitari. La Calabria in tema di sanità sta già pagando un prezzo altissimo, con gravi disservizi, lunghe liste di attesa, ticket esistenti eccessivi, tagli di personale, ridimensionamenti e chiusura di ospedali. Non può subire una nuova pesante penalizzazione con i nuovi ticket sanitari".

 

  

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Corbelli su aeroporto Sibaritide “Uno scandalo la mancata realizzazione”

Cosenza

“La mancata realizzazione dell’aeroporto della Sibaritide, per volontà dei poteri forti regionali (politici e istituzionali) e di un Governo nemico della Calabria, è uno scandalo, un ennesimo schiaffo a questa regione e in particolare alla Sibaritide e alla provincia di Cosenza”. A sostenerlo è il leader del movimento Diritti Civili ed ex consigliere provinciale, Franco Corbelli. Corbelli, che ha sollevato in Consiglio provinciale, negli anni scorsi, più volte il problema dell’aeroporto della Sibaritide, con la presentazione e discussione in aula di diversi ordine del giorno, parla “di una volontà politica discriminatoria nei confronti di un territorio straordinariamente ricco di storia, di civiltà, di bellezze e di tante potenzialità e risorse, che con la realizzazione dell’importante opera sarebbe destinato a cambiare radicalmente il suo futuro” ed addebita “la responsabilità del fallimento del progetto al Governo Centrale che, ricorda, attraverso il Ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, ha negli anni scorsi bocciato il progetto dell’aeroporto della Sibaritide. Per tutelare il monopolio dell’aeroporto di Lamezia e salvaguardare quello di Crotone boicottano il progetto dell’aeroporto della Sibaritide. Questo disegno dei cosiddetti poteri forti regionali è oramai noto a tutti. L’aeroporto della Sibaritide - afferma il leader di Diritti civili - è una infrastruttura fondamentale per il decollo di questo importante territorio. Ci sono tutti i numeri e i requisiti territoriali, sociali, storici perché la città e la provincia di Cosenza, la Sibaritide, il Pollino, l’Alto e Basso Ionio cosentino, l’Esaro, la Media Valle del Crati, rivendichino e ottengano l’aeroporto. Occorre una forte reazione, una mobilitazione popolare e istituzionale contro questa provocazione e umiliazione”. Corbelli, al riguardo, propone, “dopo il Consiglio provinciale straordinario di domani, martedì, opportunamente convocato dal presidente Mario Oliverio, una grande manifestazione popolare nell’area del comune di Cassano dove dovrebbe sorgere l’aeroporto. Bisogna mandare un messaggio preciso e forte a Catanzaro e a Roma: la Sibaritide rivendica e merita l’aeroporto e rispetto”.

4 luglio 2011

 

 

Comunicato Stampa Movimento Diritti Civili

Corbelli chiede a Scopelliti di creare al “Santa Barbara” di Rogliano Centro grandi ustionati.

Molti i calabresi gravemente ustionati costretti a curarsi fuori regione

Cosenza

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all’unanimità, il 30 giugno 2008, dal Consiglio regionale calabrese, chiede al presidente della regione e commissario alla sanità Giuseppe Scopelliti, di “valutare domani (lunedì), nell’incontro che terrà con i sindaci del Savuto, per affrontare il caso dell’ospedale, per scongiurare lo smantellamento dell’importante presidio ospedaliero roglianese, l’ipotesi di utilizzare il “Santa Barbara” per la creazione in Calabria di un Centro grandi ustionati, assolutamente indispensabile e urgente come purtroppo dimostrano – afferma - anche i tanti recenti drammatici episodi di bambini e persone adulte rimasti gravemente ustionati e trasferiti fuori regione”. Corbelli, da sempre schierato anche lui a difesa dell’ospedale di Rogliano e da tanto tempo impegnato per quella che definisce la “grande conquista civile del Centro grandi ustionati calabrese”, oggi chiede che “questo centro venga realizzato nella struttura del Santa Barbara, per una serie di valide ragioni. Non solo per salvare e valorizzare la struttura, l’efficienza e le professionalità dell’ospedale del Savuto, ma per la sua collocazione ideale, al centro quasi della Calabria, a pochi chilometri da uno svincolo autostradale e a pochi metri (adiacente proprio il “Santa Barbara”) da una ottima e sicura pista per l’elisoccorso. In Calabria manca un Centro per ustionati. Sono molti i calabresi rimasti gravemente ustionati, a seguito di incidenti, costretti (con grandi disagi e sacrifici economici) a recarsi periodicamente fuori regione per potersi curare. La Sicilia ha 2 Centri Grandi Ustioni, la Puglia altri 2, la Campania ne ha 1, poi rimane Cesena, Roma e il Nord. Anche la Calabria ha dunque tutto il diritto – continua Corbelli - di avere un Centro grandi ustioni. Per quanti, piccoli e adulti, rimasti gravemente feriti, come nel caso degli ultimi recenti incidenti, hanno immediato e continuo bisogno di queste strutture specializzate e di questo tipo di cure. Chiedo per questo che Scopelliti valuti l’ipotesi della creazione di un Centro grandi ustionati anche in Calabria, che lo stesso venga realizzato al “Santa Barbara” e non invece, come pare si vorrebbe fare, creare anche questa importante, nuova struttura a Lamezia, nella città del presidente del consiglio regionale, Francesco Talarico”.

26 giugno 2011

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Corbelli a Scopelliti: “Chiusura ospedale Rogliano un colossale spreco di denaro pubblico.

Il Governatore vada a visitarlo”. Lo scandalo della Tac, mesi di attesa per un esame a Cosenza,

due giorni a Rogliano (ma, questa apparecchiatura, non viene utilizzata!)”.

Cosenza

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all’unanimità, il 30 giugno 2008, dal Consiglio regionale calabrese, interviene sulla preannunciata chiusura dell’ospedale di Rogliano(in provincia di Cosenza), parla di “scandalo inaudito e inaccettabile, di colossale e ingiustificato spreco di denaro pubblico, che deve essere assolutamente evitato”, invita “il Governatore calabrese e Commissario della sanità, Giuseppe Scopelliti, a far visita al nosocomio del Savuto, per rendersi conto di persona di quale grande ingiustizia e sperpero di soldi pubblici si commetterebbe chiudendo il presidio roglianese”. Corbelli, che dopo aver partecipato martedì scorso, alla manifestazione in piazza a Rogliano a difesa dell’ospedale, è stato accompagnato dai dipendenti e dal sindaco Pino Gallo a visitare il nosocomio del Savuto, spiega di “essere rimasto letteralmente sorpreso, sconcertato e indignato per quello che ha visto: un ospedale che si potenzia, si investono dieci milioni di euro, si dota di strutture moderne e all’avanguardia, le due sale operatorie sono state da pochissimo ultimate, e poi si decide di chiuderlo. Una vergogna che non ha precedenti e eguali, che va denunciata e che deve essere cancellata, per difendere i diritti dei cittadini del Savuto e per salvaguardare una struttura che può essere utilizzata per sfoltire l’eccessivo carico di lavoro e le lunghe liste di attesa dell’Annunziata di Cosenza. Ho personalmente verificato che il Santa Barbara è un ospedale pulito, efficiente, ma soprattutto in grado offrire delle prestazioni importanti in tempo reale. Un esempio su tutto: a Cosenza per una tac bisogna aspettare dei mesi, a Rogliano questo esame si fa in due giorni con una strumentazione ultramoderna. Anziché cogliere questa grane opportunità si vorrebbe invece chiudere l’ospedale, chiudere le sale operatorie, buttare l’apparecchiatura per la Tac in qualche scantinato! Uno scandalo. Si può consentire che si operino simili scempi e sprechi di denaro pubblico, scelte così dannose e scellerate? E’ questo il nuovo corso della sanità voluto dal Governatore? Chiedo a Scopelliti prima di procedere con la chiusura del Santa Barbara di fare quello che ho fatto io: visitare il nosocomio di Rogliano. Anzi gli chiedo di andarci insieme. Voglio vedere se dopo aver visto e constatato la realtà, l’efficienza, la potenzialità di questa struttura ospedaliera (che in oltre 30 anni di attività non ha mai fatto registrare episodi di malasanità ma solo tanta buona sanità, grazie alle diverse professionalità che vi hanno operato) avrà il coraggio di chiudere questo ospedale e buttare al vento milioni di euro di soldi pubblici e negare di fatto la possibilità per migliaia di utenti di avere prestazioni sanitarie importanti in tempo reale, in pochissimi giorni senza invece aspettare, come purtroppo accade negli ospedali di Cosenza, diversi mesi per le lunghe liste di attesa”.

16 giugno 2011

 

 

Comunicato stampa congiunto IDV – DIRITTI CIVILI

 Referendum. Sit-in Idv e Diritti Civili davanti centrale Enel di Rossano (Cs), il sito dove dovrebbe sorgere centrale nucleare

 Il segretario regionale di Idv, Maurizio Feraudo, e il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, in una dichiarazione congiunta, invitano i calabresi a “recarsi alle urne il 12 e 13 giugno per votare i quattro referendum su nucleare, acqua e legittimo impedimento” e promuovono una “clamorosa e significativa iniziativa di protesta, un sit-in davanti alla centrale Enel di Rossano(in provincia di Cosenza), nel luogo, dove affermano in una dichiarazione congiunta, l’esponente di Idv e il coordinatore di Diritti Civili, dovrebbe sorgere una delle centrale nucleari, quella cioè prevista in Calabria”. “I calabresi devono recarsi alle urne il 12 e 13 giugno per una serie di validi motivi. Innanzitutto per il merito dei referendum, per dire no alla minaccia mortale delle centrali nucleari, per difendere il bene e il diritto dell’acqua pubblica, per bocciare la legge, di stampo feudale, del legittimo impedimento. Se dovesse fallire il referendum sul nucleare una delle centrali nucleari sarebbe costruita in Calabria ed esattamente nel territorio del comune di Rossano, nell’area dell’attuale centrale Enel. Per questo occorre soprattutto in Calabria una mobilitazione straordinaria per la consultazione referendaria di domenica e lunedì prossimi, affermano Feraudo e Corbelli. Tra le regioni individuate per la realizzazione delle centrali nucleari in Italia c’è di sicuro la Calabria. Un autorevole quotidiano nazionale nel marzo scorso ha anche indicato che il sito dovrebbe essere scelto lungo la fascia Ionica, tra le province di Crotone e Cosenza. Una notizia questa mai smentita dal Governo Berlusconi. L’ubicazione del sito, che si continua a cercare di tenere nascosta, dovrebbe essere il Rossanese e precisamente l’area dell’attuale centrale Enel. Sarebbe stata scelta la Calabria, perché si tratta di una regione politicamente assai debole, con un Governo regionale allineato all’Esecutivo Berlusconi e quindi pronto a subire anche questa gravissima minaccia alla salute e alla vita dei cittadini non solo della Sibaritide ma dell’intera regione. Si vorrebbe costruire una centrale nucleare in Calabria, in una delle regioni e zone a più alto rischio sismico dell’intero Paese. Contro questo disegno scellerato e criminale i calabresi devono reagire domenica e lunedì prossimi recandosi in massa a votare i referendum. E’ importante che dalla Calabria arrivi un messaggio forte e chiaro di netta e totale contrarietà al nucleare e alla ipotesi di realizzazione di una centrale a Rossano. Per questo oggi Idv e Diritti Civili chiudono la loro campagna referendaria con una significativa manifestazione di protesta proprio a Rossano, davanti alla centrale Enel”.

10/06/2011

 

 

 

IMMIGRAZIONE:CORBELLI,A STRANIERI BENI CONFISCATI A MAFIE

(ANSA) - COSENZA, 4 GIU - "Utilizzare i beni confiscati e

sottratti ai boss mafiosi per realizzare delle case di

accoglienza per gli immigrati regolari che vivono in alcune zone

della Calabria in condizioni di assoluta povertà". Lo afferma

il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli.

"Non si possono lasciare da soli i comuni - aggiunge - a

gestire questa drammatica emergenza umanitaria, legata

all'immigrazione. I Governi regionale e nazionale devono

supportare le amministrazioni comunali. Così come la

magistratura farebbe bene a procedere velocemente alla confisca

dei beni dei mafiosi e metterli a disposizione delle diverse,

competenti amministrazioni per l'utilizzo a fini sociali e

umanitari. Per questo auspico che le diverse autorità preposte

operino in questo senso, con la confisca dei beni tolti alla

mafia e la realizzazione di case di accoglienza per gli

immigrati".

"Sarebbe questo - prosegue Corbelli - un atto degno di un

Paese civile, ospitale, solidale, sarebbe soprattutto un segnale

preciso di come la lotta alla mafia può essere non solo un

fatto repressivo ma una grande occasione di riscatto, di

giustizia sociale, di solidarietà nei confronti di immigrati

che arrivano in Italia, in cerca di un futuro migliore, fuggendo

spesso da guerre, fame, persecuzioni, e che in molti casi invece

si trovano a vivere grandi drammi umani nell'assoluto abbandono

e nel totale disinteresse delle Istituzioni del nostro Paese".

4 giugno 2011

 

 

Comunicato stampa congiunto IDV – DIRITTI CIVILI

Referendum. La sfida di Idv e Diritti Civili in Calabria

Il segretario regionale di Idv, Maurizio Feraudo, e il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, in una dichiarazione congiunta, invitano i calabresi a “recarsi alle urne il 12 e 13 giugno per votare i quattro referendum su nucleare, acqua e legittimo impedimento, per dare la spallata definitiva al Governo Berlusconi, un Esecutivo nemico della Calabria, e per dare un segnale al Paese che il vento di cambiamento e rinnovamento che, alle elezioni amministrative del mese scorso, ha spazzato via il centrodestra in tutto il Paese, non si è fermato, come il Cristo di Levi, a Eboli, ma è arrivato anche in Calabria”. Feraudo e Corbelli preannunciano una conferenza stampa congiunta per il fine settimana e una serie di iniziative in tutta la regione per portare al voto la Calabria. “I calabresi devono recarsi alle urne il 12 e 13 giugno per una serie di validi motivi. Innanzitutto per il merito dei referendum, per dire no alla minaccia mortale delle centrali nucleari, per difendere il bene e il diritto dell’acqua pubblica, per bocciare la legge, di stampo feudale, del legittimo impedimento; devono recarsi in massa alle urne per mandare a casa un governo che, sotto i diktat della Lega, considera la Calabria una palla al piede, una regione che ostacola lo sviluppo del Paese e per questo la si penalizza, emargina, discrimina, umilia, con provvedimenti governativi a favore del Nord e contro il Sud e la Calabria, in particolare. I calabresi devono recarsi alle urne per dimostrare che il voto alle ultime amministrative è un risultato fortemente condizionato dal clientelismo, dal potere politico regionale, come è sempre storicamente avvenuto nella nostra regione, per dimostrare che anche in Calabria è iniziata la fine del berlusconismo. Idv, Diritti Civili e le altre forze politiche e movimenti che sostengono questi referendum sin dalla raccolta delle firme, in Calabria devono moltiplicare gli sforzi per dimostrare che non c’ è una anomalia calabrese, che il vento impetuoso del cambiamento è arrivato e soffia forte anche dalla Calabria. Sarà questa la sfida di Idv e Diritti Civili in Calabria: superare il quorum anche nella nostra regione”.

2/06/2011

 

 

SANITA': CORBELLI, CENTRO TUBERCOLOSI SCIPPATO A COSENZA

(ANSA) - COSENZA, 21 MAG - "Devo denunciare l'ultimo scippo

ai danni della sanità cosentina, reso noto oggi con

l'istituzione del centro regionale di riferimento per la

diagnostica e per la cura della tubercolosi". Lo afferma il

leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli.

"Ancora una volta Cosenza - aggiunge - viene scippata di un

suo centro di eccellenza: nella fattispecie si tratta di un

reparto del Mariano Santo che da 50 anni rappresenta una

eccellenza regionale per la cura della tubercolosi. Oggi anziché

potenziare e rendere operativo questo reparto e questo ospedale

cosentino viene di fatto scippato questo reparto e trasferito a

Lamezia con la creazione di un centro regionale per la

tubercolosi. Un fatto grave, assolutamente ingiustificato. Una

autentica vergogna".

"Questo è quanto accaduto con il via libera - conclude

Corbelli - del Governatore Scopelliti, grazie alla volontà e

all'influenza del presidente del Consiglio regionale, il

lametino Francesco Talarico. Purtroppo Cosenza viene ancora una

volta ad essere penalizzata, umiliata e discriminata".(ANSA).

 

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Corbelli difende l’Unical: “Non buttare fango sull’università della Calabria”

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, difende l’Università della Calabria, parla di “inaudita criminalizzazione dell’Ateneo di Arcavacata per una vicenda, quella di qualche esame sospetto, che rischia di rivelarsi l’ennesimo polverone mediatico, con grave danno di immagine e credibilità per una delle poche realtà positive, una delle rare eccellenze della nostra regione”. Corbelli chiede che “si faccia, da parte della magistratura, chiarezza su questa vicenda ma senza anticipare sentenze sommarie e condanne indiscriminate nei confronti di una Università, l’Unical, fiore all’occhiello dell’intera Calabria (e non solo). Ancora una volta la Calabria viene sbattuta come un mostro in prima pagina per un presunto caso di qualche esame sospetto, nella fattispecie all’Unical. Difendiamo l’Ateneo calabrese, i suoi studenti, i suoi presidi, i suoi docenti, quanti vi operano e lavorano con professionalità e dedizione. Non consentiamo che venga offuscata l’immagine e vengano gettate ombre sul prestigioso Ateneo calabrese. Se c’è qualche esame truccato che venga reso noto e perseguito ai sensi della legge, con prove incontestabili e non per ipotesi o ricordi confusi. Chi lavora, studia e si laurea all’Unical va rispettato. E’ da irresponsabile buttare fango sull’Università della Calabria. Chi fa questo fa solo del male alla nostra regione”.

19 maggio 2011

 

 

Comunicato stampa movimento Diritti Civili

Inchiesta costi politica in Calabria. Diritti Civili denuncia nuovo spreco Consiglio regionale:

“Oltre 130 mila euro per agende, agendine e calendari (per un solo anno: il 2011).

520 mila euro (oltre un miliardo di vecchie lire) per i restanti quattro anni di legislatura regionale”!

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, continua l’inchiesta sui costi della politica calabrese e, in particolare, su quello che definisce “un viaggio di trasparenza e verità sugli sprechi del Consiglio regionale e della Regione”. Dopo aver nei giorni scorsi denunciato “l’incredibile, ingente costo sostenuto dal Consiglio regionale per garantire il servizio di vigilanza di Palazzo Campanella” ( il “costo complessivo quadriennale per questo servizio di vigilanza armata con piantonamento fisso della sede del Palazzo del Consiglio regionale è di 4.600.051,20 euro, oltre 9 miliardi delle vecchie lire. Oltre un milione e 150 mila euro all’anno)”oggi Corbelli rende noto un altro caso di quello che definisce “un altro, nuovo inaccettabile spreco di denaro pubblico: l’acquisto (da parte di una ditta di Reggio Calabria) di agende, agendine e calendari da tavolo per un totale di oltre 130 mila euro (esattamente 111.550 più iva), 260 milioni di vecchie lire. Per un solo anno: quello in corso, il 2011. Per i restanti quattro anni di legislatura regionale la spesa complessiva per agende, agendine e calendari da tavola sarà quindi di 520 mila euro: oltre un miliardo di vecchie lire! Mentre la Calabria vive una crisi senza precedenti, con sempre più gente senza lavoro , da anni senza stipendio e letteralmente disperata, mentre si chiedono sacrifici a tutti, si licenziano lavoratori, si chiudono ospedali, si aumenta il ticket sanitario, si fanno pagare ai malati finanche le autoambulanze e l’elisoccorso per i ricoveri, il Consiglio regionale, non pago delle mega indennità-vergogna e di tutti privilegi dei suoi consiglieri, dei finanziamenti scandalo dei gruppi consiliari regionali, spende all’anno oltre 130 mila euro (260 milioni di vecchie lire) per agende, agendine e calendari da tavolo, da regalare agli amici degli amici degli inquilini di Palazzo Campanella. Una spesa spropositata e assolutamente ingiustificata. Un autentico spreco di denaro pubblico. Il Consiglio regionale poteva (e doveva) fare a meno di buttare in questo modo i soldi dei contribuenti. E’ questo il nuovo corso, il rigore, il taglio delle spese inutili, sbandierato dal presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, e dal presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti? Oltre 130 mila euro per agende, agendine e calendari, per un solo anno; 520 mila euro per i restanti quattro anni di legislatura”!

9 aprile 2011

 

 

Inchiesta costi politica in Calabria. Diritti Civili denuncia primo grande spreco

”4 milioni e 600 mila euro per vigilanza Palazzo Campanella, sede Consiglio regionale”!

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, inizia oggi una inchiesta sui costi della politica calabrese e, in particolare, su quello che definisce “un viaggio di trasparenza e verità sugli sprechi del Consiglio regionale e della Regione”. Il primo, clamoroso caso che viene denunciato oggi è “l’incredibile, ingente costo sostenuto dal Consiglio regionale per garantire il servizio di vigilanza di Palazzo Campanella”. Corbelli rende noto il “costo complessivo quadriennale per questo servizio di vigilanza armata con piantonamento fisso della sede del Palazzo del Consiglio regionale, che è di 4.600.051,20 euro, oltre 9 miliardi delle vecchie lire. Oltre un milione e 150 mila euro all’anno (due miliardi e 300 milioni di vecchie lire ogni anno); quasi 100 mila euro al mese (200 milioni di lire)”. Corbelli, che si chiede chi è che minaccia così pesantemente Palazzo Campanella da giustificare questa costosissima super vigilanza armata fissa (saranno forse le intimidazioni non stop ai diversi consiglieri a spaventare così tanto il presidente del Consiglio Francesco Talarico - quello che predica rinnovamento, moralità e rigore e poi opera in questo modo - e i suoi colleghi?), denuncia come mentre per proteggere la sede del Consiglio regionale vengono spesi 4 milioni e 600mila euro, per quattro anni, poi la stessa Regione taglia le guardie giurate che operano negli ospedali calabresi, mettendo così a rischio l’incolumità degli operatori sanitari, che vengono spesso aggrediti”. Il coordinatore di Diritti Civili chiede che “questo servizio di vigilanza di Palazzo Campanella venga assicurato da alcuni soldati che operano nella città dello Stretto e che la ingente somma impiegata per questo compito venga invece utilizzata per garantire e potenziare la sorveglianza negli ospedali calabresi, oggi privi di vigilantes e alla mercè di qualunque malintenzionato. Il Consiglio regionale è un obiettivo strategico. I militari sono stati mandati a Reggio per sorvegliare proprio questi obiettivi. Perché allora sperperare una somma così ingente per questo servizio e non utilizzare invece un paio di soldati e destinare questi 4 milioni e 600 mila euro per la vigilanza negli ospedali calabresi?”.

26 marzo 2011

 

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Corbelli chiede a Scopelliti di cancellare odioso e iniquo ticket sanitario.

 

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ideatore e promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all’unanimità, il 30 giugno 2008, dal Consiglio regionale calabrese, chiede al Governatore Giuseppe Scopelliti di “revocare l’ultimo suo provvedimento sulle nuove misure per l’esenzione dal ticket, di mantenere fede alla sua promessa fatta all’indomani della sua elezione nel marzo dello scorso anno e di cancellare completamente l’odioso, iniquo balzello (ticket) sanitario, che penalizza le fasce più deboli e povere della popolazione calabrese”. Corbelli invita Scopelliti a “risparmiare tagliando gli sprechi (veri e ingenti)” e lancia la provocazione di “destinare i soldi dei gruppi consiliari (oltre 500 mila euro all’anno a testa) per coprire i mancati incassi del ticket”. “E’ questo un concreto, importante segnale di un cambiamento reale rispetto al passato,che si aspettano i cittadini dal nuovo presidente della Regione, non invece un provvedimento che esclude dall’esenzione del ticket nuove fasce di popolazione (povera). Scopelliti aveva promesso subito dopo la sua elezione, raccontando l’invito che gli era stato rivolto a questo proposito da suo padre, che avrebbe abolito il ticket sanitario. Oggi a distanza di dieci mesi dalle elezioni non solo non ha abolito il ticket ma addirittura ha escluso dalla esenzione nuove fasce (poveri) della popolazione. Il Governatore non tradisca le attese della gente e le promesse da lui fatte e cancelli questo ticket, che penalizza i cittadini più poveri. E questa una importante novità che può rappresentare una svolta significativa rispetto al passato. Dipende da Scopelliti porla subito in essere. Diritti Civili gli chiede un atto di coraggio e di coerenza. Cancelli l’odioso ticket e destini i soldi dei gruppi consiliari alla sanità”.

5 gennaio 2011

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

 Diritti Civili critica Consiglio regionale calabrese che ha approvato norma-vergogna che cancella incompatibilità consigliere regionale con altre cariche elettive e istituzionali”.

 

Reggio Calabria

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, critica duramente la norma di legge approvata ieri dal Consiglio regionale che elimina le incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e presidente di Provincia, assessore provinciale, di sindaco e assessore comunale, parla di “legge vergogna, una abbuffata, e preannuncia una mobilitazione (così come è avvenuto con successo per far cancellare l’altra norma-vergogna del listino regionale bloccato) per impedire che passi un simile, grande scandalo”. Corbelli accusa il Consiglio regionale di dimenticare e rinviare la nomina del Garante della Salute e di occuparsi invece di “queste norme elettorali ignobili”. “Ieri il Consiglio regionale ha ancora una volta, colpevolmente e irresponsabilmente, rinviato la elezione del Garante della Salute, la proposta di legge promossa da Diritti Civili e dalla Provincia di Cosenza e approvata, all’unanimità dall’Assemblea di Palazzo Campanella, il 30 giugno 2008, e il cui bando è scaduto il 16 luglio scorso. Il Consiglio ha ritenuto invece più importante e urgente approvare (lo ha fatto a maggioranza) una norma che elimina tutte le incompatibilità del consigliere regionale, con altre cariche elettive ed istituzionali (presidente di Provincia, assessore provinciale, sindaco e assessore comunale). Di fatto siamo di fronte all’ennesimo scandalo, una legge-abbuffata, che auspichiamo non trovi il via libera del ministero competente per la palese e oggettiva incostituzionalità. Il Leghista Calderoli resterà nella storia del nostro Paese, quale ideatore della cosiddetta legge porcata, questo Consiglio regionale rischia di passare alla storia della nostra regione come quello della legge scandalo, della grande abbuffata, una norma che consente il concentramento del potere nelle mani di una sola persona, con grave danno e forte limitazione per lo svolgimento delle funzioni del consigliere regionale, dei presidenti di provincia, degli assessori provinciali, dei sindaci. e assessori comunali e il forte rischio di un più facile condizionamento mafioso del voto e dei rappresentanti e amministratori alla guida contestuale di più Enti. Anziché eleggere il Garante della Salute e, per restare in tema di norme elettorali, rendere incompatibile la carica di consigliere con qualsiasi altra carica elettiva ed istituzionale, il Consiglio regionale, grazie ad una maggioranza trasversale, va esattamente nella direzione opposta a esatted una maggioranza trsversale,le, li e approvatam, all'o il 16 luglios corso, sniglio regioaanle rischi di passar5e la. Diritti Civili, così come ha fatto (con successo) per l’altra vergogna del listino elettorale regionale bloccato, promuoverà subito dopo le vacanze una mobilitazione e una serie di iniziative in tutta la regione per denunciare questo scandalo e per contrastare e far fallire questo disegno egemonico e oligarchico di una parte (purtroppo maggioritaria) del Consiglio regionale”.

23 dicembre 2010

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Sanità. Diritti Civili chiede stabilizzazione 37 medici precari Ospedale Annunziata di Cosenza e denuncia “fatto gravissimo e assurdo. A Medicina d’Urgenza non c’è un medico di notte”!

Cosenza
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l'istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all'unanimità, dal Consiglio regionale della Calabria il 30 giugno 2008, chiede la “stabilizzazione dei 37 medici precari dell’Annunziata di Cosenza (il cui contratto scade la fine di dicembre) e denuncia la “drammatica emergenza e l’incredibile, assurda situazione del reparto di Medicina d’Urgenza dell'Ospedale civile cosentino, che non ha un medico previsto per il turno di notte, per la assoluta carenza di personale, con grande rischio per gli ammalati ricoverati (sono stabilmente 14) e per quanti vi arrivano in piena notte per casi urgenti" e rivolge, a questo proposito, un “accorato appello al presidente della Regione, e commissario responsabile della sanità calabrese, Giuseppe Scopelliti”. Corbelli giudica la “mancata stabilizzazione dei precari un fatto gravissimo, un colpo al cuore dell’Annunziata, un ulteriore smantellamento di uno dei presidi ospedalieri regionali più importanti, una pesante penalizzazione per i malati” e definisce la situazione del reparto di Medicina d’Urgenza, una “urgente priorità da affrontare immediatamente”. Il coordinatore di Diritti Civili, che da anni si batte per questa ed altre gravi problematiche sanitarie della regione, si è recato in ospedale ed ha incontrato il primario del reparto, Mario Sprovieri, e gli altri medici, che gli hanno illustrato la “precaria e drammatica situazione in cui versa il reparto, dove sono ricoverati 14 pazienti. I medici addetti a questo reparto sono solo quattro più lo stesso primario Sprovieri. Il primario e i medici del reparto di Medicina d’Urgenza hanno chiesto di incontrarmi per illustrami la situazione di grande disagio, di assoluta precarietà e forte rischio nella quale sono costretti ad operare. Il reparto va avanti solo grazie al grande impegno, all’abnegazione del primario e di questi medici e del personale paramedico, che sono costretti a sobbarcarsi turni massacranti per garantire l’assistenza ai pazienti. A Medicina d’Urgenza ci sono solo quattro medici (più il primario) per 14 posti letto. Ma il fatto più grave, incredibile, assurdo, assolutamente inaccettabile è la mancanza, in questo reparto, di un medico per il turno di notte. Significa che dalle 20 di sera alle 8 di mattina questo reparto di medicina d’urgenza, ovvero un Pronto Soccorso, si ritrova senza un medico, con tutto quel che, questa mancanza, comporta: notevoli disagi e forti rischi per i pazienti. Si può lasciare un reparto di Pronto Soccorso senza un medico durante la notte? Si può giustificare una simile gravissima situazione, con il pretesto dei tagli da effettuare per il solito famigerato piano di rientro sanitario? Purtroppo accade anche questo in Calabria e, nella fattispecie, in un ospedale regionale importante come l’Annunziata di Cosenza, che viene ad essere continuamente penalizzato, depotenziato, di fatto condannato ad una lenta agonia, che dovrebbe portarlo alla chiusura. Occorre assolutamente fermare questo declino dello storico Ospedale bruzio, bisogna immediatamente stabilizzare i 37 medici dell’Annunziata e potenziare l’organico di Medicina d’Urgenza, garantire la presenza di un medico anche di notte, per permettere agli operatori sanitari di poter operare al meglio, in condizioni ottimali per dare risposte e assistenza ai tantissimi pazienti che ogni giorno da ogni parte della provincia di Cosenza e del resto della regione si rivolgono all’Annunziata. Spesso un intervento immediato ed efficace a Medicina d’Urgenza (Pronto Soccorso) significa salvare una vita umana. Non si può pensare di risparmiare, di ripianare il debito-voragine della sanità non stabilizzando i medici precari e tagliando il personale a reparti importanti dell’Annunziata. Sono altri gli sprechi (ingenti) che vanno eliminati”.

 

2 dicembre 2010

 

Comunicato stampa Movimento Diritti Civili

Medici (precari da sette anni) di Oncologia di Paola (eccellenza regionale) scrivono a Diritti Civili che denuncia: “Oncologia rischia di ritrovarsi senza medici. Fatto grave e assurdo che danneggia malati. Intervenga subito Scopelliti”.

Paola

Il leader del Movimento Diritti Civili, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all’unanimità, dal Consiglio regionale calabrese il 30 giugno 2008, denuncia “il grave e drammatico caso dei sei medici “precari” dell’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’ospedale di Paola, un centro di eccellenza regionale, per questo tipo di patologia, che aspettano da sette anni di essere stabilizzati, che hanno un contratto a tempo determinato che scade il prossimo 31 dicembre, che mette a rischio la permanenza di questi medici nel nosocomio paolano con grave danno per i pazienti, che sono insieme agli operatori sanitari i più penalizzati da questa incresciosa e assurda situazione”. Corbelli che rende nota (e condivide) la lettera-appello che gli hanno recapitato i sei medici dell’ospedale di Paola, parla di “una vicenda gravissima e assolutamente ingiustificata che deve trovare una immediata e positiva soluzione, con la stabilizzazione de sei medici-precari (un loro sacrosanto diritto), perché si tratta di uno dei pochi esempi di buona sanità calabrese, grazie alla professionalità dei medici, del primario e del personale paramedico, che deve essere salvaguardato e valorizzato” e per questo chiede “l’immediato intervento del presidente della Regione e commissario della sanità, Giuseppe Scopelliti”, Questo il testo della missiva con l’appello dei sei medici al leader di Diritti Civili. “Gent.mo dr. Corbelli, siamo gli Oncologi che da sette anni sono impegnati nella Unità Operativa di Oncologia Medica di Paola (Cs), lavorando con contratti a tempo determinato, sempre rinnovati, su posti “tutti vacanti” regolarmente previsti dalla pianta organica: l’assurdo è che solo il Primario ha un contratto a tempo indeterminato. L’oncologia dell’Ospedale di Paola, pertanto, ha funzionato e funziona esclusivamente con la sola forza dei precari che con il loro impegno e, soprattutto, professionalità, l’hanno resa Centro di assistenza ambito nonché sovraffollato di pazienti provenienti da ogni parte della Calabria e delle Regioni viciniori. In data 18 Gennaio 2010, siamo risultati vincitori del concorso pubblico regolarmente espletato (già bandito nell’anno 2005), per i quattro posti previsti dalla pianta organica, pubblicato sulla G.U. n°51 del 28/06/2005. Fino ad ora non abbiamo ricevuto alcuna nomina; però, continuiamo a lavorare come precari, e con contratti a tempo determinato in prossima scadenza (31/12/2010). Sulla nostra pelle e su quella dei pazienti già toccati dalla sventura di un male implacabile, si vogliono riscattare gli abusi perpetrati ai danni della sanità calabrese ? Come mai a pagare sono sempre gli onesti lavoratori e non gli artefici di cotanti scempi? Il paradosso è che, in possesso di tutti i requisiti prescritti dalle norme a suo tempo in vigore, su richiesta della stessa ASP di Cosenza, abbiamo più volte presentato la domanda di stabilizzazione: anche in questo caso è stato tutto ignorato. Desidereremmo sapere quali sono i nostri diritti e quali gli strumenti per tutelarli. Riconosciuta meritoria e di alto livello l’opera del responsabile dei “Diritti civili”, dr. Franco Corbelli, a Lei ci rivolgiamo per ottenere una qualificata risposta ed un determinante aiuto alla risoluzione del preoccupante problema che ci tormenta e che si ripercuote gravemente sulla serenità che il nostro lavoro richiede”.

29 novembre 2010

 

 

 

LA PROPOSTA DI LEGGE DEL GARANTE DELLA SALUTE

(quello che segue è il testo presentato inizialmente da Diritti Civili nel Consiglio provinciale di Cosenza che sarà poi approvato dal Consiglio regionale il 30 giugno 2008)

 

 

Oggetto: Proposta di legge di iniziativa del Consiglio Provinciale di Cosenza per l’istituzione del Garante della Salute

 

Descrizione della proposta di Legge per l’istituzione del Garante della Salute della Regione Calabria.

 

La proposta vuole dotare la regione Calabria della figura e della struttura del Garante della Salute per verificare il rispetto dei diritti dei cittadini in materia di assistenza sanitaria; accertare e segnalare, alle autorità competenti, eventuali casi di disorganizzazione; collaborare con le amministrazioni preposte per interventi urgenti e drammatici. La struttura del Garante raccoglierà le segnalazioni e le denunce dei cittadini sui casi di disorganizzazione nella sanità; per fatti particolarmente gravi, ripetuti e, da più tempo, irrisolti; provvederà quindi ad effettuare le verifiche e a riferire alle autorità competenti i disservizi accertati..

 

Articolato

 

Art.1

(Istituzione)

 

1. E’ istituita la struttura e figura del Garante della Salute della Regione Calabria, al fine di verificare la piena attuazione, nel territorio regionale, dei diritti delle persone, ai sensi di quanto previsto dalla apposita legge in materia di assistenza sanitaria;

2. La Regione e il Garante della Salute difendono i diritti di tutte le persone di ogni colore, religione, cultura ed etnia, al fine di contribuire a promuovere il diritto all'assistenza sanitaria per tutti gli individui;

3. Il Garante svolge la propria attività in piena autonomia e non è sottoposto ad alcuna forma di controllo gerarchico o funzionale;

4. Il Garante presenta semestralmente una relazione al Consiglio Regionale e può comunque in qualsiasi momento essere chiamato e convocato dal Presidente del Consiglio, dal Presidente della Giunta, dall'Assessore Regionale alla Sanità e/o da almeno 10 consiglieri regionali per fornire informazioni sull'operato del suo Ufficio;

5. Il Consiglio Regionale esamina e discute la relazione del Garante e adotta le iniziative che ritiene opportune invitando gli organismi competenti regionali ad adottare le misure che considera necessarie.

6. La relazione del Garante viene pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione, sugli organi di stampa e sulle emittente radiofoniche e televisive.

 

Art.2

(Funzioni)

 

1. Il Garante svolge le seguenti funzioni:

 

a) Può vigilare, insieme ai suoi collaboratori, sul rispetto, su tutto il territorio regionale, dei diritti delle persone all'assistenza sanitaria.

b) Accoglie, attraverso una linea telefonica gratuita, un numero verde operativo 24 ore, segnalazioni in merito a violazioni dei diritti delle persone in materia di assistenza sanitaria, per casi di disorganizzazione particolarmente gravi, ripetuti e da diverso tempo, irrisolti, fa le opportune verifiche e sollecita le amministrazioni competenti all'adozione di interventi adeguati per rimuovere le cause che ne impediscono la tutela.

c) Segnala alle competenti amministrazioni fattori di rischio e di danno a causa di carenze e di situazioni inadeguate dal punto di vista ambientale, organizzativo, strutturale, igienicosanitario.

d) Può per l'espletamento di questo suo compito di verifica dei casi di disorganizzazione, di cui al comma b di questo stesso art.2, avere accesso in tutte le strutture ospedaliere e sanitarie della regione e chiedere le informazioni necessarie alle sue indagini conoscitive.

e) Collabora con Il Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria per tutte le problematiche inerenti ai bambini e previste nella apposita legge regionale di istituzione di questa figura.

f) Dispone di una centrale operativa telematica che consente l'aggiornamento in tempo reale della situazione, della disponibilità di tutte le strutture sanitarie e di pronto intervento della regione.

g) Può collaborare da questa postazione centrale con le diverse autorità competenti per coordinare interventi urgenti e drammatici in Calabria e nel caso in altre regioni.

h) Fornisce, attraverso un apposito sportello, informazioni utili ai cittadini per le più importanti problematiche della sanità di interesse collettivo, come ad esempio la cura delle malattie rare e delle diverse gravi patologie, indicando i centri di eccellenza regionali, nazionali e internazionali.

i) Può formulare proposte ed esprimere rilievi su atti normativi e di indirizzo riguardanti la sanità.

l) Può chiedere all'Assessore Regionale alla Sanità delle relazioni con valutazione sull'operato dei direttori regionali rispetto agli obiettivi degli stessi prefissati e raggiunti.

m) Può attivare le necessarie azioni di collegamento con le amministrazioni del territorio regionale impegnate nella tutela della salute e con le autorità giudiziarie.

 

2. Il Garante per svolgere i compiti previsti dalla presente legge può porre in essere le seguenti altre iniziative.

 

a) Può stipulare apposite convenzioni con soggetti pubblici e privati per lo svolgimento di specifiche attività.

b) Può stabilire intese e accordi con ordini professionali e organizzazioni che si occupano di sanità

c) Può intrattenere rapporti di scambio, di studio e di ricerca con organismi pubblici e privati.

 

 

Art.3

(Nomina, requisiti e incompatibilità)

 

1). La nomina del Garante della Salute è di competenza del Consiglio Regionale. Il Garante è nominato tra persone che abbiano maturato una esperienza almeno decennale nel campo sociale o sanitario.

2) E' eletto Garante il candidato che ottiene i voti dei due terzi dei consiglieri della Regione. Dopo la terza votazione è eletto il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti.

3) L'incarico del Garante dura cinque anni e può essere rinnovato una sola volta;

4) Sono incompatibili con l'incarico di Garante:

a) i membri del Parlamento, i Ministri, i Consiglieri e gli Assessori regionali, provinciali e comunali, e i titolari di altre cariche elettive;

b) i direttori generali, sanitari, amministrativi, il personale medico e i dipendenti delle Aziende ASL e delle aziende ospedaliere regionali;

c) gli amministratori di enti pubblici, aziende pubbliche o società a partecipazione pubblica, nonché agli amministratori o dirigenti di enti, imprese o associazioni che ricevono a qualsiasi titolo contributi dalla Regione e/o da altri enti pubblici

5) L'incarico di Garante può essere revocato per gravi e comprovati motivi di ordine morale;

6) La revoca può essere effettuata solo dal Consiglio Regionale, con la maggioranza dei due terzi;

7) Al Garante della salute spettano indennità di funzione, il rimborso spese ed il trattamento di missione nella misura prevista per il difensore civico, dell'art. 9 della legge regionale 16 gennaio 1985, n. 4 "Istituzione del Difensore civico presso la Regione Calabria".

 

Art.4

(Rapporti con Il Difensore Civico)

 

Il Garante della salute e il Difensore Civico (se naturalmente questa figura è presente e operativa nella regione) si danno reciproco scambio di informazioni di interesse comune, coordinando la propria attività nell'ambito delle rispettive competenze.

 

Art.5.

(Rapporti con Il Garante dei diritti dei detenuti)

Il Garante della salute agisce in stretto contatto e in perfetta sinergia con il Garante dei diritti dei detenuti (se questa figura è operativa nella regione, altrimenti, se questa struttura è assente, può sostituirla limitatamente alle competenze e al rispetto dei diritti all'assistenza sanitaria delle persone recluse) per quanto attiene le problematiche legate ai diritti alla salute delle persone in carcere.

 

Art.6

(Ufficio del Garante)

 

1. L'Ufficio del Garante ha sede presso la Regione Calabria, può essere articolato in sedi decentrate nelle cinque province ed avvalersi della struttura regionale in materia di sanità;

2. L'ufficio è composto dal Garante, da due suoi collaboratori e da una segreteria;

3. I due collaboratori del Garante vengono scelti direttamente dallo stesso Garante.

4 Il Garante può revocare, in qualsiasi momento, la nomina dei due collaboratori per gravi motivi di ordine morale e/o per cessazione del rapporto fiduciario

5. Il Consiglio regionale determina annualmente il fondo a disposizione per le spese di funzionamento dell'Ufficio del Garante

 

La presente proposta di legge, composta da 6 articoli, è stata approvata dal Consiglio Provinciale di Cosenza e trasmessa al Consiglio Regionale della Calabria, così come previsto dal Nuovo Statuto Regionale (art.39).

 

 

 

 

 
 
 

 

 
 
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